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Close your eyes and begin to breath
Something is coming over me
Lost to find, and a soul to keep
Cause you love me
Quei momenti era i più difficili, baci leggeri scambiati per
dirsi arrivederci. “Sarò qui quando ti sveglierai, sempre” Sussurrò piano, pregando
che fosse vero anche se nel profondo sapeva che non era così. Anche se il suo
corpo era lì, la sua mente era altrove. Una parte di lui era ancora persa
nell’oscurità che lo circondava. E quella era una promessa che non avrebbe mai
potuto mantenere. Quindi baciò Iruka, lentamente, memorizzando ogni piccolo
dettaglio, perché il momento di dirsi addio era sempre vicino.
Perché l’uomo che lo amava era sempre un passo avanti a lui. Quando era con lui
tutto sembrava perfetto, e non era difficile dimenticarsi, anche se per poco,
del suo passato. Il tempo scorreva veloce quando era in missione, portando
dolore al suo amante quando non tornava per mesi, non lo aveva mai considerato
la cosa più importante per lui. “Ti prego non mi lasciare. Penserò a qualcosa,
te lo prometto.”
Kakashi passò le dita sul piccolo pezzo metallico che il suo amante portava al dito, sorpreso dal profondo significato che aveva quel piccolo oggetto. Era grazie a lui che aveva ricominciato a credere che forse c’era ancora qualcosa in lui da amare, qualcosa che non era frantumato, spezzato, perso. “Ti amo” Parole che da tempo aveva dimenticato e non aveva mai pensato di risentire.
Se quell’uomo, in tutto il suo
calore e splendore era il sole, lui, dall’altra parte, era la luna e poteva
solo sperare di riflettere quella luce.
And now I tell you openly, you have my heart so
don't hurt me.
You're what I couldn't find.
A totally amazing mind, so understanding and so kind;
You're everything to me.
“Ti amo.” E le parole sono molto più vere di qualsiasi cosa abbia mai detto.
Iruka sapeva che era diverso…era speciale. Quell’uomo che lo faceva impazzire,
che conosceva ogni suo punto debole era molto più importante di tutte le altre
persone. Kakashi sapeva alla perfezione cosa fare o dire per farlo urlare dalla
rabbia e qualche secondo dopo per l’estasi. Era un continuo gioco nel decifrare
la verità dietro le parole dette e il significato di determinate azioni. Era
sempre stato così. Non era mai stato semplice, era una sfida continua e lui l’adorava
sempre di più. Kakashi lo faceva sentire vivo.
C’era stato un periodo in cui aveva provato a recitare la parte dell’amico, continuandosi a ripetere che Kakashi era solo un amico, un conoscente niente di più. Aveva paura di quale sarebbe stata la reazione del compagno se avesse saputo che per lui era molto di più di un semplice amico. Sarebbe stato come svegliarsi da un bel sogno e rendersi conto che la realtà non gli sarebbe mai bastata.
Adesso, ne era sicuro, aveva ragione ma allo stesso tempo aveva sbagliato. Non gli sarebbe mai bastato.
and after that he just followed his nose Iruka aveva sempre desiderato qualcosa…no, ‘qualcuno’ ma
nessuno era mai quello giusto. E man mano, con il passare del tempo quasi tutti
i suoi amici aveva trovato la loro dolce metà. Genma aveva Raidou, Izumo aveva
sempre avuto Ko, e tutte le altre combinazioni che si era formate lo facevano
pensare, e chiedersi se davvero c’fosse una persona per lui. Si sentiva solo.
Le cose erano cambiate e lui era stato lasciato indietro lungo la strada. Era spaventato all’inizio. Litigavano come cane e gatto.
Insieme. Destino. I loro desideri. Erano senza speranza, e tutti e due lo aveva
saputo fin dall’inizio. Ad Iruka non piaceva essere preso in giro, ma alla fine
non disse niente e si limitò a scuotere leggermente la testa “E noi che
credevamo nascondessi un viso magnifico dietro quella maschera…ma non mi sembra
niente di speciale.” E Kakashi sorrise, un sorriso
che da lì a poco non poté più togliersi dalla mente, mentre si avvicinava a lui
e con gentilezza posava un bacio sulle labbra del chunin che stava arrossendo. But when i get there and he sees me L’appuntamento era stato organizzato. Kakashi si era vestito
di tutto punto, anche se era estremamente convinto che l’altro non si sarebbe
neanche presentato. Si chiedeva se Genma aveva davvero detto al chunin con chi
doveva uscire. Lo sapeva che era del tutto inutile, non aveva mai creduto,
neanche per un momento, che l’altro si sarebbe lasciato amare da una persona
come lui. Kakashi non aveva nessun dubbio sul fatto che aveva poco da offrire
agl’altri. Ad eccezione di lui…lo sapeva che amava quell’uomo, sapeva che lo amava
da un bel po’ di tempo, sapeva che lo avrebbe amato per sempre. Lo avrebbero
sorpreso se il suo compagno non si fosse spaventato di quel fatto, di come
amava. Sempre troppo e per troppo a lungo. Ma sperava che gli bastasse e
che il suo Iruka non sarebbe scappato via. I just need to be reassured Aveva perso più di quanto qualunque altra persona potesse,
troppi nomi erano incise su quella lapide e nella sua anima. Ed Iruka non era
sorpreso dal fatto che quell’uomo trovava difficile lasciarsi amare da
qualcuno. Gli faceva male, vedere quella tristezza che arrivava con la pioggia
per poi non andarsene mai del tutto. E tutte quelle cose gli facevano adorare
Kakashi ancora di più. Aveva bisogno di lui come nessun altro ed era per quello
che lo amava più di qualunque altro. Ogni volta che Kakashi lo rifiutava la domanda era sempre la
stessa, chi stava cercando di proteggere? Se stesso o Iruka. Ormai il moro si
era abituato a quell’alone di tristezza che velava quegli occhi, e alle scuse
mai espresse apertamente dal jounin. Ma le parole non servivano mai con lui. Lo
capiva. E, come tante volte aveva fatto, Iruka avrebbe scostato i capelli
argentati che ricadevano davanti gli occhi del suo amante, baciato con dolcezza
le sue lacrime e ripetuto quelle parole finché il ninja non si sarebbe calmato. A legendary character. C’erano molteplici aspetti di lui, cose dietro quella
maschera che portava che nessuno aveva visto. Il modo in cui pigramente
camminava per le strade della città leggendo il suo amatissimo icha icha
paradise aveva quasi fatto dimenticare a tutti chi era stato e che cosa aveva
fatto. L’unica cosa che riuscivano a vedere era il pigro e pervertito jounin di
tutti i giorni. Ma quando la maschera di porcellana calava sul suo viso non
diventava altro che la macchina assassina per cui era nato. Allenato fin da
quando era piccolo a non mostrare mai le sue vere emozioni. L’armatura bianca e
il mantello non erano altro che dei scudi per far dimenticare agl’altri la sua
vera natura. Il suo nome, presente in
innumerevoli libri, per le missioni che aveva svolto. Anche se, spesso pensava,
meritava di essere odiato da quelle persone anche se la paura che incuteva il
suo nome non le avrebbe mai fatto scegliere la cosa migliore da fare. And though it hurts me Avrebbe aspettato finché quelle maledettissime ombre non
fossero andate via. Ma non era sicuro di quando sarebbe successo. Lo faceva
star male vedere il dolore riflesso in quei occhi, uno offuscato dai ricordi e l’altro
riversando l’angoscia lungo la sua guancia. Per quando poteva sembrare strano
che una cosa simile potesse succedere, era quello che stava accadendo, e
rispecchiava alla perfezione la strana natura di quell’uomo. E così Iruka continuava a
camminare, desiderando di poter tornare a casa. Thought I didn't “Mi mancavano momenti come questi…” Disse piano Kakashi,
mentre faceva scorrere le sue dita tra i capelli castani dell’uomo che aveva
fra le braccia. Entrambi erano completamente nudi, la loro pelle ancora bagnata
dal sudore e le gote arrossate per l’affanno. “mmmh…il sesso è sempre la cosa migliore no?” sussurrò
sorridendo Iruka, la testa ancora nascosta nell’incavo del collo dell’altro
mentre mordeva e baciava quella pelle così perfetta. Scuotendo leggermente la testa, Kakashi rise e avvolse le
sue braccia intorno alla vita del suo amante, avvicinandolo a se. “Ed io sono
il pervertito…” Dopo qualche secondo Iruka si ritrasse e si ritrovò a
fissare negl’occhi l’uomo che aveva di fronte e con un sorriso sussurrò “Mi sei
mancato anche tu” I don't want another pretty face “Perchè me?” Aveva chiesto Iruka dal suo posto, proprio di
fronte a Kakashi. Il momento in cui il jounin si era tolto la maschera la
domanda gli era risuonata nella testa. Era bellissimo, un ben conosciuto genio
ed un leggendario shinobi. Mentre lui era…abbastanza bravo in quello che
faceva. Non che per lui era una cosa negativa, ma continuava a domandarsi cosa
trovava il jounin di speciale in lui. Kakashi rise piano mentre scuoteva la testa “Mi chiedi il
perché, Iruka. Beh non è così complicato.” Le sue labbra si curvarono in un sorriso ma quando non ci fu
nessuna spiegazione per quella frase Iruka si sentì un perfetto idiota. “Se è
così semplice, ‘gentilmente’ me lo potresti spiegare, visto che molto
probabilmente sono uno stupido a non capire una cosa così ‘semplice’” Disse il
moro mentre incrociava le braccia al petto e metteva il muso. Un’altra risata uscì dalle labbra del suo ragazzo prima di
mordersi il labbro inferiore, per non ridere di nuovo, e prendere una delle
mani libere di Iruka nella sua, intrecciando le loro dita “Le tue mani sono
perfette per le mie” Non riuscendo ancora a capire, Iruka inarcò entrambe le
sopracciglia e fisso l’uomo che aveva di fronte “E…cosa significa?” “Guardale…” Le parole erano accompagnate da una leggera
pressione della mano di Kakashi sulla sua. Con gentilezza Kakashi tracciò una delle cicatrici sulla
mano di Iruka e con stupore del secondo la linea frammentata continuava sulla
mano del jounin. “Sono perfette,” Disse con semplicità mentre posava la sua
mano libera su quella del moro. “Iruka, lo sai meglio di qualunque altro di
cosa siamo capaci…il sangue nelle nostre mani. Anche se…sono ‘solo mani’” “Oh…” Iruka sorrise, scuotendo la testa per la sua
stupidità. “Si, penso sia alquanto semplice.” Don't try to understand me Iruka aveva dato tutto se stesso a quel jounin dai capelli
argentati. Era molto di più di quello che aveva sognato, molto di più di quello
che pensava, e in qualche modo non era mai abbastanza.
and fate is not just
whose cooking smells good
but which way the wind blows
E solo adesso era riuscito a realizzare che in tutto quel tempo aveva solamente
aspettato per riuscire a vedere più chiaramente, per trovare quella ‘persona’ che
era rimasta.
I'll be impressed if he does not run screaming
My kind of love is an ugly love
But it's real and it lasts a long, long time
Do you just deal it out, or can you deal with
What I lay down?
Please forgive me, for my distance
The pain is evident in my existence
Please forgive me for my distance
The shame is manifest in my resistance
To your love, to your love, to your love
When? Only then.
Where? Only there.
A hero or a hooligan? Well, that part's just never clear.
Pride or shame, it's all the same.
Who's innocent or who's to blame?
Politics or just a game?
Well in the end they knew his name.
Ma alla fine era soltanto un allegro, pervertito, leale e amorevole ragazzo.
Perché l’unica faccia che davvero contava era quella mostrata alla persona che
era riuscita a capire chi fosse davvero, non fermandosi alle sole apparenze.
To see you this way
They traded by words
I'd never heard
To hard to say them
Up, down, turn around; please don't let me hit the ground
Tonight I think I walk alone to find my soul desire to go home
Iruka sospirò, mentre camminava nelle strade buie della città. Non desiderava
altro che tornare nel suo appartamento dove viveva con il suo amato, ma non
poteva. Aveva provato di tutto per lenire il dolore che era così evidente
negl’occhi di quell’uomo. Ma era uno di quei giorni in cui i fantasmi del
passato erano più reali di quando lo fossero le persone vive.
Need his love
'Till he took it away
Now I'm back
Where I belong
And in my baby's arms
I'm gonna stay
I don't want just anyone to hold
I don't want my love to go to waste
I want you and your beautiful soul
I know that you are something special
To you I'd be always faithful
I want to be what you always needed
Then I hope you'll see the heart in me
Iruka sospirò prima di abbassare lo sguardo e osservare le loro mani unite “Sono
solo delle mani…”
your hands already know too much anyway
It just makes me want to make you near me always
And when you look in my eyes
please know my heart is in your hands
It's nothing that I understand, but when in your arms
you have complete power over me
So be gentle if you please, 'cause
Your hands are in my hair, but my heart is in your teeth
And it makes me want to make you near me always
Il chunin rise fino a quando il suo addome cominciò a fargli male e le lacrime
scendevano dai suoi occhi, era contagioso e non si sarebbe fermato finché tutti
e due sarebbero rimasti senza fiato per delle sciocchezze che loro trovavano
divertenti. Kakashi non aveva mai riso in quel modo, neanche quando era con il
suo adorato sensei. E, quando Iruka sorrideva…quel sorriso così dolce…lo colpiva
dritto al cuore, facendogli tremare le gambe. Ogni volta che le loro labbra si
incontravano, era come se fosse per la prima volta, sempre carichi di
sentimento lasciando i due uomini bramosi l’uno delle labbra dell’altro.