Serie TV > Chicago Fire
Ricorda la storia  |      
Autore: ayame90    03/06/2015    1 recensioni
Una giornata alla caserma 51 non è mai tranquilla, ogni giorno i vigili del fuoco e i paramedici rischiano la loro vita per salvarne altre. La storia di una giornata iniziata alla caserma 51 con Casey, Severide, Dowson ma conclusasi al Policlinico Universitario di Chicago con Morris, Gates, Sam.
“Il Chicago Med ha già altri infortunati gravi, il Policlinico ha accettato la vostra chiamata. Dirigiti lì ambulanza 61!”
“SHAY CORRI!” la voce secca di Dowson zitti le successive repliche della compagna mentre si affaccendava attorno a Capp.
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gabriela Dawson, Kelly Severide, Leslie Shay, Matthew Casey, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
GIORNATA ADRENALINICA



Una giornata tersa e piacevolmente primaverile si affacciava sulla città di Chicago, nonostante il lago fosse ancora ghiacciato e il calendario ancora fermo a febbraio.
Alla caserma 51 ci si preparava ad un altro turno di lavoro, i vigili del fuoco e i paramedici erano sempre pronti a scattare ad una chiamata, ma nell'intermezzo fra un intervento ed un altro ci si rilassava tutti nella sala comune.
Peter Mills, il nuovo candidato della caserma, si giostrava fra i fornelli intento a preparare il pranzo, non sapeva se il fatto di essere bravo in cucina fosse una fortuna o una sfortuna.

“Ehi Mills! Cosa cucini oggi di buono?” la voce squillante di Hermann sovrastò il vociare degli altri.

“Pollo con ricetta alla Mills” rispose semplicemente il giovane, continuando a cucinare.

“Una ricetta di famiglia Peter?” gli chiese Dowson che si era avvicinata.

“Una ricetta di mia nonna, la inventò per mio padre che odiava il pollo” rispose il ragazzo con un sorriso timido.

“Non vedo l'ora di assaggiarlo allora”

“Dowson!” Shay chiamò l'amica e collega e le mostrò un plico di fogli “Dobbiamo fare l'inventario, muoviti!”

“Ok! Arrivo! Non mettere a tavola senza di me Peter” Dowson fece l'occhialino a Peter prima di seguire Shay verso l'ambulanza.

“ … e allora i miei suoceri mi hanno detto di sgomberare il garage da quelle bevande energetiche. Ma non lo farò, non riescono ancora a capire che la vendita di quelle bottiglie rappresenta un business innovativo e di successo sicuro ...” Hermann era coinvolto in uno dei suoi soliti discorsi su una delle sue secondarie attività ma Mouch, seduto lì vicino sul divano, presumibilmente il suo interlocutore, gli prestava ben poca attenzione.

“Ehi Cruz! Il problema alle scale è stato risolto?” chiese Casey seduto al tavolo con il pc davanti.

“Sì tenente. È bastato un po' d'olio e stringere qualche bullone, non si dovrebbe ripresentare” intento a giocare a carte con Otis, poco più in là di dove era seduto il tenente.

“Camion 81, autopompa 51, ambulanza 61, ambulanza 55, squadra 3. Edificio in fiamme fra la Jonas Street e la Old Street”

La chiamata risuonò all'interno della caserma e a quelle parole ognuno dei vigili dei fuoco e dei paramedici lasciarono le loro attività e scattarono verso il parco macchine.
Gli uomini indossarono le loro attrezzature mentre Shay mise in moto l'ambulanza che uscì dalla caserma seguita a ruota dai camion.

****    ****    ****    ****

Il comandante Boden fu il primo ad arrivare sul luogo, scese dalla sua macchina e guardò di fronte a sé: l'edificio di fronte a sé sprigionava fumo da ogni finestra ma il fuoco sembrava essere solo agli ultimi piani; gli occhi e la mente di Boden non impiegarono che qualche secondo per analizzare la situazione.

“Portate le manichette! Severide iniziate le ricerche!” la sua voce profonda sovrastò presto il rumore.

“Sì capo!”

“Mouch! Hermann! Cominciate a ventilare il tetto!” anche Casey coordinò i suoi uomini prima di inoltrarsi all'interno dell'edificio insieme alla squadra 7 “Mills con me!”

I membri interpellati del camion si affrettarono a seguire gli ordini del tenente e presto tutti si ritrovarono all'interno dell'edificio, in compagnia del fuoco.
Boden, rimasto fuori,continuava a seguire la situazione, non perdeva di vista l'incendio e le azioni dei suoi uomini; il fuoco è imprevedibile, cambia sempre e loro dovevano cambiare strategia con lui.

****    ****    ****    ****

“VIGILI DEL FUOCO! RISPONDETE!” Severide apriva ogni porta, controllava ogni stanza: sotto il letto, dentro gli armadi, veloce ma meticoloso. Ad aiutarlo nella sua ricerca al suo fianco c'era Capp. “Casey sta finendo il terzo! Noi saliamo al quarto!” disse Severide al compagno indicandogli le scale.

Al quarto piano dell'edificio le fiamme erano molte alte, avevano già inglobato tutto ma i due vigili del fuoco non esitarono nemmeno un istante nel procedere.

“Cruz! Dirigi la scala al terzo piano, lato ovest!” Casey aveva trovato una persona al terzo piano e la stava facendo evacuare, il tempo di lasciarlo nelle mani di Otis che avrebbe continuato le ricerche  accanto a Severide ma la radio gracchiò.

“Severide! Casey! Il fumo sta diventando nero. Non avete altro tempo” la voce del comandante risuonò dall'altra parte.

“Siamo al quarto capo capo! È l'ultimo piano!” la risposta di Severide non tardò ad arrivare e nemmeno quella di Casey.

“Il terzo è libero capo! Raggiungo Severide e usciamo! Mills vai con Otis!” il tenente lasciò il giovane ad aiutare l'inquilino a salire sulla scala e si allontanò verso il piano superiore. “SEVERIDE!”

Kelly sentì il suo amico chiamarlo ma non fece in tempo a rispondergli che lo spostamento d'aria di un esplosione lo buttò giù. Ben presto si cominciò a sentire il suono incessante dei segnalatori d'emergenza che ognuno dei vigili del fuoco portava con sé.

****    ****    ****    ****

All'esterno, l'esplosione congelò tutti sul posto, Casey, Severide e Capp erano ancora dentro.

“Casey! Severide! Capp! Rispondete! Casey! Severide! Capp! Rispondete!” Boden cominciò a chiamare alla radio i suoi uomini ma non ricevette risposta da nessuno di loro. “Hermann! Otis! Mills!” gli interpellati non ebbero bisogno di altri ordini sapevano già cosa fare, si mossero appena venne pronunciato il loro nome. “Cruz! Mouch! Tenete pronta la scala”

****    ****    ****    ****

“TENENTE!” Hermann si trovò davanti Casey che trascinava Severide svenuto e lo aiutò subito.
 
“Mills! Tu e Hermann portatelo fuori” ordinò veloce Matt “Otis con me! C'è ancora Capp dentro” Casey non perse tempo perché il loro tempo stava per finire.

“Tenente! L'ho trovato!” Otis urlò per attirare l'attenzione di Casey.

Capp era sotto un tavolo che in parte l'aveva in parte protetto dal crollo del soffitto. Il vigile del fuoco cominciò a spostare i calcinacci, poco dopo con l'arrivo del tenente tirarono fuori Capp e se ne andarono il più velocemente possibile.
Evacuarono l'edificio attraverso la scala del camion che Cruz aveva posizionato al di fuori di una finestra del quarto piano, sopra la scala Mouch aiutò i due a far salire Capp sulla scala, quando furono tutti sopra, Cruz li portò giù, lontano dal fuoco.

****    ****    ****    ****

“Ambulanza 61 dirigiti al Policlinico Universitario. Il Chicago Med non accetta altri pazienti” la radio dell'ambulanza gracchiò nuove istruzioni che Shay non gradì molto.

“Il Policlinico si trova a 20 minuti, il Chicago Med è più vicino!” rispose irritata la donna mentre correva fra le strade della città.

“Il Chicago Med ha già altri infortunati gravi, il Policlinico ha accettato la vostra chiamata. Dirigiti lì ambulanza 61!”

“SHAY CORRI!” la voce secca di Dowson zitti le successive repliche della compagna mentre si affaccendava attorno a Capp.

Lo aveva intubato a causa del fumo che aveva inalato, una flebo di fisiologica pendeva al suo braccio, non c'erano ustioni gravi, la tuta l'aveva protetto ma un evidente taglio alla testa perdeva copiosamente sangue nonostante i numerosi strati di garza che vi erano stati applicati.
Appena Gabriela sentì l'ambulanza fermarsi, si preparò a spingere la barella fuori dall'ambulanza.

“Cosa abbiamo?” un medico dai capelli rossi fu la prima cosa che vide Dowson quando le porte si aprirono.

“Ferita profonda alla testa, scala Glasgow 6. Intubato durante il tragitto ...” Dowson continuava a insufflare ossigeno mentre il medico e le infermiere spingevano la barella.

“Sala emergenza 1, dottor Morris!”

Medici e infermiere trasferirono il paziente dalla barella al letto e da quel momento Shay e Dowson dovettero farsi parte, ora devano lasciare il compito al personale del Policlinico.

“Iniziamo con emogas, emocromo e radiografia per il braccio” ordinò Morris mentre verificava la reattività pupillare e chiese altri informazioni ai paramedici “Avete detto che gli è crollato il soffitto in testa?”

“Serve una mano capo?” Gates entrò dalla parte laterale della sala emergenza e osservò l'infortunato davanti a sé.

“Alla buon'ora Tony! Alla tua età non dovresti fare più tardi la sera” scherzò con lui Archie ma fu presto interrotto da un infermiera.

“Saturazione scesa a 71!”

“Aumentate l'ossigeno”

Morris e Gates si divisero i compiti nel tentativo di stabilizzare il paziente così da poterlo trasferire, la ferita alla testa avrebbe richiesto l'intervento di un chirurgo.
Nel frattempo Shay e Dowson erano uscite dalle sala emergenza e mentre Gabriela era rimasta ad osservare l'operato dei medici, Shay si era allontanata alla ricerca di un telefono, doveva avere notizie di Severide.

“Ha finito signorina con quel telefono?” il tono scorbutico dell'addetto all'accettazione s'intromise nella telefonata di Shay.

“Grazie Kendra, ti devo un favore” Leslie chiuse la telefonata sollevata, Kelly era stato portato al Chicago Med con solo qualche graffio, non lo avrebbero trattenuto a lungo.

“Perchè quando c'è da telefonare non usate i vostri nuovi cellulari superveloci e con il tocco? Cos'è si sono dimenticati di mettere l'antenna?” Frank continuò a borbottare come suo solito mentre trafficava con le carte al bancone.

Shay era sul punto di ribattere all'uomo quando fu interrotta da una dottoressa bruna e con gli occhiali.

“Non prendertela. Lui fa sempre così. Ignoralo e basta” Daria Wayde aveva intuito che il paramedico sembrava battagliera e non avrebbe preso bene i commenti di Frank, e le sembrò il caso di intervenire per evitare uno scontro all'accettazione. “Talvolta è irritante. No, mi correggo, lo è sempre ma è l'unico che riesce a gestire questo caos”

Shay si dimenticò presto dell'addetto irriverente e prestò attenzione alla donna, ma con la coda dell'occhio catturò un movimento, stavano spostando Capp. Daria se ne accorse e la tranquilizzò.

“È un tuo collega?”

“Sì” rispose Shay non distogliendo lo sguardo dal gruppetto che si stava avvicinando.

“Non ti preoccupare. Se ne sono occupati i migliori medici del pronto soccorso, tra cui il capo di questa baracca, e di sopra c'è il dottor Dubenko, un chirurgo eccellente” Daria sorrise rassicurante alla donna bionda che era tornata a guardarla. “Ora scusami ma devo tornare al lavoro”

Shay non fece in tempo a risponderle che la dottoressa era già sparita mentre Dowson le si era avvicinata.

“Shay. Hai avuto notizie di Severide?”

“Sì. Ho parlato con Kendra. Kelly sta bene, solo qualche graffio e contusione. Ho sentito anche gli altri, Casey è al Chicago Med, il resto della squadra 7 sta invece arrivando qui”

****    ****    ****    ****

Tutta la squadra dei vigili del fuoco era riunita nella sala d'aspetto dell'ospedale, e attendeva notizie da chiunque uscisse dalle porte di fronte a loro. Quando uscì un'infermiera Boden la fermò cercando notizie su Capp ma lei, ben abituata a trattare con gente in ansia e in attesa, non si sbilanciò nel dare informazioni.
 Dopo una lunga attesa uscì il medico chirurgo che aveva condotto l'operazione.

“L'operazione è andata bene, il vostro amico se la caverà. Ora verrà spostato in reparto ma per il momento lo terremo ancora in coma farmacologico, per precauzione. L'operazione alla testa è stata delicata e il decorso post-operatorio sarà lungo ma alla fine non risentirà di effetti e tornerà come nuovo. Se non insorgono complicazioni, avrete presto il vostro collega di nuovo con voi.” Lucien Dubenko fu meravigliato di trovarsi di fronte così tante persone, non gli capitava spesso di operare persone con così tante persone che tenevano a lui e dare loro buone notizie sulla salute del loro amico fu davvero piacevole.
L'intera caserma tirò un sospiro di sollievo, sarebbe stata dura senza Severide e Capp, ma se la sarebbero cavata.




Note Autore:
Fin dall'inizio di questa serie ho sperato in un accenno anche minimo ad una serie storica, come E.R., che mi ha accompagnato per più della metà della mia vita a conti fatti XD Ed è così che mi ha stuzzicato l'idea di un crossover fra loro.

Qui il link del capitolo su E.R.:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3144356&i=1


Come linea temporale, ci troviamo in un momento imprecisato della prima stagione, con Mills ancora come candidato, e così al Policlinico, dove ovviamente ci saranno state delle variazioni di personale dalla fine ufficiale della serie TV.





   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Chicago Fire / Vai alla pagina dell'autore: ayame90