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Autore: Princesspirateswan    14/06/2015    1 recensioni
Sandro se ne via di casa, lontano dalla figura opprimente e manipolatrice del padre, Roberto Ferri. Questa scelta lo porta a cercare un posto in cui vivere e tramite un annuncio, scopre che un ragazzo Claudio cerca un coinquilino. Riuscirà il nostro Sandro a far dire di si a Claudio?
La prima one shot Clandro
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, in attesa del nuovo capitolo della ff °un'estate indimenticabile°, ho scritto questa one shot che seguiranno altre come a puntate. Mi ha ispirata Boo Radley, la creatrice del gruppo chiuso dedicato ai Clandro :: UPAS CLANDRO :: Claudio/Sandro di Un posrto al Sole. 
Dedico questo a tutti gli appassionati  di questa coppia e a questo gruppo fantastico.
Eccoci qua alla prima puntata di...

THE FLATMATES
Ci sono cose diverse ma poi siamo sempre ad un posto al sole.
Buona visione... Ops lettura.
Eccomi qui, con tante valigie in questo palazzo che potrebbe diventare il mio. Sempre se il proprietario dell'annuncio mi riterrà idoneo. Non è detto, anche se ci spero tanto. Non voglio certo stare tra i piedi o pesare su mio fratello e Serena che stanno crescendo la mia bellissima nipote Irene, una bimba molto vivace. è molto fortunata a crescere con due genitori fantastici e qualunque cosa accadrà, loro saranno lì per lei e verrà accettata per quella che è. A differenza di quel bastardo di nostro padre. Se adesso sono qui per condividere un appartamento con una persona estranea, be è colpa sua. Non mi ha mai accettato per quello che sono fin da quando sono venuto al mondo e ha cercato di cambiarmi per farmi diventare come lui ma gli è andata male, io Sandro Ferri non sarò mai come lui, piuttosto preferirei la morte. Si sono un po melodrammatico, ma crescere con lui è stato difficile. Se almeno fosse ancora viva mia madre, sarebbe tutto diverso. Ahimè, la vita me la portata via e anche troppo presto. Penso sempre a lei e immagino mille possibili conversazioni. Ma ora basta, devo andare altrimenti faccio tardi e non voglio certo fare una brutta impressione. Lascio le valigie alla signora Rosaria, la portinaia del palazzo, una donna gentile e squisita.
-Se dovessi aver problemi, possiamo sempre trovare un modo per risolverli-mi dice Rosaria con il sorriso e l'amore di una mamma.-potresti essere benissimo mio figlio-
-Lei è molto gentile-
Sono un po imbarazzato. Questa donna non mi conosce neppure oppure mi trasmette molto di più di mio padre. Questo è tutto dire. 
-Dammi del tu, non sono vecchia e potrei offendermi, giovanotto-mi dice con un tono scherzoso.
Mi piace molto Rosaria. Potrebbe nascere un bel rapporto naturalmente dipende sempre dal proprietario dell'appartamento. 
-ok, ok hai vinto tu Rosaria. E poi sei una donna molto giovanile e meravigliosa-
Mi trovo al mio agio con lei, proprio come succede con una mamma.
-comunque sono Sandro e spero di essere il coinquilino del terzo piano al numero 6 e di poter godere della tua compagnia-
-Passiamo già alle adulazioni. Spero anch'io che tu possa stare in questo palazzo, sei un speciale ragazzo e sono sicura che Claudio sarà conquistato da te-
Claudio. io ho già sentito questo nome.
-oh, non sono nulla di speciale. Sono un ragazzo come tutti-
Mi accarezzo la testa, in segno di imbarazzo.
-Invece si, Sandro, sei molto umile anche-mi dice Rosaria poggiando la sua mano sul mio viso.-tua madre deve essere molto orgogliosa di te-
La sua carezza mi ricorda quella di mia mamma. Mi beato di ciò, chiudo gli occhi e il suo volto mi appare nella mente. La sensazione è bellissima ma anche dolorosa. Mi stacco da lei dopo un attimo, ho uno sguardo triste e non so cosa dire.
-Ti ho turbato?-mi ha chiesto lei preoccupata.-se è così, scusami. Non volevo-
-no, tu non centri ma adesso devo andare-gli ho detto di fretta, raggiungendo le scale.-grazie di tutto, a dopo-
Poverina, non volevo farla preoccupare visto le sue premure ma sono fatto così. A volte o meglio spesso, penso di essere sbagliato. Ma no perché sono gay ma per il mio modo di essere e di pormi con gli altri.
Mentre salgo gli scalini, penso a questo Claudio e spero che sia una persona simpatica, aperta e per niente ficcanaso.  Chissà potrebbe essere gay e potrebbe nascere qualcosa. Anche se il mio cuore appartiene già a qualcuno che ho visto solo due volte in vita mia ma mi ha rubato il cuore ma piuttosto sono timido e il coraggio mi è mancato di avvicinarmi e congratularmi per il suo talento, mi ha emozionato e commosso tanto da toccare le corde del cuore.
Non è una cosa facile, lui ha un non so cosa che mi spinge verso di lui e sono uno vero stupido. Non lo vedrò più.
Eccomi arrivato alla porta. Claudio Parenti. No, non può essere come penso.
Senza altri indugi, premo il dito sul campanello.
-Arrivo-
Quella voce... è lui. Riconoscerei la sua voce tra mille persone. 
Appena si spalanca la porta, vedo in tutto il suo splendore il ragazzo che mi ha rubato il cuore. 
Sono senza parole e rivivo nella mia mente il momento in cui i miei occhi si sono posati su di lui per la prima volta.
...
Ero scappato di casa, dopo un litigio con mio padre e mi ero rifugiato in un signor teatro, quello di San Ferdinando. Ho sempre amato il teatro, le commedie e la letteratura. Mi sono sempre rifugiato nei libri, per sfuggire alla realtà di mio padre. Ero come un principe rinchiuso in una torre, di solito nelle favole o nelle storie era la principessa quella da salvare o altro. nel mio caso, ero io quello da salvare da quella situazione. Non avevo il coraggio o la spinta giusta per ribellarmi a mio padre e lottare per i miei sogni. Non sapevo qual'era il mio futuro, cosa volevo fare ma in un istante tutto era cambiato. 
Era bastato solo nascondermi dietro le tende di un balconcino che dava su tutta la sala del teatro e sul palco c'era lui, un bellissimo ragazzo dai tanti ricci neri e gli occhi scuri e recitava una poesia di Walt Whitman.
Un’ora per la pazzia e la gioia!
Oh, furioso! Non rinchiudetemi!
(Che cos’è che mi libera così nella tempesta?
Che significano le mie urla tra i lampi e i venti rabbiosi?)
Bere i mistici deliri più in profondità che ogni altro uomo.
Oh, sofferenze tenere e selvagge.…
Oh, abbandonarmi a te, chiunque tu sia, e tu a me, sfidando il mondo.
Ritornare in Paradiso! Oh, timido e femmineo.
Attirarti a me, porre su di te per la prima volta le mie labbra.
Oh, l’enigma, il nodo triplice, il gorgo scuro e profondo, tutto senza lacci, illuminato.
Andare di corsa dove finalmente c’è spazio abbastanza e aria a sufficienza!
Svincolarsi da legami e convenzioni, io dai miei, tu dai tuoi!
Trovare un nuovo e sinora impensato accordo col meglio della Natura!
Avere la bocca libera dal bavaglio!
Sentire oggi e ogni giorno che noi bastiamo come siamo.
Oh, qualcosa di mai provato, qualcosa di simile all’estasi.
Sfuggire del tutto ad ogni ancora e a ogni presa.
Andare liberi, amare liberi, precipitarsi incauti e pericolosi.
Corteggiare la distruzione col sarcasmo e con l’invito.
Ascendere, saltare verso i cieli dell’amore che mi indichi, salire sin lassù con la mia Anima inebriata.
Perdermi, se così deve essere.
Nutrire il resto della mia vita con un’ora di pienezza e di libertà.
Con un’ora breve di pazzia e di gioia.
Ero ipnotizzato, incantato, senza parole da quel ragazzo e dalla sua voce che mi avvolgeva tutto come in un abbraccio o accarezzava dolcemente. Era così naturale. Le sue parole era andate dritte al mio cuore, totalmente commosso e molto emozionato. In quel preciso istante ho capito cosa volevo fare da grande, l'attore. Volevo essere come lui. Mi aveva ispirato tantissimo, mi aveva spinto verso la mia vera strada e il mio vero io, anche se ho cercato di negarlo per paura di mio padre ma lui mi aveva dato il coraggio per essere me stesso. Era una cosa incredibile. Avevo applaudito insieme a tutti gli altri per poi mettermi a terra per non farmi vedere e continuare ad ammirarlo da lontano con il cuore a mille.
...
-Sei proprio tu-
Mi guarda un po confuso dalle mie parole, come dargli torto. Lui non sa nulla.
-ciao, posso aiutarti? cosa cerchi?-
Giusto, cerco con agitazione l'annuncio nella borsa a tracolla, tra libri e i volantini.
-Ciao, mi chiamo Sandro e sono per qui per questo-
Riprendo l'uso delle parole con fatica. Non voglio fare la figura dell'imbranato.
Lui guarda l'annuncio che gli mostro e allora capisce subito.
-Giusto, l'annuncio. Entra pure-mi dice lui con un sorriso facendomi strada.-non far caso al casino, di solito sono molto ordinato ma non ho avuto il tempo materiale, tra i tanti lavori e l'Accademia. Ieri ero proprio morto-
Cerco di non inciampare sui miei stessi piedi mentre cammino nel corridoio dove ci sono appese le sue foto e due porte. Le foto sono bellissime. Sono curioso di vedere il suo stile.
-Comunque io sono Claudio, Claudio Parenti-
Arriviamo al salotto dove c'è la libreria piena di libri interessanti, il divano, il tavolo, quadri sulle parenti e la bandiera rainbow. Mi piace moltissimo questo posto. Mi accorgo della scala a chiocciola e una porta vicino. Chissà dove portano. Torno con l'attenzione a Claudio che naturalmente aspetta che io parli.
-so chi sei e per questo che quando hai aperto la porta, ho detto °Sei proprio tu°. Vedi ti ho visto già quella volta al teatro di San Ferdinando e mi hai emozionato e commosso con la tua interpretazione della poesia di Whitman. Hai un talento unico, naturale e sei spettacolare... e anche al pianoforte una sera in quel locale, hai toccato le corde del mio cuore-
Le parole mi escono fuori, come un fiume in piena. Mi rendo conto di quello che sto dicendo con passione e mi accarezzo la testa con imbarazzo. 
-ma questo di certo lo saprai, chissà quante volte ti avranno detto queste cose-
Lui mi guarda, anzi sembra come se voglia leggere dentro la mia anima. Mi sento come nudo di fronte al suo sguardo e mi imbarazza parecchio.
-Mi hanno detto che sono bravissimo chi non mi conosce-mi dice molto umile.-ma a parte la mia famiglia che mi sostiene in questa mia strada lunga e non facile, nessuno mi aveva mai detto ciò non con tale trasporto e passione. Mi colpisce molto. Vuol dire che hai un animo molto sensibile-
-Forse perché gli altri ancora non hanno compreso il tuo talento naturale ma sono sicuro che il mondo scoprirà presto chi è Claudio Parenti-
Non posso almeno di elogiarlo. Lui è...
-E' proprio quello che spero, caro il mio fan numero 2. Il mio primo fan è il mio amore-
Sento il mio cuore andare in mille pezzi. 
Ecco è fidanzato. Davvero mi illudevo che fosse libero, un ragazzo eccezionale e speciale come Claudio.
Se mi prendesse come coinquilino, dovrei vederlo con il suo fidanzato e subirmi tutte le smancerie e altro. Non so se ci riesco. 
Una vocina dentro di me mi dice:°Sandro non puoi rinunciare. Dove trovi un altro posto a poco. Stringi i denti e fai questo sacrificio oppure vuoi tornare con la coda tra le gambe da tuo padre e sentirti dire che aveva ragione lui e che da solo, non sei in grado di far nulla°
Neanche morto. Io sarò il suo coinquilino ad ogni costo.
-prima di farti vedere il tutto che non è molto, devo farti qualche domanda per vedere se sei idoneo-
-si sono prontissimo-
Qua devo dare il meglio di me.
-Come te la cavi in cucina?-
-Nessuno mai si è lamentato della mia cucina-gli dico con tono sicuro.
Tecnicamente non é una bugia, nessuno se ne mai lamentata anche perché nessuno l'ha mai provata, per fortuna dire altrimenti tutti avvelenati da i miei pasticci.
Solo una volta ho provato a cucinare i cupcakes per Alessio, il figlio del mio ex. Eh si ho avuto il mio primo e unico ragazzo, una breve storia ma carina naturalmente Claudio esisteva già nel mio cuore. Comunque non so cosa sia andato storto ma non sono venuti bene e così ho deciso per un altro regalo, una storia scritta da me. 
Come ho già detto prima mi rifugiavo nei libri per sfuggire alla realtà, infatti da piccolo ho iniziato a scrivere racconti, sebbene tutti tristi, alla fine il protagonista trovava sempre il suo °happy end° in qualche modo e nel tempo fino al momento in cui ho visto Claudio per la prima volta, era tutto triste e solitario e poi dopo i miei scritti sono cambiati completamente. Devo tutto a lui.
-Adoro i cupcakes. Sarei curioso di assaggiarli anche ora, la cucina è di là se vuoi iniziare-
Cosa? Vuole che li preparo adesso? In che guaio mi sono andato a cacciarmi?
Maledetto io e le mie bugie. Devo star calmo. il procedimento lo so, posso solo sperare che il sapore sia decente e che non riduca la cucina in un campo di battaglia come l'altra volta. Devo respirare e star calmo. 
-Ehy dai, guarda che scherzo-mi disse lui alla mia faccia, portando una mano tra i suoi ricci. 
Bei ricci che avrei tanta voglia di affondare le mani dentro. Chissà come deve essere far l'amore con lui. Mi devo contenere, è fidanzato e anche se sono pieno di ormoni, non devo fare una mossa sbagliata. Devo avere il sì. 
-non devi essere teso, Sandro. Vuoi una birra?-
Forse mi aiuterebbe un po a rilassarmi.
-si grazie-
-accomodati sul divano, io arrivo in un secondo-mi dice lui con un sorriso, sparendo nel corridoio.
Mi siedo sul divano comodamente, sorrido e immagino io e Claudio su questo divano abbracciati a torso nudo a leggere qualche poesia di Whitman, lui che mi accarezza il braccio e poi...
Quel sogno sono spezzati dalla voce di Claudio.
-è una delle cose che in questa casa non è mai sprovvista. Adoro la birra-mi dice lui con due birre in mano.-tutto ok?-
-si-gli dico io mascherando la triste verità e ritornando alla realtà. 
Non ci potrà mai essere nulla. Sono solo stupidi sogni di un ragazzo illuso.
Prendo la birra mentre lui si accomoda accanto a me e mando giù un bel e lungo sorso.
-piano, non vorrai certo ubriacarti-mi dice lui con premura.-ti voglio... -
-mi vuoi cosa?-
Pendo dalle sue labbra. 
-...bello lucido-
Sembra che sta flirtando con me. Non può essere. Questa vicinanza è troppo, basta poco per accorciare le distanze e assaporare la sua bocca così invitante.
-io...-cerco di parlare mentre mi avvicino a lui.
-tu cosa, Sandro?-mi chiede lui con la voglia di sapere.
Ci guardiamo in modo inequivocabile verso la bocca mentre lui si morde il labbro in modo così sexy anche se penso che sia la mia mente ad immaginarlo. 
Perché mai un ragazzo fidanzato dovrebbe provarci con me?
°Sandro, svegliati. Non sei in uno dei tuoi sogni o in una delle tue fantasie molto spinte. Questa è la realtà e devi accertarla altrimenti ti farei più male quando lo vedrai con lui°
Mi allontano da lui, mettendo una distanza tra noi e dico con disinvoltura-io reggo bene la birra, non è la prima volta-
-Non lo metto in dubbio ma lo dico per te, Sandro. A stomaco vuoto e con quella foga, chiunque gli andrebbe in testa-mi dice lui sempre con molta premura, bloccandomi la bottiglia.
Le nostre mani si sono sfiorate in quel contatto, rimango senza fiato e fisso prima lui e poi la bottiglia.
Mi ritiro scottato da quel contatto, realizzo che quelle mani sono... le stesse che mi hanno toccato quella famosa sera.
Possibile che era Claudio il misterioso ragazzo di quella sera?
....
Rossella mi aveva convito ad accompagnarla a questa festa in maschera con tema di corte, lei si è vestita da principessa e naturalmente era proprio deliziosa. Io ero vestito da principe azzurro, avevano anche delle maschere e lei cercava il suo principe, mio cugino Gianluca. Lo conoscevo abbastanza bene da sapere che non era vestito da principe, infatti si era avvicinato uno con vestita da cavaliere.
-mi daresti l'onore di questo ballo, mia regina?-gli aveva detto Gianluca con una rosa in mano.
-Certo, mio romantico cavaliere-gli aveva risposto lei prendendo la rosa e dandogli la mano con l'altra.
Sono davvero una bella coppia e si compensano a vicenda. 
-scusa, cugino, ma le danze ci attendono-mi ha detto Gianluca prima di portare una Rossella totalmente innamorata sulla pista da ballo.
-tranquillo, divertitevi-gli ho detto io con un sorriso.
Mi ero fiondato sul tavolo delle bevande e delle cibarie. Mi ero versato il pouch nel bicchiere e guardavo gli altri che si divertivano, mentre lo bevevo. Mi ero accorto che non ero l'unico ad annoiarmi, Patrizio (il nostro, no il nuovo) aveva un'aria triste mentre guardava Asia ballare con un altro. Poverino. Poteva trovare di meglio, era molto antipatica. 
Avevo notato subito dopo un ragazzo di diciotto anni dai capelli rossi e gli occhi verdi vestito da servitore con un vassoio di deliziosi cupcakes. Si era avvicinato a Patrizio e la reazione del mio amico era stata alquanto strana. Aveva preso distanza come scottato.
Non essendo di carattere ficcanaso, mi ero voltato dall'altra parte. 
Quelle feste non erano per me. Non ero un tipo festoso e neanche adesso, se proprio vogliamo precisare. Preferivo star solo con i miei libri o i miei pensieri, mi ero sentito a disagio in mezzo a tutta quella gente. Come un pesce fuori d'acqua.
Mentre mi ero messo ad esplorare quel posto che era una villa, preso in prestito dalla scuola per quell'occasione, ho notato la biblioteca e mi ero fiondato subito. Lì ero nel mio elemento naturale, era pieno di libri interessanti e che non avevo avuto il piacere ancora di leggere. 
Così mi ero scelto un libro, posando il bicchiere per terra e mi ero accomodato sulla poltrona. Mi ero perso in quelle pagine da perdere di vista il tempo che scorreva quando Rossella mi ha trovato.
-Eccoti qua, ti cercavo-mi aveva detto Rossella preoccupata.-non ti ho più visto-
-Tranquilla, sono qui-gli avevo detto io con un sorriso.
-Dai, Sandro, non fare il solitario. Chiudi quel libro e vieni a ballare. Ti divertirai-mi ha detto lei con due occhioni.-Dai farlo per me-
-Eh va bene, Ross, ma non ridere quando ballerò-gli ho detto io chiudendo il libro e rimettendo al posto.
-tranquillo, Sandro, promesso-
Così io e Ross eravamo tornati nella sala sulla pista di ballo dove ci attendeva anche Gianluca e intorno a me c'erano tutti quei ragazzi che si muovevano in modo così naturale e io mi sentivo così impacciato. 
Non avevo neanche iniziato a ballare, se così si poteva definire che le luci della sala si erano spente.
-Ma che sta succedendo?-aveva chiesto Rossella confusa.
-Non ne proprio idea-aveva risposto Gianluca tenendola stretta di sicuro.
-Forse è un blackout-avevo detto io come unica soluzione.
Poi all'improvviso qualcuno aveva parlato tramite un microfono e perché si era sentito in tutta la sala tramite le casse e si era illuminato un attimo il palco. Era Francesca, una biondina tutto pepe e grilli per la testa, un po snob ma veramente bella. Si era occupata lei dalla festa insieme alle sue due amiche Martina e Lodovica, altre ragazze carine e con il senso della musica.
-Non vi spaventate, miei cari compagni. E' solo il momento di ballare al buio con chi non conosciamo per interagire un po, chissà forse nascerano nuove coppie o scoppierano altre. Vi lascio con questa canzone così romantica-
Avevo riconosciuto subito dalle prime notte quella canzone. Era quella di Francesca Michelin, L'amore esiste. Era una canzone che adoravo.
Mi ero lasciato andare e trasportare da quella melodia e camminando un po, le mie mani avevano incrociato quelle di qualcun altro, erano molto calde e pian piano avevamo portato le nostre mani ad esplorarsi a vicenda.
Può nascere dovunque
Anche dove non ti aspetti
Era un ragazzo e la cosa invece di allontanarmi, mi aveva avvicinato.
Dove non l'avresti detto
Dove non lo cercheresti
Sembrava un esplorazione tipo eros, quel contatto era un qualcosa di...
Può crescere dal nulla 
e sbocciare in secondo 
...non so cosa ma spingeva sempre di più verso di lui.
Può bastare un solo sguardo 
per capirti fin in fondo
Lui aveva portato le sue mani ai miei fianchi per avvicinarmi a sé. Un gesto che mi aveva provocato brividi. Le mie mani si erano mosse da sole verso il suo collo.
Può invadere i pensieri 
Andare dritto al cuore
Mi era sembrato così naturale, quel ballare con lui. Era uno sconosciuto ma mi ero sentito bene per la prima volta. Come se quella era la cosa giusta da fare. Avevo sentito il mio cuore colmo di gioia.
Sederti sulle scale 
Lasciarti senza parole
Già lasciarti senza parole, erano le parole giuste. Quel ballo era qualcosa di magico... non c'erano parole per descriverlo mentre la musica era continuata, io aveva appoggiato la mia testa alla sua spalla e avevo sentivo le sue braccia mentre mi avvolgevano tutto e mi ero lasciato cullare da lui. 
L'amore non ha un senso 
L'amore non ha un nome 
L'amore bagna gli occhi 
L'amore riscalda il cuore 
L'amore batte i denti 
L'amore non ha ragione
Non ero mai stato così bene tra le braccia di nessuno. 
Non avevo capito come uno sconosciuto, era in grado di fare ciò.
E' grande da sembrarti indefinito 
Da lasciarti senza fiato 
Il suo braccio ti allontanerà per sempre dal passato 
Poteva essere così semplice allontanarmi da mio padre per stare in quelle braccia per sempre.
Lo so, era tutto così veloce. Due sconosciuti che ballano al buio e spinti da qualcosa di irrefrenabile.
Una grande voglia di approfondire quel contatto sconvolgente, che mi faceva provare sentimenti mai sentiti nel mio cuore.
L'amore mio 
Sei tu 
L'amore mio 
Sei...
Nessuno dei due aveva detto una sola parole, forse per non rompere quel magico incanto.
Quando avevo alzato la testa dalla sua spalla, ci eravamo guardati al buio e avevano accorciato le distanze dalla tanta voglia di baciarci.
Era il mio primo vero bacio.
Le sue labbra avevano sfiorato le mie, accarezzando dolcemente il labbro inferiore. Quel contatto mi aveva mandato in paradiso, era bellissimo... sconvolgente mentre la sua lingua aveva chiesto accesso alla mia bocca... non ero tirato indietro per nulla... volevo sempre di più... e mi aveva spaventavo molto perché conoscevo l'idea di mio padre e...
Non volevo pensarci in quel momento. Volevo vivermi quel momento per quanto breve come una canzone ma che era sembrato infinito. 
Può renderti migliore 
E cambiarti lentamente 
Ti da tutto ciò che vuole 
E in cambio non ti chiede niente 
Ci assaporavamo e le nostre lingue si cercavano senza sosta, per quando impacciato nei movimenti, lui li aveva assecondati. Mi aveva messo al mio agio in quel bacio che mi aveva turbato ed emozionato allo stesso modo.
Può nascere da un gesto 
Dall'accenno di un sorriso 
Da un saluto 
Da uno scambio 
Da un percorso condiviso
C'eravamo solo noi due e nessun altro in quel momento. Le mie mani erano andati trai i suoi capelli morbidi e ricci. Li adoravo già. 
Ma quell'incanto era stato rotto dalla chiamata di mio padre che mi aveva portato ad allontanarmi dal misterioso ragazzo come scottavo. Lui aveva cercato di prendermi il braccio ma io ero fuggito via da là, perdendo la mia occasione di essere felice.
Rinegando me stesso per paura di mio padre.
Rinegando quel magico momento.
Non potevo essere gay.
Dovevo essere come tutti gli altri.
Avevo indossato una maschera da quella sera per due mesi proprio facendo cadere la mia alla festa.
Era una cosa che ho sempre rimpianto.
....
Adesso sono qui nel divano con la stessa persona che mi aveva donato quel momento magico e che per destino è anche quella che mi ha spinto di nuovo verso me stesso e a non nascondermi più.
Non so cosa fare. 
-Sandro, stai bene?-mi chiede Claudio preoccupato, cercando un contatto.
Ma io lo evito e cerco di cambiar discorso. Non voglio che lui sappia che sono io anche se dal tocco delle mani avrà intuito.
-cosa altro vuoi sapere per essere idoneo?-
Mi guarda ancora preoccupato, so che vuole aiutarmi ma capisce che non é il momento e asseconda i miei tempi. Apprezzo molto questo rispetto.
Cosi continua con le domande.
-mangi tanto?-
E' una domanda seria o é per distrarmi?
Non capisco ma rispondo.
-Sono un ottima forchetta ma no-
Si come no, sono capace di svuotargli tutto il frigo.
-Quanto tempo ci stai in bagno?-
-poco, anzi pochissimo-
Balle, ci sto quasi un'ora e se si tratta dei miei capelli, quelli ci vuole un po di tempo per curarli poichè sono molto delicati. Non sono vanitoso, ma ci tengo alla cura del mio corpo.
-sembri un coinquilino modello ma una domanda molto importante, cosa fai nella vita?-
Ecco qua. Devo essere bravo qua, giocare ogni carta.
-be sto finendo il quarto anno di liceo, frequento l'Accademia domus per diventare un attore o almeno ci spero-
Lui é colpito da queste mie ultime parole.
-vai alla domus? Ci vado anch'io ma non ti ho mai visto-
-veramente neanch'io ti ho visto ma io ci vado alle 5-
-ecco il perché, io ci vado alle 2-
Parliamo dell'Accademia e dell'insegnante come due vecchi amici e ridiamo, sorseggiando la birra.
Sto una favola qui con lui, libero di dire ciò che penso senza mio padre che mi richiama.
Claudio sa di assoluta libertà. La mia libertà.
Lui mi ha messo le ali per poter inseguire i miei sogni. Potrà sembrare un esagerazione per qualcuno ma é la pura verità. 
-ho una piccola confessione da farti-gli dico con un po di imbarazzo.
-sentiamo-mi dice molto curioso.
-ho sempre amato il teatro ma sei tu che mi hai spinto verso questa strada, quando ti ho visto a teatro ho detto ' voglio fare questo, voglio emozionare gli altri come fa lui'. Mi hai dato il coraggio e mi hai ispirato-gli dico molto sincero.
Lui mi guarda stupito di ciò ma molto orgoglioso. 
-é molto bello quello che hai detto, Sandro e non sai quanto sia onorato di ciò-mi dice Claudio felice.-sono contento che in modo indiretto ti ho aiutato. A volte basta un singolo incontro per dare una svolta-
Già tu mio caro Claudio hai cambiato la mia intera esistenza. Il mio mondo é cambiato per sempre.
Un mondo libero e felice e non tornerò mai più in quella torre solitaria, sarebbe la mia prigionia eterna. 
-mi piace tutto questo ma...-
Quel ma ha un tono molto serio.
Cosa vuol dire?
Ho un ansia.
-... Ma quello che mi preme di più é la questione lavoro-
Il lavoro? 
Sono confuso un attimo.
-perché tu lavori vero?- 
-certo che lavoro, al Caffè Vulcano-
Che balle! Non ho mai lavorato in vita mia. 
Vediamo se le mie doti di attore sono buone.
-si il Caffè Vulcano lo conosco, ci vado spesso ma non ti ho mai visto-
Cazzo! Devo farmi subito venire una geniale idea e soprattutto convincente.
-e che io ci vado dopo aver terminato l'orario scolastico e ci sto un po di ore-dico io muovendo la mano.
Gesticolo molto con la mano, spesso qualcuno muore dalla voglia di attaccarmela. Non posso far nulla. è una cosa caratteriale. 
Sono nervoso perché lui possa scoprire le mie bugie.
Certo iniziare un qualsiasi tipo di rapporto con delle bugie, non é il modo giusto e migliorie.
Io non vorrei mentirgli ma non ho altra scelta. 
-in effetti io ci vado di mattina e il pomeriggio tardi-dice Claudio cadendo nella mia bugia. 
Le mie doti di attore devono essere grandi per convinto uno come Claudio.
Continuiamo a parlare, naturalmente mi verrà a trovare al lavoro e io chiederò un favore a Silvia ma in qualche modo dovrò guadagnare i soldi per l'affitto.
Anche se non so come. Non mi vedo da nessuna parte. Sono cresciuto nel lusso mentre Claudio tra pochi soldi e i sacrifici, siamo di due mondi differenti e caratteri opposti. Eppure sono sicuro che possiamo imparare tanto l'uno dall'altro. Io sopratutto, Claudio sarà la mia guida in questo nuovo mondo.
Mi parla di sé, quattro anni fa ha sofferto ma poi si accettato, del rifiuto di suo padre, del sostegno di sua madre e sua sorella e di come ė felicemente omosessuale. Si mantiene da solo, tra studi e lavoretti vari, non è facile ma ama la sua indipendenza. Non ne può far a meno. Ammiro tutto questo, il suo carattere forte e la sua sicurezza.
All'improvviso un rumore interrompe questa piacevole chiacchierata.
Si tratta di un adorabile coniglio bianco.
-lui é Bijou, il mio amore e fan numero uno-mi dice Claudio con un sorriso.-devi vederlo come mi applaude quando inizio a recitare. Va in tilt-
Quindi il suo amore é un coniglio. Non é fidanzato. Evviva. Contieni l'entusiasmo, Sandro o vuoi che scopra il tuo amore per lui.
-sono curioso-
Si alza dal divano con entusiasmo per recitare.
"La mia felice bocca nuovamente incontrare vuole
le tue labbra che baciando mi benedicono,
le tue dita care voglio tenere
e giocando congiungerle con le mie dita,
saziare il mio assetato sguardo col tuo,
avvolgere il mio capo nei tuoi folti capelli,
con le mie membra giovani e sempre sveglio voglio
rispondere ad ogni movimento delle tue membra
e da sempre nuovi fuochi d'amore
rinnovare mille volte la tua bellezza,
finchè entrambi appagati e grati
ci troviamo felicemente sopra ogni dolore,
finchè senza desideri salutiamo il giorno e la notte,
l'oggi e l'ieri come fratelli amati
finchè camminiamo sopra ogni fare e ogni agire
come raggianti in una pace completa"
Non posso far almeno di applaudire. É spettacolare.
-emozionante-gli dico molto toccato.
Poi guardo Bijou, non si muove e sta ai miei piedi. Sembra come sia incantato da me. 
-farti sorridere ed emozionare ė lo scopo della mia vita-mi dice con un inchino. 
Il mio cuore galoppa felice a tale dichiarazione. 
Sto per dire qualcosa quando...
-non capisco. Di solito funziona tutto questo, si esalta quando recito-mi dice Claudio confuso. 
Allora le ultime parole non erano altro che per farlo esaltare.
Che brutta delusione!
Sono uno stupido a pensare che Claudio mi ami. Stupido. Stupido.
-Bijou perché fai così? Non sei mai stata timido. Mi fai passare per un bugiardo davanti a Sandro-gli dice Claudio abbassandosi verso di lui.-coniglio cattivo-
Parla come se Bijou può capirlo. Non ho mai avuto un animale, quel gran uomo di mio padre non mi ha mai permesso con le solite frasi "un animale sporca" e "un animale richiede tempo e tu devi dedicati allo studio". 
-ho capito vuoi prima la carota, coniglio ingordo-
Io sono molto divertito alla scena. Mi immagino già le scene esilaranti tra loro due e rido a crepapelle.
-lo so fa ridere, Bijou é esigente come un fidanzato-mi dice lui andando verso la porta della cucina.
Chissà quanti fidanzati ha avuto?
Mi sento geloso di ciò che gli altri sanno di lui, hanno avuto il privilegio di conoscerlo anima e corpo. Nella profonda intimità. Io non avrò mai questa chance. Io non sono il tipo di Claudio. 
-ah ti consiglio di non toccarlo, morde agli estranei e...-
Claudio guarda a bocca aperta la scena di Bijou coccolato da me sulle mie ginocchia. Gode delle mie coccole in estasi. Lo adoro già.
-sei il primo a cui fa così, devi averlo colpito e non poco-mi dice lui sedendosi accanto a me.-be saranno i tuoi occhi di ghiaccio , o il tuo aspetto da angioletto o sarà la tua aria da bimbo sperduto in cerca di una casa d'amore, sostegno e compressione. I tuoi occhi trasmettono tanto, Sandro. Voglio che sai che puoi contare su di me per ogni cosa-
Mi prende la mano, mi guarda come se volesse promettermi una casa e il suo amore e io ne sono contento. Non mi sono mai sentito cosi capito. Gli basta un occhiata per capirmi fin in fondo come dice la nostra canzone.
-il posto é tuo- aggiunge con entusiasmo.-Bijou ti adora anche quindi saremo coinquilini- 
E così inizia questa mia nuova avventura con Claudio e Bijou.


 
  
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