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Autore: Yume No Akuma    23/05/2015    3 recensioni
“Ellen, io ho paura…”
“Non preoccuparti Viola, staremo bene entrambe, sarà solo per un giorno. Voglio solamente vedere un po’ questo mondo, ormai non posso nemmeno più alzarmi dal mio letto…”
“Va bene, lo farò. Perché noi siamo amiche.”
“Sì, noi siamo amiche… per sempre.”
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ellen, Viola
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Viola aveva perso conoscenza da ormai parecchio tempo, purtroppo nemmeno lei si ricordava da quanto precisamente. Si era sentita svenire, mentre come ogni giorno parlava con la sua amica Ellen. Già, Ellen: dove si trovava ora? La bionda sebbene ormai non lo fosse più – aprì gli occhi, ma continuò a vedere tutto nero e nel momento in cui i suoi sensi tornarono attivi sentì un lancinante dolore lungo tutto il corpo. Non riuscì a rendersi subito conto di cosa fosse successo, fino a quando non ricordò l’avvenimento più importante di quella giornata Ellen le aveva chiesto un favore, uno scambio: le chiese il permesso di usare il suo corpo per un giorno, per non provare più dolore.

Viola, dispiaciuta per l’amica, conoscendo la sua storia fatta di solitudine, aveva accettato, aspettandosi di ritrovarsi nel corpo della ragazza dai capelli di un’innaturale porpora… eppure quello non era il corpo che aveva visto. Le gambe non c’erano più, tagliate via e ancora sanguinanti, gli occhi erano stati strappati via dalla testa e messi in chissà quale luogo, mentre la gola sembrava essere stata attraversata da chissà quale acido corrosivo. Viola si sentì all’inferno, era il dolore più lancinante che avesse mai sentito.

Provò a urlare, con quella voce distorta che ora si ritrovava, ma nessuno venne in suo soccorso. Dov’era Ellen? Dov’era la sua… amica? Fu solo dopo qualche minuto che la sentì, percepì la sua presenza nella casa. Eppure era così tranquilla… perché non correva da lei? La parte razionale della mente di Viola le disse che la tanto cara ‘amica’ l’aveva in realtà ingannata, ma lei non poteva crederci, non era possibile, ma allo stesso tempo era l’unica spiegazione plausibile.

“E… E… El… Elle… n…”

Viola provò a urlare quel nome, ma non successe nulla. Davvero l’aveva rinchiusa? Era solo un modo per non morire, allora? L’aveva realmente ingannata? Non riuscì nemmeno a piangere, ma lo avrebbe fatto se solo avesse potuto. Quella tristezza, sconforto, però, diventò quasi immediatamente rabbia cieca e incontrollabile. Userò i tuoi poteri… TI DISTRUGGERO’! pensò Viola, gridando nella propria mente. Era riuscita ad ottenere parte dei poteri della strega che l’aveva tradita e in questo modo avrebbe fermato la sua corsa e si sarebbe ripresa il suo corpo e la sua vita.


Delle streghe non ci si può fidare, sono le serve del Demonio.

 

{ “Ellen, io ho paura…”

“Non preoccuparti Viola, staremo bene entrambe, sarà solo per un giorno. Voglio solamente vedere un po’ questo mondo, ormai non posso nemmeno più alzarmi dal mio letto…”

“Va bene, lo farò. Perché noi siamo amiche.”

“Sì, noi siamo amiche… per sempre.” }

 

La pioggia scendeva ormai da molti minuti, i lampi facevano diventare completamente bianco il paesaggio per una frazione di secondo e un suono spaventoso non faceva sobbalzare i cuori. Ellen era riuscita a recuperare il suo pugnale e ora correva senza voltarsi nella foresta. Con quelle sane e forti gambe poteva farlo senza alcun problema. Eppure, quando si voltò nuovamente, la sua inseguitrice era ancora lì, che ringhiava furiosa, accasciata a terra e senza più uno sguardo da mostrare. La bionda si avvicinò e consumata dall’idea di superiorità, mise il piede sulla testa color porpora.

 

“Mio Dio, sei davvero una seccatura” iniziò a borbottare la bionda, con uno strano e sadico sorrisetto sulle labbra. “Per quanto tempo hai intenzione di seguirmi? Eheh… eheheh… uh? ‘Ridammelo indietro’? Eheh… impossibile. Questo corpo non fa più male, sei stata tu la prima a darmelo, perché dovrei ridartelo indietro? Giusto, Viola?”

 

Stranamente, Viola aveva cercato di non crederci, fino all’ultimo aveva cercato una spiegazione per quel malinteso, ma era tutto inutile, ora la verità le era stata sbattuta in faccia con crudeltà e non c’era altro che lei potesse fare. La sua vita finì presto, spenta dalle pallottole che il suo stesso padre gli aveva sparato contro.  E così, Viola, sarebbe diventata un’altra vittima, permettendo così alla strega di continuare a vivere è questo il prezzo che aveva dovuto pagare per essere sua amica.


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[ Oookay, dopo secoli ecco che pubblico qualche ca- voltatina. °^° Quest'idea mi è venuta in mente ascoltando 'Friend', quindi ecco qui, i due momenti a mio parere più adatti per scrivere qualcosa: il momento in cui Viola si sveglia e quando riesce a raggiungere Ellen che intanto si diverte con il suo corpo. °^° Spero di aver fatto qualcosa di decente, almeno. Bye bye- ]

  
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