11/06/2015
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Sophy è Viva
Non ricordo molto se non l'essere stesa a terra.
Faceva freddo e tutto era stranamente diverso da come lo conoscevo.
C'era una sola persona che riconoscevo a stento, ma avevo la sensazione che ce ne fossero molte di più.
Perchè ero lì?
Avevamo dormito nel solito hotel di NewCastle, stavamo andando a passare l'estate a Whitby, come ogni anno.
Papà stava scendendo di sotto per mostrarmi qualcosa. Non ricordo cosa, ma stava sorridendo, e lui non sorrideva quasi mai.
Per un istante mi era sembrato di sentire il calore del suo braccio attorno alle mie spalle.
Avevo cercato questo contatto per vent'anni.
Da tanto tempo ormai, avevo un personaggio da difendere. Tempo fa avrei detto che l'avevo creato grazie alla magia, ma ora direi che era stata colpa della magia.
Lottavo per essere distaccata, lottavo per sentirmi superiore dalle persone che avevo attorno, lottavo per non essere influenzata dai loro pareri, dai loro gesti.
Lottavo con tutta me stessa per dimostrare che l'essere diventata una strega non mi avrebbe impedito di vivere la mia vita come tutti gli altri.
Lotto con tutta me stessa per dimostrare a me stessa che non sono un cadavere, non sono morta. Non lo sono perché posso sentire tutto. Soffro il freddo, soffro il caldo, soffro la stanchezza e soffro la fame.
Per dimostrare a me stessa che avevo fatto bene a scegliere la vita, non vivo.
Fingo di vivere e sono una brava attrice.
Sono così tanto una brava attrice che non riesco più a capire chi è la vera me, ora. Non capisco se sono la ragazzina che si è suicidata anni fa o se quella ragazza è svanita e io non sono nulla di più che la strega che ne è nata.
Quando ho ricevuto i miei poteri magici mi sentivo bene. Ero felice, quasi euforica. Ero scappata alla morte, avevo una nuova identità, avevo trovato il modo di rinascere.
Lasciare che la magia fluisse nel mio corpo e trasformarmi mi liberava da tutti i pensieri negativi, mi sentivo forte e sentivo di avere uno scopo. Mi sentivo padrona di me stessa ed ero convinta di essere più viva di tutte le altre persone. Mi sentivo superiore perché ero stata scegliere per poter vivere due vite in una e perché ero capace di tenere sotto controllo entrambe.
Oggi è diverso. Oggi mi batto contro il nulla, non cerco cosa fare o dove andare, non mi trasformo più per dare una mano a qualcuno, nemmeno a me stessa.
Ho voluto inconsapevolmente essere speciale, ho voluto sentirmi un fiocco di neve. Unico nel suo genere, bellissimo, delicato, magico.
E per diventare un fiocco di neve, sono morta e ho rischiato di morire ancora e ancora.
Per diventare un fiocco di neve ho ucciso Sophy.
E nessuno crede più che sia in grado di risorgere.
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