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Autore: Forever Fantasy    04/06/2015    0 recensioni
[http://it.wikipedia.org/wiki/Hex_%28serie_televisiva%29]
Alexis Price (la protagonista resa in prima persona), una ragazza inglese di 22 anni impegnata fra università e lavoro da cameriera, vive a Londra e grazie ad un bruttissimo evento conosce un ragazzo, Erik Burke, di cui ne rimane affascinata dal primo momento… è un ragazzo molto misterioso ed infatti, sotto a questo “falso” nome di umano, si cela la sua vera natura di demone ovvero Azaziel… ma Alexis ha già il fidanzato, Logan Gray, anche se lui è un poco di buono… e qualcosa tormenta Alexis: lasciare Logan, il suo fidanzato di ormai 4 anni, per la sua irriverenza al fine di mettersi con il perfetto sconosciuto ma gentiluomo e affascinante Erik Burke?
Genere: Commedia, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Era notte fonda ed ero appena uscita dal nuovo pub che era stato aperto in Gloucester Road a Londra; era un sabato sera e dato che vivevo nelle vicinanze del locale (diciamo a quasi mezz'ora dal pub) ne avevo aproffittato dell'occasione per cenare fuori e per visitare questo nuovo posto.

 

Mi trovavo da sola perchè le mie migliori amiche, Mary ed Elizabeth, si trovavano ad Oxford per questioni di lavoro ma non mi tirai indietro all'opzione di uscire da casa per rilassarmi. “Dopotutto non devo dipendere da loro, anche se sono le poche amiche che ho” dissi fra me e me.

 

E così presi il cappotto e l'ombrello e andai di buona lena al ristorante più vicino a casa; non avevo molta voglia di allontanarmi dal mio appartamento per via del brutto tempo che incombeva, ma anche perché ero stanca per il troppo studio e lavoro accumulato in quella settimana.

 

Stranamente al nuovo pub non c'era molta gente, ma in fondo pensai che fosse un bene perché proprio non avevo tanta intenzione di aspettare troppo a lungo per un semplice drink.

 

Era un locale molto carino e, al suo interno, le persone chiacchieravano e ridevano fra loro e con le loro risate il pub si riempì di un'atmosfera allegra e positiva: proprio quello che mi ci voleva dopo tutto quello stress. Ordinai un buon mojito e me lo gustai con calma ad un tavolino vicino all'entrata e posto vicino alla finestra che dava sulla strada per vedere la gente passare per la strada; e mentre mi facevo un aperitivo sfogliai il The Times della giornata senza rimanere allibita da alcuna notizia sorprendente; insomma, quel giorno era proprio una giornata normalissima come tutte le altre: con una routine molto impegnativa tra college e il lavoro da cameriera.

 

Passò forse un'ora da quando ero entrata all'Eagle (così si chiamava il nuovo pub) e non me ero neanche accorta; forse anche per via di una bella discussione che avevo avuto con una ragazza molto gentile che si era seduta di fronte a me di nome Emily Shaw. Ero talmente presa da quella conversazione che quando, per puro caso, vidi l'orologio mentre stavo aggiustando una manica della mia camicia azzurra preferita mi sorpresi dell'ora.

 

Ma è quasi mezzanotte! Devo proprio tornare a casa! Domani poi mi aspetta una giornataccia!” stavo quasi per urlare nel locale. Salutai la mia nuova amica, pagai il mio drink e poi corsi subito fuori per avviarmi a casa.

 

La strada per tornare all'appartamento era un po' lunga e con quella pioggia scrosciante che cadeva non avevo la benché minima intenzione di arrivare all'appartamento fradicia e così decisi anche se ero spaventata di prendere una scorciatoia. Perché ero spaventata? Semplicemente perché con quella scorciatoia dovevo passare in alcune stradine buie di Londra che mettevano un po' di brividi perché abitate da malviventi; ma dovevo se non volevo ritrovarmi poi in appartamento tutta bagnata con un bel raffreddore e di certo con il lavoro che mi aspettava il giorno dopo non potevo ammalarmi.

 

Mi incamminai con passo spedito in quei vicoli bui e con il cuore che mi batteva dalla paura e, stringendo al petto la borsa a tracolla, ogni tanto mi guardavo attorno per vedere se qualcuno mi seguisse; la gran parte dei giri di droga e dei pestaggi, dei quali ne sentivo parlare al telegiornale sulla BBC e anche al college, avevano luogo proprio in quelle strade.

 

Continua a camminare, non fermarti. Prima arrivi a casa meglio è” mi ripetevo e poi all'improvviso sentii un rumore di qualcosa che cadeva sull'asfalto ed io mi presi un colpo per lo spavento; qualcosa o qualcuno doveva averlo fatto cadere e così mi girai per un momento: vidi per qualche secondo un ombra di un uomo passare e poi da dietro al cassone dell'immondizia sbucò un gatto nero ed io tirai un sospiro di sollievo.

 

Ecco chi è colpevole del rumore che ho sentito” dissi un po' ridacchiando ma la risatina durò ben poco.

Dei ragazzi uscirono da una porta ed io spaventata cercai di nascondermi dietro al muro ma non riuscii a fare in tempo perché venni vista da loro; cercai di ignorarli e andando avanti provai a non guardarli per non istigarli ad attaccare discorso con me.

Ma il mio tentativo non andò tanto a segno dato che loro vedendomi accelerare il passo mi seguirono; anche se non li vedevo io li sentivo avvicinarsi così, qualche secondo dopo, iniziai a correre per fuggire; ma non ci riuscii. Quei ragazzacci si misero ad inseguirmi ed uno di loro riuscì a prendermi e a mettermi contro il muro.

 

Dove vai di bello, bellezza?” mi chiese uno mentre con la mano mi teneva per il collo.

 

Ed uno della compagnia aggiunse: “Potremo divertirci con te, se vuoi” e si mise a ridere con gli altri.

 

Toglimi le mani di dosso, lurido porco!” urlai dimenandomi per liberarmi dalla presa.

 

Urla pure ragazzina! Tanto nessuno ti può sentire!”

 

Il ragazzo che mi teneva ferma tirò fuori da una tasca della sua giacca un coltello e me lo puntò in pancia ed io, sentendo la punta di acciaio, iniziai ad andare nel panico.

 

Ehi ehi... calmati.. non serve il coltello... dimmi quello che vuoi e te lo do” dissi cercando di rimanere calma ma sentendo che il tizio iniziava a impugnare il coltello più forte per farmi del male, come d'istinto, mi misi ad urlare.

 

AIUTO!” gridai quanto potevo con le lacrime agli occhi per sperare che qualcuno passasse in quel buco di vicolo per salvarmi. Ed intanto sentivo il coltello entrare nello stomaco facendomi male, ma pur di non mostrare dolore chiusi i denti e gli occhi per qualche secondo fino a quando...

 

Lasciate in pace quella ragazza o ve la vedrete con me, stupidi ragazzi” sentii pronunciare da una voce maschile; vidi che quei ragazzi iniziarono ad avere paura ma solo uno ebbe il coraggio di sfidare quell'uomo e gli andò incontro solo per farsi pestare come si meritava; ed infatti rialzandosi da terra con il naso sanguinante si mise a correre via.

 

Fatele ancora del male e finirete come il vostro amico; questo è l'ultimo avvertimento” disse ancora l'uomo calmissimo e a quelle parole quei ragazzacci scapparono via con la coda fra le gambe.

 

Stremata dalla paura mi sedetti sull'asfalto mentre l'uomo corse per aiutarmi.

 

Tutto bene, ragazza? Ti serve una mano?” mi chiese preoccupato mettendomi una mano sulla spalla.

 

Ho avuto solo un po' di paura, ma grazie... Se non fosse arrivato lei mi avrebbero fatto del male sul serio” e con il suo aiuto mi alzai.

Erik.. Erik Burke” e mi porse la mano.

 

Alexis Price” e stringendogli la mano gli sorrisi.

 

Ma dammi pure del tu; sono un ragazzo dopotutto”

 

Sul serio? Quanti anni hai? Se non me lo avessi detto avrei creduto che tu fossi un uomo sulla trentina d'anni” e lui si mise a ridacchiare.

 

Ahahahah me lo dicono tutti; sto per compiere 25 anni”

 

Wooow!” dissi stupita sia dagli anni sia dal suo aspetto magnifico: era vestito benissimo, proprio come un vero antico gentleman inglese; con una giacca e pantaloni neri e una camicia bianca con il collo a V e con dei bottoni slacciati che mostravano il suo bel collo sul quale c'erano dei tatuaggi... ma quello che mi attirò di più del suo aspetto erano i suoi occhi grigi perfetti che sembravano brillare come due diamanti... ma anche il suo viso faceva la sua parte nella sua bellezza: aveva dei bei zigomi anche se non erano belli sporgenti e le sue labbra erano rosee e aveva una barba cortissima e i suoi capelli erano corti e marroni scuro.. Insomma era stupendo e per un secondo mi sembrò di innamorarmi di lui, ma per fortuna mi ricordai che ero già impegnata anche se il mio fidanzato Logan era un poco di nulla.

 

Permettimi di accompagnarti” riprese Erik prendendomi la mano per aiutarmi ad alzarmi. Come mi alzai sentii un dolore allo stomaco e con la mano libera mi coprii la ferita e digrignai i denti per un poco per il dolore.

 

Lui mi guardò e spostandomi la mano e vedendo che era sporca di sangue mi disse. “Sei ferita! Hai bisogno di essere portata all'ospedale”

 

Non ce n'è bisogno; non è grave... è solo un piccolo taglietto da niente” lo rassicurai e poi ci fu un attimo di silenzio da parte di entrambi.

 

Scusami.. ma.. ora dovrei tornare a casa. Si è fatto tardi e domani devo andare a lavorare” gli dissi.

 

Casa tua è lontana da qui?”

 

Un pochino”

 

Tu invece?”

 

Casa mia è qui vicino: si esce da questo vicolo e poi si va a destra. Potresti venire da me per la notte e non solo per rimetterti in sesto, anche per non arrivare al tuo appartamento tutta bagnata e malata”

 

Beh... Non so cosa dire...”

 

Ti prego, accetta questo mio invito per sdebitarmi per averti salvato” mi disse con tono supplichevole.

 

Va bene...” e lui continuando “... così posso curarti la ferita” e avviandoci a casa sua iniziammo a chiacchierare mentre mi tenevo a braccetto con lui sotto l'ombrello.

 

   
 
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