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Autore: Ambaraba    06/06/2015    1 recensioni
[Constantine]
Le carezze di Chas, di notte, erano la migliore rassicurazione che un esorcista alcolizzato potesse ricevere.
(John/Chas)
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una notte

    «Mh.»
Nel dormiveglia, un mugolio basso salì dalla gola di John, e Chas aprì – più o meno - gli occhi. Guardò l'orologio, sbattendo più volte le palpebre per riuscire a mettere a fuoco. Erano le tre passate, - di già?, - e nel mulino regnava il silenzio assoluto. Non uno scricchiolio, non un cigolio, nei corridoi polverosi della casa sicura dalle architetture impossibili. L'unico suono che Chas riusciva a distinguere, nello stordimento del sonno e nella quiete totale della notte, era il respiro di John, leggermente più veloce del solito, e i suoi lamenti lievi. Stava sognando qualcosa di poco piacevole, probabilmente; immerso in uno stato di assopimento profondo, gli occhi che si muovevano rapidamente dietro le palpebre chiuse. Chas si stropicciò pigramente gli occhi con la mano libera – un braccio era incastrato sotto la vita di John, non poteva muoverlo, e quasi non lo sentiva più – e si soffermò a guardarlo. Sembrava veramente un angioletto, mentre dormiva. Sembra un angioletto finché non apre bocca, pensò confusamente Chas, con un ghigno d'ironia spontanea. Ma amava il sarcasmo di John; e le sue giornate non sarebbero state le stesse, senza i suoi commenti pungenti – che costituivano il novantanove virgola nove per cento del suo repertorio. A Chas piacevano tutti gli aspetti di John, anche quelli più scomodi: pacchetto completo.
    Lo sentì gemere di nuovo, contrarre impercettibilmente le labbra in una smorfia. Gli passò il braccio libero intorno al fianco, lo strinse, se lo tirò vicino fino ad aderirgli completamente – riuscendo anche a cambiare posizione per risvegliare il braccio intorpidito, ormai completamente insensibile.
    John sembrava non essersi accorto di niente. Mormorò qualcosa di incomprensibile; poi, all'improvviso, mosse con uno scatto la mano destra, come se stesse tirando uno schiaffo a qualcosa di invisibile. Colpì il lenzuolo, stancamente. Chas gli prese delicatamente la mano e gliela posò sullo stomaco, la coprì con la propria, trasferendogli calore.   
    «Ehi,» sussurrò, sfiorandogli la tempia con la punta del naso. «È solo un brutto sogno», articolò, difficoltosamente, ancora impastato di sonno. Salì ad accarezzargli i capelli, tenendogli un braccio di traverso sull'addome. Il gesto sembrò calmare l'inconscio inquieto di John: i suoi respiri si fecero più regolari, i mugolii cessarono.
    «Mmm-- Chas...?»
    John dischiuse appena appena gli occhi, cercando lentamente l'altro nel buio della stanza. Ottenne, in risposta, un bacio ruvido sul collo, sotto l'orecchio, e una stretta calda e sicura che lo indusse ad avvicinarglisi ancora un po'. Le carezze di Chas, di notte, erano la migliore rassicurazione che un esorcista alcolizzato potesse ricevere. John si rannicchiò il più possibile affinché l'altro potesse circondarlo tutto e, mentre scivolava di nuovo nel torpore, si allarmò leggermente, sentendolo muoversi. Istintivamente, ancora ad occhi chiusi, si aggrappò al suo braccio, come se volesse assicurarsi che non scappasse nel cuore della notte.
    «Non vado da nessuna parte.» 
    Le parole roche di Chas erano ciò che voleva sentire, e il bacio che percepì sulla fronte era, senza ombra di dubbio, la buonanotte migliore che avesse mai ricevuto. Seguirono una piccola serie di movimenti, lente manovre di assestamento notturno, finché non si trovarono incastrati in un modo che risultava comodo a entrambi. Da quel momento in poi, per John la discesa nel substrato dei sogni fu rapida e indolore, morbida e serena. Chas lo tenne stretto a sé come fosse qualcosa di incredibilmente delicato e prezioso. John sembrava ancora più fragile, senza vestiti, tutto angoli e ossa dure, tra le sue braccia. Ma sprigionava un calore rilassante, e qualche minuto dopo anche Chas riprese a sognare, e fu sereno.


  
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