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Autore: red_monster    26/05/2015    1 recensioni
Hayley non si é mai sentita a casa.
Né prima, né ora che vaga per strade e motels, vendendo il suo corpo per sopravvivere.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hayley Williams, Josh Farro, Taylor York
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione: questa storia non é inventata da me, é solo una traduzione dell'originale postata da Red_monster su Wattpad. Ecco il permesso dell'autrice
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Hayley's  POV

Avete mai avuto l’impressione di stare sprecando il vostro tempo anziché   sfruttarlo a vostro vantaggio? 

Avete mai avuto l’impressione di essere delle nullità mentre tutti attorno a voi stanno facendo qualcosa di interessante e utile?

Ovunque io guardi, vedo giovani felici e soddisfatti.

Sembra quasi che i desideri di tutti si stiano esaudendo.

Coppie innamorate che passeggiano, artisti di strada. In ogni angolo della città sta accadendo qualcosa di divertente. 

Ma a me non importa di ciò.

Io vorrei solo una casa piccola e accogliente e qualcuno che mi ami; sfortunatamente però non ho niente di tutto questo.

Ogni giorno lotto per sopravvivere. Di solito dormo in economici motel, mangio ciò che non vogliono gli altri o sono costretta a 

starmene al parco senza far niente. Quando le cose vanno addirittura peggio, dormo sotto le stelle.

Decisamente, la vita non è stata buona con me. 

Da piccola, desideravo fare qualcosa di non molto comune: volevo cantare in una rock band.

Mia madre mi iscrisse a lezioni di canto e scoprii di avere talento; volevo anche suonare la chitarra ma non potevo permettermelo.

Comunque, non trovai nessuno che volesse suonare e fondare una band con me, quindi mi limitavo a scrivere canzoni.

Non ero brava, non riuscivo a scrivere su niente in particolare.

Che ironia: ora ho l'ispirazione perfetta per comporre.

I miei litigavano sempre, non mi prestavano attenzione e piangevano spesso.

Finalmente divorziarono quando avevo sette anni; ero troppo piccola per capire ma sapevo che qualcosa non andava.

Infatti abbastanza presto mia madre conobbe un altro uomo, ma fu un enorme errore perchè lui iniziò ad abusare di me.

La supplicai a lungo, finché cedette e ci trasferimmo in un'altra città.

Cominciò tutto qui, quando compii 18 anni e me ne andai di casa. Mi sentivo persa, come se non trovassi il mio posto da nessuna parte. 

 

Ma torniamo al presente.

 

I miei occhi sono stanchi, mi fa male tutto e quando provo a cambiare posizione sento un penetrante dolore all'addome, 

ma non voglio pensarci, quindi, lentamente, mi tiro fuori dalle coperte e mi alzo in piedi.

Giro la testa e osservo l'uomo addormentato per l'ultima volta, mi pare che si chiami Ian.

Prendo i vestiti dal pavimento e mi vesto, nascondo il denaro che mi ha dato nel portafogli ed esco silenziosamente da casa sua.

Sono affamata ma è ancora troppo presto perché i negozi siano aperti, perciò nell’attesa decido di vagare un po’ per le strade.

A volte le auto mi superano e la gente mi lancia occhiate strane.

 

 

 

Quando il sole comincia a sorgere, posso finalmente fare colazione, perciò scelgo un posto dove potermi sedere e rilassare in solitudine. 

Ordino un sandwich e un caffè per farmi stare sveglia.

Mentre mastico, sono così persa nei miei pensieri da non notare l'uomo in piedi davanti a me. E' troppo impegnato con il suo cellulare 

per guardarmi, cosa di cui sono grata, ma qualcosa nel suo aspetto mi colpisce.

Forse i capelli ricci, forse i lineamenti o gli occhi scuri... Sembra così innocente da poterlo definire sexy.

Se parlassi con lui nella giusta maniera forse avrei un posto migliore di un motel dove passare la notte ma, d'altra parte, non voglio che 

un uomo mi tocchi di nuovo così presto.

Sono nervosissima per la prima volta nella mia vita, non ho mai avuto grossi problemi nell'approcciarmi agli estranei.

Per l'ansia, la mia mano comincia a tremare e presto il caffè si rovescia sul tavolo e sul pavimento. Mi sento una stupida, specialmente 

quando il cassiere e il ragazzo riccio mi guardano e sento il ragazzo chiedere qualcosa per asciugare il liquido.

Mente pulisce, fisso le sue mani facendo attenzione ad ogni dettaglio: indossa un braccialetto nero con una decorazione bianca. 

Solo quello.

-Grazie.- mormoro, sistemandomi i capelli tinti di rosso. Decido di non stabilire alcun contatto visivo.

Quando finisce, sorride gentilmente.

-Fa niente, è la mia buona azione della giornata- dice, e io spero che vada via.

-So che non sono affari miei ma, va tutto bene? Sembri pallida e... stanca.-

-Hai ragione, non sono affari tuoi- Dopo di che mi alzo, prendo la borsa e lo lascio lì confuso e... Non so nemmeno perché io lo 

stia dicendo, ma è anche preoccupato.

Perchè? Perchè mai dovrebbe importargli di una ragazza che sembra essere appena scappata da un istituto per malati mentali?

L’ennesimo incontro con un tipo strano. Uno dei tanti, insomma.

 

 

Nel pomeriggio trovo un motel poco caro e vado nella mia stanza.

Mi stendo immediatamente sul letto e sospiro. Prendendo la borsa noto di aver perso il cellulare, e può averlo solo l'unica persona che 

ho incontrato oggi. Fantastico.

Questo significa che devo trovarlo, ed è proprio l'ultima cosa che voglio fare

Il mio ringraziamento speciale va a Doux_Ange per il supporto e per avermi aiutata nella traduzione (corretta, vabbé), sei un vero tesoro
   
 
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