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Autore: Liris    08/01/2009    7 recensioni
Lo vedo chinarsi sul corpo sopito di Pride, e poggiare noncurante un ginocchio sul materasso dalla consistenza morbida e calda che anche io o saggiato pochi minuti fa.
Non sento il mio corpo reagire.
Nulla
Sono tranquillamente rilassato su questa poltrona, i muscoli per nulla tesi, e la mano destra aperta e abbandonata sul mio ventre scoperto.
Dovrei invece reagire?
Genere: Malinconico, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Envy, Pride, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Lust: The Natural Vice-






No one remembers my face nor my
name
In a dream, I'd stay here
forever
Headstone on my grave, words
carved in vain...
All these wounds only heal
when I'm home.








Il ticchettio continuo della pioggia che batte sul tetto e sui vetri delle finestre, scandisce il passare dei minuti.
In questa stanza semibuia, dove un’unica e piccola candela poggiata su un comodino combatte contro il buio intorno a se con una luce soffusa e calda, solo i nostri respiri si diffondono con due diversi ritmi.
Il piccolo tintinnio del bicchiere che si è diffuso appena ho appoggiato il bicchiere sul tavolo vicino a me, non ha per nessun motivo intaccato irrimediabilmente la calma che mi circonda.
Mi lascio cadere con una certa soddisfazione sulla comoda poltrona impolverata, producendo così un lieve rumore che però non disturba la seconda presenza oltre a me in quella camera.

Il lento e costante abbassarsi ed alzarsi del suo corpo, preziosamente avvolto per metà nel fine lenzuolo, mi fa pensare che è decisamente crollato in un sonno profondo.
Deliziosamente abbandonato su quel letto dove l‘ho lasciato da pochi minuti, con un braccio cascante da un lato e i capelli sparsi come spighe di grano maturo, c’è Pride
Osservo con le mie polle d‘onice la sua figura immobile mentre mi passo con noncuranza la lingua sulle labbra, avvertendo ancora il sapore della sua bocca mista al suo sangue.

Un gusto decisamente tutto suo.

Mi muovo leggermente, più che altro per far risvegliare qualche muscolo assopito, mentre sento le ultime ferite rimaste sul mio corpo che si rimarginano senza problemi.
Se mi è permesso un piccolo commento, il Padre ha sbagliato ad affibbiare a me questo nome.

Il peccato della Lussuria.

Certo, non dico che non ne incarno perfettamente il significato materiale, ma il biondino sa decisamente essere migliore di me.

Socchiudo gli occhi, ormai abituati da tempo alla penombra, rivangando ancora le ore appena trascorse e le, diciamo, fatiche superate.
Il bello del gioco appena concluso è la tenacia di Pride di rimanere al mio livello, o peggio superarmi e la sua caparbietà a non lasciarsi facilmente domare.

Tutto inutile, direi.

Chi comanda e chi comanderà sempre nel nostro gioco perverso sarò sempre io…non c’è storia.
Dopotutto sono stato io a fare in modo che rivivesse, per così dire.

Sento un lieve fruscio proveniente dal letto, e alzandomi di poco, noto che Pride si è girato di lato, mugolando qualcosa nel sonno.
Sospiro piano, per nulla scosso o mosso dall’alzarmi e andare a vedere cos’ha.
Mi osservo curioso una delle mie mani ora libere dai guanti che indosso sempre, pallida alla luce della fiammella tremolante mentre le piccole ferite infertemi dai denti del mio giocattolino si stanno pian piano richiudendo.

Un sorriso mi increspa le labbra, mentre sento il cigolio sinistro dell’unica porta, e senza aver bisogno di pensarci troppo o di girarmi in quella direzione, sento la presenza di Envy fare il suo ingresso teatrale e lento nella stanza.


Non che non sopporto il mio fratellino, per così dire…
Più che altro trovo divertente quel continuo battibecco interiore che scuote sempre il suo viso derisorio.
Oh certo, so bene che gli occhietti d’ametista indugiano troppe volte sul corpo del mio giocattolo, ma non me ne fa certo un problema.
Non sono avido, anzi.
Più di una volta gli ho detto che ciò che è mio è suo…..

Certo…

Più che altro cioè che è mio non è facilmente disponibile a farsi toccare da altri.
L’ho tirato su bene, no?


-Sbaglio o avevate un lavoro da fare voi due?- la voce di Envy mi arriva bassa e derisoria, mentre gli occhi d’ametista che lo caratterizzano rimangono puntati sulla figura del dormiente.
Alzo semplicemente le spalle, mentre lascio che la mia testa si appoggi al pugno chiuso della mano sinistra e che il tutto venga sostenuto dal gomito sul bracciolo della poltrona.
-Prima il piacere e poi il dovere- borbotto, socchiudendo gli occhi alla lieve risatina provocatoria dell’Invidia.
-Mi sembra che ci sia qualcosa di sbagliato, ma va beh..- dice solamente in risposta, muovendo ora qualche passo verso il letto.

Lo vedo chinarsi sul corpo sopito di Pride, e poggiare noncurante un ginocchio sul materasso dalla consistenza morbida e calda che anche io o saggiato pochi minuti fa.
Non sento il mio corpo reagire.
Nulla
Sono tranquillamente rilassato su questa poltrona, i muscoli per nulla tesi, e la mano destra aperta e abbandonata sul mio ventre scoperto.

Dovrei invece reagire?

Se Envy fosse al mio posto e io al suo, bramerebbe la mia testa per la gelosia che lo infervorerebbe per le carezze a Pride.
Non sento alcun bisogno invece di tirarmi su dalla mia posizione comoda, andare li e scostare quella mano dalle dita affusolate e lunghe che sta scivolando con leggerezza sulla pelle diafana del viso del mio giocattolo.

Non c’è gelosia nella mia anima dannata, come forse un tempo ci sarebbe stata giustamente.

Il mio sorriso si allarga quasi in un ghignato divertito, quando vedo gli occhi di Envy puntarsi esattamente in quelli di Pride, ora aperti e leggermente infastiditi, mentre il suo corpo è leggermente tirato su.
Si sostiene con un braccio, mentre sento il fruscio del bianco lenzuolo scivolare con una lentezza estenuante su quel corpo perfetto che vorrei di nuovo possedere.

Come dicevo, la mia proprietà non ama farsi toccare da altri se non me, e soprattutto essere disturbato mentre si riprende dalle “fatiche” appena compiute.

-Che ne pensi, Lust? Credi che potrei divertirmi un po’, mentre tu riprendi fiato?- la domanda curiosa del mio fratellino mi fa ghignare, mentre alzo le spalle senza fretta.
-Fa con comodo. Ti avverto però che no sarà facile predominare sulla situazione- rispondo a mia volta, stirando i miei muscoli addormentati per poi socchiudere le mie palpebre.
Questa me la voglio proprio godere, in tutti i sensi aggiungerei.
Dopotutto incarno la Lussuria, e un piccolo spettacolino del genere non può che farmi piacere, e d’altra parte l’idea di vedere il mio caro fratellino invidioso sbattuto a terra mi alletta non poco.

Di questo penso che lui non ne sia del tutto cosciente, visto che continua tranquillo il suo operato, dopo naturalmente il mio tacito consenso.
Lo vedo abbassarsi sul viso immobile di Pride, con gli occhi bramosi e poco attenti, mentre con una mano alza da sotto il mento il volto di questo.
Un bacio impudente viene rubato a quell’angelo caduto, mentre io mi astengo sia dall’intervenire che dal commentare.
Non ne segue nessuno scontro, anzi: l’Orgoglio sembra quasi ricambiare, mentre gli occhi di entrambi sono incatenati come le loro labbra.
Io dalla mia posizione non posso vederlo, ma so di sicuro che quelli del più “giovane” sfidano quelli del maggiore, impunemente e come dovrebbero fare.

Difficilmente si piega al volere di qualcuno all’infuori di me, si intende.
Ma questa volta sembra che voglia lasciare almeno un po’ che il gioco prosegui, prendendosi tutto per se, naturalmente.
Envy lo libera dalle sue labbra e dalla violenza della sua lingua, spingendolo lievemente contro il materasso, in modo così da sovrastarlo con la sua presenza.
I capelli biondi sono sparsi e ricadono sul lato dalla mia parte, prendendo quasi luce dalla piccola candela che illumina quel poco la stanza.
Quale perfezione, sapere che il viso del mio giochino e immobile su colui che vorrebbe dominarlo, mentre gli occhi di un miele freddo e insostenibile lo fissano silenziosi.

Con me quell’ambra diverrebbe liquida e attraversata da quell’insano piacere che, senza vantarmi troppo, sempre solo la mia persona sa dargli.

Altri baci seguono il primo, più veloci e desiderosi, mentre carezze sensuali e studiate seguono le linee di quel corpo semicoperto e disteso falsamente inerme sul materasso.
Ma Pride rimane immobile
Lo vedo, anche rimanendo qui fermo, con una visuale perfetta.
Quella pelle diafana che non si scuote, i muscoli che non si tengono a il piacere o dolore che Envy vorrebbe procurargli con i suoi gesti.
Un piccolo ghigno, nascosto, ma ben visibile alla mia immaginazione, che sfiora le labbra serrate del biondo.

Nessun suono.
Nessun sospiro
Nessuna reazione


Fino a che in un secondo, tutto si capovolge e viene stravolto, tant’è che io mi alzo stiracchiandomi tranquillamente.


Con una maestria terribilmente perfetta e silenziosa, Pride ha invertito i ruoli, bloccando sotto di se Envy e trattenendogli le braccia sopra la testa in una stretta ferrea.
Un ghigno divertito disegnato sul suo viso disteso, mentre gli occhi sono attraversati da una luce derisoria.

Lo dicevo che la preda si sarebbe trasformata in cacciatore, no?
Le mie risa risuonano nella stanza, arrivando alle orecchie infastidite dell’Invidia, che alquanto scocciato di quell’evolversi degli eventi, inarca il viso per potermi inquadrare.
Io non faccio altro che incatenare i miei occhi d’onice ai suoi d’ametista pura.
-Te lo dicevo che sarebbe stato difficile da domare, no? Questo credo che sia un chiaro segno che non sarai tu a comandare…- ghigno io, avvicinandomi alla sponda del letto, per spostare lo sguardo sul mio giocattolino e fratellino Pride.
Questo alza il suo viso per specchiarsi nel mio sguardo divertito, mentre rilascia la presa su Envy e si sposta per far in modo che si alzi.
Il corpo del primo lasciato libero solo per metà dalla presenza del lenzuolo, che copre, a mio parere, le parti migliori.

Envy guarda il biondino con una leggera stizza.
Oh, so benissimo che non vuole essere lui la parte passiva del gioco, e infatti si mette seduto, con le gambe incrociate, sbuffando sonoramente.
-Non chiedo poi così tanto. Forse dovrei prendermelo con la forza- dice inclinando il viso di lato, mentre gli occhi d’ametista percorrono il corpo di Pride.
Io rido ancora, prendendo posto sul letto, osservando l’Homunculus dell’invidia.
-Penso che non ci guadagneresti niente, Envy, a parte tornartene dal Padre con la coda fra le gambe e qualche livido sul corpo.- butto lì io, mentre sento l’altro scivolare disteso sul materasso, dandoci la schiena altamente scocciato.

Peccato che l’Invidia sia anche altamente testarda.

E difatti il nostro caro “fratellone” si impunta sulle ginocchia, abbassando il viso per cercare ancora quello del biondino.
Anche se non lo vedo, posso immaginare quei suoi occhi dorati puntati in quelli di Envy, attraversati da quella sfida che li caratterizzano.
Rimango in silenzio, lasciando che di nuovo tutto si svolga prima con inaudita lentezza, per poi finire con una velocità impressionante.
Pride torna con uno sbuffo supino, afferrando Envy per una ciocca di capelli e trascinandoselo incollato labbra contro labbra.
Assisto alla scena, leggermente divertito, quando il maggiore, data una spinta del più giovane, vola giù dal letto.

Come avevo previsto..

-Aaah, al diavolo!- la rabbia dell’Invidia è palpabile, tanto che senza degnarci di uno sguardo, si rialza e si dirige alla porta, sbattendosela dietro una volta uscito.
Ritorno a ridere, mentre mi porto con poche mosse sul corpo disteso e rilassato del mio giocattolino inviperito.
A me non riserverà lo stesso trattamento.
Ne sono certo.
Puntello i miei gomiti ai lati del suo viso, scendendo a sfiorargli con le labbra le sue socchiuse e morbide, prendendole poi a piccoli morsi giocosi.
Pride non si ribella, ne sembra essere disgustato da tutte le mie attenzioni, mentre ora mi accanisco su di lui in modo totalmente passionale e violento.

La sensazione dei suoi piccoli polpastrelli che percorrono il mio braccio destro, nel frattempo che le nostre lingue sono invischiate in una lotta senza freni, mi produce brividi lungo la colonna vertebrale.
Forse è per questo che ho voluto riavere questo giovane corpo di nuovo caldo e presente nella mia esistenza da Homunculus.
O forse rivedere ancora questi occhi di puro miele, ora specchiati nei miei.

Questo sguardo che non si abbassa, orgoglioso e pieno di se.

Non è un fattore di nostalgia dei vecchi tempi.
È solo l’inevitabile morso alla mia sete di possesso, nel sapere che quegli occhi dopo la morte dell’umano, non sarebbero stati più aperti.
Non si sarebbero più specchiati spaventati nei miei

Odio dover perdere cose così interessanti.

Ci rotoliamo sul tiepido lenzuolo bianco e stropicciato, mentre i morsi e i lievi graffi percorrono il corpo di entrambi, senza tregua alcuna.
Non ce ne deve essere.
Sguardi famelici ci impongono il silenzio per diversi secondi.
Il respiro esce dalle nostre labbra socchiuse e le mani rimangono inermi, una stretta alla pelle dell‘altro segnata da questo gioco troppo divertente per i miei gusti.


Sondo la mia preda con la pece delle mie iridi, seguendo ogni forma ed ogni lineamento del suo viso perfetto.
Le palpebre socchiuse, come anche la sua bocca, immobile e ferma.
Qualche filo dorato cascante sulla sua fronte madida di sudore.
Sento un sorriso di scherno comparire sulla mia faccia, e lo stesso accade al mio caro fratellino, che divertito si tira su seduto.
Lo osservo mentre scuote la testa, lasciando che la cascata dei suoi capelli scivoli sulla pelle nuda e pallida, finendo dietro la schiena.
-Abbiamo un lavoro da svolgere- la sua voce è limpida e tranquilla, e mai mi è sembrato più calma una persona che parli così di un omicidio di massa.

L’Orgoglio sa essere perfetto per queste situazioni.

Mi passo una mano nella mia folta chioma corvina, sbuffando leggermente.
-Prima ancora un po’ di riposo. Ci sarò tempo per le urla e le fiamme..- sussurro a mia volta, facendolo di nuovo scivolare lungo e disteso su un fianco, mentre lo sovrasto col mio corpo seminudo.

-Roy! Piantala è ora di alzarsi!-



Socchiudo gli occhi, mentre vedo le labbra di Pride immobili, distese in quel sorriso derisorio, mentre nella mia mente si forma quel ricordo lontano di un viso falsamente scocciato e dall’incarnato vivo e imbarazzato.

-Riza poi se la prenderà con me, e lo sai!-



Molto spesso la mia vita passata torna prepotente nella mia mente, nel silenzio delle mie contemplazioni.
Credo che sia un esclusiva degli Homunculus della Lussuria, visto che sia colei che è giunta prima di me, che l’altro Lust, hanno ricordato senza problemi la propria esistenza da umani.
Un po’ è stato Envy ad iniziare il tutto….ma credo che avrei rimembrato anche senza i suoi giochini sadici su Edward

Edward….

Ora la sua perfetta copia rimane sdraiata e in silenzio, ad osservarmi con falsa curiosità
Inclino di poco il viso su un lato, studiando l’Homunculus dell’Orgoglio che giace sotto di me, in mia balia, mentre altri ricordi affollano a poco a poco il mio cervello, quasi come diapositive sgranate.

Occhi languidi e pieni d’amore, su un viso di un bel rosso acceso, incorniciato da biondi capelli sparsi su un cuscino sfatto.
Un sorriso che si apre sulle labbra increspate e sottili, mentre il viso si solleva per raggiungere chi gli sta sopra, assaporando così la sua bocca con lentezza
-Ti amo mio stupido Taisa- voce soffusa e limpida, sospirata sulle mie labbra



Anche Pride ora è nella stessa posizione, ma non si azzarda a baciarmi, forse per dispetto o che so.
Aspetta forse una mia mossa che non tarda ad arrivare, mentre con una leggera lappata sulla sua bocca, lascio che la carne si scotti.
Pride non fiata, allargando il sorriso, mentre vedo i segni del mio gesto: una piccola bruciatura sulla sua pelle che si rimargina con lentezza.
-Lust- un mormorio la sua voce, mentre porta le braccia intorno al mio collo, trascinandomi di nuovo giù sul suo corpo bollente.

Ci sono pro e contro, su questa situazione.
I contro sono che non posso godere delle urla e di quelle piccole stille d’acqua che scendono dagli occhi degli umani, mentre mi diverto in maniera violenta sul suo corpo.
I suoi occhi diventano più brillanti e vivi, quando la mia mano passa lenta sul petto, bruciandolo come se fossero tizzoni ardenti.

Lacrime scendono dal viso macchiato di sangue, mentre le urla non si sprecano.
Il corpo che si inarca ad un morso violento sul collo
Una mano che tenta di dissuadermi dal mio operato
-Basta! Ti prego basta!!-



Nessun suono esce dalle labbra semichiuse di Pride, mentre glie le mordo, togliendomi l’unico indumento che mi permette di godere appieno del corpo del mio giocattolino.
Le sue mani che riposano silenziose sulla schiena scoperta, graffiandomi solo quando il mio fuoco colpisce un punto sensibile.

I contro, dicevo: se sei Homunculus, poche volte senti davvero il dolore che altri ti infliggono.
Mentre se si è umani, questo è celestiale da sentire attraverso le grida e le suppliche.
Un contro dell‘essere umano….beh, la mortalità, ovvio.

Un giocattolo come Edward, così piccolo e delicato (almeno secondo il mio punto di vista) si può rompere facilmente.
Una ferita troppo profonda, e tutto va in pallino.

I pro, appunto dell‘essere Homunculus, è la possibilità di riparare ad ogni cosa.


Rubo finalmente un sospiro al biondino sotto di me, quando i nostri corpi si uniscono in maniera veloce e violenta, perfettamente sincronizzati.
Osservo il viso contratto da un piacevole desiderio di possessione dell‘Orgoglio, mentre mi muovo in lui, senza fretta.
Il viso, come il resto del corpo abbandonato ai sensi e alla mia abilità.
Gli occhi socchiusi e fissi nei miei.

Occhi che fuggono e sospiri continui che tenta di reprimere con una mano davanti alla bocca
Respiro veloce e completamente irregolare.
Il mio nome fra sulle labbra semichiuse, ora che la mia mano ha intrecciato le dita alle sue.



È un gioco violento il nostro
Non esistono carezze d’amore, ne parole dolci sussurrate all’orecchio dell’amante
I nostri corpi si muovono perfetti, l’uno dominatore dell’altro, mentre le labbra trattengono facilmente ogni grido, ogni sospiro insignificante.

Siamo entrambi vincitori in una corsa senza meta

-Pride..- lo chiamo, mentre i nostri respiri si fondono a fatica fra di loro.
Senti i suoi muscoli in tensione ad ogni mio movimento, e vedo il sangue scivolar via dal mio braccio destro, ad una sua piccola incisione con le unghie.

-Ti amo..lo sai?- Il nostro non è amore
Sarebbe sciocco da parte di esseri “imperfetti” per così dire…esseri senza sentimenti, un qualcosa di così puro e umano.
Ma mi diverto a stuzzicarlo
Vedere cosa risponde, o come reagisce..
E difatti eccolo, quel sorriso derisorio sulle sue labbra sporche di sangue.

-Ti amo Roy..-


-Ti odio…-

Socchiudo gli occhi, mentre scendo a rubargli dell’altro ossigeno, e quella danza sfrenata e senza una meta precisa, finisce in un secondo.

Lungo ed intenso, mentre chiudo le palpebre, celando le mie iridi d’onice a quello sguardo d’oro colato.



Giaccio annoiato sul materasso, osservando Pride sistemarsi meglio il lenzuolo addosso, prendendo anche lui una piccola pausa dopo l’amplesso.
Io mi prendo qualche minuto per guardarmi le sue forme che ormai conosco a memoria e di cui ho assaggiato la pelle molte, forse troppe volte.
I suoi occhi si posano su di me, mentre io li incontro solo pochi secondi dopo.

Risate leggere al solletico delle mie dita, si diffondono nella stanza.
-Piantala Roy! Dai!!- ride e ride ancora, mentre cede alla mia voglia di coccole e divertimento, lasciandosi acchiappare dalle mie labbra moleste.
Un biondino sorridente e solare, avvinghiato a me, in modo bambinesco e affettuoso.



L’Orgoglio mi scruta in silenzio, con quell’ambra profonda, dove mi perdo per qualche secondo.
Nessuna risata dolce
Nessun gioco d‘affetto.
Siamo solo due demoni incantatori, persi ognuno nell‘altro, senza fuga

L‘uno il giocattolo dell‘altro.

E questo non ci disturba affatto.


-Lust…-
La sua voce è un ordine perentorio alle mie orecchie.
Mi tiro su, raggiungendo il suo viso con il mio, scambiandoci così ancora un rapido e fuggevole bacio violento.
Entrambi apparteniamo all’altro, in una sorta di completa assolutezza.

Alzandomi poi con lentezza mi rivesto, puntando le mie iridi d’onice sul suo corpo di nuovo disteso e nudo, alla pallida luce della candela.



Pochi istanti dopo siamo fuori entrambi
Corridori nella notte senza stelle.

Viviamo in un mondo fatto di tenebra e violenza
Un mondo dove il sangue è qualcosa di bello, da veder scivolare via dal corpo umano.
Un mondo dove non esiste ne bene e ne male, ma solo l’inevitabile morte.


Portatrici, le nostre anime dannate.



Siamo Homunculus
Esseri imperfetti.

Ma che nella nostra imperfezione, noi siamo consapevoli e vanagloriosi



Siamo migliori di ciò che eravamo.






No light, only soffocatine
dark
deep
burning
pain
I'm losing everything I am
remember nothing of my past

Now, it is all gone,
and I fear the Game is Over


















Note Autrice:

Ed eccomi finalmente con l’aspettato “ritorno” di Lust and Pride parte II ^^
Difficile da scrivere? Nooo, ma scherziamo? V.v’’’’’
Ho picchiato seriamente la testa quattro o cinque mila volte contro il tavolo davanti al pc perché non sapevo come proseguire.
Almeno qualche idea l’ho messa giù v.v e il risultato non è malaccio (anche se non mi convince)

Envy, povero tato lo tratto sempre male v.v gli sta bene XD mentre Pride mi da sempre tanta soddisfazione per la sua natura bastarda e ambigua v.v
Naturalmente la punta di diamante è Roy/Lust, che spero di aver personificato per bene o.o’
È un personaggio alquanto difficile da governare, e prendere poi soprattutto i suoi “pensieri” è una cosa terribile..
Penso che si sia capito che le parole messe in corsivo sono ricordi della vita passata di Lust, dove poi lui fa un confronto tra Edward e Pride.
Per quanto riguarda il raiting….beh o.o’ non sapevo sinceramente su che colore stare fra giallo e arancione, così ho preferito il secondo.

Detto questo, ringrazio chi vorrà commentare questo mio piccolo lavoro, e sprono a commentare anche XD


Perché i commenti fanno felice gli Autori/Autrici



Alla prossima^^





Ringraziamenti:


SHUN DI ANDROMEDA: Tranqui tata ^^ anzi, apprezzo il tuo sforzo di sopportarmi con le mie paturnie ç__ç ti voglio bene
Contenta anche che ti sia piaciuta la prima, e voglio proprio vedere cosa pensi di questa, dopo che finalmente l’ho portata a compimento @.@


antote: aaallora, prima di tutto ringrazio per aver letto e commentato^^ e poi, in secondo luogo devo dire che ogni idea personale è ben accetta ^^ Lust and Pride è una fic da interpretare, a seconda di chi la legge *annuisce* e può aver benissimo diverse chiavi di lettura, o “finali” a seconda dell’idea che si fa il lettore ^^ indi per cui, il tuo pensiero che possa essere un finale “lieto” è ben accetto ^^ dopotutto il ragionamento è quello. *annuisce* Sono punti di vista, a seconda di come si voglia interpretare^^ grassie ancora *-*


valerya90: ahhhhh *si crogiola* me contenta! Ora voglio assolutamente sapere cosa ne pensi di questo *-* (fa schifolo vero? ç_ç shig) grazie XD me non si merita tutti questi complimenti


My Pride: aaawww tataaa non impazzire XDD eh si ç-ç so essere crudele con i nostri strusciali teneri (O__O ma che…che verbo èèè??n.d.Ed&Roy) muahuahaua
Beh, direi che l’effetto “mazzata nello stomaco ai poveri lettori” ha sortito l’effetto sperato XDD contenta che ti sia piaciuta carissima ^^ e ora ho messo tutto il mio impegno in questa A__A fammi sapere cosa ne pensi


nemesi06: gnaa ^^ bene bene, ho sortito l’effetto sperato, come dicevo sopra XD ahhh, mi sento orgogliosa di aver fatto fuori un po’ di gente XD (quello tocca a noi v.v n.d. Pride)(nooo, te nooo *fugge via* n.d.me) vuol dire che so essere davvero crudele *-* (il triste mietitore di the sima fugge da me v.v)
Si, l’idea di far piegare uno dei due peccati all’altro è un’immagine che mi piaceva particolarmente ^^ per quanto riguarda la frase finale, beh, devi tener conto che sono Homunculus, e come anche in questo finale, sono alquanto gradassi, o meglio, anche se imperfetti si tengono più in alto degli altri ^^ è la loro natura peccatrice (di sicuro non ero della stessa idea di Pride v.v Ed e Roy erano migliori v.v ecco)(*viene rincorsa da Pride con la falce* n.d.me)(+O+ n.d. Pride)


elyxyz: uffa, spero di non aver deluso le tue aspettative carissima ç_ç con questo continuo. Ci ho messo veramente l’anima, ma…ma…meglio che mi dite voi cosa ne pensate ç.ç


Eril: grazie grazie ^^ contenta di essere finita nei preferiti *o* e grazie ancora ^^ davvero, è stata una cosa difficile, come anche questo seguito @.@ sono masochista purtroppo XD


saku_chan the crazy dreamers: tata mia *__* aww, ma fa niente! L’importante è che sei giunta anche tu XDD piace allora? XD eh shi, malinconica e triste…ma è bello maltrattare Envy XD povera Invidia, tutte a lui capitano XD

Grazie ancora a tutti di cuore ^^




[Canzone: The Ruins Of My Life - Sonata Arctica]


Le rovine della mia vita

Nessuno ricorda il mio volto o il
mio nome
In un sogno, starei qui per
sempre
Una lapide sulla mia tomba, parole
scolpite per niente'
Tutte queste ferite guariscono solo
quando sono a casa





[Canzone: The Worlds Forgotten, The Words Forbidden - Sonata Arctica]


Il Mondo Dimenticato, Le Parole Proibite

Nessuna luce, solo oscurità
soffocante
Profondo
Bruciante
Dolore
So perdendo tutto quello che
sono
Non ricordo nulla del mio
passato
Ora, tutto è svanito,
e temo che il gioco sia finito.




   
 
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