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Autore: Nora_K_Cooper    26/05/2015    1 recensioni
L'inizio di una storia, di un'avventura, forse di un fantasy in cui la protagonista è la centro dell'attenzione per i suoi poteri, un cliché. Non importa. Non siamo qui per quello che viene dopo l'inizio. Siamo qui per la partenza. La Sua Partenza.
incompiuta
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Fuga o lotta?

Non c'è niente di speciale in me, eppure sono tutti alla mia ricerca. Non capisco, perché mi cercano? E io perché scappo? Non so cosa vogliano da me eppure sono certa che non è niente di buono.
È iniziato tutto un paio d'anni fa, stavo facendo un passeggiata al porto come sempre quando ho notato che qualcuno mi stava inseguendo. Era un uomo alto e portava dei jeans e una giacca di pelle, aveva dei folti capelli bruni, gli occhi erano di ghiaccio e sul collo aveva uno strano tatuaggio. Ero vicina ad una nave da crociera di cui conoscevo il capitano, c'erano molte persone che salivano quindi se avessi urlato se ne sarebbe accorte. Mi girai fermandomi, l'uomo si fece ancora qualche passo per raggiungermi e poi si fermò di fronte a me, io gli chiesi che cosa voleva, -Te!- fu la sua risposta. Gli domandai il motivo ma lui ridendo mi disse che non dovevo fare storie e seguirlo. Non ero d'accordo. Mi lanciai tra la folla e salii sulla nave da crociera, oltrepassai George, che stava controllando i biglietti, urlandogli che dovevo parlare urgente col capitano Martinez e partii in quarta verso la cabina di controllo. Appena mi vede, Martinez mi chiese spiegazioni e, dopo avergli raccontato il breve colloquio con l’uomo dagli occhi di ghiaccio, mi offrii un passaggio in Grecia.
Il tragitto della crociera era semplice, andava fino alla penisola greca e ritornava in Italia.  Io, però, non sarei ritornata. Rimanevo a Creta.
Creta era bella, soprattutto quando non c'erano i turisti e le città erano calme e tutto trascorreva con tranquillità. Adoravo Creta, d'estate facevo da traduttrice per i turisti, ero pagata ad ore, facevo bei soldi, durante il periodo non-vacanze lavoravo in un bar, i clienti venivano per abitudine e compravano sempre le stesse cose, quindi la paga era sempre la stessa. Vivevo in piccolo appartamento con un gruppo di ragazzi alla ricerca dell’indipendenza, dividevamo le spese quindi il mio piccolo salario bastava soprattutto perché non mi piaceva circondarmi di tanti oggetti. Dopo cinque anni qualcosa cambiò, era settembre e ormai se n’erano andati anche gli ultimi turisti, nel bar entrò un uomo: il tipico cretese, non ci feci molto caso, finché non vidi il suo tatuaggio, era una formula chimica KCN, il cloruro di potassio, avevo un brutto presentimento. Quando andai a prendere la suo ordinazione, infatti, mi afferrò per un braccio, chiedendo:
-Posso parlarti?-
-Di cosa?- risposi.
-Del più e del meno...-
-Mi dispiace ma devo lavorare-
-Non c'è nessuno, dai siediti!- Mi sedetti infastidita e pronta per prendere il volo in caso di bisogno.
-Da quanto tempo stai a Creta?- Iniziò il suo questionario.
-Un bel po'-
-Quanti anni hai?-
-24- mentii, ne avevo venti ma ne dimostravo di più.
-Ti piace Creta?-
-Tanto-
-Non ti piacerebbe cambiare residenza?-
-No. Perché?-
-Beh... Se vuoi ho un amico che lavora a Londra e ti potrebbe offrire un buon lavoro come interprete-
-Come sai che faccio l'interprete?-
-Mi sono informato-
-Perché mai vorresti aiutarmi?-
-Mi stai simpatica-
-Oppure non esiste nessun lavoro e la tua è una trappola-
-Oh ma andiamo, come ti salta in mente una cosa del genere?-
-Ho conosciuto occhi di ghiaccio e non ci serve un genio per capire che lavorate insieme, avete lo stesso tatuaggio-
-Occhi di ghiaccio?-
-Sì, cappelli folti, jeans e giacca di pelle...-
-Ah ti riferisci a Torrent. Non lavoriamo insieme. Apparteniamo a due fazioni diverse…-
-Ma avete lo stesso obbiettivo-
-Esatto. Sta a te decidere da che parte stare, quella buona o quella cattiva.-
-Te rappresenti quello buona, dico bene?-
-Esattamente- disse con uno strano sorriso stampato in faccia.
-E perché dovrei decidere?-
-Perché sei speciale e ci servi.-
-Per cosa?-
-Non te lo posso dire...-
-Capito... Senti che ne dici se ci penso su e ripassi domani?-
-Non sono stupido, o vieni adesso con le buone oppure ci verrai con la forza.-
A quel punto scappai, feci cadere la sedia su cui ero seduta, sfrecciai attraverso la porta e prendendo vicoli secondari mi diressi verso il porto. Il cretese superò le mie aspettative, non credevo potesse correre molto veloce ma invece mi stava continuamente alle calcagna. Per seminarlo dovetti rubare un moto. Conoscevo il proprietario, lavorava come guida turistica, era simpatico e mi dispiaceva avergli tolto il suo mezzo di trasporto ma l'avrebbe ritrovato, spero. Arrivai al porto, saltai giù dalla moto e corsi fino ad un traghetto che portava fino ad Atene, stava partendo quindi dovetti lanciarmi nella barca. La gente mi guardò un po' male e anche il controllore, comprai da lui un biglietto solo andata e mi lasciai cadere a terra per la fatica.
Arrivata alla capitale della penisola greca, andai all'aeroporto e chiesi un biglietto per il primo volo. Mi chiese per dove ma a me non interessava, volevo solo andarmene da lì. Mi diede un biglietto per Machu Picchu.
 

INCOMPIUTA, ho scritto questo testo qualche mese fa, l'ho ritrovato solo da poco e apportando qualche modifica mi è sembrato abbastanza carino da essere pubblicato. Non ho mai scritto niente di avventuroso o azione quindi non sono molto convinta di portare avanti questa storia. Per adesso rimarrà incompiuta ma nel caso in cui (PGD, per grazia divina) ricevo abbastanza recensioni positive può darsi che il mio cervello decida di sforzarsi a scrivere qualcosa che riesca a prendere veramente il nome di "azione" e che non diventi il solito cliché.
Ciao a tutti quelli che hanno deciso di leggere questo testo e lasciate recensioni, positive o negative che siano.
  
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