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Autore: Sheera Kavannah    08/06/2015    1 recensioni
Beritra è stato annientato, le sue truppe sono scomparse, ma la pace stenta a tornare. Un nuovo, possente nemico minaccia Atreia e i suoi abitanti, ancora deboli per il precendente conflitto. Entrambe le fazioni sono troppo deboli da sole per debellare questa nuova minaccia, ed è per questo che un'alleanza potrebbe essere l'unica soluzione possibile.
Gli eventi accadono dopo quelli narrati in Aion 4.8, la storia è soggetta a continue variazioni, come il titolo o parti dei capitoli stessi. Il titolo non è sicuramente definitivo.
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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«Tu sei pazzo

«Tesoro, ascoltami...»

«E' un SUICIDIO

«Ne va della sopravvivenza di tutti noi, lo sai bene...»

«Non ho intenzione di andare ad ammazzarmi. Non sono abbastanza potente per potermi prendere una responsabilità del genere.»

«Io credo che tu lo sia.»

«Ma taci.»

«Zur, vieni qui.»

Celadon prese tra le mani il viso della giovane fattucchiera.

«Guardami.»

 

Azuralin spostava lo sguardo per evitare quello del giovane.

 

«Io capisco perfettamente che hai paura. Ma ho bisogno di persone fidate. E forti. Ti ho vista agire sul campo di battaglia, e sei incredibilmente potente, ancora non te ne rendi conto solo perché hai da poco finito il tuo percorso di apprendimento. Adesso che hai le capacità adatte a essere una vera guerriera, devi assumerti questa responsabilità. Per tutti noi»

La ragazza prese le mani di Celadon nelle sue, e lo guardò, mentre i suoi occhi arancio si inumidivano.

«Sì, ho paura. Ma lo farò. Per te e Elysea. Spero solo che… Insomma… Vada tutto bene.»

Il giovane baciò la fronte della ragazza e poi l'abbracciò.

«Andrà tutto bene, te lo prometto. E sono certo che sarai bravissima! Dopotutto, hai il mio stesso sangue!»

 

Celadon spettinò i capelli blu della sorella e portò un braccio intorno al suo collo, lei scostò velocemente la testa e si liberò dalla presa.

«Quindi Cel, chi altri hai contattato?»

«Nessuno. Speravo tu potessi darmi una mano.»

Azuralin portò una mano sulla bocca toccandosi le labbra e cominciò a camminare avanti e indietro. Il sole splendeva ancora alto su Elian e l'unico suono udibile erano gli uccelli che cantavano, ignari degli orrori che stavano riducendo a brandelli Atreia.

Azuralin propose: «Che ne pensi di Mariun? Durante la scorsa difesa in Abisso è riuscita a tenere in vita un gruppo di 5 persone senza alcun problema.»

«Mariun potrebbe tenere in vita anche 12 persone, ma le basta un soffio di vento e crolla come un castello di sabbia. Ottime cure ma scarsissima difesa personale.»

«Concordo. Ionus allora, è un templare fortissimo, insomma, hai visto i suoi muscoli… no?»

«Ionus è più lento di una csellide in coma.»

Azuralin sbuffò. Un'idea trafisse la mente della ragazza, che sorrise.

«Che hai da ridere, Zur?»

Lei si girò verso il fratello e lo guardò con aria furba.

«Virydian.»

Celadon spalancò la bocca lentamente e scosse le mani: «No, no, no, no e ancora no! Tu… Lo sai che… No.»

Azuralin rise. «E' un assassino ottimo, non ti pare?»

«Ho detto di no, non ho intenzione di rivolgere la parola a quel… Moccioso… Ah!»

Celadon prese a girare in cerchio, muovendo le mani compulsivamente.

«Pensaci bene, fratellone. Ha un equipaggiamento praticamente perfetto, è veloce, furbo, abile e letale, molti asmodiani ci hanno rimesso più volte la pelle contro di lui, pare che la settimana scorsa annientò quattro corvetti tutto da solo. Non male non trovi?»

«Ma non mi interessa un accidente di quello che fa, è un arrogante, sporco, presuntuoso, egoista, rompiscatole- »

«Affascinante… »

«Affasc- Chi? Trovi quel ragazzino affascinante? Sorella mia, mi deludi.»

«Ah ah, Cel, a parte gli scherzi, consideralo. È veramente in gamba.»

 

Dentro il suo cuore, Celadon sapeva benissimo quanto potente fosse questo Virydian. Nonostante il suo carattere di merda. Il tempo correva veloce e delle decisioni dovevano essere prese: servivano soldati, non ragazzini. Virydian non è un ragazzino. Tranciare di netto la testa a un Drakan guerriero non è semplice. Il suo spirito non sarà nobile, ma almeno sa come cavarsela. Ma in nome di Kaisinel se lo strangolerei…

 

Celadon gettò un grido verso il cielo e guardò la sorella con sguardo demoralizzato: «Dove lo troviamo?»

Azuralin battè le mani e indicò il ragazzo: «Ti sei deciso!! Oh povero tesoro, chissà che mazzata ha avuto il tuo orgoglio ora, ahah!»

«Sta' zitta, per l'amor di Vaizel, portami da lui e basta.»

La giovane abbracciò il cacciatore portandogli un braccio al collo.

«”E' per il bene di tutti!”» disse sbeffeggiandolo, «o sbaglio?»

Celadon tirò un sospiro: voleva solo che quell'incubo finisse il prima possibile, voleva solo tornare a condurre una vita normale, che, per quanto dura, era fonte di certezze e gioie.

   
 
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