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Autore: beyond_thed    09/01/2009    4 recensioni
"[...]Con gentilezza Kakashi tracciò una delle cicatrici sulla mano di Iruka e con stupore del secondo la linea frammentata continuava sulla mano del jounin[...]". Prima fic che scrivo su i miei bimbi preferiti *w*, non è nulla di speciale. i vari testi in corsivo sono presi da diverse songs. ENJOY
Genere: Romantico, Song-fic, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Iruka Umino, Kakashi Hatake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alloraaaaaaaaaa...questa fic è dedicata alla mia oneesan (HelenaAvenged)<3. Sicuramente ci sarranno un bel pò di errorini qua e là, ma non è colpa, sono sempre una D. quindi enjoyatela così com'è 8). Commenti e critiche sempre ben accette

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Close your eyes and begin to breath
Something is coming over me
Lost to find, and a soul to keep
Cause you love me

 

Quei momenti era i più difficili, baci leggeri scambiati per dirsi arrivederci. “Sarò qui quando ti sveglierai, sempre” Sussurrò piano, pregando che fosse vero anche se nel profondo sapeva che non era così. Anche se il suo corpo era lì, la sua mente era altrove. Una parte di lui era ancora persa nell’oscurità che lo circondava. E quella era una promessa che non avrebbe mai potuto mantenere. Quindi baciò Iruka, lentamente, memorizzando ogni piccolo dettaglio, perché il momento di dirsi addio era sempre vicino.

Perché l’uomo che lo amava era sempre un passo avanti a lui. Quando era con lui tutto sembrava perfetto, e non era difficile dimenticarsi, anche se per poco, del suo passato. Il tempo scorreva veloce quando era in missione, portando dolore al suo amante quando non tornava per mesi, non lo aveva mai considerato la cosa più importante per lui. “Ti prego non mi lasciare. Penserò a qualcosa, te lo prometto.”   

Kakashi passò le dita sul piccolo pezzo metallico che il suo amante portava al dito, sorpreso dal profondo significato che aveva quel piccolo oggetto. Era grazie a lui che aveva ricominciato a credere che forse c’era ancora qualcosa in lui da amare, qualcosa che non era frantumato, spezzato, perso. “Ti amo” Parole che da tempo aveva dimenticato e non aveva mai pensato di risentire.

 

Se quell’uomo, in tutto il suo calore e splendore era il sole, lui, dall’altra parte, era la luna e poteva solo sperare di riflettere quella luce.

 

And now I tell you openly, you have my heart so don't hurt me.
You're what I couldn't find.
A totally amazing mind, so understanding and so kind;
You're everything to me.


“Ti amo.” E le parole sono molto più vere di qualsiasi cosa abbia mai detto. Iruka sapeva che era diverso…era speciale. Quell’uomo che lo faceva impazzire, che conosceva ogni suo punto debole era molto più importante di tutte le altre persone. Kakashi sapeva alla perfezione cosa fare o dire per farlo urlare dalla rabbia e qualche secondo dopo per l’estasi. Era un continuo gioco nel decifrare la verità dietro le parole dette e il significato di determinate azioni. Era sempre stato così. Non era mai stato semplice, era una sfida continua e lui l’adorava sempre di più. Kakashi lo faceva sentire vivo.

 

C’era stato un periodo in cui aveva provato a recitare la parte dell’amico, continuandosi a ripetere che Kakashi era solo un amico, un conoscente niente di più. Aveva paura di quale sarebbe stata la reazione del compagno se avesse saputo che per lui era molto di più di un semplice amico. Sarebbe stato come svegliarsi da un bel sogno e rendersi conto che la realtà non gli sarebbe mai bastata.

 

Adesso, ne era sicuro, aveva ragione ma allo stesso tempo aveva sbagliato. Non gli sarebbe mai bastato.

 

 

and after that he just followed his nose
and fate is not just
whose cooking smells good
but which way the wind blows

Iruka aveva sempre desiderato qualcosa…no, ‘qualcuno’ ma nessuno era mai quello giusto. E man mano, con il passare del tempo quasi tutti i suoi amici aveva trovato la loro dolce metà. Genma aveva Raidou, Izumo aveva sempre avuto Ko, e tutte le altre combinazioni che si era formate lo facevano pensare, e chiedersi se davvero c’fosse una persona per lui. Si sentiva solo. Le cose erano cambiate e lui era stato lasciato indietro lungo la strada.


E solo adesso era riuscito a realizzare che in tutto quel tempo aveva solamente aspettato per riuscire a vedere più chiaramente, per trovare quella ‘persona’ che era rimasta.

 

Era spaventato all’inizio. Litigavano come cane e gatto. Insieme. Destino. I loro desideri. Erano senza speranza, e tutti e due lo aveva saputo fin dall’inizio. Ad Iruka non piaceva essere preso in giro, ma alla fine non disse niente e si limitò a scuotere leggermente la testa “E noi che credevamo nascondessi un viso magnifico dietro quella maschera…ma non mi sembra niente di speciale.”

 

E Kakashi sorrise, un sorriso che da lì a poco non poté più togliersi dalla mente, mentre si avvicinava a lui e con gentilezza posava un bacio sulle labbra del chunin che stava arrossendo.

 

But when i get there and he sees me
I'll be impressed if he does not run screaming

My kind of love is an ugly love
But it's real and it lasts a long, long time

 

L’appuntamento era stato organizzato. Kakashi si era vestito di tutto punto, anche se era estremamente convinto che l’altro non si sarebbe neanche presentato. Si chiedeva se Genma aveva davvero detto al chunin con chi doveva uscire.

 

Lo sapeva che era del tutto inutile, non aveva mai creduto, neanche per un momento, che l’altro si sarebbe lasciato amare da una persona come lui. Kakashi non aveva nessun dubbio sul fatto che aveva poco da offrire agl’altri. Ad eccezione di lui…lo sapeva che amava quell’uomo, sapeva che lo amava da un bel po’ di tempo, sapeva che lo avrebbe amato per sempre. Lo avrebbero sorpreso se il suo compagno non si fosse spaventato di quel fatto, di come amava. Sempre troppo e per troppo a lungo.

Ma sperava che gli bastasse e che il suo Iruka non sarebbe scappato via.

 

I just need to be reassured
Do you just deal it out, or can you deal with
What I lay down?
Please forgive me, for my distance
The pain is evident in my existence
Please forgive me for my distance
The shame is manifest in my resistance
To your love, to your love, to your love

 

Aveva perso più di quanto qualunque altra persona potesse, troppi nomi erano incise su quella lapide e nella sua anima. Ed Iruka non era sorpreso dal fatto che quell’uomo trovava difficile lasciarsi amare da qualcuno. Gli faceva male, vedere quella tristezza che arrivava con la pioggia per poi non andarsene mai del tutto. E tutte quelle cose gli facevano adorare Kakashi ancora di più. Aveva bisogno di lui come nessun altro ed era per quello che lo amava più di qualunque altro.

 

Ogni volta che Kakashi lo rifiutava la domanda era sempre la stessa, chi stava cercando di proteggere? Se stesso o Iruka. Ormai il moro si era abituato a quell’alone di tristezza che velava quegli occhi, e alle scuse mai espresse apertamente dal jounin. Ma le parole non servivano mai con lui. Lo capiva. E, come tante volte aveva fatto, Iruka avrebbe scostato i capelli argentati che ricadevano davanti gli occhi del suo amante, baciato con dolcezza le sue lacrime e ripetuto quelle parole finché il ninja non si sarebbe calmato.

 

 

A legendary character.
When? Only then.
Where? Only there.
A hero or a hooligan? Well, that part's just never clear.
Pride or shame, it's all the same.
Who's innocent or who's to blame?
Politics or just a game?
Well in the end they knew his name.

 

C’erano molteplici aspetti di lui, cose dietro quella maschera che portava che nessuno aveva visto. Il modo in cui pigramente camminava per le strade della città leggendo il suo amatissimo icha icha paradise aveva quasi fatto dimenticare a tutti chi era stato e che cosa aveva fatto. L’unica cosa che riuscivano a vedere era il pigro e pervertito jounin di tutti i giorni.

 

Ma quando la maschera di porcellana calava sul suo viso non diventava altro che la macchina assassina per cui era nato. Allenato fin da quando era piccolo a non mostrare mai le sue vere emozioni. L’armatura bianca e il mantello non erano altro che dei scudi per far dimenticare agl’altri la sua vera natura.

 

Il suo nome, presente in innumerevoli libri, per le missioni che aveva svolto. Anche se, spesso pensava, meritava di essere odiato da quelle persone anche se la paura che incuteva il suo nome non le avrebbe mai fatto scegliere la cosa migliore da fare.

Ma alla fine era soltanto un allegro, pervertito, leale e amorevole ragazzo. Perché l’unica faccia che davvero contava era quella mostrata alla persona che era riuscita a capire chi fosse davvero, non fermandosi alle sole apparenze.

 

And though it hurts me
To see you this way
They traded by words
I'd never heard
To hard to say them

Up, down, turn around; please don't let me hit the ground
Tonight I think I walk alone to find my soul desire to go home


Iruka sospirò, mentre camminava nelle strade buie della città. Non desiderava altro che tornare nel suo appartamento dove viveva con il suo amato, ma non poteva. Aveva provato di tutto per lenire il dolore che era così evidente negl’occhi di quell’uomo. Ma era uno di quei giorni in cui i fantasmi del passato erano più reali di quando lo fossero le persone vive.

 

Avrebbe aspettato finché quelle maledettissime ombre non fossero andate via. Ma non era sicuro di quando sarebbe successo. Lo faceva star male vedere il dolore riflesso in quei occhi,  uno offuscato dai ricordi e l’altro riversando l’angoscia lungo la sua guancia. Per quando poteva sembrare strano che una cosa simile potesse succedere, era quello che stava accadendo, e rispecchiava alla perfezione la strana natura di quell’uomo.

 

E così Iruka continuava a camminare, desiderando di poter tornare a casa.

 

Thought I didn't
Need his love
'Till he took it away
Now I'm back
Where I belong
And in my baby's arms
I'm gonna stay

 

“Mi mancavano momenti come questi…” Disse piano Kakashi, mentre faceva scorrere le sue dita tra i capelli castani dell’uomo che aveva fra le braccia. Entrambi erano completamente nudi, la loro pelle ancora bagnata dal sudore e le gote arrossate per l’affanno.

 

“mmmh…il sesso è sempre la cosa migliore no?” sussurrò sorridendo Iruka, la testa ancora nascosta nell’incavo del collo dell’altro mentre mordeva e baciava quella pelle così perfetta.

 

Scuotendo leggermente la testa, Kakashi rise e avvolse le sue braccia intorno alla vita del suo amante, avvicinandolo a se. “Ed io sono il pervertito…”

 

Dopo qualche secondo Iruka si ritrasse e si ritrovò a fissare negl’occhi l’uomo che aveva di fronte e con un sorriso sussurrò “Mi sei mancato anche tu”

 

 

I don't want another pretty face
I don't want just anyone to hold
I don't want my love to go to waste
I want you and your beautiful soul

I know that you are something special
To you I'd be always faithful
I want to be what you always needed
Then I hope you'll see the heart in me



“Perchè me?” Aveva chiesto Iruka dal suo posto, proprio di fronte a Kakashi. Il momento in cui il jounin si era tolto la maschera la domanda gli era risuonata nella testa. Era bellissimo, un ben conosciuto genio ed un leggendario shinobi. Mentre lui era…abbastanza bravo in quello che faceva. Non che per lui era una cosa negativa, ma continuava a domandarsi cosa trovava il jounin di speciale in lui.

 

Kakashi rise piano mentre scuoteva la testa “Mi chiedi il perché, Iruka. Beh non è così complicato.”

 

Le sue labbra si curvarono in un sorriso ma quando non ci fu nessuna spiegazione per quella frase Iruka si sentì un perfetto idiota. “Se è così semplice, ‘gentilmente’ me lo potresti spiegare, visto che molto probabilmente sono uno stupido a non capire una cosa così ‘semplice’” Disse il moro mentre incrociava le braccia al petto e metteva il muso.

 

Un’altra risata uscì dalle labbra del suo ragazzo prima di mordersi il labbro inferiore, per non ridere di nuovo, e prendere una delle mani libere di Iruka nella sua, intrecciando le loro dita “Le tue mani sono perfette per le mie”

 

Non riuscendo ancora a capire, Iruka inarcò entrambe le sopracciglia e fisso l’uomo che aveva di fronte “E…cosa significa?”

 

“Guardale…” Le parole erano accompagnate da una leggera pressione della mano di Kakashi sulla sua.

Iruka sospirò prima di abbassare lo sguardo e osservare le loro mani unite “Sono solo delle mani…”

 

Con gentilezza Kakashi tracciò una delle cicatrici sulla mano di Iruka e con stupore del secondo la linea frammentata continuava sulla mano del jounin. “Sono perfette,” Disse con semplicità mentre posava la sua mano libera su quella del moro. “Iruka, lo sai meglio di qualunque altro di cosa siamo capaci…il sangue nelle nostre mani. Anche se…sono ‘solo mani’”

 

“Oh…” Iruka sorrise, scuotendo la testa per la sua stupidità. “Si, penso sia alquanto semplice.”

 

 

Don't try to understand me
your hands already know too much anyway
It just makes me want to make you near me always
And when you look in my eyes
please know my heart is in your hands
It's nothing that I understand, but when in your arms
you have complete power over me
So be gentle if you please, 'cause
Your hands are in my hair, but my heart is in your teeth
And it makes me want to make you near me always


Il chunin rise fino a quando il suo addome cominciò a fargli male e le lacrime scendevano dai suoi occhi, era contagioso e non si sarebbe fermato finché tutti e due sarebbero rimasti senza fiato per delle sciocchezze che loro trovavano divertenti. Kakashi non aveva mai riso in quel modo, neanche quando era con il suo adorato sensei. E, quando Iruka sorrideva…quel sorriso così dolce…lo colpiva dritto al cuore, facendogli tremare le gambe. Ogni volta che le loro labbra si incontravano, era come se fosse per la prima volta, sempre carichi di sentimento lasciando i due uomini bramosi l’uno delle labbra dell’altro.

 

Iruka aveva dato tutto se stesso a quel jounin dai capelli argentati. Era molto di più di quello che aveva sognato, molto di più di quello che pensava, e in qualche modo non era mai abbastanza.

  
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