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Autore: Marss    15/06/2015    3 recensioni
“Quale ragazza non ha mai avuto un diario segreto? Un insieme di fogli bianchi da riempire, pagine e pagine che aspettavano solo di essere scritte. Un diario segreto a cui poter raccontare tutto, anche quello che non hai il coraggio di ammettere nemmeno a te stessa. Il diario segreto diventa, per una ragazza, il miglior confidente, il migliore amico, l'unico in grado di ascoltarla senza pregiudizi. Ho sempre amato i diari, fin da piccola mi piaceva scrivere quello che mi era successo, piccoli pensieri o semplicemente l'emozione che provavo in quel momento. Nel mio diario c'è descritta la mia vita, dai momenti più belli a quelli più tristi. Quindi, questo è il mio diario. Spero vi emozioni come ha emozionato me scriverlo.”
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20 Luglio 2008
 
Ciao Batuffola!
                       Sono rientrata da poco dal campeggio con l’oratorio e avevo proprio voglia di scriverti! È stata un’esperienza magnifica, davvero! Mi sono divertita un sacco e ho passato delle giornate splendide in compagnia dei miei amici. Anche se devo precisare una cosa… tutti si ostinavano a chiamarlo “campeggio”, ma in realtà non abbiamo dormito nelle tende, per mia immensa gioia!

Siamo partiti settimana scorsa, alle 6.30 ci siamo trovati davanti alla piazza della chiesa. Ad aspettarci due grandi pullman, gli animatori e il Don! Immagina il trauma che ho subito ad alzarmi così presto… ma ero emozionata e ansiosa, non vedevo l’ora di partire!
Ilaria e Chiara, purtroppo, non sono venute. Entrambe sono dovute partire con i loro genitori per le vacanze, così eravamo solo io e Alice ad andare in montagna. Eravamo comunque un gruppo molto numeroso, ragazzi dalla prima alla terza media, tra cui anche molti dei nostri amici. In pullman ci siamo divertiti come pazzi, i ragazzi in fondo continuavano ad urlare e a cantare a squarciagola, per la “gioia” del Don, che provava in tutti i modi a calmarli. Alla fine non ci è riuscito e, rassegnato, si è unito al loro coro.

Verso mezzogiorno siamo arrivati a Caviola di Falcade, non ne potevamo più di stare seduti e francamente dovevo anche fare pipì!
Il pullman si è fermato davanti all’Hotel Pineta, un albergo a tre stelle! Alla faccia del campeggio! Ci siamo radunati nell’atrio e gli animatori ci hanno accompagnati nelle nostre stanze. Su ogni porta c’era un cartello, con scritto il nome della stanza e di chi l’avrebbe occupata. Il tema era il cartone animato "Peter Pan”, il mio preferito! La mia stanza si chiamava “La polveriera di Trilli”, ma purtroppo non ho potuto condividerla con Alice. Gli animatori ci hanno infatti divisi secondo un criterio un po’ particolare… non accontentare nessuno! Quindi mi sono ritrovata in camera con Francesca, una ragazza della 2B che conoscevo solo di vista. In quanto ragazze, avevamo un bel vantaggio rispetto ai maschi: avevamo camere da due, massimo tre persone, molto ampie e con un bel terrazzo con una splendida vista sulle Dolomiti. I ragazzi invece avevano camere da quattro o cinque persone, con ovviamente un solo bagno e assolutamente prive di balcone. Una bella fortuna!
La prima giornata è trascorsa velocemente, eravamo tutti molto stanchi e siamo rimasti per lo più in zona dell’albergo, cenando abbastanza presto e poi correndo a letto senza fare troppe storie.

I giorni seguenti invece sono stati più movimentati. Ogni mattina gli animatori venivano a svegliarci abbastanza presto, dovevamo sistemare la camera e scendere per la colazione. Poi prendevamo il pranzo al sacco offerto dall’albergo e andavamo a fare delle passeggiate, cercando di seguire il passo di Don Emanuele!
Essendo ancora giovane e pimpante, e amando in modo particolare la montagna e le camminate, camminare dietro di lui era una vera impresa! Arrivavamo sempre a destinazione praticamente distrutti, anche se ripagati dalla splendida vista che ci veniva regalata. Durante le camminate si formavano involontariamente tre gruppi: chi riusciva a seguire il passo del Don, un gruppetto “di mezzo”, poco distante dal primo e quelli che noi chiamavamo gli sfaticati, visto che erano sempre in fondo alla fila e che arrivavano a destinazione molto più tardi rispetto agli altri!
Io e Alice, dopo un paio di giorni di camminate, riuscivamo a seguire il Don, accorgendoci che in realtà il suo ritmo regolare e costante era più semplice da seguire di quanto immaginassimo!

Un giorno ha deciso di portarci a vedere una piccola cascata, un po’ più lontana rispetto ai soliti giri che facevamo. Per raggiungerla abbiamo dovuto attraversare una piccola stradina, da noi subito ribattezzata come “l’orrido”. Era una strada molto stretta, con un grande burrone alla sinistra. Per oltrepassarla dovevamo aggrapparci al corrimano di corda che qualche escursionista aveva creato, per evitare di cadere o scivolare. Non ti dico le imprecazioni che abbiamo lanciato! Credo che al Don fischino ancora le orecchie per quante gliene abbiamo dette dietro! Ma quando siamo arrivati, ci siamo rimangiati tutto: la vista era mozzafiato. La cascata non era molto grande, ma aveva un getto molto potente e ci schizzava addosso l’acqua gelida. Il sole risplendeva e creava dei raggi luminosi che, a contrasto con l’acqua e il vapore della cascata, formava una sorta di arcobaleno. La natura verde attorno e un piccolo ponte di legno completavano il tutto, rendendo l’atmosfera magica e suggestiva. Siamo rimasti per parecchio tempo in silenzio, godendoci lo spettacolo.
Il Don era ovviamente entusiasta dell’effetto che quello scenario ci aveva fatto, e credo che si sia goduto quei pochi minuti di relax, senza il nostro continuo vociare!
Al rientro da ogni passeggiata eravamo, ovviamente, stanchissimi, ma dopo la doccia e la cena ci trovavamo tutti in una grande sala messa a disposizione dall’albergo, doveva facevamo giochi e guardavamo film. La seconda sera abbiamo giocato a “Caccia al Nome”, una serie di indovinelli per scoprire i nomi delle varie squadre in cui eravamo stati divisi il primo giorno. I nomi erano, ovviamente, in tema con Peter Pan, quindi c’erano i Bimbi Sperduti, i Pirati di Uncino, la Famiglia Darling e la Tribù dai Piedi Neri. Ogni sera facevamo un gioco diverso, corsa coi sacchi, indovinelli, gare di karaoke, balli di gruppo o giochi di società. Abbiamo ovviamente visto il cartone Peter Pan e altri due film.

Uno degli ultimi giorni, siamo stati divisi secondo le età, quindi ragazzi di prima, seconda e terza media. Quelli di terza sono partiti al mattino molto presto con il Don, che li ha portati a fare una camminata molto lunga, fino a 2500 metri. Si sono anche fermati a dormire in un rifugio, un rifugio vero, come quelli di cui mi parla spesso mio nonno! Non vedo l’ora che arrivi l’anno prossimo, così toccherà a noi fare quella gita!

Noi altri invece ci siamo dovuti accontentare di una visita al paese, abbiamo acquistato cartoline e souvenir, poi abbiamo fatto qualche altro gioco in albergo.
E così, tra gite, camminate e tante risate, è arrivata lei. La fatidica ultima sera. Dico così perché è da noi risaputo che l’ultima notte, mentre tutti dormono, gli animatori si aggirano per i corridoi, facendoci degli scherzi. Mi sono addormentata a fatica, quella sera, un po’ impaurita per quello che avrebbero potuto farci. Mi sono poi svegliata di soprassalto, il mattino dopo, schiacciata dal peso di due animatori, che si erano divertiti a saltarci addosso per svegliarci, versandoci in testa una bottiglia di acqua gelida. Il tutto ovviamente ripreso da una videocamera! Non ho potuto fare a meno di ridere, visto che poteva andarci molto, molto peggio! Un mio amico infatti era stato preso in braccio alle 3 di notte e trascinato sotto la doccia! Ho visto il video, avresti dovuto vedere la sua faccia spaesata quando si è ritrovato sotto il getto dell’acqua!

Ci siamo divertiti davvero moltissimo, ma purtroppo quest’esperienza è finita e siamo dovuti ripartire.
Ora sono a casa e un po’ mi manca quel posto, più che altro perché era bello potersela cavare senza genitori! Beh, adesso comunque non vedo l’ora di partire per la Francia! Ti racconterò tutto appena torno, promesso!
Un bacione,
                   Tina 
  
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