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Autore: marti2411    24/05/2015    0 recensioni
Questo è ciò che rimane di noi. Di due persone troppo diverse eppure identiche.Di un amore forte che ti spacca il cuore,troppo per durare.Qualcosa doveva andare storto e così è stato.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tate Langdon, Un po' tutti, Violet Harmon, Violet Harmon
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ed eccomi qua,ancora una volta persa tra i miei ricordi con"Come as you are" che fa da colonna sonora ai miei pensieri confusi.
I Nirvana mi ricordano Tate. Il mio Tate,non quella specie di mostro che ha stuprato mia madre,ma il ragazzo dolce,sensibile e malinconico che ascoltava i miei sfoghi strazianti,che mi leccava le ferite.
Sono settimane,mesi,forse anni che sono qui,su quello che era il mio letto ed ora sarà di non so chi. Il temp
o sembra fermarsi,anzi forse si ferma davvero quando sei morta.Sarei potuta diventare chiunque,avere figli,magari andare al college ed invece sono qui, chiusa per sempre in una tomba con le pareti che chiamano "Murder House". Sono morta tra le sue braccia,troppi antidepressivi,questa casa mi stava facendo diventare matta davvero! Mi aveva rubato il sonno,mi stava rubando la mia mamma,portandola via in un istituto per l'igene mentale e mi lasciava sola,con mio padre. E' tutta colpa sua. Se avesse frenato la sua voglia di scopare con le sue studentesse non saremmo mai dovuti trasferirci. Non avrei conosciuto l'amore della mia vita,non avrei scoperto che non era come tutti gli altri,che era morto e che era uno psicopatico. E non l'avrei amato comunque. Anche ora.

Il traffico di pensieri disordinati della mia mente mi stordisce,non riesco a rilassarmi,non riesco a non pensare a lui.
Lo sento,so che è qui,che è nascosto da qualche parte,magari nell'armadio o sotto il letto,riesco a sentire i suoi singhiozzi soffocati. Piango anch'io,mi manca da morire. Eppure rimaniamo così,a qualche metro o magari centimetro di distanza senza sfiorarci,senza una parola. In silenzio ad ascoltare l'uno il dolore dell'altro.
Ma come posso amarlo ancora così tanto? Dopo tutto ciò che ha fatto! E' un pazzo omicida,ha uccisiso dei ragazzi come noi,ha stuprato mia madre,facendola morire a causa di quella specie di mostro! Eppure quando lo penso l'unica cosa che mi risuna nella testa è la sua frase:

"You're the only light I've ever known,you changed me,Violet."

Ed io gli credo. So che è cambiato,ma questo non cambia tutto ciò che ha fatto, Non cambia nulla. 
Sento la lama del mio vecchio temperamatite strisciare sul mio polso. Non posso più lasciarmi segni indelebili ma il dolore lo sento. Purtroppo non è così forte da soffocare quello che davvero mi affligge.

La musica si ferma all'improvviso.Sento delle dita spostarmi lentamente i capelli color paglia e poggiarmeli dietro l'orecchio.Lo faceva sempre Tate.Ho un sussulto. Non può essere.. 
Riprendo a respirare quando veto i capelli ramati della mamma sfiorarmi il polso. Ha un vestito viola,che le aderisce perfettamente e i suoi occhi smeraldo ormai spenti mi scrutano. E' ancora così bella,e non so come,ma capisce ancora quando sto soffrendo. Appare al mio fianco ed ha in braccio quella peste di Kyle,il mio piccolo fratellino,quello vero. Che rimarra piccolo per sempre.

"Quando smetterai di farti del male da sola? Quando smetterai di pensare a quel pazzo violentatore? Violet ricorda ciò che ha fatto. Non meritavamo ciò  che ci è successo,ma ora siamo qui ed è inutile piangere e lacerarsi dentro e fuori. Sei forte,sei la mia bambina,non dimenticarlo mai." mi sussura la mamma mentre le lacrime mi rigano le guance. Spero che Tate non stia sentendo,ma so che lo sta facendo. Sento ancora i suoi lamenti,lo conosco troppo bene ormai. Ma mia madre ha ragione,"Lo so,devo dimenticarlo. Ci sto provando con tutte le mie forze,il dolore mi aiuta. Il dolore mi fa sentire VIVA. Non ho altro modo per sentirmi così" le dico. Ed in parte è vero,tagliarmi mi serve anche a questo,ma tutti sanno che è perhè non riesco a non pensare al fatto che potrei vivere tutta l'eternità con la persona che amo (date le circostanze) e non posso farlo. Vicini eppure lontani. Separati da un baratro insuperabile.
"Violet,rilassa la mente,non pensare a nulla,anzi aiuta Moira a preparare la cena,sai che è anziana e anche se rifiuta il nostro aiuto da sola non ce la fa." le annuisco e scendo al piano di sotto. Inizio a scendere le scale in mogano che non scricchiolano più ad ogni mio passo (una cosa positiva di essere un fantasma) quando ad un tratto sento qualcuno dietro di me,ormai c'ho fatto l'abitudine, questa casa è cos' affollata e non sei mai sola davvero. Ma stavolta è diverso,non voglio girarmi. Sento un respiro leggermente affannato,come quello di qualcuno che ha appena finito di piangere,lo riconosco.Ho paura di voltarmi così mi fermo,in bilico sulla punta di una scala. In bilico tra il voltarmi o il proseguire dritto. In bilico tra ciò che vorrei fare e ciò che realmente faccio. In bilico come tutta la mia vita è sempre stata.
Per una volta prendo l'iniziativa. Inizio ad essere forte e a superare le mie debolezze. Per una volta decido io.
Mi volto.

 

   
 
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