Non so cosa c'è adesso nella mia testa.
Sento parole confuse, rumori indefiniti e un eco glaciale che sussurra il mio nome, il tutto è avvolto da un profumo di rose impregnate di sangue.
Io mi ritrovo qui, sola, seduta in un prato deserto e scorgo il sole che pian piano scende per lasciare spazio alla luna; mentre un manto sfumato  di arancione, giallo, rosso, rosa e blu si trasforma in un'oscura visuale.
Vorrei scappare, ma è come se fossi avvolta in una bolla di tepore da cui non posso più uscire e, nonostante abbia paura, me ne resto qui, quasi indifferente.
Troppi ricordi, troppi momenti da sistemare e troppa confusione attorno a me.
Cerco di portare chiarezza, ma mi ritrovo sempre più confusa di prima e l'unica soluzione è urlare, gridare al mondo quanto sia difficile vivere una vita da cui si vuole solamente sfuggire.
Nessuno mi sente e l'unica cosa che mi rimane da fare è pensare.
Penso a lui, che è speciale per me tanto da non poterlo nemmeno immaginare; penso a loro due che sono le mie migliori amiche e  penso a lei, una delle poche che riesce a comprendermi veramete e a cui sono affezionata fin da piccola.
Cerco una via di fuga, voglio scomparire e sfuggire da quell'eco assordante che minaccia di arrivare alle mie spalle e trascinarmi via.
Improvvisamente la voce che cerca di raggiungermi svanisce, la bolla in cui sono rinchiusa scoppia ed io mi metto a correre verso il nulla eterno.
Sto per scappare da quell'immenso campo, quando appare lui che mi blocca.      
Il mio cuore trema e le mie pupille prendono a dilatarsi, come se avessero visto una luce abbagliante.
Mi sorride, mi tende una mano.
Accetto la sua proposta e stringo la mia attorno alla sua e lui mi attrae a sè, mi tiene stretta tra le mani e sussurra il mio nome.
Lo guardo spaventata, come se fosse un incubo, quasi fosse lui la voce dell'eco.
Invece di trovare cattiveria, nel suo sguardo vedo solo tenerezza e allora mi calmo e chiudo gli occhi.
Mi accarezza una guancia rigata da una lacrima scesa lentamente, poi mi prende il viso tra le mani e mi bacia.
Un bacio diverso da come si potrebbe immaginare; non passionale, non surreale o fantastico, ma un bacio normale, uno di quelli che non dimentichi facilmente e che ti lascia un messaggio dentro.
Un bacio sincero.
Apro gli occhi, contenta che quel suo gesto sia stato fatto, ma lui sembra svanire piano piano, come se fosse prosciugato da una fonte indefinita.
E oltre che a essere sola, l'eco che tanto mi chiamava mi ha raggiunta.
Un folata di vento ghiacciato mi pervade mente e corpo e sembra dominarmi dentro, stringendomi lentamente e non facendomi quasi più respirare.
I pensieri si srotolano e la mente mi si annebbia del tutto, quindi cado in un sonno profondo da  cui non riuscirò più ad uscire.
Sono sdraiata sopra quell'erba e tutto attorno a me scorre, mentre io non posso muovermi.
L'unica cosa che posso fare è osservare.
Una candida rosa si poggia sul mio vestito anch'esso lindo e su ogni petalo c'è il suo nome,  quello del ragazzo rapito dalle parole di un eco crudele ed insensato.
Un nome che mi ricorda tutti i giorni che:
"A volte sono le cose che amiamo di più a distruggerci."
 
 Angolo dell'autrice:
Salve popolo, come state?
Io sono tornata con una nuova One-shot scritta in un momento di breve follia durante gli ultimi giorni di scuola.
Fatemi sapere com'è, ve ne sarei grata, pur recensendo con critiche per migliorare! ;D
Grazie in anticipo, ciriciao gente!