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Autore: FrenzIsInfected    10/06/2015    3 recensioni
Walter Mata è il mandante dei furti dei quadri famosi nei più grandi musei d'Europa. Quando viene trovato un raro dipinto ortodosso, una "Madonna col Bambino", non saprà resistere alla chiamata dell'arte. Ma tanti ostacoli vi sono tra lui e il dipinto...
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come in un film - Fermateli! O almeno, provate a rallentarli! - .
Boris Kutuzov stava sudando freddo. I francesi ed i suoi uomini avevano sottovalutato clamorosamente quei banditi, nonostante li avesse avvertiti a dovere.
Più della metà dei russi era fuori gioco, e i poliziotti francesi di supporto erano pochi.
 - Tu! - urlò ad un poliziotto. - Usa quella radio e contatta la centrale! - .
- Non posso, signor Kutuzov. - disse disperato il poveretto. - Abbiamo perso il contatto radio pochi minuti prima di ricevere l'attacco. - .
- E l'elettricità? - .
- Abbiamo perso pure quella. I generatori d'emergenza sono disattivati, e per riattivarli bisogna andare al piano terra. - .
Kutuzov sentì le urla dei suoi uomini che cadevano sotto i colpi dei banditi.
- Non ci sono vie d'uscita? - domandò.
- Non mi sembra. E poi stanno arrivando! - rispose un russo, indicando la figura di un ragazzo che impugnava una pistola.
- E' l'americano! Fatelo fuori! - .

John e Fraternél sentirono l'ordine di quel russo, detto in francese.
- Quello è Kutuzov! - disse il critico d'arte.
- Facciamo fuori questa gente, prima che sia troppo tardi. - esortò l'americano.
Ricaricò la UZI e si avventò contro la stanza che precedeva quella del quadro, dove stazionavano Kutuzov e i suoi uomini.
Aiutato da Fraternél, eliminò il poliziotto ed altri quattro uomini, poi inciampò.
Kutuzov fu sopra di lui con una pistola in pugno.
John reagì prontamente, mordendo il braccio del russo, facendogli mollare la presa dall'arma.
- CORRI, NAZAIRE! IO PENSO A KUTUZOV! - urlò al critico d'arte.
Con uno sprint da vecchio corridore, Fraternél freddò gli ultimi due russi che lo separavano dalla stanza del quadro, e sfondò la porta.
Kutuzov aveva due braccia paragonabili a quelle di un bracciante agricolo, e stava mettendo a dura prova i muscoli di John.
- Crepa, americano di merda! - gli urlò, mentre sfoderava un coltello da dietro la sua giacca.
John, antisportivamente, gli allungò un calcio nei posti dove non batte il sole, scatenando l'ira del russo, che per tutta risposta gli tagliò superficialmente i bracci e mollò qualche destro prorompente.
L'americano, mezzo tramortito, fu raggiunto da Kutuzov, ed il russo alzò il pugnale su di lui.

La stanza era vuota, immersa nell'oscurità.
Girò un paio d'angoli, poi lo vide.
Il dipinto.
Fu sul punto di afferrarlo, quando da una stanza attigua spuntò un russo.
- Kradut kartiny! - urlò, impugnando la pistola. (trad. Stanno rubando il dipinto!)
Nazaire lo freddò, ma ne sopraggiunsero altri.
Agguantò l'opera d'arte, ed uscì dalla stanza.
John era pieno di tagli  e lividi, ma teneva in mano il coltello di Kutuzov. Gli aveva perforato il petto con una ventina di coltellate.
- Andiamo, prima che sia troppo tardi! Stanno arrivando altri russi! - gli urlò il critico d'arte, mentre si sistemava il quadro sotto braccio.
Lo protese verso l'americano, che lo afferrò.
- Io sono vecchio e lento, tienilo tu. - disse.
I due scesero, raggiungendo Mata e Angela.
- Dov'è Frenz? - domandò l'imprenditore agricolo.
- Non lo sappiamo, ma non importa. Abbiamo il quadro. - disse Fraternél.
- Non possiamo lasciare Frenz ai russi o agli sbirri! - protestò Mata.
- Frenz vorrebbe che prendessimo il quadro e ce ne andassimo il più velocemente possibile! - fece John, aprendo la porta principale del museo con l'aiuto di Angela.
Uscirono, e si ritrovarono dietro dei russi .
- Questi stronzi hanno i furgoni parcheggiati vicino alle due autoblindo distrutte. - annunciò Mata, brandendo una chiave. - Ho le chiavi di uno dei loro mezzi, la targa è scritta nel portachiavi. - .
Ad un tratto, degli spari alle loro spalle.
I quattro si girarono.
Frenz aveva sorpreso alle spalle i russi, uccidendoli tutti.
- Ce l'ha fatta! - esultò John.
Il tedesco affiancò Fraternél, ch era rimasto indietro rispetto agli altri.
- Andiamo, Nazaire, ci siamo quasi! - lo incitò, ricaricando la UZI.
- Ehi Frenz, la sai una cosa? - disse il vecchio.
- Che cosa? - domandò, aiutandolo nella corsa.
- Mi sembra di essere in un bellissimo film. - .
- Quale? - chiese il crucco.
- Monuments Me... - .
Tre colpi raggiunsero la schiena di Fraternél, perforandogli i polmoni. Un quarto lo prese alla testa.
Svetlana era spuntata dal museo, ed ora sparava verso il tedesco.
Il critico d'arte cadde per terra, e non si mosse più.
- Vy nikuda ne denetsya , ubiytsy! - disse, continuando ad aprire il fuoco. (trad. Non andrete da nessuna parte, assassini!)
Intanto, gli altri tre avevano preso il furgone e stavano raggiungendo Frenz ed il cadavere di Fraternél.
- Allez, Frenz, allez! - gli urlò Angela.
Frenz prese la pistola di Fraternél e colpì la russa in piena fronte.
- Schlampe! Schlampe!
Russische Schlampe! - urlò di disperazione il tedesco, accasciandosi su Fraternél. (trad. Troia! Troia! Troia russa!)
- C'mon, Frenz, it's gone! - gli disse John, anch'egli in lacrime. - Police will be here in few seconds! - . (trad. Andiamo, Frenz, è andato. La polizia sarà qui a secondi!).
Frenz raccolse le armi del francese e montò sul retro del furgone, con ancora nelle orecchie le ultime parole di Fraternél, ed il suo volto sorridente stampato in quel corpo freddo e morto.
  
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