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Autore: jessthesohodoll    20/05/2015    2 recensioni
C'è un stanza all'interno del playground : lo spogliatoio.
è qui che si svolgono le nostre storie, tra foto, Armadietti che profumano di nuovo e alcuni che non profumano affatto.
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grant Ward, Jemma Simmons, Leo Fitz, Skye, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Codice Armadietto numero 67657 – Agente Grant Dauglas Ward


Quell’armadietto profumava come una macchina nuova. Gli era sempre piaciuto quell’odore.

Gli ricordava terribilmente la nuova macchina che i suoi genitori avevano regalato a Christian per il suo sedicesimo compleanno e per cui si era vantato per quasi un mese.

Forse era solo una cosa stupida, ma per Grant Ward quell’armadietto significava un nuovo inizio.

Era quasi sicuro che Coulson non ci avesse nulla a che fare, ma la combinazione del lucchetto sembrava un assurda coincidenza. 67657, come l’armadietto che aveva in accademia.

In quel momento gli sembrava che la sua vita, dopo un susseguirsi di atroci sofferenze, avesse finalmente preso la strada giusta.

Di sicuro, il giovane Grant Ward non poteva essere più in errore di così.
Il suo armadietto era perfettamente pulito, profumava ancora di disinfettante. Ma nulla a che vedere con quello dei suoi colleghi.

Quello di Mack custodiva pezzi di motore un po’ ovunque, in quello di Fitz era custodita gelosamente Mr.Newton, la scimmia di pezza che era con lui da quando aveva due anni e con cui si fermava ancora a parlare quando credeva di essere solo.

“No Ward” gli aveva detto poco prima “Sono un uomo adulto, non ho uno stupido animale di pezza”

In quello di Jemma c’erano un imprecisato numero di fotografie attaccate con vari magneti di forme e colori diversi all’anta dell’armadio. Molte erano con Fitz, altre con Skye o Bobbi, ed era quasi sicuro di essere presente in quelle foto.

In quello di Bobbi troneggiava la maschera di Darth Vader perfettamente attaccata all’anta, mentre quello di Coulson era decorato con ogni gadget riguardante Captain America conosciuto al genere umano.

Quello di May era pulito, essenziale, comodo. Ogni cosa era catalogata come in un archivio per essere trovata con facilità.

Nei dieci minuti in cui era rimasto dentro quella stanza, però, non era ancora riuscito a vedere quello di Skye. Ed era esattamente accanto al suo.
Si, questa doveva decisamente essere un assurda vendetta che Coulson stava meditando ai suoi danni.

Aveva appena riposto le ultime cose, quando sentì una risata cristallina e una vago profumo di lavanda che poteva appartenere solo a lei.
“Buongiorno Ward” disse Skye con un sorriso sulle labbra.

“Buongiorno” rispose educatamente Ward.

Le cose erano ancora complicate tra loro due, ma Grant si era ripromesso di impegnarsi con tutto se stesso per riportare le cose a come erano prima.
Almeno con lei.

Poi, il fatto che fosse diventato il capo di quello che rimaneva dell’Hydra, per poi distruggere ogni singolo pezzo e membro rimanente lo aveva di certo aiutato a rientrare dentro il gruppo. (Dentro alla base si era sparsa la voce che avesse avuto l’aiuto del Soldato d’inverno, e che in cambio Ward lo abbia ricondotto a casa del Capitano Rogers, ma Ward non lo avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura. Lo aveva promesso a Bucky, dopo tutto)

“Wow” disse all’improvviso Skye, riapplicando uno sottile strato di burro cacao “Il tuo armadietto è così noioso”

“Non ho ancora finito di sistemarlo” disse Ward sulla difensiva.

“Tranquillo, stavo scherzando” rispose Skye sorridendo “Anzi, sono quasi colpita. Credevo che il tuo sarebbe stata l’esatta copia di quello di May”

“Non è il mio stile” disse Ward “è normale che quello di Hunter puzzi come una discarica?”

L’armadietto di Lance era conosciuto da tutti per l’alto tasso di radioattività che poteva contenere. Diamine, Ward era in quella stanza da meno di un ora, e ne conosceva già le prodigiose leggende che vi gravitavano.

Nei pochi secondi in cui Lance lo aveva aperto, Grant era riuscito a contare come minimo una decina di lattina di birra impilate artisticamente sul fondo dell’armadietto.

“Una volta ci abbiamo trovato un allegra famiglia di ratti che banchettava con un avanzo di pizza vecchio di una settimana” disse Skye “Oddio, spero tu non voglia prendere spunto da lui”

“Nemmeno quello è il mio stile” disse Ward, un po’ schifato “E Bobbi non dice niente al riguardo?”

“Una volta si è offerta di pulirlo per lui” disse Skye “Ma appena ha aperto l’anta, è quasi svenuta”

“Wow” disse Ward, con un ghigno “Forse dovrei vedere il tuo, sai, per farmi un’idea”

“Accomodati” rispose Skye, facendosi da parte.

L’interno era piuttosto in ordine, e di questo Grant era sorpreso , e si poteva di certo vedere la mano di May nell’organizzazione del suo armadietto, anche se i contenitori di dove Skye riponeva le sue cose non erano grigi e anonimi, ma rosa e pieni di lustrini.

Vicino ad essi c’era una piccola collezione di orsetti di pezza e l’anta era completamente piena di foto, così come quello di Simmons.

Ricordava come, tra le poche cose che aveva portato con se sul Bus, c’era anche quella vecchia macchina fotografica. Lo aveva pregato per mesi di fare una foto insieme e alla fine ci era riuscita.

In quella foto sembrava così stupido, eppure era così felice come non lo era mai stato prima.

E ora, quella stessa foto troneggiava nel bel mezzo dell’anta del suo armadietto. Ce ne erano molte altre, con Fitz, Simmons, Coulson o May, alcune anche con i suoi genitori naturali, ma quella foto aveva colpito la sua attenzione.

Era violenta come un pugno nello stomaco. Soprattutto perché c’era scritto “Me e il mio robot preferito” con la calligrafia piccola e ordinata di Skye.

“è molto…colorato” disse Ward, tornando in se.

“Forse dovresti aggiungere anche tu delle foto” rispose Skye.

“Me ne ero completamente dimenticato di questo” disse Ward.

“è la mia preferita” disse Skye “Ogni volta che dovevo venire a interrogarti, aprivo l’armadietto e la guardavo. Mi ricordava quello che eri, quello che nonostante tutto non riesco ad odiare. Mi ricordava che anche tu, se vuoi, sai essere umano. E nonostante ti odiassi, non potevo fare a meno di sentirne al mancanza”

“Mi farò perdonare” rispose Ward

“Ne sono certa” disse Skye.

Inutile dire che negli anni, il suo armadietto subì parecchi cambiamenti. E , oltre a una moltitudine di foto, la piccola Harper Ward decise che quello era il posto perfetto per attaccare i piccoli lavoretti che faceva per il suo papà.
 
Ma questa è un'altra storia.
 
 
 
 
Agent Soho Doll Corner :
Lo abbiamo visto già un paio di volte, il mitico spogliatoio del Playground.
Ho pensato quindi di scrivere un sorta di OS series incentrata su questo.
Su tutto quello che potrebbe mai accadere in quella stanza.
 
Dopo il finale, avevo decisamente bisogno di un pà di fluff.
 
Un bacio
jess

 
  
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