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Autore: _Marta Gasparon_    31/05/2015    0 recensioni
Un breve racconto ispirato all'episodio "La decisione di Joey" (14x04) nel quale la bella Josephine, spaventata all'idea di vivere con Pacey un rapporto più intimo e completo, si prende del tempo per riflettere sulle sue scelte future. Sarà l'amore incondizionato che nutre verso il giovane Witter a farle fare un passo importante per lei e per il loro rapporto di coppia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joey Potter, Pacey Witter
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Il sesso è il mio problema. Il sesso è sempre stato il mio problema! - confidò Joey all'amico Jack. 
Non aveva dubbi sul profondo e puro sentimento che nutriva per Pacey, tuttavia una parte di lei era frenata, tanto da impedirle di compiere il grande passo.
Di tutta risposta Jack le disse che forse avrebbe semplicemente dovuto affrontare la cosa con un pizzico di coraggio in più, per non rimanere ancorata a delle inutili e stupide paure che le stavano negando la possibilità di condividere l'atto più intimo che potesse esistere con la persona amata.
   
Joey in fondo forse temeva semplicemente di non essere all'altezza di Pacey, il quale le sue esperienze, in passato, le aveva già avute.
Ma al giovane interessava realmente testare le abilità sessuali della propria ragazza? Sicuramente no. E lo aveva dimostrato evitando a Joey ogni tipo di pressione, lasciandole tutto il tempo di maturare le proprie decisioni in completa libertà. La ragazza aveva apprezzato moltissimo l'atteggiamento di Pacey, considerandola un'ulteriore prova tangibile dell'amore incondizionato e del rispetto assoluto che egli nutriva per lei.
- Se stessi con te solo per il sesso, non ti avrei aspettata nove mesi - disse il giovane Witter a Joey un pomeriggio, durante la gita scolastica in montagna.
   Quelle parole raggiunsero lo stomaco della ragazza colpendolo con prepotenza. Si sentiva in colpa: nel profondo del suo cuore sapeva di voler condividere la sua prima volta con Pacey eppure, la paura di sperimentare un'esperienza per lei tanto importante e ancora del tutto sconosciuta, la faceva arretrare, portandola persino ad aggirare il discorso ogni qual volta esso facesse capolino da dietro l'angolo.


Quando la mattina della partenza Joey Potter si ritrovò fra le braccia di Pacey nel letto matrimoniale della stanza d'albergo, ella non poté fare a meno di sorridere timidamente al pensiero della notte d'amore vissuta. Si strinse nel lenzuolo di seta, rimanendo a osservare Pacey dormire sereno, mentre la teneva stretta accanto a sé più che poteva.
   La sera precedente tutte le barriere che Joey aveva innalzato erano magicamente crollate. La giovane, come se si fosse resa realmente conto per la prima volta, dopo mesi e mesi di vicinanza, di che cosa Pacey Witter rappresentasse per lei, era giunta alla conclusione di non poter più aspettare: il momento giusto, quello tanto atteso e ricercato, il cuore le diceva che era finalmente arrivato. Doveva solamente coglierlo.
   Non appena Pacey aprì gli occhi e ammirò la sua dolce metà stesa accanto a lui, affondò il viso nei suoi lunghi capelli inspirandone il profumo inconfondibile di vaniglia che, oramai, sarebbe stato in grado di riconoscere fra mille altri. Cercò gli occhi di lei, coccolandole dolcemente il braccio scoperto che usciva dal lenzuolo.

Joey faticò a sostenere lo sguardo di Pacey, felice, ma allo stesso tempo un po' confusa e imbarazzata. Che cosa avrebbe dovuto dirgli? Che tutto era stato come la sua mente se l'era immaginato decine e decine di volte? No, non le parve adeguato. Attese dunque che fosse il suo ragazzo a rivolgerle un primo pensiero.
Pacey, percorrendo con l'indice la schiena nuda di Joey, come stesse seguendo una strada tutta rettilinea, avvicinò delicatamente le labbra al suo collo stampandole un bacio.
- Questa mattina sei ancor più bella del solito, amore mio - disse Pacey in un sussurro, timoroso che le parole potessero in qualche modo guastare la magia del momento.

 

Joey era entrata a sorpresa nella sua vita tanto che, specialmente prima di addormentarsi, quando rivolgeva alla sua metà l'ultimo pensiero della giornata, nel tentativo di colmare quel vuoto che la sua assenza gli provocava, Pacey a volte stentava a crederci. Un tempo non la sopportava nemmeno: quel suo atteggiamento un po' cinico, chiuso e a volte spocchioso, quella sua tendenza a correggere sempre gli atteggiamenti per lei scorretti e immorali degli altri; tutto avrebbe potuto pensare, ma mai che Joey avrebbe perso la verginità proprio con lui.
   Quel rapporto d'amore che i due giovani avevano saputo costruire mattone dopo mattone con tanto coraggio – rischiando di perdere persino ciò che di più caro avevano, ovvero l'amicizia di Dawson – era stato un qualcosa di straordinariamente potente e travolgente che aveva toccato entrambi, una forza alla quale né l'uno né l'altra erano stati in grado di sottrarsi.
La bella Potter era diventata per il suo Pacey un tassello fondamentale della sua esistenza: ogni parte di lui la adorava e, persino quegli aspetti caratteriali che tempo addietro lo innervosivano, aveva imparato ad apprezzarli. Era anche vero che il rapporto con Pacey aveva fatto crescere e maturare Joey moltissimo: per la prima volta nella sua vita, ella aveva aperto il suo cuore a qualcuno senza condizionamenti o cupi pensieri che troppe volte avevano occupato la sua mente mentre stava con Dawson.
Con Pacey era tutto diverso – lo era stato sin dall'inizio – e, il fatto che la sua prima notte d'amore avesse voluto assaporarla proprio insieme a lui, ne era stata la dimostrazione.
   Se a tredici anni le avessero rivelato che qualche anno più tardi sarebbe fuggita da Capeside per inseguire l'amore della sua vita su una barca, sarebbe scoppiata a ridere. Persino Dawson aveva dovuto ammettere a se stesso, seppur a fatica, che l'amico fraterno di sempre e la sua anima gemella la quale, in un modo o nell'altro, avrebbe comunque sempre fatto parte di lui, si amavano per davvero. Lo aveva compreso quella sera in cui era andato ad una festa alla quale erano stati invitati anche Joey e Pacey. Per la prima volta da quando stavano insieme li aveva visti litigare proprio come solo due innamorati sanno fare. E solo in quel momento Dawson Leery si era dovuto arrendere all'amara constatazione che la dolce Joey aveva donato il suo cuore ad un ragazzo che non era lui.

 

Con la testa ancora appoggiata sul cuscino la giovane stropicciò gli occhi e posò il palmo della mano sul petto di Pacey: sentì che il cuore gli martellava rapidissimo e se ne stupì.
Lui, come avesse letto fra i pensieri della ragazza, mise la sua mano sopra alla sua e le sorrise con tenerezza infinita.
- Non sarà stata la mia prima volta ma le emozioni che ho provato questa notte insieme a te non le ho mai vissute prima. Mi credi? -
   
Nonostante lo avesse sempre ben chiaro nella mente, in quel preciso istante Joey ricordò per quale motivo amasse Pacey così tanto: egli sapeva rivolgerle attenzioni, parole e pensieri che la facevano commuovere da quanto puri e sinceri erano. Con lui Joey sentiva che non le sarebbe potuto mai capitare nulla di male poiché Pacey le infondeva un senso di protezione infinito. Persino quella notte si era sentita al sicuro, nonostante la paura che qualcosa potesse andare storto a causa della sua inesperienza.
- Sai cosa ricorderò di questa notte, Pace? Non tanto quella buffa posizione o il terribile imbarazzo della mattina seguente, quanto piuttosto un tuo gesto. Per te potrà anche esser stato naturale, ma per me è stato fondamentale. C'è stato un momento in cui tu eri sopra di me e... - Joey si bloccò arrossendo.
Pacey fece un sorriso sghembo dandole un pizzicotto sul naso per invitarla a continuare.
- Tu mi hai spostato dolcemente una ciocca di capelli dal viso. Mi sono sentita al sicuro. Hai saputo accompagnarmi per mano in un'esperienza così intima e importante... Ora non ho più paura di fare l'amore, Pace! - la giovane rise e i suoi occhi si illuminarono di una luce tutta nuova, che Pacey non aveva mai colto nel suo sguardo sino a quel momento.
   
Forse davvero per la prima volta Pacey Witter la sentì sua, parte integrante del suo tutto. Per l'amata Joey egli sapeva che avrebbe potuto aspettare anche una vita intera ma, il fatto che il momento giusto fosse arrivato dopo tanti mesi di complicità e intesa, lo aveva rasserenato moltissimo e – si vergognava un po' ad ammetterlo – anche rassicurato.
Joey era la donna della sua vita, non aveva alcun dubbio.
   
La strinse forte a sé, sentendo la sua pelle calda e morbida a contatto con la propria. Pacey tirò dunque su il lenzuolo fin sopra alle loro teste ed iniziò a solleticare la sua Joey divertito, provando piacere nel poter affondare delicatamente le dita fra le curve sinuose di quel corpo nudo che non avrebbe più voluto smettere di abbracciare. La giovane si sentiva diversa rispetto alla sera precedente: leggera, senza pensieri, felice, innamorata più che mai e forse anche più donna.
   Pacey e Joey rimasero stretti l'una all'altra, sotto il lenzuolo, per l'intera mattina, ora baciandosi con amore reciproco sconfinato, ora rimanendo a osservarsi a vicenda, lasciando che a parlare fossero soltanto i loro sguardi.
   Non si accorsero nemmeno che l'autobus che avrebbe dovuto riportarli a Capeside era già ripartito senza di loro.  

  
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