Il sole, il vento,il mare...era questa la mia strada...l'ho sempre saputo fin da bambino,fin da quando in certi giorni facevo fatica a recuperare un pezzo di pane da mettere nello stomaco.
Ero solo uno dei tanti bambini figli di prostitute che vagavano senza meta per il porto di Tortuga: sporco,sudicio e con la pelle bruciata dal sole.
Eppure il mio cuore si gonfiava di emozione ogni volta sentivo narrare dai vecchi ubriaconi dell'osteria le avventure di quei mitici personaggi che affollavano la mia mente: Barbanera, Barbarossa,il capitano Drake...
Nella mia mente di bambino pensavo; "Anche io voglio passare la mia vita in mare! Anche io voglio essere un pirata!".
Pensavo a tutto questo mentre, una sera come tante, vagavo per il porto guardando il mare e fantasticando sù le mille avventure di quegli individui di cui avevo tanto sentito parlare.
Avevo 12 anni. Era estate e dalla città ancorata sulla spiaggia provenivano le risate delle prostitute, i canti degli ubriaconi e l'odore della polvere da sparo.
Tutti rumori e profumi così familiari per me e che mi facevano sentire a casa!
Stavo canticchiando una canzoncina che ero solito cantare con gli altri ragazzini della mia combriccola, quando, all'improvviso, una voce di uomo alle mie spalle mi fece sobbalzare.
"Sei Jackie vero?" mi chiese di nuovo la stessa voce sempre più insistentemente.
"Sono Jack Sparrow!" risposi io tutto di un fiato. 
"Capitano spero un giorno" mi affrettai poi ad aggiungere,guardando meglio lo strano uomo che mi guardava curioso.
Era certamente uno di quei pirati che erano sbarcati quel giorno a Tortuga.
Alto, magro, con le treccine, odorava di rum e tabacco. Mi fece subito simpatia.
Lo strano individuo rise di cuore.
"Hai ispirazioni elevate ragazzo!" aggiunse poi,guardandomi meglio.
"Come sapete il mio nome?" chiesi io sempre più curioso.
Non avevo mai parlato con un vero pirata, ma solo con gli ubriaconi del porto, e mi sentivo nello stesso tempo eccitato e intimorito. Avrei avuto qualcosa di interessante da raccontare ai miei compagni l'indomani tra un furtarello e l'altro,pensavo tra me e me, tutto esaltato!
"Conosco tua madre!" rispose l'uomo senza aggiungere altro.
"La conoscono in molti signore!" aggiunsi io automaticamente, non vergognandomi assolutamente del mestiere di mia madre.Almeno io sapevo chi fosse, alcuni miei amici invece non erano altrettanto fortunati.
"Sei sveglio ragazzo!" il pirata rise ancora.
"E allora..." continuò diventando improvvisamente serio. 
"Sei ormai quasi un uomo, Jackie, hai deciso cosa fare della tua vita?".
"Il pirata signora!" risposi senza esitazione. "Voglio viaggiare! Vedere il mondo!".
"Lo sapevo che non mi avresti deluso ragazzo!" rispose l'uomo con un mezzo sorriso che mi sembrò di soddisfazione e fece per andarsene.
"Ma io non sò il vostro nome signore!" gli urlai contro.
All'improvviso sapere il suo nome mi sembrò la cosa più importante al mondo!
Il pirata si voltò e sempre sorridendomi rispose: "Il mio nome è  Teague Sparrow!".
Quella sera stessa mi imbarcai.
Ero solo un mozzo, certo, ma in cuor mio già lo sapevo che un giorno sarei diventato Capitano!