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Autore: Ayr    20/06/2015    6 recensioni
Quante volte ad un "Ti amo"
Hai risposto "No, non posso"
Hai provato dei sentimenti
E non ti stanno bene addosso
Questa storia ha come personaggi persone realmente esistenti che spero mi perdoneranno e mi lasceranno ancora in vita anche se ho reso pubblica un piccolo pezzo della loro travagliata e romantica storia d'amore...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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«Ti ho portato un cioccolatino!» esclamò porgendoglielo.
«Grazie!» rispose lui avvicinandosi, ma invece di prendere il cioccolatino con le mani, avvicinò la bocca alla sua mano e lo prese mordicchiandole leggermente le dita
«Anche se è altro che voglio» sussurrò con voce suadente, lambendole la punta delle dita con la lingua. Lei sussultò, sorpresa, mentre sentiva la mano formicolarle.
«Hai il coraggio di prendere ciò che vuoi?» ridacchiò con aria di sfida.
Lui la prese alla sprovvista, mettendola con le spalle al muro, e avvicinandole le labbra all’orecchio, sussurrò «Non sfidarmi, non ti conviene»
Lei gli prese il mento spostandogli il viso per puntare lo sguardo nei suoi occhi «Non ne sarei così sicura...»
Lui non disse nulla, ma sostenne il suo sguardo. Poi, senza preavviso la baciò.
Il sapore delle sue labbra la investì, inaspettatamente, stordendola. Era dolce e aveva un lieve sentore di  cioccolato.
Dopo un attimo di smarrimento, la mano che teneva il suo mento, scorse fino alla nuca. Saldò le labbra alle sue, rispondendo al bacio. Lui la avvolse tra i suoi morbidissimi avambracci e la strinse a sé. Lei si abbandonò completamente contro di lui.
Ma, improvvisamente, lui si staccò da lei. Chiara si spaventò: aveva forse fatto qualcosa di sbagliato?
«Non posso…» dichiarò lui in un filo di voce, scostandosi da lei, sciogliendo l’abbraccio. Chiara lo guardò basita, senza capire.
«Mi dispiace ma non posso…» continuava intanto a mormorare lui, aveva tolto la mano di lei e ora la stringeva tra le sue.
«Cosa?» chiese Chiara, scocciata da tutte quelle frasi smozzicate, lasciate penzolare a metà.
«Non posso darti false speranze, non posso illuderti» disse lui alla fine, lasciandole la mano.
«Cosa cazzo stai dicendo?» sbottò Chiara. Ormai era stufa di cercare di capire quel ragazzo che aveva le turbe di una ragazzina lunatica con il ciclo, che un minuto prima ti baciava e quello dopo diceva cose che avevano senso solo per lui. Ormai era esasperata: non riusciva ad inquadrarlo, la sua incostanza continuava a destabilizzarla e la sua indecisione la faceva infuriare. Doveva darsi una svegliata e decidersi a dire quello che doveva, anche se Chiara aveva il sentore che non fosse nulla di buono. Infatti…
«Io-io non posso amarti» balbettò lui.
«Ma si può sapere cosa…?» continuò Chiara, cercando disperatamente una spiegazione di senso compiuto. Perché di punto in bianco dichiarava cose simili? Cosa gli era preso adesso?
«Io non credo di essere capace di amare, ne ho avuto la conferma una volta e non mi sento di ripetere l’esperienza. Non con te» iniziò il ragazzo. Sentiva lo sguardo inquisitore di lei su di sé, lo stava sfaldando lentamente, distruggendolo. Ogni parola che usciva dalla sua bocca era per lui un enorme sforzo, non erano parole ma pugnali, che gli laceravano la gola e il cuore. Ma era costretto a dirlo, anche se faceva male, ad entrambi.
«Ti prego non guardarmi così» mormorò, alzando finalmente il viso che fino a quel momento aveva tenuto basso, ma fece l’errore di incappare nello sguardo di lei, e di rimanerne impigliato; la dolcezza dei suoi occhi chiari lo catturò, contribuendo solo a farlo sentire ancora più meschino.
«Io ci tengo a te, più di quanto tu possa immaginare» continuò. Perché era così dannatamente difficile farle capire che non voleva illuderla per poi deluderla, che aveva paura di fare soffrire un’altra persona a cui teneva molto, troppo?
Lo sguardo di lei era diventato insostenibile, abbassò di nuovo il viso.
«Mi sono innamorato di te, cazzo!» sbottò alla fine. Chiara rimase ancora più sorpresa, sbatté le palpebre più volte, non si aspettava sicuramente una dichiarazione del genere.
Mattia alzò di nuovo lo sguardo, mordendosi le labbra. l’ultima cosa che doveva dire l’aveva detta.
«Io…» balbettò Chiara
«Ti prego non dire nulla» la interruppe lui «Non voglio che tu dica niente. Non voglio che tu dica che ricambi, perché se anche fosse questa relazione è destinata a fallire. Io non sono capace di amare. Ho tradito la persona a cui tenevo di più al mondo e non voglio che succeda, non di nuovo, non con te. Non voglio farti soffrire e ho davvero paura che accada di nuovo e non potrei sopportarlo»
Chiara era rimasta senza parole, non sapeva cosa rispondere. Mattia l’aveva appena trasportata nel punto più alto del cielo, illudendola di farle raggiungere le stelle e poi l’aveva bruscamente lasciata cadere. Si sentiva come se stesse precipitando a terra, come se entrambi stessero precipitando a terra.
Cosa poteva replicare ad una dichiarazione simile? Come poteva far capire a quel benedetto ragazzo che se anche era successo una volta non era detto che succedesse di nuovo, che non poteva continuare a vivere nella paura, che così facendo si stava solo rovinando la vita da solo? Come poteva fargli capire che lei era pronta a correre quel genere di rischio?
«Come fai a dirlo con sicurezza?» disse alla fine.
Mattia alzò lo sguardo «Cosa?» domandò
«Come fai a dire che non sai amare se da allora non hai più provato?» incalzò lei, lui rimase interdetto.
Chiara fece un respiro profondo «Perché non provi a vincere questa tua paura, adesso, con me?»
«Ma…» provò ad obiettare lui
«Io sono pronta» mentì «A tutto»
Mattia la guardò a lungo e intensamente: davvero quella ragazza aveva intenzione di rischiare? E lui, aveva intenzione di rischiare?
Si morse le labbra: aveva paura una tremenda paura. Si sentiva come sull’orlo di un precipizio. Tentennò, senza sapere cosa fare: il baratro che si apriva davanti ai suoi piedi aveva lo stesso colore degli occhi di lei,  un mare d’onice.
Improvvisamente, sentì qualcosa di caldo posarsi sulla sua guancia e si ritrovò a pochi centimetri di distanza dalle labbra di lei. Qualcosa di morbido si posò cauto sulla sua bocca, chiuse gli occhi e si gettò.
Chiara prontamente lo prese tra le sue labbra.
   
 
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