Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: marinrin    13/06/2015    3 recensioni
[ Benvenuti al Grand Hotel~ ] [ RaMasa | Paring a sorpresa ( eh eh eh ) ]
[ AU ] [ Slice of life | Comico | Sentimentale ] [ Perché tutti vogliamo un Kariya cameriere ♥ ]
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
« Domani devo partire per un viaggio di lavoro. » Ammiccò, portandosi la prima polpetta alla bocca.
Ne gustò il sapore, enfatizzando su come l’uso della salsa per farli rosolare fosse a dir poco straordinario.
Dannazione, avrebbe dovuto fare il cuoco da grande, altro che belle arti!
Il diciottenne mancò un battito.

« Masaki, tu ti occuperai dell’Hotel in mia assenza. »
« Cheeee?! »

Spero vi piaccia ♥
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Celia/Haruna, Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic 
11 Grand Hotel

  ホール - Hōru |Hall of Hotel

Walking through town, look!
Across the intersection
It always smells sweet in the avenue
The fragrance of the skilfully blended milk and coffee
Makes me feel lonely
~
 
 



 


 
Inazuma-cho: una città come tante.

 
Cos’aveva, in fondo, più delle altre?
Ah, giusto, la piccola torre ferrosa con un grande simbolo a forma di fulmine…
Si diceva che osservare da lì il tramonto fosse uno spettacolo indescrivibile e che le stelle, durante la notte, sembrassero più vicine.
Era ormai nota a tutti la leggenda che riguardava il desiderio segreto della grande Kitsune e proprio grazie a questa, il turismo si poteva dire ‘modesto’.
I ragazzi ne erano attratti, chi sfidando la sorte, chi invece promuovendo nobili sentimenti al tempietto poco distante la radura.

Tuttavia da quasi tre anni, la vita era cambiata radicalmente, divenendo sempre più dinamica e svelta; disattenta.
L’attrazione principale di quel piccolo centro abitato aveva completamente cambiato volto, identificandosi con la sede centrale della casa di moda ( di fama ormai internazionale ) Soren, che oramai era diventata l’aspirazione lavorativa di tutti gli studenti della regione.
Di classe, rinomata, l’eccellenza del designer e della raffinatezza, la cui ‘Idol’ era la grande ‘Origami Kuma’ alias la stilista straordinaria a cui si doveva l’intera impresa.
La Master Giapponese, chiamata anche solo con le due cifre ‘MG’.
Un abnorme parco divertimenti inoltre, coronava la vista della cittadina: appena aperto all’imbocco dell’autostrada, e costruito in tempi record, si estendeva su quasi due quarti della città.
Ciò era piuttosto significativo dati i numerosi curiosi che ogni anno vi facevano visita, grazie al quale la vita per la società urbana ed i negozi si era molto alleggerita.
 
Nonostante questo, una piccola parte di Inazuma-cho, rimaneva comunque fedele alla tradizione.
Si trattava del quartiere ‘Raimon’, piccolo ma comunque piuttosto confusionario e ricco di studenti, data la vicinanza delle scuole superiori del posto.
Proprio qui inizia la strana storia di due ragazzi completamente differenti.

 
In quella stessa stradina  dove sorge il ‘ Kaminari juu ichi Grand Hotel’
 
 
 ~~

 

  
23 Giugno, giovedì, 19:30. 
 
 
Una donna, sulla trentina, dai corti capelli mossi e occhi acquamarina, si spaparanzò senza la minima delicatezza, poggiando pesantemente le braccia sul bancone marmoreo della Reception, lasciandosi crogiolare dalla sottile brezza estiva del locale.
Haruna sbuffò. Non che fosse una novità negli ultimi giorni.
Rimaneva lì come un salame, a fissare il nulla – o meglio, la targhetta d’entrata difronte al portone a tre ante che apriva ai clienti l’ampio salone della Hall.
Di persone ce n’erano, non si poteva lamentare, ma era come se… Mancasse qualcosa.
Ma si, certo.
Quello sprizzo di energia con cui aveva dato vita al tutto stava scemando sempre di più.
Inoltre il suo secondo lavoro non faceva altro che darle preoccupazioni.
Così, statuaria, rimaneva lì all'afa, di fronte alla noia totale.
O almeno di solito era così finchè non arrivavano i ‘cocchini’- soprannome dato da quella matta di Rika -, ovvero i ragazzi assunti dalla trentenne per aiutarla nella zona bar ( sempre affollata da un numero indecifrabile di ragazze, bah! ).
Ecco, si chiedeva sempre come facessero a sopportare di essere chiamati in quel modo giacché persino lei, nonostante la sua tranquillità, beh…  No, non l’avrebbe tollerato.
Fey  e Tayou, questi erano i loro nomi, possedevano una straordinaria forza di volontà che aveva sempre ammirato dal profondo nel cuore.
Inoltre erano davvero efficienti e adorava vederli al lavoro, anche perché non esitavano a punzecchiarsi - il che era piuttosto comico, non solo per lei ma anche per gli stessi clienti a cui puntualmente brillavano gli occhi al loro arrivo.
Insomma, una vera e propria folata di vento contro la monotonia.
Sbadigliò.
Oggi però era il loro giorno libero – dannazione -.
E così era rimasta lì tranquilla e zitta, a servire crema al caffè, - spostandosi qua e là tra i due posti. Almeno finchè la sua migliore amica, con un balzo spaventoso, segno che aveva inciampato all’entrata, colpa ancora di quel dannato tappeto rosso stile impero, riuscì a stento a non sbattere la faccia sulla superficie vitrea che separava le aree comuni interne dall’entrata .
Non aveva mai visto Aki così in agitazione, se non per le partite di calcio di Ichinose – lì si che era difficile da far calmare.
I capelli verdini della maggiore sembravano sotto effetto di una specie di gioia incontrollabile - erano quasi ritti a mo’ di porcospino, perdinci! -, mentre gli occhi sprigionavano felicità da tutti i pori.
No, ok, la Kino così le sembrava una qualche specie di scherzo di pessimo gusto o forse, osservandola meglio, le ricordava un personaggio di una favoletta della Disney.
Ma, ugualmente, sorrise. La verde aveva passano un brutto momento ultimamente a causa della separazione da Kazuya.
Beh, quel tradimento bello e buono a cui aveva parzialmente assistito le ricordò l’espressione colma d’angoscia della trentaduenne.
Anche il castano – ora di nuovo in America- però, si ritrovò a pensare,  ne era uscito distrutto, e così per un po’ avevano deciso di prendere le distanze.
Che faccenda intricata.
Si portò una mano alla nuca, smuovendo un po’ i ciuffi dei suoi capelli, per poi  tentare disperatamente di ritrovare la ‘serietà’ con cui veniva sempre descritta.
Cercare almeno di essere di sostegno, come sempre del resto, adesso era la sua priorità.
La Kino e i suoi saltelli eccentrici la riportarono comunque alla realtà.
« Haruna-chan! Non sai cosa è successo! » Urlò con enfasi la donna dagli occhi color smeraldo - dopo ben due minuti di frenesia senza l’accenno di mormorar parola - mentre sventolava davanti alla minore due biglietti dorati e rilegati.
Haruna rimase secca per lo shock.
Per un momento ad Aki sembrò tutto come un tempo, quando erano bambine, e trascinava con se l’altra alla ricerca di avventure e stupidaggini a colpi di pseudo magie e robe simili.
Risero entrambe come delle ebeti.
 


 
~~

 
Quello stesso giorno, appartamento di Haruna, ore 21:30
 
 
La Otonashi era sempre stata una persona di buon cuore.
Dopo aver raggiunto i venti anni si era data subito agli studi di giornalismo e proprio qui, durante un servizio sugli orfanotrofi, aveva conosciuto un ragazzino scapestrato, timoroso, che tendeva spesso ad isolarsi, facendone amicizia.
Alla fine non riuscendo a lasciarlo lì da solo, decise di adottarlo.
Eppure, ancora oggi quel giovane conservava il suo nome e cognome.
Era diventata una persona più responsabile – o almeno Haruna ci sperava - anche se nonostante i suoi compiuti diciotto anni d’età era ancora palesemente immaturo ( per cui veniva preso in giro da quello che lui definiva ciuffo-melanzana, alias il suo migliore amico, Atsushi ).
Voleva molto bene alla donna che, ormai, era per lui una mamma a tutti gli effetti, anche se aveva ancora difficoltà a chiamarla così.-
La cena era imbandita, ed aveva un aspetto delizioso.
Sebbene non sembrasse, il giovane sapeva cucinare davvero benissimo, un vero talento per modo di dire.
Beh, più che altro questo doveva essere definito istinto di sopravvivenza visto che Haruna non c’era quasi mai di sera e così pur di non mangiare il pasto cucinato dalla vicina di casa, nonché compagna d’infanzia della madre adottiva - il cui nome era Natsumi Raimon -, imparò a sperimentare e a seguire alla perfezione le ricette, diventando un cuoco provetto.
Per carità, apprezzava – per modo di dire, visto il carattere scontroso che si ritrovava - la buona volontà della donna e l’affetto ma...

 
Cavolo, il cibo che preparava era immangiabile!
 
Bofonchiò finché finalmente non sentì la porta scricchiolare, seguita dai passi stranamente leggeri; Per un attimo ebbe un sussulto, andò a controllare e si ritrovò davanti la blu con stampato in faccia un sorriso a dir poco agghiacciante.
« Tadaima Misaki-Kun! » Boccheggiò, entrando e annusando piuttosto orgogliosa l’invitante profumino che si estendeva per casa.
« O-okaeri. »
 

 
 ~~



 
« Domani devo partire per un viaggio di lavoro. » Ammiccò, portandosi la prima polpetta alla bocca.
Ne gustò il sapore, enfatizzando su come l’uso della salsa per farli rosolare fosse a dir poco straordinario.
Dannazione, avrebbe dovuto fare il cuoco da grande, altro che belle arti!
Il diciottenne mancò un battito.
 
« Masaki, tu ti occuperai dell’Hotel in mia assenza. »
«  Cheeee?! »
 
 

 
Si. Masaki Kariya, giovane studente di 18 anni anni, realizzò che era pronto per suicidarsi.
 
 
 
 
 
 

Angolo autrice.
Ma buonsalve! Ovviamente sono le 3 di notte :D
Perchè la gente normale a quest'ora dorme... E POI CI SONO IO CHE RIMANGO ALZATA A SCRIVERE FIC.
LA MIA DEFICENZA NON HA LIMITI-

Ahem, spero che questa prima abbozza di fanfiction vi piaccia <3
Mi ci sto impegnando molto, e spero possa davvero piacervi yupupu (?)
Ci sarnno molte coppie di spondo, ma non dovrebbe contare più di 8/9 capitoli, e forse farò uno spin-off, chissà(?)
La canzone è di Gumi, la AMO.

Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate!
Conto su di voi!

 
Lasciate una piccola recensione: salverete non solo tanti pinguipandanicorni, ma anche il povero Kariya dalla depressione (?)
Donate all'associazione Kariya Emo in modo da potergli comprare un pallone (?)
Da tirargli in testa, ma son dettagli 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: marinrin