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Autore: _Cannella_    29/05/2015    0 recensioni
Questa storia consiste in un "What if?" che si inserisce prima della fine della terza stagione.
Sara e Neal si sono lasciati, l'udienza per la commutazione della pena è alle porte, ma cosa succederebbe se una nuova ragazza "tutto pepe" entrasse nella vita del nostro truffatore preferito, reclamando prepotentemente la sua attenzione?
Il giovane ne approfittò per prendere la mano della ragazza e posarvici un leggero bacio. «Incantato »
«Non posso dire altrettanto, purtroppo. Ho sentito molto parlare di voi, Signor Caffrey, ma devo dire che state deludendo le mie aspettative », quella risposta pungente lasciò Neal basito, mentre Peter li guardava perplesso.
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno! È da un po' che non pubblico più storie, ma purtroppo il tempo è sempre molto poco. In questi giorni, però, ho letto un paio di FF che mi hanno ricordato questa mia, che avevo iniziato a scrivere ancora un paio di mesi fa, quando mi sono appassionata a White Collar, quindi presa dell'entusiasmo ho deciso di pubblicare il primo capitolo.

P.S.
ho deciso di utilizzare come titolo della mia storia il sottotitolo che era stato scelto per la versione italiana della serie tv; in realtà ho sempre detestato questa scelta, perché secondo me il titolo originale si addice bene alla serie, ma credo che "Fascino criminale" riassuma bene, invece, quello che è l'argomento principe di questa mia storia, quindi ecco spiegato il motivo della mia decisione.

Spero che questo primo capitolo vi piaccia,
A presto,

_Cannella_



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  1. Sliding doors

     

    Come ogni mattina, Neal si recò al Bureau in perfetto orario, chiamò l’ascensore e vi salì, premendo il tasto corrispondente alla divisione White Collar, ma proprio mentre le porte si stavano per chiudere davanti ai suoi occhi, una mano sbucò all’improvviso, quasi dal nulla, e le costrinse a riaprirsi, rivelando la figura trafelata di una giovane donna. La ragazza aveva lunghi capelli castani che le scendevano morbidi, e in quel momento anche un po’spettinati, fino a metà schiena, creando delle graziose onde che accarezzavano dolcemente il suo fisico non troppo esile, coperto da una camicetta bianca e un paio di jeans aderenti. Neal sfoderò immediatamente il suo miglior sorriso, invitando la giovane ad entrare e chiedendole a quale piano dovesse recarsi.

    «Unità White Collar, grazie », rispose lei, sorridendo di riflesso e guardandolo intensamente negli occhi, tanto da perdersi momentaneamente in quel mare blu. 

    «Che fortuna, pure io. Quindi immagino che lavoreremo fianco a fianco »

    La donna ridacchiò, abbassando lo sguardo e privando così Neal del piacere di poter contemplare i suoi lineamenti delicati. «Non credo, sono solo di passaggio ».

    L’uomo annuì, pensieroso. «Capisco, è un vero peccato, mi sarebbe proprio piaciuto poterla… conoscere meglio. », asserì con lentezza, quasi in modo languido, mentre lei gli rivolgeva un’occhiata di sdegno, avendo colto il senso sottinteso di quella affermazione.

    Fortunatamente per Neal, le porte dell’ascensore si aprirono poco prima che la giovane potesse rispondergli, così lui le cedette il passo, per poi seguirla oltre le pesanti porte di vetro dell’ufficio. 

    Appena i due varcarono la soglia, sul volto di Diana comparve un sorriso radioso. «Liv! », gridò con voce stridula, correndo ad abbracciare la giovane dell’ascensore. Neal le guardò perplesso, per poi sorpassarle e dirigersi verso la sua scrivania, dove però Jones lo raggiunse quasi immediatamente, mettendogli in mano un plico di fascicoli e riferendogli che Peter lo stava aspettando nel suo ufficio.

    Peter si stava tranquillamente godendo il suo caffè giornaliero quando Neal gli si parò davanti, sorridendogli e salutandolo con un alzata del cappello, che successivamente posò sulla scrivania dell’agente, insieme ai documenti consegnategli da Jones.

    «Allora, un nuovo caso? », chiese, accomodandosi.

    Peter prese un altro sorso di caffè. «Sì, credo proprio che ti piacerà », disse, prima di passare a Neal un grosso fascicolo. Il giovane lo esaminò, annuendo di tanto in tanto. «Furto ad un privato… mmm… uh Eva Gonzales, interessante, non mi sono mai occupato di suoi quadri… ». 

    Mentre Neal esponeva le sue considerazioni, però, Peter si era fatto distrarre dal trambusto che proveniva dagli altri uffici. «Ma cosa diavolo sta succedendo là fuori? », domandò, alzandosi dalla sedia per vedere meglio le scrivanie sottostanti. Neal si voltò giusto in tempo per scorgere il campanello di agenti che si era formato intono alla nuova ragazza. Una risatina sommessa sfuggì dalle sue labbra. «Ah, lascia stare, sembra che una bella donna abbia sempre il potere di distogliere gli uomini dal proprio lavoro. », sentenziò, continuando a ridere.

    Peter gli rivolse un sorrisetto sarcastico, prima di notare a chi Neal si stesse riferendo. A quel punto i suoi occhi si illuminarono e il sorriso si fece più sincero. Neal scosse il capo, stupefatto. «Non ci posso crede, una nuova vittima! Cosa dirà Elizabeth?! », l’agente, però, ignorò le sue parole e andò in contro alla donna che si stava dirigendo verso di loro. «Olivia, ma che sorpresa! », la salutò, accogliendola tra le sue braccia, prima di invitarla ad accomodarsi in ufficio. 

    A quel punto Neal si alzò, chinando il capo in segno di saluto, prima che Peter facesse le presentazioni del caso. «Neal, questa è mia nipote, Olivia. Liv, ti presento Neal Caffrey, il mio consulente ». 

    Il giovane ne approfittò per prendere la mano della ragazza e posarvici un leggero bacio. «Incantato »

    «Non posso dire altrettanto, purtroppo. Ho sentito molto parlare di voi, Signor Caffrey, ma devo dire che state deludendo le mie aspettative », quella risposta pungente lasciò Neal basito, mentre Peter li guardava perplesso. «Vi conoscete già? », chiese l’agente, spostando lo sguardo su Neal, ma invece fu la ragazza a prendere la parola «Sì, zio, abbiamo avuto il piacere di avere una interessante conversazione in ascensore », disse, in tono ironico, mentre il giovane uomo riprendeva il controllo di sé e sfoderava il suo sorrisetto strafottente e compiaciuto. «Mi dispiace averla delusa, signorina. In futuro cercherò di fare meglio. »

    «Ci conto », rispose lei, incurvando le labbra in un sorriso altrettanto disarmante.

    A quel punto Peter si sentì in dovere di intromettersi, cercando di prendere in mano la situazione. «Bene, se voi due avete finito di battibeccare, sarebbe meglio tornare a parlare di cose più serie », sentenziò severo, per poi addolcire il tono di voce nel tornare a rivolgersi alla nipote. «Liv, ma quando sei arrivata? Perché non mi hai avvisato? Saremmo potuti venire a prenderti all’aeroporto! »

    «Oh zio, non ti preoccupare! Sono arrivata solo questa mattina e poi ci tenevo a farvi una sorpresa. Se per te e la zia va bene, io mi fermerei un paio di settimane… sono in vacanza, più o meno! »

    «Sai che puoi stare da noi tutto il tempo che vuoi, non devi farti alcun tipo di problema, cara! », esclamò l’agente, sinceramente felice per quella visita inaspettata. «Tua zia non vedeva l’ora di riabbracciarti! Purtroppo il lavoro mi terrà occupato fino a tardi, ma intanto puoi andare a casa, lei dovrebbe essere già rientrata… sono sicuro che le farai una bellissima sorpresa! ». 

    Neal non aveva mai visto Peter tanto entusiasta, così, mentre zio e nipote concordavano il programma della giornata, lui tornò a sfogliare il fascicolo del nuovo caso, sbirciando di tanto in tanto nella loro direzione, giusto in tempo per cogliere le sfumature delle emozioni che si susseguivano sul viso di Olivia. “Una ragazzina davvero interessante”, si ritrovò a pensare ad un certo punto, per poi cercare subito di concentrarsi sul lavoro; non aveva il tempo per permettersi il lusso di giocare con una donna, anche se doveva ammettere di adorare il modo in cui lei riusciva a tenergli testa o il fuoco che ardeva nei suoi occhi color cioccolato quando lui cercava di sfidarla. 

    Presto la ragazza si congedò dallo zio, salutandolo con un altro abbraccio e un leggero bacio sulla guancia, prima di rivolgere un cenno anche a Neal, che rispose a sua volta con un impercettibile movimento del capo. Nonostante i suoi buoni propositi, però, il giovane non riuscì a trattenersi dall’ammirare la figura della donna che si allontanava, diretta verso l’ascensore. 

    «Neal… », Peter reclamò la sua attenzione, per poi scrutarlo con cipiglio severo, «Olivia è mia nipote, quindi tieni i tuoi pensieri impuri lontano da lei… e con pensieri intendo le tue manacce, mi sono spiegato? ».

    Neal ridacchiò, alzando le mani in segno di resa. «Sei stato chiarissimo, cristallino, oserei dire! ».

    «Bene… ora possiamo tornare al lavoro. Direi che sarebbe il caso di andare in sopraluogo per capire come si è svolto il furto. », detto ciò, i due si apprestarono a far visita alla famiglia Pennington. 

    Durante il viaggio, però, la mente di Neal tornò più volte a pensare ad Olivia, cosicché, ad un certo punto, il ragazzo non riuscì a frenare la lingua e si trovò a parlare di lei. «Olivia, una ragazzina davvero interessante… certo che per essere tua nipote non ti somiglia molto. » 

    Peter gli lanciò un’occhiata fugace, prima di tornare a guardare la strada. «Liv è figlia della sorella maggiore di Elizabeth »

    «Ah, non sapevo che Elizabeth avesse una sorella… », ammise Neal, cercando le somiglianze tra Olivia e la moglie dell’uomo che gli era seduto vicino. 

    «Sì, si chiamava Maria, ma è venuta a mancare molti anni fa, quando Liv aveva solo cinque anni… uno sfortunato incidente », continuò Peter, conquistando così tutta l’attenzione del giovane.

    «Mi dispiace, Peter, non volevo infierire… povera ragazza! »

    L’agente impiegò qualche secondo per riprendersi, ma poi si aprì in un sorriso. «Non ti preoccupare, Olivia è una donna forte, assomiglia molto ad Elizabeth… poi c’è suo padre, che le vuole un mondo di bene, ed è sempre stata circondata dall’affetto dei colleghi di lui. Non farti ingannare dal sua aspetto dolce e gentile, Liv è cresciuta in mezzo a dei muratori scapestrati e, sinceramente, se avessi bisogno di fare dei lavori in casa credo che mi rivolgerei a lei. Harley, suo padre, si vanta sempre di come lei riesca a sostituire un tubo dell’acqua in pochi minuti ». 

    Neal non riusciva veramente ad immaginarsi quella ragazzina alle prese con impianti idraulici, se non in fantasie alquanto osé, ma evitò accuratamente di confessarlo a Peter, riportando l’attenzione dell’uomo sul caso del quadro rubato.        



QUI come mi immagino Olivia
  
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