Serie TV > I Cesaroni
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Autore: Sissy77    30/05/2015    1 recensioni
"Marco non è la soluzione di tutti i miei problemi ok?? Marco non è il supereroe che arriverà a salvare la figlia ok?? Marco ci ha abbandonate, ha preferito il castello e la principessa punto. Ti prego mamma non cercare più di parlare di lui"
Per chi come me ama vederli insieme, per chi come me è deluso da come gli autori hanno ridotto i personaggi che hanno reso I Cesaroni la famiglia che tutti avremmo voluto avere, per chi come me si è identificata in Eva e avrebbe voluto essere come lei o per chi avrebbe voluto trovare un amore come il loro capace di vincere contro tutto e tutti. Spero che chi si fermerà a leggere il mio racconto possa sognare come loro per tempo hanno fatto sognare me.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Rieccomiiiii, scusate l'assenza, ho avuto problemi con la connessione e le innumerevoli idee per chiudere la storia si accavallano. 
Sto cercando quella che più può piacerCI.
Vi auguro buona lettura e un buon fine settimana.

by Sissy77 :)

Erano passati alcuni mesi  da quando Alice e Rudy erano piombati  nel suo mondo di New York.
Eva era contenta che i due ragazzi avessero deciso di rimanere con lei.
Avevano cercato un lavoretto nei locali del quartiere e si erano trasformati da turisti per caso in coinquilini per scelta.
Marta le mancava molto, ma sapeva che la bambina con Marco stava bene, la vedeva serena via skype, non fosse stato così si sarebbe fiondata a Roma a riprenderla.
Alice e Rudy stavano vivendo un sogno.
 Essere a New York con Eva aveva facilitato il loro diventare coppia.
 Fossero stati a Roma, con Giulio e Lucia, molto probabilmente sarebbe stato impossibile: ancora ricordavano la scoperta da parte dei genitori di quello che era stato l’amore di Marco ed Eva.
I fratelli minori ringraziavano di avere dei fratelli maggiori comprensivi che avevano vissuto la stessa esperienza e potevano capire.
Rudy stava aspettando  Alice: la sua ragazza (tutte le volte che formulava questa frase nella sua mente, sorrideva)
 Aveva trovato lavoro come commessa e stava per finire il turno pomeridiano.
Teneva una lettera in mano, sulla busta c’era l’indirizzo del pub dove lavorava come lavapiatti;
 la girava e rigirava tra le mani ripensando al contenuto quando si sentì abbracciare.
La sua ragazza aveva finito e potevano tornare a casa.
<< Cosa c’è? >> chiese Alice intuendo che qualcosa turbava Rudy.
Il giovane le passò la busta ed aspettò di vedere la reazione dell’amata sorellastra.
Alice, letto il contenuto della lettera, si fermò.
Guardò attonita il fratellastro tanto amato ed una lacrima dai suoi occhi parve inondare la felicità conquistata in quei  mesi.
 << Già >> disse il ragazzo prendendola per mano.
Rientrarono a casa e la trovarono vuota.
 Eva era uscita con delle colleghe per una cena di lavoro.
Aveva lasciato loro la tavola apparecchiata e le pentole sui fornelli.
Quanto era dolce la loro amata sorella? Tanto pensarono entrambi.
Senza parlare i due giovani sparecchiarono tavola, ritirarono il cibo in frigo e se ne andarono a letto senza cena.
 Si addormentarono molto tardi, tanto da sentire Eva rincasare.
Non riuscivano a prendere sonno;  stretti in un tenero abbraccio, un unico pensiero occupava le loro menti: Marco si sposa.
 
Anche Marco quella notte non riusciva a prendere sonno.
Sapeva che ormai Rudy doveva aver ricevuto l’invito, ormai sapeva.
Anche Eva sapeva? Eccolo il pensiero che lo rendeva insonne.
Anche lei sapeva che lui si sposava? Anche lei sapeva che lui aveva deciso di andare avanti?
Anche lei sapeva che lui non capiva più nulla diviso tra la donna che gli dormiva accanto e la donna che dormiva in un letto al di là di un oceano?
Anche lei era sveglia?
Sposarsi, era davvero quello che voleva?
Da quando Maya aveva iniziato a parlare di matrimonio, lui si era ritrovato in una spirale da dove non era stato più capace di uscire.
Ora si ritrovava lì, a poco dal matrimonio chiedendosi se era quello che voleva.
Amava la ragazza che gli dormiva accanto, di questo era sicuro.
Cos’era allora a tenerlo sveglio? Si chiese rigirandosi per l’ennesima volta in quel letto pieno di spine.
Non lo sapeva,  ogni tanto sentiva una voce arrivare dal passato.
Cercava di capire cosa diceva, ma non ci riusciva, era ovattata da tutta quella spirale che lo circondava.
 
Anche Giulio e Lucia erano rimasti alquanto sorpresi vedendo le partecipazioni di nozze del figlio.
Da quando il padre aveva saputo del matrimonio del figlio, non passava giorno che non lo osservasse.
Scrutava ogni suo movimento, ogni parola, ogni sguardo perso nel vuoto del giovane.
Voleva sapere, doveva sapere se davvero il suo primogenito aveva smesso di amare quella che era diventata la sua primogenita.
Più si avvicinava la data del matrimonio più Giulio era convinto che in realtà non aveva capito nulla di Marco.
Questo lo sconfortava: avrebbe voluto tanto  aiutare il figlio.
Lucia, dal suo canto, non aveva bisogno di indagare tanto.
Le donne hanno un sesto senso.
Lei sapeva che Eva amava Marco: per quello era fuggita a New York.
Lei sapeva che Marco amava Eva: per quello non era ancora andato a riprenderla.
Come sempre i due interpretavano al contrario i messaggi che si lanciavano.
Invece di vedere nel  loro fuggire l’amore che li univa,  ci vedevano una forma bizzarra di non  amore.
La donna era certa che il destino avrebbe scelto quello che era più giusto per i ragazzi, non aveva quindi intenzione di fare nulla, per una volta sarebbe stata a guardare lo scorrere degli eventi.
 
Eva si era accorta che Rudy ed Alice ultimamente erano strani.
 La coccolavano, la viziavano, non si lamentavano mai di cosa lei chiedeva  loro di fare.
Rudy aveva persino iniziato a mettere la roba sporca nel cestino della biancheria in bagno, cosa che non aveva mai fatto in tutta la sua vita.
Dopo aver visto con i suoi occhi questo gesto da parte del fratello, Eva era certa che i due giovani le stavano nascondendo qualcosa, il suo sesto senso non sbagliava praticamente mai.
Ora doveva solo scoprire di cosa si trattasse.
Era domenica, i due erano  al lavoro.
 Eva si apprestava a fare quello che forse tra qualche anno avrebbe fatto con Marta: rovistare in camera da letto cercando indizi sul segreto.
Da un lato fare la madre, in questo caso la sorella, curiosa dandosi come scusa la preoccupazione di non sapere cosa stava succedendo la divertiva.
 Dall’altro la faceva sentire proprio un po’ una ficcanaso.
Presente quelle  vecchiette dei paesini di campagna che stanno tutto il giorno dietro le tende delle finestre ad osservare chi va e chi viene?
Bene lei si sentiva proprio così.
L’unica differenza stava nel fatto che lei non stava a sbirciare fuori in strada, stava per sbirciare dentro casa sua.
Si fermò un attimo davanti alla porta della camera dei due chiedendosi se faceva bene.
“ Il mio sesto senso non sbaglia mai” si disse.
Aprì la porta e si intrufolò furtivamente in quella che era stata la camera della madre.
“Accidentaccio” pensò Eva dopo aver rovistato in lungo ed in largo.
Non aveva trovato nulla, niente di niente.
Nessun amante segreto, nessun test di gravidanza, nessun sacchetto di droga.
Niente pistole, niente aggeggi sadomaso,  niente fil porno , nulla di nulla, il vuoto.
Si mise a sedere sul letto scuotendo la testa.
Da una parte era sollevata, ma dall’altra era sconcertata, davvero aveva sempre pensato che il suo sesto senso non sbagliava mai.
Ora aveva avuto la certezza che invece si sbagliava, ciò la deludeva un po’.
Risistemò la camera come ricordava e stava per uscire chiudendosi la porta alle spalle quando l’occhio le cadde sulla chitarra di Rudy  appoggiata al muro tra una sedia ed il comò.
Sentiva la sua voce interiore ripeterle : il tuo sesto senso non sbaglia mai.
Si avvicinò, prese la chitarra e la mise sul letto.
Aprì delicatamente la custodia.
Tra le corde tese  vi era inserita una busta.
Eva ebbe la netta sensazione che quella busta riguardasse Marco.
Forse perché Rudy aveva deciso di custodirla in quel posto?
Come se le corde che univano lui ed il fratello potessero in qualche modo proteggere il contenuto?
La busta recava l’indirizzo del pub dove Rudy lavorava.
La teneva tra le mani e continuava a chiedersi se davvero voleva sapere cosa c’era scritto dentro.
Eva sospirò e tremante decise di scoprire il vaso di Pandora.
 
I ragazzi sarebbero rientrati di li a poco.
Aveva avuto circa un’ora per ammortizzare il pugno allo stomaco che l’aveva colpita.
Sperava di esserci riuscita, anche se non ne era del tutto convinta.
Cenarono come sempre, tutto sembrava non essere cambiato, ma tutti sapevano che non era così.
Era la loro serata film horror, ma Eva si scusò con i fratelli lasciandoli con la ciotola dei pop-corn tutta per loro.
<< Vuoi che ti prepari  una tisana? >> chiese Alice preoccupata del pallore evidente di Eva
<< No tranquilla, ho solo bisogno di dormire, questo mal di testa mi sta trapanando il cervello >> diede un bacio ad entrambi e si rintanò nella sua camera.
Rudy aspettò una mezz’ora abbondante poi si avviò verso la camera facendo segno ad Alice di seguirlo senza far rumore.
La ragazza fece per stoppare il film, ma Rudy la bloccò << Deve pensare che siamo qui davanti alla tv >>
Alice non capiva, ma lo seguì senza fare domande.
In camera il ragazzo prese la chitarra, aprì la custodia e vide che aveva ragione.
<<  Lo sa  >> disse guardando la sorella  
<<  Avevo messo la busta tra due corde precise, deve averla trovata, ma dopo averla letta non deve essersi ricordata come l’aveva trovata.  >>
Alice non credeva alle sue orecchie, Rudy stava accusando la  sorella di essere una ficcanaso.
<< Ma cosa dici? Ritira subito quello che hai detto se non vuoi litigare. Eva non farebbe mai una cosa simile >> Alice era veramente arrabbiata.
<< Beh se vuoi fare finta di nulla accomodati. Non dico che Eva ha ficcanasato per il gusto di farlo. Deve averci visto strani e lo sai avrà pensato che nascondevamo qualcosa, si sarà preoccupata. Magari pensava di trovare droga o chissà cosa. Di certo non la partecipazione di nozze di Marco Cesaroni.  >>
Alice si mise seduta sul letto vicino alla chitarra, iniziò a piangere.
Rudy l’abbracciò dicendole che  sarebbe andato tutto bene, anche se non ne era del tutto convinto nemmeno lui.
 
Qualche giorno era passato ed Eva si era in qualche modo messa il cuore in pace.
Marco si sposava, amava Maya ed era logico che si sposasse.
Lei avrebbe trovato la sua strada prima o poi.
Era in attesa della chiamata di Marta, seduta di fronte al pc,  aspettava di vedere spuntare il sorriso di sua figlia da un momento all’altro.
Eccola finalmente.
Il sorriso con cui stava per rispondere al sorriso di Marta le morì sul nascere.
Vicino a Marta c’era Maya.
<< Ciaooooo Mammaaaaaaaaaaa >> Marta salutò calorosamente la madre ed iniziò a dare tanti bacini allo schermo del pc come per darli a lei.
<< Ciao Eva >> disse Maya sorridendole.
Ad Eva pareva proprio volerle dire: ora sono io che rido
<< Ti rubo poco tempo così poi tu e Marta potrete discorrere delle vostre cose in tranquillità >>
Eva ascoltava distratta la donna bionda che le parlava, la sua attenzione era stata catturata da un’ombra che  aveva notata avvicinarsi. La persona era rimasta al di fuori del suo campo visivo, ma Eva vedeva benissimo l’ombra avvicinarsi sempre più. Più Maya parlava più l’ombra si avvicinava.
<< … il suo vestito … >> Eva tornò alla realtà. Non aveva capito nulla di quello che le aveva detto la donna.
<< Scusa Maya, non si sente molto bene, la connessione va e viene puoi ripetere? >>
<< Dicevo, siccome io e Marco tra poco ci sposiamo, volevo sapere se Marta poteva farmi da damigella e se tu avevi qualche preferenza sul vestito che dovrebbe indossare. >>
Eva voleva urlare.
Ad urlare fu Marta  <<  Nooooooooooooooooo  >> la bambina si girò verso l’ombra ed Eva ebbe la conferma che Marco era lì
<<  Avevi promesso  >> continuò Marta rivolta al padre.
<< Avevi promesso >> ed iniziò a piangere.
Eva non capiva nulla, cosa voleva dire Marta? Che succedeva?
<< Marco?? Marco?? >> iniziò a chiamarlo la donna
<< Marco Cesaroni  tanto lo so che sei li. Rispondimi hai capito? >> Eva si accorse che la sua era nuovamente la voce arrabbiata di cui l’uomo aveva sempre avuto timore.
Marco si chinò a prendere in braccio Marta che intanto si era messa a piangere disperata.
Eva notò il suo volto stanco, non le sembrava il volto di chi era felice, le sembrava più il volto di chi non dorme da tanto, un po’ come lei.
<< Ti chiamo dopo >> le disse l’uomo guardandola negli occhi attraverso il pc
<< Cerco di calmarla e ti chiamo ok?? >> Eva aveva cercato di leggergli il labiale, Marta sembrava disperata dalle urla che emetteva. Non contenta di assordare il padre, lo tempestava anche di pugni.
<< Ok >>  fece in tempo a rispondere la donna che dormiva nel letto dall’altra parte dell’oceano.
Marco aveva notato il volto stanco della donna, sembrava non dormire da molto proprio come lui.
Maya ed Eva rimasero sole, si guardavano attraverso lo schermo.
<< Vedrai >> disse la donna bionda  << in men che non si dica Marco riuscirà a calmarla >>
Eva poco la sopportava, ma a sentirla parlare la sopportava ancora meno.
Le faceva venire in mente Rachele, chissà perché.
Forse perché come la sua vecchia prof, anche Maya, faceva uscire la stronza che c’era in lei.
<< Lo so benissimo che Marco riuscirà a calmarla >> disse la donna mora tagliente
 <<  Conosco lui e conosco mia figlia. Non ho bisogno che tu venga a spiegarmi cosa farà o non farà il padre di mia figlia. >>
Maya rimase spiazzata.
Aveva pensato di mettere in difficoltà Eva ed invece non ci era riuscita.
<< Di a Marco che resterò sveglia ad aspettare la sua telefonata >>
 Stava per chiudere la conversazione quando  aggiunse  << E se per caso ti dimentichi di dirglielo o fai finta di dimenticarti, tranquilla, anche lui conosce me. >>
Detto questo spense il collegamento e la bionda rimase  sola a guardare un video spento.
 
  
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