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Autore: Anairim M    22/05/2015    0 recensioni
"Per farli litigare, esse avevano creato una creatura bella quanto malvagia, che idea migliore di una donna".
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una sera speciale, diversa dalle altre, dovevo andare a far visita a mia nonna che non vedevo da molti anni.
L'ultima volta ero solo una bambina, adesso sono cresciuta e sono anche fidanzata, non vedo l'ora di presentarle il mio fidanzato, pensai durante il tragitto in macchina.
Neil, è il suo nome. Alto, capelli e occhi scuri, di colore. Mi sono sempre piaciuti gli uomini di colore. E' intelligente, passionale, gentile e divertente, tutto ciò che io cerco in un uomo, sono stata davvero fortunata ad incontrarlo.
Dopo un viaggio di circa 1 ora in macchina, intravidi la nonna nella finestra della sua abitazione, fremere per l'ansia di rivederci tutti quanti.
Scendemmo dalla macchina, il terreno era bagnato e ricoperto di fango, a causa della violenta pioggia che poco prima c'era stata. Il cielo era scuro, tutt'intorno era deserto...silenzio assoluto. C'erano case, case e ancora case vuote, circondate da grandi distese di erba verde come non ne avevo viste mai. Arrivammo davanti il portone del cancello e una volta suonato il campanello, salimmo.
Oh no, dovevamo prendere l'ascensore. Ne avevo sempre avuto il terrore, fin da piccola, quando ne rimasi intrappolata per una ventina di minuti all'incirca, non da sola per fortuna. Io e la mia famiglia eravamo pronti a salire ma Neil disse che prima doveva fare una cosa. Gli dissi di non tardare , o avrebbe fatto una cattiva impressione a mia nonna e non sarebbe stato neanche rispettoso.
Una volta usciti dall'ascensore, ad accoglierci c'era un uomo alquanto tetro, sinistro, che ricordava tanto i film dell'orrore. Egli ci portò davanti la porta della nonna. Lei con tanta gioia come non avevo mai visto, subito dopo aver aperto la porta, ci abbracciò fino a farci smettere di respirare. Nonostante abbia rischiato la vita, è stato un momento commovente. Ci fece fare un tour della casa, non era come la ricordavo. Era formata da sole 4 stanze: La cucina, il bagno, il salone e la stanza da letto. Erano stanze estremamente piccole anche perchè viveva da sola, inoltre non aveva affreschi o decorazioni vivaci , sembrava quasi fosse l'alleata dell’oscurità visto la pochissima luce che entrava. Ci sedemmo attorno ad un tavolo a chiacchierare per un po. Preoccupata per il ritardo di Neil, mi affacciai al balcone del salone, guardai giù per incrociare il suo sguardo, ma non lo trovai. Stavo per rientrare quando all'improvviso sentii un rumore che mi fece venire i brividi. E' in pericolo, pensai. Era la cosa più bella che mi fosse capitata, non potevo rischiare di perderlo, qualunque cosa accadesse li giù e col mio carattere pauroso decisi di andare a vedere.  Mi incamminai lungo i viali ma non vidi nessuno. Era tutto buio infatti ero molto impaurita a causa della mia "fobia" di esso e di non trovare Neil. Ormai pensavo al peggio.                        
Stavo per perdere le speranze quando improvvisamente vidi un corpo disteso sull'erba, ricoperto di sangue. Da un lato mi terrorizzò ma dall'altro mi sentii molto sollevata di sapere che quello non era Neil. Mi allontanai impaurita, dove mi giravo, giravo vedevo sempre le stesse cose, avevo l'impressione di essere una piccola formica in un immenso labirinto e di non poterne più uscire. Un ragazzo, moro, con gli occhi oserei dire gialli, mi si era presentato davanti, con aria quasi da "voglio mangiarti". Dopo avermi osservato per bene per una manciata di secondi , si avvicinò sempre di più, sempre di più a me. "Non farle del male, fermati!" sentì. Quella voce era familiare......
Ma certo! Era proprio la voce di Neil!.
"Neil!" gridai, "Che fine avevi fatto?! Mentre ero in pensiero per te, tu andavi scorazzando per i campi?!".
"Miriana torna subito in casa" gridò.
"E perchè dovrei? Perchè me lo ordini tu? E poi cosa stai facendo qui?!" dissi quando quel ragazzo che poco prima mi si era presentato mi interruppe.
"Avanti Neil, dille la verità. Prima o poi, ne verrà a conoscenza, non credi?!".
"Venire  a conoscenza di cosa?" domandai.
"Vedi .. tu non conosci la mia vera natura, l'ho sempre tenuta nascosta per proteggerti e perchè avevo paura di perderti se tu avessi scoperto il mostro che sono."
"Mostro? Che tipo di mostro?" dissi con poca  voce.
"Ecco..io.. in realtà, ... sono un.... è difficile da spiegare.." il ragazzo lo interruppe. "E' un vampiro, ecco cos'è”.
I vampiri mi erano sempre piaciuti e mi avevano appassionato, nei film ma non potevo credere che essi esistessero anche nella realtà e che io mi sarei innamorata di uno di essi.
"Tu ragazzo invece cosa sei?" domandai spaventata e curiosa allo stesso tempo.
"Il mio nome è Ervent e sono un ibrido". disse con aria fiera.
"Un ibrido?" domandai.
"Metà lupo mannaro, metà vampiro".
"Ok, questo è troppo per me.. se è uno scherzo deve finire adesso!" dissi con aria seccata. "Ti assicuro che non lo è, mia cara" disse Ervent.
"Ti porterò nel nostro accampamento.. così vedrai!" mi disse Neil.                                     
Ci incamminammo e solo dopo 2 ore lunghe e stancanti arrivammo ad una abitazione. Stavamo per entrare quando chiesi di Ervent. Venni a sapere che in realtà Vampiri e ibridi non erano esattamente nemici ma neanche in buoni rapporti così come i vampiri con i licantropi o i licantropi con gli ibridi. Tutto questo era stato causato da una ragazza. Infatti un membro dei vampiri, Sam, e uno dei licantropi, Tom, si erano innamorati della stessa ragazza, che vedendosi in continua contesa fra i due decise di optare per una terza scelta ovvero l'ibrido.
Egli fu conquistato dall'ammaliante bellezza della ragazza e decise di prenderla in sposa.
Solo alcuni anni dopo, l'ibrido si rese conto di chi fosse realmente la ragazza. Ella sembrava in apparenza una normale, tranquilla e per bene ragazza "di campagna". In realtà la ragazza non era poi così tanto giovane, nè per  bene, nè normale, visto la sua natura demoniaca. Era solamente un cattivo "dono" inviato da streghe che prima erano state rifutate da Sam, Tom e l'ibrido Slayor, accusate di non essere abbastanza carine e simpatiche.
Per vendicarsi, esse avevano creato una creatura malvagia quanto bella, in grado di farli litigare, che idea migliore di una donna.  Slayor aveva provato a dire la verità su Lena, la creatura mandata dal male, a Sam e Tom ma essi non gli avevano creduto. Da lì iniziarono a portare rancore ed odiarsi.
Varcai la soglia della porta e vidi ragazzi dappertutto: sdraiati sul divano, seduti nelle scale o attorno ad un tavolo a giocare a carte, davanti il caminetto. Quando entrai smisero di fare quello che stavano facendo e mi fissarono con "acquolina".
All'inizio devo ammettere che avevo paura mi mordessero poi col passare del tempo capii che in realtà quelli erano bravi ragazzi e anche molto simpatici. Inoltre in casa era presente una ragazza, più grande della maggiorparte dei ragazzi presenti, sposa del capo dell'accampamento dei vampiri.
Decisi di restare a vivere lì per un po di tempo, poichè non volevo stare lontana da Neil. Anche se questa fosse stata per sempre la sua casa, mi sarei sacrificata e sarei rimasta lì per l'eternità e chissà forse mi sarei fatta mordere per diventare una di loro. La vità lì era un po monotona:
Sveglia alle 6:30 del mattino, allenamento, corsa, ore 8:00 caccia per la colazione, ore 10-11 città, ore 13:00 pranzo, pomeriggio passato a guardare la tv o a chiacchierare e la sera passata a raccontare storie sia vere che false.
Nonostante questo, mi trovavo molto bene, tutti erano abbastanza gentili e simpatici. Tutto andava bene, finchè una sera suonò al campanello una giovane ragazza, Meg , era il suo nome. Era alta, bionda, con gli occhi azzurri, sembrava non avesse un difetto. Andai ad accoglierla, felice, poichè in quella casa mancavano decisamente presenze femminili.
Arrivò anche Neil che sbiancò in faccia.
"Neil!!" disse felice la ragazza.
"Cosa ci fai qui?" disse Neil con aria preoccupata.
Rimasi lì a guardarli, non riuscivo a capire cosa stesse succedendo.
"Ciao Meg, io sono Miriana. Sei forse la cugina di Neil? Oppure un amica forse?".
"Veramente..." disse Neil.
"Sono la sua promessa sposa" disse Meg con vivacità.
Rimasi impietrita, mi si gelò il sangue e quando ella mi chiese chi fossi risposi di non sentirmi bene e che sarei andata a riposare in camera.
Come aveva potuto farmi una cosa del genere? Non mi sarei mai dovuta innamorare di lui.
Mentre tutti dormivano, raccolsi tutte le poche cose che mi ero portata per vivere in quella casa e decisi di andarmene nel buio della notte.
Solo Lilo, il ragazzo più giovane dell'accampamento, se ne accorse, ma gli dissi di non avvisare gli altri e che quella era la scelta migliore. Così fece.              Con tristezza, rabbia ma anche paura mi incamminai, finchè non vidi un altro accampamento. Era quello dei licantropi.
Decisi di bussare anche se dopo aver riflettuto per un po visto la loro natura.
Mi aprì un ragazzo robusto, molto alto ma con gli occhi dolci come di un cucciolo appena nato.
"E tu chi sei?" Mi chiese.
"Ciao io sono Miriana, ho vissuto per un po con i vampiri ma me ne sono dovuta andare, mi chiedevo se potevo rimanere qui per un po, se non disturbo". Dopo avermi scrutata da cima a fondo, fece cenno di si.
Lo ringraziai e mi fece vedere la casa ed i suoi abitanti.
Erano anch'essi molto gentili e carini ma loro erano licantropi non vampiri. I vampiri per me erano.. vampiri. Non si può fare un paragone.
Una volta sistemate le mie cose nella mia nuova stanza, essi curiosi mi chiesero cosa fosse successo.
Io risposi che un vampiro di nome Neil, mi aveva portato al suo accampamento per mostrarmi la sua quotidianità, in quanto non credevo fosse davvero di quella natura. Inoltre eravamo felicemente fidanzati fino a quando, una sera, una giovane donna compare dicendo di essere la sua promessa sposa.
"Ed allora decisi di andarmene. E' stata una scelta dolorosa.. ma la più giusta" dissi con aria triste.
"Adesso vado a riposarmi, sono molto stanca, se non vi dispiace..Buonanotte".
L'indomani Bill, un giovane licantropo mi disse di volermi portare a fare una passeggiata quando ad un tratto la mia piu acerrima nemica, Meg, ci si presentò davanti. Alla sua vista Bill, rimane talmente affascinato dall'ignorarmi del tutto. Furiosa decido di ritornare nell'accampamento dei licantropi che vedendomi in questo stato si preoccupano per me.
Nei giorni seguenti sentii alcuni licantropi dire che la mia presenza non era più ben accetta. Allora la sera sgattaiolai fuori come avevo fatto dall'accampamento dei vampiri, senza che nessuno se ne accorse e lasciai una lettera d'addio.
Mi rimane un’ ultima possibilità: L'accampamento degli ibridi.
Forse dovrei solamente rinunciare a quest’idea di vivere in un accampamento e ritornare alla normalità, a casa mia.
Ma chissà, mi è andata male in due accampamenti perché non provare il terzo nonché ultimo? Se anche questo andrà male tornerò alla vita di sempre.
Il percorso da fare per arrivare all’accampamento degli ibridi consisteva in un lungo sentiero roccioso, con numerosi e grandi alberi verde scuro. Stavolta ero ancora più timorosa perché nonostante sembrasse impossibile almeno nei film avevo visto dei vampiri e licantropi ma di ibridi mai, non ne sapevo nulla. Non sapevo cosa aspettarmi.
Arrivò il momento. Non bussai.
“Sono una ragazza che ha bisogno di ospitalità, vi avverto ho vissuto un po sia con i vampiri che i licantropi, ma non sono vostra nemica.
Ho solo bisogno di un posto dove stare, vi chiedo solo questo, fatemi questa gentilezza”.
Un ragazzo , sui 17 anni, aprì e mi accolse gentilmente. Una volta entrata mi mostrò una stanza e mi disse che potevo restare quanto volevo. Così anche tutti gli altri, vedendomi, si presentarono e si mostrarono contenti della mia presenza.
Caspita ma sono tutti gentili con me, eppure perché finisco sempre per andarmene da un accampamento? Forse sono io il problema.
Nonostante già conoscessi il motivo della guerra tra Vampiri, Licantropi e Ibridi, chiesi all’ibrido Montis che sembrava il più affidabile, da cosa lo capii? Non so, in realta, lo capii e basta, di raccontarmi quella storia.
Brutto come una donna, neanche buona ma di natura malvagia abbia fatto dividere coloro che prima erano così tanto uniti.
Infatti essi passavano le giornate insieme.
Andavano a caccia, si sfidavano a duello, in modo amichevole, scambiavano consigli e scherzavano insieme.
Mi toccò di raccontargli la storia di Meg e Neil e casualità! In quel momento entrò un ibrido che precedentemente era stato in giro e disse che un vampiro di nome Neil tra pochi giorni avrebbe sposato una certa Meg.
Mi sentii a pezzi, non avevo parole.
Neil, era il mio uomo, mio. Abbiamo passato momenti così belli, ed ora? Tutto in fumo. Lui non era più mio, io non ero più sua. Faceva male ma era la verità, dovevo accettarla.
E poi lei, bellissima, perfetta, non potevo competere con lei. Salii le scale e mi andai a coricare. Restai a letto per i prossimi giorni.
Quelli furono forse i giorni più deprimenti della mia breve ma intensa vita e credo che gli ibridi ormai miei amici se ne fossero accorti.
Solo una volta a letto, pensai e ripensai a quel che era giusto fare e trovai una decisione. Perché si sa, il letto è dove si pensa di più o almeno questo vale per me.
A malincuore, essendomi affezionata a loro, di cui prima non sapevo neanche l’esistenza, li salutai con non poche lacrime e decisi di lasciare quella casa per ritornare alla mia.
Quella vera.
Corsi, non vedevo l’ora di lasciare quel posto per sempre e quindi anche Neil.
Ero stanca, ferita, nervosa, arrabbiata per di più a causa del territorio in cui ero costretta a passare c’erano molte buche e caddi.
Mi cadde una lacrima, poi un'altra e un'altra ancora. Tre lacrime, insulse, eppure quelle lacrime per quanto possa sembrare stupido e banale furono molto importanti per lo sviluppo di questa storia. Ad una lacrima corrisponde una persona. Alla caduta della 1° lacrima apparse Sam, alla 2° Tom, ed alla 3° Slayor.
Li avevo in qualche modo “evocati” dal passato. Una volta presentati, mi dissero il piano che avevano in mente ovvero di evocare Lena per vendicarsi e dare una fine una volta per tutte a questa rivalità tra Vampiri, Licantropi e Ibridi.
Si misero in cerchio e con aria convinta recitarono un “incantesimo”.
Non succedette niente. Riprovarono, non succedette niente.
“Non abbiamo abbastanza energia” disse uno di essi per giustificarsi della brutta figura.
Noi non siamo abbastanza in forma per eseguire quest’incantesimo, abbiamo bisogno di qualcuno che lo faccia al posto nostro.
Deve essere qualcuno puro, buono di cuore che sta dalla parte del bene.
Si girarono e mi guardarono, perfetto ora dovevo pure eseguire un incantesimo perché me l’avevano ordinato 3 fantasmi! Almeno non era una vita noiosa. Mi collocai al loro fianco, mi feci insegnar l’incantesimo per evocare Lena e lo recitai.
Nel frattempo tutti coloro che vivevano negli accampamenti, vampiri, licantropi e ibridi, accorsero. C’era anche Neil.
Pronunciai quella formula e mi sentii talmente strana. All’inizio non successe nulla poi, prima apparse Lena, così dal nulla, come se nulla fosse, sempre con le sembianze di una giovane ragazza attraente , poi svenni a terra e persi i sensi.
“Amore mio, amore mio!”, mi svegliai con queste parole nell’orecchio, era Neil.
Una volta svegliata era tutto finito, tutto quanto. Tom Sam e Slayor avevano dimostrato che avevano detto la verità ovvero che in realtà Lena non era chi credevano che fosse ma era nata appunto per far dividere e litigare i tre accampamenti. Come fecero? Provocarono quel mostro malvagio e fu essa stessa a mostrare la sua vera natura. Ne fu quasi fiera.
Una volta saputa la verità, tutti e tre gli accampamenti si erano uniti per sprigionare un’ enorme energia rivolta a fare un potente incantesimo per scacciarla.
Ci riuscirono, uniti, senza litigare, si sentirono soddisfatti.
Si sa, il gioco di squadra è un Potere, e anche molto forte, soprattutto se è una squadra unita.
Perché mi diceva amore se si doveva sposare con un'altra? Non capivo…
Mi raccontò che Meg in realtà non era la sua promessa sposa ma sua cugina!! Avevano messo in atto questo piano affinchè io mi allontanassi da lui. Infatti egli aveva paura di farmi del male e di non avere possibilità di rendermi felice. Commossa, felice e lieta mi caddero delle lacrime, piansi per la gioia.
Ancora una volta a quelle lacrime apparsero quei tre che prima avevano ridato l’armonia, stavolta per poco.
Mi ringraziarono di quello che ebbi fatto, io ringraziai loro e ci salutammo.
Non è da tutti scoprire che il proprio fidanzato è un vampiro, che vive in un accampamento con i suoi “simili”, che ci sono altri due accampamenti uno con i licantropi l’altro con gli ibridi, scoprire di esser in grado di formulare un incantesimo per sconfiggere una strega malvagia ma soprattutto di riuscire ad evocare tramite delle lacrime dei fantasmi.
Tutto è iniziato da una sera speciale, ricordate.
Più speciale di così.
 
   
 
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