Nick autore: Oducchan_OfTheLowerCourt 
Titolo: Getting intimate
Personaggi: Akashi Seijuro, Furihata Kouki
Pairing: AkaFuri
Genere: fluff, slice of life, generale (?)
Avvisi: NN
Rating: più verde di così si muore
Note:
Volevano essere frasi random, ma poi è uscita una drabblina, indi ve la posto <3

Per un certo Fiorellino che sbuca dalla neve, perché è una bella persona e prenderla di sorpresa dà soddisfazioni XD

 

Getting intimate

-Lo sai...- quasi con nonchalance, la mano affonda tra i corti capelli castani, arruffandone le ciocche -Quando siamo insieme, da soli, non dovresti chiamarmi "Akashi"-
Furihata inspira talmente bruscamente da far pensare che stia per spezzarsi la trachea. Ingoia l'aria ma non la rilascia, restando così per qualche secondo, fino ad assumere una sfumatura bluastra che Akashi è sicuro non essere salutare.
-Se...Seijuuro...kun?- sibila, riuscendo ad incespicare nei propri piedi (pur essendo perfettamente fermo) e iniziare a sudare copiosamente.
Seijuuro batte le palpebre. Poi deglutisce a sua volta. La strana, calda sensazione che è nata e si è insinuata all'apertura della gola scivola placida lungo l'esofago, rotolando lungo il petto e scaldandolo nel processo. S'intrufola nello stomaco, facendogli fare una buffa capriola, e si annida nella pancia, diramandosi in fretta a tutto il corpo: giù nelle gambe, su per le braccia. Poi gli risale rapida al collo e al viso ed esplode tutta nelle guance e sulle orecchie, un'ondata di calore che brucia la pelle ma non provoca dolore, nè sconforto.
Akashi non è sicuro di sapere quand'è stata l'ultima volta che è arrossito in quel modo o di aver mai provato nulla di simile a quel tipo di imbarazzo, ma è abbastanza sicuro di voler sentire il suono del proprio nome uscire da quella bocca con quel preciso timbro vocale per il resto della propria vita (magari in modo più... acuto. Bisognoso. Affamato. Non spaventato come un agnello la mattina di Pasqua, sicuramente).
-Kouki...kun- risponde, placido, e solleva le labbra in un sorriso.
Furihata lo fissa stralunato, con la mandibola che crolla penzoloni dopo un solo secondo. Poi assume le tonalità di un gambero bollito.
E sviene.