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Autore: nuvole_e_popcorn    18/06/2015    1 recensioni
Il fatto che l’Alpha più importante degli Stati Uniti si fosse unito alla spedizione era un evento che aveva lasciato molte ragazzine e molte donne mature già arruolate sulla soglia dell’iperventilazione. Era abbastanza risaputo che Hyden Smith, uno degli Alpha che aveva contribuito alla firma dei patti quando era ancora solo un ragazzino senza branco, era un bell’uomo, quello che non era risaputo era il suo caratteraccio e il fatto che fosse sposato. O meglio si ritenesse ancora sposato anche se sua moglie aveva chiesto il divorzio. Ripetutamente.
“Stavi cercando di salvargli la vita, Hyden. Per me. Non me lo sono dimenticata. Ed è stato lui a chiedertelo. Non ti ritengo responsabile.”
“Allora perché te ne sei andata?”
“Sono io quella responsabile. Se non avessi preso le decisioni che ho preso Matt non si sarebbe mai sentito inferiore, lui… forse avrei finito per fino per innamorarmi di lui. Sarebbe stato felice… Non perdono me stessa Hyden.”
Se c'era una cosa di cui Diana Adams era sicura era il fatto che le persone avrebbero parlato comunque. Quindi perchè preoccuparsene? Tanto valeva dare loro qualcosa di cui (s)parlare.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
Il fatto che l’Alpha più importante degli Stati Uniti si fosse unito alla spedizione era un evento che aveva lasciato molte ragazzine e molte donne mature già arruolate sulla soglia dell’iperventilazione. Era abbastanza risaputo che Hyden Smith, uno degli Alpha che aveva contribuito alla firma dei patti quando era ancora solo un ragazzino senza branco, era un bell’uomo, quello che non era risaputo era il suo caratteraccio e il fatto che fosse sposato. O meglio si ritenesse ancora sposato anche se sua moglie aveva chiesto il divorzio. Ripetutamente.
Amy le osservò tutte con la coda dell’occhio, pensavano di essere sottili con i loro tentativi, peccato che per un licantropo non funzionavano i metodi tradizionali, visto che aveva i sensi talmente sviluppati che si sarebbe potuto accorgere del loro interesse anche se loro ancora non se ne erano rese conto.
“Cerchiamo solo di sbrigarci – le stava dicendo Hyden, ignorandole completamente – voglio tornare dal resto del branco per la Luna Piena” Amy annuì seguendolo verso l’ufficio del generale, sapeva che avendo ancora elementi molto giovani nel branco e poco abituati alla notte peggiore del mese potevano diventare mine vaganti se non ci fosse stato l’Alpha a tenerli d’occhio.
“Hey perché ti sei fermato di colpo!?” gli esclamò contro quando si fermò di colpo costringendola a sbattere contro la sua schiena. Una volta avrebbe pagato per quel contatto, ora si era ormai rassegnata. Si sporse oltre la spalla del suo Alpha e finalmente capì quale fosse la motivazione di tanta emotività. Anche lei parve accorgersi della sua presenza perché da che dava loro le spalle si voltò di colpo spostandosi dal viso i lunghi capelli biondi.
“Hey, Hyden” disse, cercando inutilmente di scuotere la mano di un (forse fan?) che restava tranquillamente sulla sua spalla.
“Oh fantastico! Di nuovo – borbottò Amy – hey ragazzino, giù la zampa. Lo dico per il tuo bene” Hyden aveva già cominciato a ringhiare, un ringhio intimidatorio e molto basso.
“Provaci soltanto, Smith – sbottò la donna incrociando le braccia al petto – e te la vedrai con me” detto questo fece un passo verso di loro e lo osservò per bene.
“Hai le occhiaie. Non riesci a dormire?”
“Non te ne sei preoccupata due anni fa” ringhiò lui.
“Sai benissimo che era la cosa giusta da fare”
“Come? Guardaci. Come era la cosa giusta da fare?”
Il Generale si intromise in quella piccola riunione familiare.
“Signori questo è Alpha Smith, molti di voi hanno sentito parlare di lui… questa invece è la sua Beta Amy Dowson e tutti conoscete Diana Adams, anche se molti di voi la riconosceranno meglio col nome di Diana Smith” molti dei presenti allora sembrarono capire la situazione e il ragazzino fece parecchi passi indietro terrorizzato di aver offeso l’Alpha.
***
“Posso?”
“Da quando in qua hai mai chiesto il permesso?”
“Sempre il solito scorbutico, vedo” rispose lei sedendosi nel posto vuoto accanto al suo.
“Sempre la solita acida”
“Non sono mai stata acida” Hyden lasciò correre la discussione, faceva parte dei suoi voti ‘lasciarle sempre l’ultima parola’.
“Ho sentito che vai ancora in giro a dire che il mio nome è Diana Smith”
“è il tuo nome fino a prova contraria” molti si voltarono a osservare lo scambio, visibilmente attenti e tesi pronti a calmare il licantropo, ma la bionda non sembrava per nulla spaventata dalla sua specie di ringhio.
“Beh sì – sbottò lei – perché non mi ha concesso il divorzio!”
“Non è che si può tornare indietro da una cosa del genere!?”
“Mi dispiace”
“Anche a me”
“Hyden, dico sul serio… quello che stai passando. Lo sento anch’io”
“Lo so. Vorrei che fosse diverso” rispose lui annuendo “mi dispiace esserti un peso simile”
“è stata una mia scelta, quel giorno, Hyden. Non me ne pento”
“Non sapevi esattamente in cosa ti saresti andata a cacciare. Avrei dovuto informarti meglio”
“Sì avresti dovuto. Ma la mia scelta sarebbe stata la stessa.”
“Mi dispiace per Matt”
“Non è stata colpa tua. Non potevi saperlo.”
“Avrei potuto avvertilo prima di ascoltarlo e basta”
“Stavi cercando di salvargli la vita, Hyden. Per me. Non me lo sono dimenticata. Ed è stato lui a chiedertelo. Non ti ritengo responsabile.”
“Allora perché te ne sei andata?”
“Sono io quella responsabile. Se non avessi preso le decisioni che ho preso Matt non si sarebbe mai sentito inferiore, lui… forse avrei finito per fino per innamorarmi di lui. Sarebbe stato felice… Non perdono me stessa Hyden.” 
Hyden la osservò andarsene. Come faceva ogni volta. Come avrebbe continuato a fare in eterno, perchè tanto, alla fine, stavano solo perdendo tempo. Alla fine lei sarebbe tornata da lui. Ogni volta. E lo sapevano entrambi. Un leggero sorriso gli increspò le labbra nel ripensare a quella ragazzina sono-una-spina-nel-fianco-e-lo-so che gli aveva insegnato tante di quelle cose che non gli importava. Poteva continuare a scappare quanto voleva. Lui sarebbe sempre stato lì, accanto a lei.


 
  
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