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Autore: ragazza_innamorata    08/01/2009    5 recensioni
[FanFic partecipante alla III Minisfida di Criticoni]
Mentre, con un debole sorriso sulle labbra, stava riponendo l'album, due piccoli oggetti profumati ed ingialliti erano scivolate fuori dall'ultima pagina. Incuriosita, la ragazza si era chinata e li aveva presi in mano: una rosellina ormai sciupata e spiegazzata ed un fiore di ciliegio che, miracolosamente, aveva mantenuto la sua originale bellezza.
[NaruSaku] Dedicata alla mia Lù <3
Genere: Romantico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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storia chia Autore: Chià.
Titolo: ~ Hanami
Genere: Guerra, Romantico
Avvertimenti: //
Betareader: ciuiciui, che ringrazio enormemente per gli ottimi consigli e la pazienza nel sopportarmi.
Nda: Spero con il cuore che non sia What If.. perché mi seccherebbe alquanto xD per il resto, mi con divertita a scrivere e questo mi basta. Nel caso poi venisse una buona posizione, be' non dirò che mi dispiace xD
                       
~ Hanami
 
Quando erano bambini, Sakura, Sasuke e Naruto amavano uscire a giocare con gli altri ragazzi. Per quanto Kiba e gli altri isolassero l'Uzumaki, la Haruno e l'Uchiha trovavano sempre il modo di coinvolgerlo nelle loro scampagnate, dalle quali tornavano tutti e tre con le guance paonazze e un sorriso sulle labbra. Tuttavia, Naruto continuava a preferire le rare volte in cui solo loro tre uscivano insieme.
Una delle occasioni che l'Uzumaki preferiva era la Hanami, quando gli altri ragazzi passavano le giornate con i loro genitori e lui e Sasuke potevano divertirsi senza che nessuno li additasse come "il mostro" e "l'orfano".
Quell'aprile in particolare, Naruto si sentiva più felice che mai: la sua Sakura-chan era stata lasciata dal signor e dalla signora Haruno a casa della nonna, una donna anziana che, davanti al sorriso implorante di Sasuke - l'Uzumaki non si era fatto vedere, se la signora l'avesse notato non avrebbe mai dato alla ragazza il permesso di uscire - aveva concesso alla nipotina prediletta un pomeriggio con i suoi compagni.
« Sakura-chan! » La ragazzina si voltò, mentre i suoi vaporosi capelli rosati ondeggiavano dolcemente nel vento leggero. Naruto si fermò, rallentando e cercando di regolarizzare il respiro; e ansante, con un sorriso birichino stampato sulle labbra, tese gentilmente la mano.
 «Guarda Sakura-chan! Questo fiore l'ho preso per te!»
La ragazzina sorrise al volpacchiotto  e prese il piccolo fiore di ciliegio che lui le porgeva, roteandolo tra i polpastrelli ed ammirandone la squisita sfumatura che, dal rosa intenso del cuore del fiore, andava schiarendosi fino ad un pallido rosa screziato alle estremità dei petali.
« Grazie, Naruto-kun. » con un delicato movimento la ragazzina si appuntò il bocciolo all'orecchio, lasciando svolazzare qualche sottile filo di luce rosata.
Tornata a casa dalla gita, Sakura prese un libro dallo scaffale e cominciò a sfogliarlo distrattamente. Non c'erano figure a renderlo più interessante.
« Ai-obasan! Come posso fare per conservare un fiore? »
Il viso dell'anziana signora si illuminò sotto la severa crocchia bianca : la donna sfilò con delicatezza il libro dalle mani della nipotina.
« Per conservare i fiori bisogna seccarli. » le spiegò mentre adagiava il fiore di ciliegio tra le pagine del libro e lo chiudeva con delicatezza « Così, quando andrai a riprenderli, saranno ancora belli e profumati! »
La ragazzina sorrise alla nonna, e le porse anche una rosellina selvatica; uno di quei fiori tanto belli quanto dolorosi da tenere in mano, a causa delle molte spine.
La donna la prese con attenzione tra le dita indurite dagli anni e la ripose tra le pagine dello stesso libro, accanto al fiore di ciliegio, poi spettinò la nipote con un gesto affettuoso cui lei rispose mettendo in mostra la finestrella tra i denti davanti in un buffo sorriso.
« E chi ha regalato questi fiori alla mia Sakura? »
« Il fiore di ciliegio me lo ha regalato Naruto-kun » Sakura non parve far caso al rabbuiarsi dell'anziana donna nel sentire il nome della Forza Portante di Kyuubi « mentre la rosa è per Sasuke-kun, ma lui è andato via prima che potessi dargliela! »
« Oh! E dimmi, quale dei due ti piace di più? »
A quella domanda, Sakura non seppe dare risposta.

Una macchia porpora apparve sulla guancia destra della Haruno mentre con un movimento rapido affondava il kunai che teneva in mano nella spalla di un ninja della Nuvola, per poi spingere via il corpo agonizzante, con un deciso movimento del braccio.
Si piegò sulla gamba sinistra, schivando il taglio di una katana che le sibilò pericolosamente vicino al petto, poi rotolò sul fianco e, rialzatasi, si allontanò correndo.
Non poteva morire, per quello ci sarebbe stato tempo dopo. Adesso, c'era una cosa che doveva fare: sapere che lui stava bene.
Da quando Naruto era tornato dal suo allenamento con Jiraya, non lo aveva perso di vista per più di pochi minuti, ed aveva sempre avuto la serena consapevolezza che c'era qualcuno con lui, qualcuno che lo avrebbe protetto fino al suo ritorno. Ma poi, la guerra era arrivata a dividerli. Rivoltante, bizzarra, insensibile guerra.
Ed adesso lei correva, incurante degli shuriken che le sfioravano il viso, lanciati da una mano maldestra o da un destino amorevole, perché non aveva intenzione di morire senza averlo rivisto.
« Naruto! » la sua voce riecheggiò per un paio di passi lì attorno, perdendosi nel fragore della battaglia. No, così non andava bene. Lui non avrebbe mai potuto sentirla in mezzo a quella confusione. Malgrado ciò, ripeté ancora il suo nome più e più volte, con un tono di voce che pian piano andava innalzandosi verso l'isteria.
« S-Sakura! » il flebile richiamo del ragazzo quasi scomparve nel battito accelerato che invase le orecchie della giovane quando, finalmente lo trovò « stai bene? »
« Naruto! Sei un irresponsabile! » la Haruno impallidì e prese per mano il biondo, strattonandolo via dal combattimento. Dietro di loro, una scia del sangue di Naruto che scorreva dalla lunga ferita che gli segnava la spalla. C'era da chiedersi come facesse a rimanere in piedi, se non per pura forza di volontà.
« Sei pazzo » lo apostrofò duramente « Non sei in grado di continuare a combattere, sciocco di un Uzumaki. Perché non conosci un limite? »
« Scusami, Sakura » il suo mormorio si affievolì quando inciampò, incapace di reggersi in piedi. Senza fermarsi, la ragazza lo rialzò e gli cinse i fianchi con il braccio, sostenendolo.
« Naruto? Naruto? Ehi, Testa Quadra , non farmi scherzi! » preoccupata, la kunoichi corse verso i lati della mischia, dove l'aggrovigliarsi dei corpi si faceva più rado ed era possibile quasi respirare.
Qui fece stendere il biondo a terra e, senza fermarsi a riflettere, appoggiò le proprie mani sul suo petto, lasciandovi fluire il chakra senza risparmiarne neanche una goccia. Era pericoloso, sciocco e infantile provarsi di una tale quantità di chakra in un momento tanto delicato, ma non le interessava. La sua vita non era nulla senza lui.
« Sakura? » la voce affaticata dello shinobi le riportò alla mente ricordi che da tempo aveva insabbiato e che non desiderava ridestare. Poi, sopra a tutto il resto, la consapevolezza che non l'avrebbe fatta a salvarlo, certezza che giunse amara e rapida, insieme alla convinzione che se ne sarebbe andata insieme con lui. In fondo, avevano affrontato tutti i pericoli insieme e ne erano sempre usciti insieme. Non ci sarebbe stato nulla di diverso neanche questa volta, no?
« Cosa c'è, Naruto? » mentre parlava, voltò il capo dall'altra parte, cercando di ricacciare indietro quelle lacrime traditrici che erano scese a sfiorarle il lieve profilo della guancia.
« Intorno al tuo viso ci sono i petali di ciliegio » le dita del ragazzo sfiorarono leggermente i sottili fili rosati che turbinavano intorno al volto della compagna, poi chiuse gli occhi e l'ombra di un sorriso gli increspò l'angolo destro delle labbra « sono bellissimi... »
 
Quando Naruto riprese lentamente conoscenza, fuori dello spiraglio di cielo che poteva vedere stava sorgendo il sole, che illuminava la figura della sua compagna di team seduta su di un rudimentale sgabello di legno, il capo reclinato sulla spalla e gli occhi chiusi, il petto mosso da un respiro lento e regolare.
Nel vederla sorrise debolmente, increspando appena le labbra esangui, poi riadagiò il capo sul cuscino con lentezza e sospirò, piano per non destarla. Come suo solito, si era dimostrato debole. Ma ormai, sperava che lei ci avesse fatto l'abitudine.
« Naruto? Sei sveglio? »
La voce di Sakura lo distolse dai suoi pensieri con violenza, facendolo balzare a sedere con una smorfia di dolore in volto.
« Sta' giù! » La ninja medico lo rimbrottò affettuosamente accompagnando le sue parole con un buffetto sul capo del ragazzo. « Mi hai già fatto spaventare abbastanza! »
« Ti sei preoccupata per me, Sakura-chan? » scosse la testa, incredulo « Mi hai tenuto la mano tra le tue? »
La ragazza alzò gli occhi al cielo e poggiò una mano sopra la fronte di Naruto, che rabbrividì a quel contatto con la sua pelle gelida. Sì, decise la ninja medico, doveva avere qualche linea di febbre.
« Devi riposare. Hai perso troppe forze in questi giorni. » gli carezzò distrattamente il volto, avvertendo sotto i polpastrelli il contatto con quei curiosi baffetti che decoravano il volto del compagno. Soprappensiero, si rese conto di non sapere neanche se fossero dovuti alla presenza di Kyuubi all'interno del suo corpo oppure no. Ma ci sarebbe stato tempo, per capirlo, una vita intera, se tutto fosse andato come sperava.
« Quando mi sveglierò sarai sempre qui, Sakura? » lo shinobi si voltò verso di lei con una nota speranzosa nella voce.
La kunoichi gli sorrise e si alzò in piedi, chinandosi a sfiorargli per un secondo le labbra con le proprie. 
« Se lo vorrai, io ci sarò. Sempre »

Se c'era qualcosa da cui Sakura non si separava mai, era il suo album di fotografie. Lo portava sempre con sé, perché, a suo dire, non voleva separarsi dai ricordi, perché sono i ricordi che fanno di noi quello che siamo.
Lo aveva portato con sé anche in guerra. Se fosse morta, avrebbe chiesto che quello spesso raccoglitore intriso di memoria fosse sepolto insieme con lei. Tuttavia, sperava ardentemente che non ce ne fosse bisogno. Contava di tornare tutta intera, lei.
La sera in cui Naruto era stato ferito, dopo avergli prestato le cure necessarie ed essersi fatta ripetere almeno una decina di volte da Tsunade che sì, quel baka di Naruto stava bene, lo aveva sfogliato con mano distratta, accarezzando con un tocco dello sguardo i loro sorrisi felici risalenti a primavere passate. Era aprile, la festa della Contemplazione dei Fiori, e l'immagine ingiallita dagli anni mostrava lei, Naruto e Sasuke in posa davanti ad un superbo albero dai fiori rosati.
Mentre, con un debole sorriso sulle labbra, stava riponendo l'album, due piccoli oggetti profumati ed ingialliti erano scivolate fuori dall'ultima pagina.
Incuriosita, la ragazza si era chinata e li aveva presi in mano: una rosellina ormai sciupata e spiegazzata ed un fiore di ciliegio che, miracolosamente, aveva mantenuto la sua originale bellezza.


.Fine
  
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