Due anni
Al
fine di quella lunga giornata, Tony sente il debole bip del suo telefonino e non ha
neanche bisogno di aprirlo, per sapere che è un messaggio di Zoe, che lo
avverte di aver finito il turno e se si possano vedere.
Le
scrive una risposta veloce e concisa, chiedendole di incontrarsi in quel bar
che hanno scoperto da poco e che gli sta piacendo sempre di più, rallegrato
dall’idea di passare così la sua serata.
Si
siede al suo tavolo, con il solo intento di posare le sue cose velocemente, quando
il suo sguardo si estende nella sala e percorre lentamente tutta la stanza
vuota, concentrandosi all’ultimo sulla scrivania di fronte a sé.
Un
sorriso amaro si dipinge sul suo volto e, quasi inconsciamente, apre il
cassetto alla sua destra e osserva da lontano la catenina con la stella di
David che spicca tra gli altri oggetti, vicino alla foto che lei teneva
incastrata nel monitor del pc.
Sospirando
raccoglie la collana, tenendola fra le dita di fronte ai suoi occhi e pensando
che era ormai molto tempo che non la riprendeva più dal cassetto, precisamente
dalla sera in cui aveva accettato l’idea di avere una storia con Zoe.
Fino
a quell’istante aveva creduto che, in quel momento, aveva finalmente mosso il
decisivo passo avanti, mettendo quella collana e la sua proprietaria finalmente
nel passato. E nei mesi a venire, pur aprendo continuamente il cassetto, si era
convinto giorno dopo giorno che stava riuscendo ad andare avanti.
Ma
è solo una bugia che continua a raccontare, agli altri, a Zoe e a sé stesso.
E
la prova schiacciante viene dal tremore che prova nel riguardare quella stella
che ha preso senza nessun motivo particolare, che gli fa intendere che tutti i
passi che credeva di aver compiuto non lo hanno fatto muovere neanche di
qualche centimetro.
Perché
ancora gli fa male pensare il suo nome nella sua testa e si limita a pensarla
come Lei o, meglio, a non pensarla
proprio per evitare che faccia ancora più male.
Perché
se ne è andata da due anni e a Tony sembrano passati a volte duecento anni e a
volte due giorni.
Perché
gli manca.
Perché
può rimproverarsi quanto vuole, negare così tanto da arrivare magari a
crederci, ma la verità la tiene stretta tra le dita.
Perché
Ziva se ne è andata, ma dovunque lei sia, qualunque strada stia percorrendo, nonostante
siano passati due anni e chissà quanti ancora ne passeranno, Tony la sta ancora aspettando.
Fine.
Buonasera,
oggi vi propino questa storia un po’ triste e malinconica perché mi sono
sentita esattamente così stasera, avevo bisogno di sfogarmi in qualche modo.
Ziva
mi manca un sacco çç e manca anche a Tony, credo
fermamente che, nonostante lui stia andando avanti, in realtà la sta ancora
aspettando, come tutti noi.
E
niente, spero vi sia piaciuta, vi sarei grata se mi lasciaste un commentino **
Un
bacione,
EclipseOfHeart