- Quindi io... sono... morta... –
 
E guardò pietrificata la scena che forse non avrebbe mai voluto vedere nella sua vita: il suo corpo, oramai morto, penzolare da un soffitto del bagno femminile. Ma la scena più spaventosa venne dopo: le venne in mente un volto familiare. Naomi. Sì, Naomi. La sua migliore amica... ma più che amica ella era la persona più importate, troppo misero chiamarla ''amica''. Lacrime calde e cristalline sgorgarono dai suoi occhi, solcando le sue guance rosee. Il ricordo fu talmente forte che non la abbandonò nemmeno da cadavere.
 
- Naomi, perdonami... –
 
Per la litigata, ma sopratutto per averla abbandonata, per averla lasciata sola in quell’incubo che nemmeno lei era riuscita a sottomettere. Ma sapeva che se fosse rimasta là non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione. S'incamminò lentamente per poi correre via, fuggendo da una realtà crudele. Il fantasma cercò di asciugarsi le lacrime ma appena finì, ecco che ricominciarono a scendere, senza controllo. 
 
- A-Almeno... volevo dirti quello che provavo... almeno... quello... Ma devo essere forte! Sì, forte! –
 
Era davvero la realtà che voleva? Era davvero così che voleva che finisse?
L'unica consolazione furono i tantissimi messaggi salvati nella memoria. I messaggi di conforto che inviò a Naomi, incoraggiandola a sopravvivere per mantenere ancora vivo il ricordo, il loro ricordo. Fu un fantasma incatenato per sempre in quel mondo, non ebbe via di fuga se non nella pazzia. Anche se voleva affondare le sue braccia tra la divisa di Naomi, non doveva minimamente pensare di lasciarla morire. Scacciò questi pensieri con un gesto della testa.
 
- Vivi Naomi, vivi. Vivi per me, per te, per loro. Vivi per tutti noi, Naomi! - 

Si fece coraggio da sola, quel coraggio che aveva per molto tempo assopito, dandosi degli schiaffi sulle guancie per reagire. Seiko non doveva mollare!