30/05/2015
1 recensioniZucchero di piombo[i]
«J...J-Jace...»
Magnus sbarrò gli occhi felini nell’udire quel sussurro e iniziò a guardarsi intorno circospetto. Era solo un sogno, certo, ma quella voce era fin troppo reale. Il Sommo Stregone di Brooklyn non poté fare a meno di alzarsi dal letto e andare alla finestra del suo loft, seguito con lo sguardo da un assonnato Presidente.
Da quando Alec gli aveva timidamente chiesto di uscire, non era più stato in grado di fare nulla, perso com’era nei suoi dubbi. Continuava a domandarsi se avesse fatto bene ad accettare quell’invito o se, al contrario, avesse abbassato troppo la guardia; quel ragazzo era sempre uno Shadowhunter e quelli come lui odiavano i Nascosti. Come se questo non bastasse, era il primogenito dei Lightwood ed era innamorato del suo parabatai.
Jace...
Una nuova ondata di irritazione pervase ogni cellula del corpo dello stregone e innumerevoli scintille scarlatte si sparsero per l’appartamento, tutto a causa di uno stupido moccioso spocchioso. Quel sussurro tornò a riempirgli le orecchie, incrinando il suo cuore già colmo di crepe: non avrebbe mai dimenticato il modo in cui Alec aveva invocato il nome del suo amato, steso sul letto della sua camera mentre stava lottando tra la vita e la morte. Aveva stretto per tutto il tempo il polso di Magnus, traendo forza da quel contatto così come il Nascosto aveva indugiato sulla dolcezza del momento, finché quelle labbra inviolate non avevano pronunciato quel nome.
Jace...
Perché? Perché si stava cacciando in quell’assurda situazione, frapponendosi tra un ragazzino inesperto e un biondino insopportabile? Perché non disdiceva tutto quanto, fintanto che poteva? Quello era il punto: ormai non poteva. Non poteva rinunciare a quello sguardo cristallino, a quella voce insicura, a quei movimenti fluidi e impacciati al tempo stesso, a quella schiettezza disarmante...
Aveva inconsciamente oltrepassato la sottile linea che separava l’interesse dall’affetto, cancellandola definitivamente dopo aver assaggiato quella bocca. Non aveva mai provato un sapore tanto dolce e, al tempo stesso, tanto velenoso: con un semplice bacio Alec era arrivato dritto al cuore del Sommo Stregone di Brooklyn, ma si sarebbe potuto dire il contrario? Non finché c’era Grace...
“Grace?”, pensò Magnus inclinando il capo, “Non era quello il nome! Come diavolo si chiamava il biondino?”. Per i successivi due minuti il Nascosto provò ad associare diversi nomi a quei riccioli, ma non riuscì a trovare quello giusto, pur essendo convinto che Grace potesse essere una valida alternativa, vista la vanità tipicamente femminile del Nephilim.
Ridacchiando tra sé, il Nascosto si stese nuovamente sul letto, scuotendo la testa al ricordo di quei dubbi: che senso aveva crucciarsi per un moccioso di cui non ricordava neppure il nome? Perché mai avrebbe dovuto ripensare a quel sussurro, quando poteva sentire ancora la dolcezza di quella lingua? Avrebbe smesso di dubitare di Alexander e avrebbe incominciato a viverlo serenamente, convinto che un sentimento sincero come il loro avrebbe fatto sbocciare una storia infinita.
Abbracciato al cuscino, Magnus si addormentò profondamente, cullato dal pensiero di quel dolce veleno che avrebbe assaporato con ogni fibra del suo essere, alla faccia di Grace Wayland...
Spazio di Chloe ^^
Hello, everybody! *^*
Vi prego, non flagellatemi! *schiva ortaggi*
So che questa storia è strana, però volevo provare a mettermi nei panni di Magnus, almeno per una volta... *^*
Spero che possiate apprezzare il tentativo, ecco... ^//^
Go go Malec! *^*
Magnus sbarrò gli occhi felini nell’udire quel sussurro e iniziò a guardarsi intorno circospetto. Era solo un sogno, certo, ma quella voce era fin troppo reale. Il Sommo Stregone di Brooklyn non poté fare a meno di alzarsi dal letto e andare alla finestra del suo loft, seguito con lo sguardo da un assonnato Presidente.
Da quando Alec gli aveva timidamente chiesto di uscire, non era più stato in grado di fare nulla, perso com’era nei suoi dubbi. Continuava a domandarsi se avesse fatto bene ad accettare quell’invito o se, al contrario, avesse abbassato troppo la guardia; quel ragazzo era sempre uno Shadowhunter e quelli come lui odiavano i Nascosti. Come se questo non bastasse, era il primogenito dei Lightwood ed era innamorato del suo parabatai.
Jace...
Una nuova ondata di irritazione pervase ogni cellula del corpo dello stregone e innumerevoli scintille scarlatte si sparsero per l’appartamento, tutto a causa di uno stupido moccioso spocchioso. Quel sussurro tornò a riempirgli le orecchie, incrinando il suo cuore già colmo di crepe: non avrebbe mai dimenticato il modo in cui Alec aveva invocato il nome del suo amato, steso sul letto della sua camera mentre stava lottando tra la vita e la morte. Aveva stretto per tutto il tempo il polso di Magnus, traendo forza da quel contatto così come il Nascosto aveva indugiato sulla dolcezza del momento, finché quelle labbra inviolate non avevano pronunciato quel nome.
Jace...
Perché? Perché si stava cacciando in quell’assurda situazione, frapponendosi tra un ragazzino inesperto e un biondino insopportabile? Perché non disdiceva tutto quanto, fintanto che poteva? Quello era il punto: ormai non poteva. Non poteva rinunciare a quello sguardo cristallino, a quella voce insicura, a quei movimenti fluidi e impacciati al tempo stesso, a quella schiettezza disarmante...
Aveva inconsciamente oltrepassato la sottile linea che separava l’interesse dall’affetto, cancellandola definitivamente dopo aver assaggiato quella bocca. Non aveva mai provato un sapore tanto dolce e, al tempo stesso, tanto velenoso: con un semplice bacio Alec era arrivato dritto al cuore del Sommo Stregone di Brooklyn, ma si sarebbe potuto dire il contrario? Non finché c’era Grace...
“Grace?”, pensò Magnus inclinando il capo, “Non era quello il nome! Come diavolo si chiamava il biondino?”. Per i successivi due minuti il Nascosto provò ad associare diversi nomi a quei riccioli, ma non riuscì a trovare quello giusto, pur essendo convinto che Grace potesse essere una valida alternativa, vista la vanità tipicamente femminile del Nephilim.
Ridacchiando tra sé, il Nascosto si stese nuovamente sul letto, scuotendo la testa al ricordo di quei dubbi: che senso aveva crucciarsi per un moccioso di cui non ricordava neppure il nome? Perché mai avrebbe dovuto ripensare a quel sussurro, quando poteva sentire ancora la dolcezza di quella lingua? Avrebbe smesso di dubitare di Alexander e avrebbe incominciato a viverlo serenamente, convinto che un sentimento sincero come il loro avrebbe fatto sbocciare una storia infinita.
Abbracciato al cuscino, Magnus si addormentò profondamente, cullato dal pensiero di quel dolce veleno che avrebbe assaporato con ogni fibra del suo essere, alla faccia di Grace Wayland...
Spazio di Chloe ^^
Hello, everybody! *^*
Vi prego, non flagellatemi! *schiva ortaggi*
So che questa storia è strana, però volevo provare a mettermi nei panni di Magnus, almeno per una volta... *^*
Spero che possiate apprezzare il tentativo, ecco... ^//^
Go go Malec! *^*
[i] Lo “zucchero di piombo” o “zucchero di Saturno” era un dolcificante usato nell’Antica Roma, ormai inutilizzato per la sua tossicità.