Studio dei nomi
I
nomi dei personaggi -sia quelli inventati da me sia quelli di Paolini
(che in ben quattro casi sono senza nome!)- hanno sempre avuto un
loro perché. Premetto che non sono una linguista, quindi mi
sono
basata spesso e volentieri su dizionari online e le mie ricerche non
saranno precisissime, siate pietosi! ^^
*Hillr
(Antico
Norreno)=
Leale. È buffo perché in realtà la
scrittura corretta sarebbe
“Hollr” ma devo avere avuto una grande svista al
momento della
prima scrittura e mi sono resa poi conto che il suono mi piaceva di
più, quindi l'ho mantenuto.
Nadua
= Questo è il nome che ho inventato per lo spettro sconfitto
da
Laetri l'elfo -dato che Paolini non ce l'ha mai detto- ma non ha un
significato. È semplicemente un rimaneggiamento del nome
“Nuada”,
re della mitologia irlandese. Altre info qui ---> Nuada
*Praéll
(Antico
Norreno)=
Vittima. È l'uomo incontrato da Durza a Taurida, quello che
gli da
le informazioni e che lui uccide azzannandogli la gola.
Bitr
(Antico Norreno)= Coraggiosa. Nome scelto da Durza per Arya, in modo
da viaggiare in incognito a Dras-Leona.
Natt
(Antico Norreno)= Oscuro. Nome scelto da Arya per Durza, in modo da
viaggiare in incognito.
*Svella
= Rimaneggiamento di Vesall (Antico Norreno), che significa
“miserabile”. È la donna che accompagna
Arya da Gamall
l'erborista.
*Gamall
(Antico Norreno)= Vecchio. È l'erborista incontrato da Arya
a
Dras-Leona e poi condannato dai Sacerdoti.
*Gagnsamr
(Antico Norreno)= Utile. Come dimenticare l'amico Gagnsamr, il monaco
che inizia Durza e Arya al culto dell'Helgrind? Mi sembra incredibile
che un nome tanto astruso significhi semplicemente
“utile”.
All'arrivo dei nostri eroi, l'uomo ha cinquantatré anni.
*Fuilteacha
(Gaelico)=
La sanguinosa. Qui era da intendersi come “La persona
sanguinosa”.
È il nome assunto dal Sacerdote che viene accolto nel culto
la sera
in cui Durza e Arya si appostano all'esterno della Cattedrale per
origliare i suoni della cripta. Il nome apparteneva ad un adepto del
culto famoso per aver sacrificato tutto se stesso al suo Dio, fino a
morire.
*Helsa
(Finlandese)=
Dedicata a Dio. È la monaca dall'aria infelice che fugge
dalla
Cattedrale. Abbandonata dai genitori -che avevano fatto voto di
donare a Dio la seconda figlia se il primogenito fosse sopravvissuto-
la giovane entra nel monacato all'età di dodici anni. Ormai
sulla
soglia dei trent'anni, riceve l'ultima visita di sua madre, che
riesce a dirle che suo padre è morto di stenti e suo
fratello in un
incidente in un cantiere, per poi spegnersi a sua volta tra le sue
braccia. Tre anni dopo, Durza e Arya arrivano alla Cattedrale e la
giovane mostra ben presto la sua fragilità e la sua
insofferenza nei
confronti del dio crudele che non ha saputo salvare la sua famiglia,
nonostante il suo sacrificio, finendo per fuggire per la
disperazione.
*Gefion
(Finlandese)= Colei che dona ricchezza. Originaria di una famiglia di
ricchi carpentieri, riceve una buona educazione. Unica figlia della
coppia, che aveva a lungo cercato di avere un figlio, invano, rifiuta
diversi pretendenti ed entra nel Culto all'età di ventuno
anni,
fiera e convinta della sua scelta. Vista la sua buona educazione,
conosce alcuni rudimenti della cura con le erbe.
*Elin
(Finlandese)= Dio è la mia luce. Figlia di primo letto di un
consigliere alla corte del governatore Tàbor e della figlia
di uno
speziale, viene presto esclusa e denigrata dai figli che il padre ha
con la seconda moglie. La matrigna è ben contenta di
incoraggiare il
suo fervore religioso e la ragazza entra nel Culto prima di
raggiungere l'età da marito. Non ricorda molto della madre,
ma ha
letto molti dei suoi libri e dei suoi appunti e conosce il mestiere
dello speziale.
*Delling
(Finlandese)= Affascinante. Il padre è uno spaccapietre, la
madre si
occupa della casa, ma spesso vende il suo corpo per esigenze
economiche. Maggiore di quattro fratelli e una sorella, Delling
finisce per diventare a sua volta prostituta. Ha ventidue anni quando
prova ad adescare un monaco, Gagnsamr, non riconoscendolo per
ciò
che è. Il vecchio la porta alla Cattedrale e le parla di Dio
e del
suo disegno, incantando la giovane donna. Tornata a casa dalla
famiglia, li informa che ha deciso di farsi monaca e li lascia a
cavarsela da soli, abbracciando il culto dell'Helgrind. Due anni dopo
trova un membro delle Ombre nella dispensa, mentre torna dalle
latrine, in piena notte. Dopo mesi di innocenti incontri, i due
finiscono per diventare amanti. Delling è davvero innamorata
di
Wachter, che invece sembra più attratto dal suo aspetto, ma
che
comunque la rispetta.
*Wachter
(Tedesco)= Guardiano. L'Ombra amante di Delling che sventa i piani di
Augyra e che riferisce i sospetti dell'amante su Durza e Arya al
Sommo Sacerdote.
*Tove
(Finlandese)= Buona. Il padre era un macellaio, la madre intrecciava
e vendeva cesti di vimini. Si sposa giovane, all'età di
quindici
anni, ma il marito muore stupidamente: una baracca di legno della
periferia di Dras-Leona gli crolla addosso mentre cammina per la
strada. Tove mette al mondo un figlio, che tuttavia muore dopo poche
ore e, dopo mesi di lacrime, trova consolazione in Dio e nei suoi
compagni monaci.
*Broder
(Finlandese)= Fratello. Ultimo figlio maschio di un'antica famiglia
nobiliare, decaduta dopo l'ascesa di Galbatorix. Originario di
Uru'baen, viene in contatto con la religione sin dai vent'anni, ma ne
attende altri cinque prima di recarsi a Dras-Leona, il tempo
necessario per assicurarsi che le tre sorelle abbiano trovato un buon
marito e conducano una vita felice. Benché né
ricchi né nobili, i
suoi genitori sanno leggere e scrivere e fanno i banchieri, non gli
trasmettono il mestiere, ma la capacità sì.
*Elof
(Finlandese)= Erede. Il padre è un vassallo di Lady Alarice
e come
d'uso lascia tutto in eredità al figlio maggiore,
benché totalmente
incapace. Il secondogenito fugge di casa indignato e trova una
dignitosa soluzione nell'entrare nel culto dell'Helgrind.
*Gillis
(Finlandese)= Bambino. Vive in un minuscolo villaggio sul lago di
Leona con la sua famiglia. I genitori osteggiano fortemente la sua
scelta di entrare nella chiesa dell'Helgrind, ma alla fine il giovane
lascia la casa paterna e si dedica finalmente a Dio. È il
più
giovane dei monaci.
*Mikell
(Finlandese)= Simile a Dio. Cresciuto in un orfanotrofio, non ha mai
conosciuto i suoi genitori e si vergogna molto delle sue radici
invisibili. Sa che l'unica gloria che potrà mai avere
sarà al
servizio del suo Dio e questo fa di lui un fedelissimo, ma dopo
trent'anni al servizio del Culto, ancora non è riuscito a
prevaricare su Gagnsamr ed è molto geloso di lui, per quanto
lo
rispetti.
*Rasmus
(Finlandese)= Amato. È il secondo più giovane dei
monaci e non ha
ancora venticinque anni. Di bell'aspetto e cordiale, era un famoso
rubacuori a Belatona, sua città di origine.
*Stian
(Finlandese)= Vagabondo. La madre era del Surda ed è fuggita
con suo
padre, che ha sposato ad Arughia. Hanno avuto tre figli, Stian
è il
mezzano, ma se ne va non appena il padre prova ad imporgli di
imparare il suo mestiere di calzolaio, per poter ereditare la
bottega, un giorno. Ha l'incredibile capacità di inventarsi
storie e
di convincere gli altri che sono vere. Con questa capacità
è
sopravvissuto un annetto, vagando per la parte meridionale di
Alagaësia, poi ha saputo del culto dell'Helgrind ed
è riuscito a
diventare monaco e a togliersi dalla strada. È il meno
credente di
tutti, è visceralmente attratto da Helsa, anche se
è uno dei pochi
fatti che non racconta in giro, e talvolta frequenta qualche
prostituta, pagandole con le offerte che rubacchia
dall'altare.
*Trygg
(Finlandese)= Affidabile. Come Broder, ha quarantadue anni quando
Arya e Durza arrivano alla Cattedrale. È figlio di
contadini, e
particolarmente disponibile e responsabile.
Augyra
(Antico Norreno) = Auga [occhio] + Heyra [orecchio]. Ho inventato un
ruolo all'interno di Arcaena e un nome per la donna che Paolini ci
presenta come Occhi di Lupo. Le parole “occhio” e
“orecchio”
sono un riferimento alla sua attività di spia.
*Bidelia
(Irlandese)= Esaltata. La sacerdotessa che si strappa un braccio
all'altare dell'Helgrind e viene poi uccisa da Durza e Arya con il
Fricai Andlat, dopo avere colto i due mentre lasciavano gli ambienti
sotterranei, in piena notte.
Abracham
(Irlandese)= Padre di una moltitudine. È il Sommo Sacerdote
dell'Helgrind, detto anche monco o lingua mozza, ucciso da Angela
nell'assedio di Dras-Leona. Il nome, come si può ben
facilmente
intendere, è un derivato del nome
“Abramo”.
*Solus
(Antica lingua di Paolini)= Sole. Stiamo parlando della gemella di
Alba, identica a lei sotto ogni aspetto e morta nella battaglia di
Ilirea a causa di un colpo di spada al costato. Sul suo corpo fu
cantato un salice piangente, lo stesso albero che Arya
sceglierà per
Islanzadi, pur non sapendo che Alba aveva cantato lo stesso sul corpo
della gemella. Mi piaceva il gioco notte/giorno che creavano i due
nomi accostati, infatti Aiedail è una stella, visibile
sopratutto di
notte, ma è anche quella che sopravvive abbastanza da
incontrare il
giorno, e quindi il sole.
*Damali
(arabo)= Bella visione. Nome dato alla madre di Durza.
*Urien
(irlandese)= Nascita privilegiata. Nome dato al padre di Durza.
*Rahi
(arabo)= Primavera. Nome dato alla sorellina di Durza.
*Ziya
(arabo)= Splendore della luce. Nome dato al fratellino nato morto di
Durza.
Geerten
(Irlandese)= Abile con la lancia/ Fortelancia. Il capitano inviato a
Gil'ead da Galbatorix, con precise istruzioni di catturare Eragon e
Saphira, se gli si fosse presentata l'occasione.
Athala
(Antico Germanico)= Nobiltà di stirpe. Il nome, come anche
il ruolo
di ultima erede dei Broddring, sono una mia invenzione. Paolini ci
aveva solo fornito una descrizione fisica e il misterioso nome di
Cantalama.
*Màthair
(Irlandese)= Madre. È la balia che si prende cura della
bimba di
Arya e Durza, i giorni immediatamente successivi alla sua
nascita.
*Dietfried
(Tedesco)= Protettore del popolo. Nome dell'unico figlio di Athala,
sorella minore di re Angrenost.
*Ehren
(Tedesco)= Onorevole. Figlio maggiore di Dietfried, morto a nove
anni.
*Kerta
(Tedesco)= Guerriera. Secondogenita di Dietfried, morta a diciassette
anni con il figlio che portava in grembo.
*Ragnol
(Tedesco)= Saggio. Terzogenito di Dietfried, nonché unico
dei tre
figli sopravvissuto. Ha una sola figlia, Athala/Cantalama.
*Volga
= Gioco di parole con “volgo”, da intendersi come
“popolana”.
È la madre di Athala/Cantalama, uccisa dal secondo marito
dopo
avergli rivelato qualcosa sulle origini reali della figlia.
*Personaggi
inventati da me.
Ho dimenticato nessuno? Spero di no, ma nel
caso fatemelo notare, Grazie ^_^
La fine del Culto dell'Helgrind
Il
crollo della Cattedrale di Dras-Leona colpì un po' tutti
coloro che
si muovevano entro le mura della città. I non credenti si
videro
mancare un pezzo molto importante dell'ambiente cittadino: un punto
di orientamento e anche uno per fare affari. I credenti faticarono
effettivamente ad accettarne la distruzione.
Avevano visto un
drago scontrarsi contro creature orribili sulla montagna sacra al
loro Dio, solo pochi mesi prima, e da allora i doni e i sacrifici non
erano più stati reclamati dalla divinità.
Già era difficile vedere
il proprio Dio sanguinare e mantenere intatta la fede, ma il crollo
dell'edificio che ospitava il suo culto, la chiesa madre.. Non era
uno spettacolo che si accetta senza mettere in dubbio nemmeno per un
istante l'esistenza del Dio che avrebbe dovuto reggere la
baracca.
Inoltre, dalle macerie della cattedrale, furono estratti
solo cadaveri. E come si poteva pensare di mandare avanti il culto,
senza sacerdoti che celebrassero i riti?
Cero, tre dei monaci
erano sopravvissuti, ma di sicuro non sarebbero stati in grado di
ricostruire il credo, dato che ignoravano gran parte dei suoi
misteri, e non si poté attingere agli archivi scoperti nei
tunnel
sotterranei perché i documenti furono quasi totalmente
distrutti dal
crollo e dai scellerati soldati Varden. I pochi scritti
sopravvissuti, vennero venduti dai monaci per sopravvivere e un uomo
li portò con sé a Kuasta, anche se nessuno seppe
mai cosa
intendesse farne.
I tesori custoditi dai Sacerdoti divennero parte
della cassa reale e furono usati per riparare alcuni danni di guerra
e le gallerie furono ristrutturate e adeguate alla loro funzione
originaria: fognature.
Il giorno del crollo, Gagnsamr aveva
accompagnato Elin e Stian al mercato. Vi andava raramente,
perché le
sue vecchie ossa lo preferivano seduto in preghiera su una scomoda
panca, piuttosto che in giro tra la folla a prendersi gomitate sulle
costole e a farsi pestare i piedi ossuti.
Tuttavia quel mattino
era avvenuto un piccolo incidente in cucina: Tove, un poco distratta,
aveva totalmente carbonizzato il pane destinato alla colazione dei
Sacerdoti e ovviamente non c'era stato il tempo necessario per farne
lievitare dell'altro entro l'ora del pasto, quindi si erano
avventurati in città alla ricerca di qualche pagnotta calda,
poco
prima che i Sacerdoti entrassero in chiesa per il rito del
mattino.
Poi avevano visto i draghi. Gagnsamr aveva una paura
terribile di quelle creature e dei loro cavalieri. La loro stessa
esistenza era un insulto e una minaccia al potere del suo Dio.
Le
due bestie avevano cominciato a scontrarsi e la folla del mercato si
era caoticamente dispersa tra grida di terrore. Stian era riuscito a
trascinare via lui ed Elin dalla folla impazzita e tutti e tre erano
rimasti ad assistere da lontano alla distruzione della loro chiesa,
pietrificati.
Erano riusciti ad avvicinarsi alle macerie solo
quando era calata la sera, ed Elin vi si era gettata sopra, urlando,
piangendo e spaccandosi le unghie contro le pietre, mentre scavava
alla disperata ricerca dei propri compagni. Qualcun altro aveva
cominciato già ad estrarre i primi corpi da sotto le
massicce pietre
che avevano sorretto l'edificio, tutti coordinati da un gruppo di
soldati Varden e surdani.
Il primo Sacerdote fu ritrovato tra i
resti del campanile, gli altri nella navata centrale, colti
sicuramente dai loro nemici nel bel mezzo del rito del mattino e
massacrati senza pietà.
Gagnsamr capì che non avrebbe più
rivisto nessuno dei suoi compagni nel momento stesso in cui gli
riferirono che l'altezza della cattedrale era crollata verso la parte
sinistra dell'abside. Il muro di mattoni rossi che aveva delimitato
il chiostro era stato sepolto dalle macerie.
Completamente.
Se
anche qualcuno fosse sopravvissuto, lì sotto, non sarebbero
mai
riusciti a tirarlo fuori prima che morisse soffocato o di
stenti.
Lui, Elin e Stian si operarono insieme ai cittadini per
sgomberare la grande piazza. Impiegarono settimane, ma alla fine
recuperarono tutti i morti, tranne il Sommo Sacerdote. Di Abracham
non vi era traccia, come se si fosse volatilizzato.
Seppellirono i
corpi fuori dalla città, ai piedi dell'Helgrind e
lì vi trovarono
solo desolazione e abbandono. Se un Dio aveva abitato in quella
montagna, ormai non ve n'era più traccia.
Nel frattempo,
Alagaësia sembrava come impazzita: il re Galbatorix era stato
ucciso
e una donna, il capo dei Varden, aveva preso il suo posto. I tesori
che le gallerie segrete avevano contenuto erano stati portati via dai
guerrieri dei Varden, buona parte degli scritti bruciati dagli stessi
soldati, travolti dall'euforia della notizia della sconfitta del re
nero. Alcuni dei cavatori impegnati nello sgombero delle macerie
avevano consegnato a Gagnsamr alcuni manoscritti sopravvissuti,
contenuti in delle casse. Il monaco li aveva concessi ad un uomo di
Kuasta, il quale gli aveva detto di essere un amante della conoscenza
e di poter conservare gli scritti in un luogo sicuro.
Con il
denaro ottenuto, lui e gli altri due sopravvissuti tirarono avanti
per i mesi seguenti. Il giorno che Elin gli chiese, tra i singhiozzi,
cosa ne sarebbe stato di loro, Gagnsamr non seppe rispondere o darle
consolazione.
Già altre persone si erano rivolte a lui,
chiedendogli di rifondare la chiesa e di parlare loro di Dio, ma il
vecchio non ne era stato capace.
Dove prima c'era il suo Dio, in
quel momento vi era solo il vuoto. Dio non aveva protetto la
cattedrale, non aveva protetto Broder, Delling, Elof, Mikell, Gefion,
Rasmus, Gillis, Tove, Trygg..
Loro erano stati i figli e i
fratelli che lui -abbandonato dai genitori- non aveva mai avuto. Ed
erano perduti.
Dio era stato ucciso, o peggio, non era mai
esistito.
La nuova certezza lo gettò in una crisi profonda, che
si protrasse per tre lunghi mesi. Lui, Elin e Stian avevano trovato
asilo nella sede dei mastri scalpellini, che li ospitavano per pura
pietà, in cambio di qualche semplice lavoretto e del poco
denaro che
potevano offrire, quello ottenuto dall'uomo di Kuasta.
Ma nessuno
dei tre fu in grado di rievocare un canto a Dio, e per mesi, non
appena si accennava ad uno dei compagni scomparsi, lacrime di dolore
rigavano i loro volti sconvolti.
Quando un giorno, ormai vicino
alla primavera, sentì Elin gridare, Gagnsamr si
precipitò
all'esterno della sede degli scalpellini e la vide abbracciata in
lacrime ad una donna dalla pelle abbronzata, con corti capelli tra il
biondo e il rosso e gli occhi color sabbia tremanti di incertezza,
come anche le mani arrossate che stringevano la schiena di
Elin.
Quando finalmente riconobbe Helsa, Stian era già corso
incontro all'ex monaca, l'aveva sollevata da terra e, ridendo come un
bambino, l'aveva baciata più e più volte sulle
labbra.
Quello fu
l'inizio di una vecchiaia lieta, per Gagnsamr. I quattro si
stabilirono nella casetta di Helsa e trovarono un
impiego.
L'altezzosa Elin prese in custodia la piccola bottega di
un erborista, un certo Gamall condannato a morte dai Sacerdoti
più
di un anno prima; Stian si unì ai cavatori e Gagnsamr
divenne
precettore di alcuni ricchi rampolli di mercanti. Helsa faceva la
lavandaia da quando era fuggita dalla Cattedrale, e Gagnsamr non si
sarebbe stupito troppo se, prima della fine dell'anno, avesse unito
la mano a quella di Stian.
Tutti insieme, rievocavano i compagni
perduti e, lentamente, cominciarono ad accettare la loro dipartita,
per quanto dolorosa.
Non erano più monaci ormai, le macerie della
Cattedrale erano ordinatamente ammucchiate e venivano trasportate
fuori città. Ciò che aveva avuto per tutta la
vita era scomparso,
ma finché lui insegnava loro a leggere e scrivere, Elin
preparava
buon cibo per tutti, Stian cantava ballate e raccontava storie e
Helsa sorrideva con l'espressione di chi non crede alla propria
fortuna, Gagnsamr poteva definirsi il vecchio più felice di
Alagaësia.
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Finisce
qui la prima appendice, la seconda, con POV di Alba e
bibliografia/sitografia, arriverà sempre nei prossimi mesi ;)
Grazie
a tutti coloro che negli ultimi tempi hanno aggiunto questa storia
tra i preferiti/ seguiti/ ricordati e lasciato adorabili recensioni,
sono lusingata!
Baci,
Lalli