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Autore: Silvie_Marie    15/06/2015    0 recensioni
Un gruppo di sopravvissuti di un'invasione aliena deve, con le sue forze, sconfiggere il nemico.
Tra questi si cela un segreto.
Genere: Avventura, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non ci posso credere che abbia baciato quella ragazza...

Non è da lui…

“Ma tu cosa ne puoi sapere di che cosa è capace, se a malapena riesci a comprendere cosa sei in grado di fare tu….”

La mia vocina interiore riesce sempre a trovare il momento giusto per fare commenti perfidi.

La ignoro continuando a seguire la luce.

Quando la raggiungo, mi accorgo di essere finita ad una festa con tanto di falò.

“Fantastico! Che geniali che siete!

Così sicuramente gli Ibridi ci troveranno!!”

Mi fermo in prossimità di un albero, appoggio la schiena sul tronco e osservo cosa vogliono fare i miei compagni di avventure.

Alcuni ballano senza smettere un solo secondo di ridere, altri sembrano aver deciso di giocare a qualche sorta di gioco con una bottiglia vuota, i rimanenti sono seduti su dei tronchi in prossimità del falò e sembrano avere visi e occhi spenti, come se tutta la loro speranza si fosse spenta con un battito di ciglia.

Faccio vagare il mio sguardo su tutti quei visi, tele per le ombre oscure, e in quel preciso momento realizzo di non sapere niente su di loro.

Del resto, cosa pretendo da me stessa? La maggior parte del tempo l’ho occupato a tirare fuori dalla bocca di Daniel la verità o a scappare da persone che nemmeno conosco, che mi vogliono per dei poteri che possiedo. Onestamente non ho scelto io di avere questi poteri. Anzi, se fosse stato per me, sarei già scappata da questo gruppo.

“E allora perché non l’hai fatto?“

Per l’ennesima volta sento questa vocina interiore. E’ davvero fastidiosa.

Non rispondo.

“Wanda, la codarda, è inutile che lo neghi anche a te stessa; è ben visibile: tu hai bisogno di questo gruppo, perché ti aiuteranno, mentre da sola sai che non ce la farai mai.”

Ora basta! “Primo non sono codarda, secondo io non ho bisogno di loro per cavarmela in questo mondo ormai sull’orlo del crollo, terzo, finiscila di parlare.“ ribatto, acida.

Sento la vocina ridere. Scuoto la testa per dimenticarmi di lei.

Bene, devo trovare qualcuno da avvisare. Okay, Daniel non è il candidato perfetto, quindi dovrò avvisare Chris, che sicuramente non sarà caduto in questo passatempo, solo per dimenticare per una sera la realtà.

“Fantastico!“ Ripasso con lo sguardo ogni viso, sperando di trovarlo, ma non lo vedo.

L’unica costante in questa ricerca inutile è che il falò è messo meglio di me. Mi sento proprio come quei piccoli frammenti di legna che cadono sul terreno e vengono spenti dal freddo contatto con la terra.

Il mio freddo contatto è la realtà.

Penso a qualcun altro da poter avvisare, ma gli unici due che mi vengono in mente sono: Matt e Jess. Gli unici che conosco.

In realtà, non conosco nessuno realmente, ma almeno so i loro nomi. E’ già tanto, visto che gli altri per me sono solo visi senza identità.

Forse anch’io dovrei lasciarmi andare per una volta.

Una sola volta e forse questa storia mi sembrerà più reale.

Faccio una smorfia. “Veramente non lo sarà mai.“

La ragione mi dice di non farlo e di stare allerta, ma il mio corpo mi implora di farlo. Non ce la può più fare così. E neanche io.

Una mano mi tocca la spalla, facendomi sussultare ed emettere un gridolino, soffocato dal baccano di tante voci che si sovrastano l’una sull’altra.

Mi giro di scatto, pronta a fulminare con lo sguardo chi mi ha toccato, ma la mia espressione si addolcisce in un sorriso, quando riconosco il viso.

«Wanda!» sorride.

«Chris!»

Forse questa storia si risolverà al meglio.

Poi, guardandolo bene, il suo barcollo costante, mi fa insospettire.

«Allora dov'eri finita? Sai che Dan era in pensiero per te? Lo dovresti cercare…. Sarebbe più che contento di vederti, sana e salva, ovvio» ha una voce strana, stridula, tipica di chi ha bevuto troppo.

Piego la testa di lato per esaminarlo: a parte il barcollo costante, la voce stridula, il fatto che i suoi occhi guardino da tutte le parti frequentemente e velocemente ed alcune volte emette risolini soffocati senza motivo, il resto sembra normale.

Il tintinnare di qualcosa attira la mia attenzione sulla sua mano che emette subito un luccichio. Scrollo la testa con disapprovazione e delusione; come ha fatto anche lui cascare nella tecnica "dimentica tutto" invece di "affronta tutto”?

Sbuffo rumorosamente, distogliendo lo sguardo da lui per guardare un’altra volta i ragazzi, che sembrano non avere nessun problema, per trovare qualche viso famigliare. Niente.

“A questo punto, Wanda cara, perché non te ne vai definitivamente da questo posto? Tanto sembrano non avere niente a cuore, neanche le loro vite” la voce aspra della mia vocina interiore mi innervosisce.

Però a questo punto le devo dare ragione.

“Perché non li abbandono?”

"Mi sa tanto che questo gruppo ha davvero bisogno di me…" mi sorprendo delle parole che la mia mente pronuncia.

“Ma per favore. Nessuno si cura della tua presenza o meno…”

Cerco di distarmi. La vocina mi da il voltastomaco.

I miei occhi puntano increduli Chris, che sghignazza senza motivo.

"Che c'è ora da ridere? Direi che la situazione non è certo delle migliori".

“Magari ride per te…” Ora non ne posso davvero più della mia vocina interiore.

Sospiro per calmarmi, poi ribatto: “Ora finiscila!”

«Chris non ci posso credere che anche tu sia caduto in questa indecenza. Siamo realistici, non è questo il modo migliore di affrontare le cose…» il tono é duro, quasi da rimprovero.

La sua espressione felice e spensierata si spegne in un lampo.

Mi guarda dispiaciuto.

«Wanda forse mi sono fatto trascinare un po’ troppo dalla situazione, ma sai com'è? Un bicchiere tira l’altro.»

Lo guardo a bocca aperta.

“Come può dire queste cose? Come si fa a dire che un bicchiere tira l'altro, quando la nostra vita è in grave pericolo?"

Mi stupisco che quelle parole possano uscire dalla sua bocca.

«Ma davvero?! E’ tutta qui la tua spiegazione? Chris non credi di aver passato il limite?»

Lui si stringe nelle spalle. «No, Wanda. Avremo pur il diritto di divertirci almeno per una volta.»

Sbuffo pesantemente. Sono contraria a questo stupido ragionamento.

«Sì, ma non quando siamo in un serio pericolo. Chris ti rendi conto che ne vale della nostra vita? Ma perché nessuno qui riesce a capirlo?!» mi avvicino di più a lui. Appena lo faccio, lui mi guarda contrariato, come se si aspettasse comportamenti strani da me… “Uffa…”

Mi avvicino ancora di più e gli sussurro nell’orecchio.

Le ragioni sono molteplici: non voglio che gli altri possano sentire che potremmo essere sotto un’attacco degli Ibridi, pensiero che mi fa sussultare, e anche perché così posso farmi sentire chiaramente senza quel fastidioso baccano di cui ormai l’aria è intrisa.

«Quando sono andata nei boschi, ho sentito una pattuglia di Ibridi, poco più in là, che stava per attaccarmi. Per fortuna è arrivato Matthew, e

abbiamo sentito che volevano proseguire… Solo che non mi spiego perché non siano già arrivati… Siamo comunque in pericolo.»

Dopo che mi sono allontanata da lui, noto che alza un sopracciglio. «E perché lo dici a me e non a Dan. E’ lui il capo no?!»

"Stai scherzando, vero?! Daniel è come te, ubriaco fradicio. Quindi come diavolo faccio a dirglielo? Possibile che qui nessuno sia così lucido da poter capire la gravità della situazione?"

Mi sembra di stare in un brutto incubo, anche peggio della realtà stessa, che sembra non aver fine con i suoi strani “colpi di scena“ e non so cos’altro… Quanto vorrei che tutto questo finisca…

Sospiro alzando gli occhi al cielo. I miei occhi si fermano a guardarlo scuro e pieno di migliaia di puntini di luci microscopiche. Stelle. E’ da una vita che non mi fermo a vedere il cielo.

Da quando gli Ibridi ci hanno dichiarato guerra, tutta la mia vita si è ristretta a un solo obiettivo: Sopravvivere. E forse è anche per questo che non accetto il divertimento… Qualunque sia la ragione, non dico che sia sbagliato, ma che non è una mossa astuta in questo momento. E’ come il cavallo di Troia, ricordate? I greci si sono abbandonati all’alcol e alla festa e poi ci fu il massacro. Un momento di debolezza. E’ ciò che vogliono loro.

Distolgo lo sguardo dal cielo e mi accorgo che sto guardando Chris con occhi tristi, la mia mano appoggiata sul braccio opposto.

«S-stai bene, Wanda?» grida lui. Sembra quasi intimorito da me.

Scrollo la testa. «Sì, tranquillo. Per caso sai dov’è Jess?» chiedo con tono fintamente disinteressato, le braccia mi cadono sui fianchi.

Credo che almeno lui non sia caduto in questa insulsa tecnica di dimenticare tutto.

“Almeno, lo spero.”

Lui si guarda attorno, come se fosse confuso dalla domanda. "Ora, non mi dire che hai perso anche tutti i contatti con la realtà? È assurdo. Tutto. Quanto.”

La mia mano si muove rapida e afferra il bicchiere che tiene in mano e glielo strappa via, lasciandolo a bocca a aperta e con occhi quasi divertiti.

Lo guardo con una smorfia. «Direi che questo non ti servirà più, quindi lo terrò io. Adesso, dove si trova Jess?»

Reggo il bicchiere, pronta ad appoggiarlo da qualche parte, in un posto sicuro, dove nessuno possa trovarlo, ma la verità è che vorrei bruciarlo insieme a tutta questa confusione che mi gira nella testa.

É indeciso. Poi serra la mascella, appena convinto di ciò che sta dicendo. «Credo che sia... Sia nella tenda.» il suo tono è basso.

Aggrotto la fronte, frustata. «Quale delle 4 tende, Chris?»

Il suo sguardo si ferma su una tenda che non ho mai notato.

“Ma che strano?! Chissà perché le cose che ti dovrebbero interessare di più, non le consideri nemmeno…” la mia vocina si fa sentire. Cerco di respingerla in un angolo della mia mente, per concentrarmi sulla tenda.

Dalla fessura che sembra essere l'entrata, lampeggia una luce molto fioca…. e subito due sagome si materializzano continuando ad andare avanti e indietro nella tenda.

Guardo Chris stupita. «È dentro lì?» chiedo con voce bassa.

Annuisce debolmente, poi mi da un colpetto sulla spalla.

«Sai, prima che mi ubriacassi, lo avevo incontrato e mi aveva detto che doveva parlare con Jamie, e preparare qualche "piano" o robe così, nella tenda di Dan. Ovvero quella che i tuoi occhi fissano insistentemente.»

“Cosa ci fa nella tenda di Daniel?”

“E poi, chi cavolo è Jamie?”

Alzo un sopracciglio. Lui fa un mezzo sorriso.

«Proprio così, Wanda, la tenda di Dan. Dove abbiamo tutti i piani, dove parliamo e organizziamo tutto. Tipo la Sala Conferenze, hai presente?»

«Sì e non sai quanto…» lo dico quasi come un sussurro tra i denti, mentre mi dirigo verso la tenda, senza neanche girarmi e salutare Chris.

Appena entro, il clima che percepisco è di tranquillità. Ed è proprio quello che in questo momento ho bisogno.

Mi guardo intorno, stupita da tutte le cose che mi circondano: alcuni libri posti su un piccolo tavolo, delle sedie posizionate sotto un tavolo circolare che occupa metà tenda e due persone che consultano dei libri.

“Evidentemente, non mi hanno sentito.”

Appena passo accanto al piccolo tavolo, sposto con cautela, i libri, e ci appoggio delicatamente il bicchiere che ho in mano.

Poi, incuriosita da alcuni titoli, afferro quello che mi intriga di più, e incomincio a sfogliare alcune pagine. “Devo dire che le pagine fanno un gran baccano…”

Dopo un po’, non so perché lo faccio, alzo lo sguardo dal libro e vedo che Jess e il tizio di fronte a lui, situato dall’altra parte del tavolo, che mi guardano. Devo avere un’espressione a dir poco stupita, perché Jess fa una smorfia compiaciuta.

“Accidenti… Non riesco neanche a passare inosservata….”

Sospiro distogliendo lo sguardo e chiudendo il libro che rimetto a posto, guardando di soppiatto verso il tavolo e vedo Jess alzarsi.

 

«Sono felice di vederti sana e salva, Wanda. Anche se non avevo dubbi sulle tue capacità.» ha un tono dolce.

Le mie labbra si piegano in un mezzo sorriso.

«Allora… Lei è la famosa Wanda di cui tutto il gruppo vocifera?» la voce del tizio, prima seduto e adesso quasi vicino a Jess, mi pare abbia un accento di ironia.

Cerco di non fulminarlo con lo sguardo.

“Wanda, non ti preoccupare, fra un po’ se ne va…” mi comunica via telepatica Jess. Devo dire che la sua voce mi tranquillizza. Non conosco questo tizio, ma mi fido abbastanza di Jess.

Alzo un sopracciglio spontaneamente.

Jess mi sorride. Non so se interpretarlo come un sorriso o una presa in giro. Comunque sia passo oltre. Distolgo lo sguardo da lui per guardare il tipo dall’accento Ironico: è alto, capelli corti, biondi con delle ciocche nere, un sorriso curvo che mi mette ribrezzo, infine noto i suoi occhi verdi. Forse solo l’unica parte che non mi mette in suggestione. E odio quella sensazione.

In questo momento ha un sopracciglio alzato e mi punta con quei suoi occhi. Okay, ritiro cosa ho appena detto: anche gli occhi mi metto i brividi.

Non apro bocca. Anche perché non saprei cosa dire… Sono molto, molto imbarazzata.

«Esatto» sottolinea Jess con un sorriso curvo nella mia direzione. «Wanda, ti presento Jamie, uno dei fondatori di questo gruppo…» mi spiega.

Abbasso lo sguardo sulla mano che Jamie mi sta porgendo.

Aggrotto la fronte. Non lo so… Non è che mi fidi tanto…

Allungo lentamente e diffidente la mano, finché non raggiungo le sue dita, e lui me le afferra così velocemente che a malapena mi accorgo di quello che è successo. Sbatto le palpebre.

Le mie labbra si sforzano di fare un sorriso.

«Il piacere è tutto mio.» mento, guardando di soppiatto Jess, che mi sta osservando con uno sguardo interrogativo.

Lui si lascia scappare una risata, poi riprendendosi dice «Tranquilla, chiamami pure Jamie. Qui siamo tutti conoscenti e amici, non c’è bisogno di formalità…»

Azzardo una domanda. «Come mai non ti ho mai visto?» La mia voce è quasi un sussurro.

Jamie guarda divertito Jess, poi mi riguarda.

«Beh, perché ero in una spedizione per assicurarmi che il posto sia completamente sicuro.» sembra soddisfatto.

A proposito della sicurezza della zona… Dovrei dirgli dell’avvistamento degli Ibridi?

«Da quant’è che siete ritornati?» chiedo, seria.

Jess mi guarda sbalordito dal mio coraggio, poi accenna un sorriso.

Jamie è rimasto a bocca aperta. «Beh, Wanda, non ti credevo così determinata e curiosa… Comunque… Mi pare oggi all’alba. Ma perché questa domanda?» ribatte con la fronte corrucciata.

«Beh…. Semplice, perché…» mi blocco.

Rifletto. Forse Chris aveva ragione… Sarebbe meglio dirlo a Daniel… Domani, quando la sbronza gli sarà del tutto passata.

Gli sguardi di Jess e Jamie mi fanno intuire che vogliano una risposta e li accontento.

«Era solo pura curiosità… Sai, se devo fare parte del vostro gruppo vorrei anche sapere qualcosa in più sull’organizzazione….»

Non credo di essere stata così brillantemente convincente…

«Va bene, ora devo proprio lasciarvi» dice frettolosamente Jamie, rivolgendo un caloroso sorriso a Jess e a me, andandosene dalla tenda.

E questo vuole dire solo una cosa: io e Jess siamo nuovamente da soli.

   
 
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