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Autore: Alise13    25/05/2015    3 recensioni
Il Dolce Amoris non è un liceo come tutti gli altri, infatti, le classi, sono divise in due sezioni, la normal class e la pro class.
Le vicissitudini tra le due classi danno vita a lotte e dissapori tra gli alunni. Riuscirà Bells, ragazza apparentemente normale, a trovare la "formula perfetta"? Tra nuove amicizie, problemi, e scuola, Bells troverà il suo vero amore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero seduta in macchina con mio padre mentre avanzavamo nel traffico a passo d'uomo.
 " Butta giù i piedi dal cruscotto Bells". 
Lo guardo con la coda dell'occhio, aveva un'aria schizzata, forse inquietante era la parola giusta. Oggi sarà meglio non farlo arrabbiare pensai tra me e me e buttai giù i piedi. 
"Papà stai bene?". 
Si portò l'indice agli occhiali e li tirò su con un gesto lento, quasi fosse un mantra per ritrovare un po' di serenità. 
"No Bells non sto bene".
 Che risposta secca pensai. Io e mio padre avevamo sempre avuto un buonissimo rapporto era il mio migliore amico, era una persona calma, controllata, di quelle che per fargli perdere la pazienza ce ne voleva, tranne quella mattina. 
"Papà su parla cosa c'è?". 
Lo guardai con sguardo comprensivo. 
"Siamo in ritardo e come se non bastasse oggi è tutto bloccato, non arriveremo mai in tempo!".
 In effetti non era una normale mattinata, oggi era il suo primo giorno di lavoro e il mio primo giorno di liceo. 
"Papà vedrai che arriveremo in tempo, stai tranquillo". 
Lo vidi abbassare le spalle quasi si fosse rassegnato.
"Hai ragione agitarsi non farà smuovere questo vecchietto davanti che ha deciso di farci prendere tutti i semafori rossi!!!". 
Cominciò a sbraitare. Scoppia a ridere.
"Viva la calma insomma". 
Alla fine arrivammo praticamente sul filo del rasoio. Parcheggiata la macchina cominciammo a correre verso l'entrata, si esatto la stessa entrata. Mio padre era stato assunto come professore di chimica avanzata nel mio nuovo liceo. In effetti il mio liceo, il Dolce Amoris, era famoso per aver una sezione speciale. Era diviso in due sezioni la normal class frequentata da studenti normalissimi e la pro class che invece ospitava le giovani menti più brillanti nel campo delle scienze. Mio padre infatti era un famoso chimico rinomato in tutta Europa che, per amor mio, aveva deciso di fermarsi stabilmente in un posto e insegnare, giusto per darmi quella stabilità che non avevo mai avuto. Non mi dispiaceva essere sempre in viaggio, ma secondo mio padre non era giusto a quell'età togliermi il piacere di costruirmi e coltivare rapporti. Il fatto che fossimo parenti non era un problema perché lui avrebbe insegnato alla pro class mentre io avrei frequentato i normali corsi della normal class, questa era stata una mia scelta perché per quanto i geni di mio padre mi avessero donato una spiccata propensione per le scienze quella che amavo in realtà era la letteratura. Arrivati al portone ci facemmo un rapido gesto con la testa e ci dividemmo ognuno per la propria strada. Mentre avanzavo nel corridoio a passo svelto sbirciai il foglio che avevo in mano con gli orari delle lezioni e le classi in cui si sarebbero tenute. Stavo cercando di capire dove sarei stata per la prima ora quando finì contro qualcosa, alzai gli occhi e vidi che era "un qualcuno"non "un qualcosa". Mentre mi strofinavo la mano sulla fronte per cercare di alleviare il dolore cercai di bofonchiare uno scusa. Era un ragazzo con i capelli rosso fuoco, mi stava guardando con aria perplessa.
 "S-scusa. Stavo cercando la mia aul.." 
Non riuscii a finire la frase che mi rivolse parola. 
"La prossima volta stai più attenta.. Ah ma sei della normal class, non mi stupisco allora del fatto che tu non riesca a fare una cosa così semplice come trovare la tua aula". 
Mi prese il foglio dalle mani, ero ancora sconvolta dal modo di fare di quel ragazzo.
"Seconda porta a destra, non era difficile no?" 
Stavo per dirgliene quattro quando venne chiamato da un altro studente, un ragazzo bellissimo con i capelli bianchi e gli occhi di colore differente. Senza nemmeno degnarmi di un altro sguardo se ne andò buttando il mio foglio a terra. Mi chinai a raccogliere il foglio pensando 
"Buon primo giorno di liceo Bells".
 Mi avviai verso l'aula e nel mentre mi chiesi come facesse quel pallone gonfiato a sapere che frequentavo la normal class poi la risposta arrivò immediata, che stupida sono, feci una smorfia. In quel liceo c'erano le divise completo nero per loro e blu scuro per noi. In effetti era una delle cose che più mi era piaciuta di quella scuola, infatti quella mattina non avevo impiegato molto tempo per vestirmi. Avevamo una scelta tra pantaloni o gonna e quella mattina avevo optato per la gonna che arrivava appena sopra al ginocchio, camicia bianca  e golf con lo stemma della scuola. Il ragazzo di prima invece per quanto fosse odioso era un bel ragazzo, la divisa gli donava anche se la portava in modo molto personale, giacca aperta camicia sbottonata e fuori dai pantaloni e cravatta con nodo largo che gli arrivava all'altezza dei pettorali per intendersi. 
Aveva dei lineamenti particolari e quei capelli, quel colore così particolare gli donavano una strana luce. Tutto di lui mi diceva "STAGLI LONTANA". Arrivata in classe mi misi nell'unico banco rimasto libero, accanto a me c'era una ragazza che stava con le braccia incrociate e le gambe completamente distese sotto il banco. La sua pelle era scura e perfetta e faceva risaltare i suoi occhi verdi chiari, era davvero bella e sembrava aver adottato un atteggiamento da super tosta. Accanto a lei una ragazzina mingherlina con i capelli viola si nascondeva dietro allo zaino che aveva posizionato sopra il banco come fosse uno scudo di protezione, spruzzava dolcezza da tutti i pori! La professoressa entrò e appena sistemata cominciò il suo discorso di apertura. 
" Buongiorno ragazzi io sono la professoressa Rosalya".
 Era una donna giovane e bellissima, anche lei capelli bianchi, ma i suoi erano lunghi e lucenti. In quel liceo ancora non avevo visto qualcuno di brutto o mediamente normale cominciavo a sentirmi fuori posto in mezzo a tutta quella bellezza.
 " Alcuni di voi sono venuti dalle medie del Dolce Amoris quindi si conoscono di già o comunque conoscono la struttura e i professori grazie ai corsi preparatori che sono stati messi a disposizione  quest'estate dalla scuola". 
Avevo letto di questi corsi,ma purtroppo ero ancora in Francia con papà in quel periodo.
 "A tutti gli altri benvenuti e buon inizio anno scolastico". 
Con un gesto della mano si scostò i lunghi capelli che le ricaddero prima sulle spalle per poi tornare al loro posto sulla schiena. La gente in classe rimase senza parole, tutto di lei era perfetto, il viso, il corpo per non parlare degli abiti. Finita la lezione kim, la ragazza accanto a me mi fece cenno di avvicinarmi. 
"Ehi tu..Bells.. dico bene?".
Stavo rimettendo i libri in cartella . Era in piedi accanto al mio banco con la mano su di esso, aveva lo zaino vuoto su di una spalla e un berretto nero inclinato sulla testa, la visiera di tessuto lucido risaltava i suoi occhi. "Si, ciao. Dimmi". 
Le dissi senza troppa enfasi, non ero una persona introversa, ma in quella scuola la gente mi metteva a disagio.
 "Come ti trovi in questa scuola?"
 Mi chiese lei incuriosita.
 "Bene dai a parte uno strano incontro con uno della pro class e una domanda che mi frulla in testa da un po'...ma qua la gente viene selezionata anche per l'aspetto fisico? Non vedo nessuno nella media a parte me?!"
 Lei scoppiò a ridere buttando indietro la testa e battendo fragorosamente la mano sul banco.
 " Sei una forza, lo sapevo, ho fiuto per le persone! Te l'avevo detto Violet!".
 La ragazza portava lo zaino in braccio quasi fosse un bambino fece un cenno con la testa come per darle ragione e tornò a guardarmi di sottecchi con qui grandi occhi timidi.
 " Ma non stavo scherzando!!! Sembra una scuola di modelli, non penso sia una cosa normale sai?" 
Kim mi mise un braccio intorno alle spalle e cominciò a camminare.
 " Con chi hai avuto lo sgradevole piacere di parlare della pro class? Noi non interagiamo quasi mai con quelli, si sentono superiori a tutti, sono dei prepotenti quindi non te la prendere e fai come noi evitali se li vedi". Ero perplessa quindi tutti quelli della pro class erano così? Povero papà pensai. E povera me!!! Ma dove ero finita? Era uno strano universo alternativo fatto di persone belle e fuori di testa.. E io che cercavo tranquillità. 
"Era un ragazzo dai capelli rossi e.." 
Non ebbi nemmeno il tempo di finire che kim si staccò e mi guardò con occhi sgranati
 " Ohh povera piccola hai incontrato Castiel. Lui è un caso speciale lui non snobba solo noi, ma tutti anche i suoi compagni! Devi sapere che lui è un genio, ma ha un caratteraccio, ma per quante ne combini chiudono sempre un occhio per lui perché ai test è sempre il migliore infatti qui a questo liceo abbiamo una graduatoria in base ai risultati degli esami di metà anno e quelli di fine anno, ovviamente quelli della pro class occupano sempre i primi posti e poi veniamo noi gente normale, ma lui, lui è sempre stato il primo alle medie e figuriamoci se ora al liceo non occuperà sempre il solito posto.. Eppure marina spesso le lezioni, umilia i professori, un diavolo insomma! Mi raccomando cerca di evitarlo lui porta solo guai stagli lontana".
 Ancora quella frase " stagli lontana".
 lui...lui porta solo guai..
   
 
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