[...] È come se avessero tolto l’audio dalla stanza. Tutti gli sguardi sono puntati su di lui, specialmente quelli femminili. Poggia il cappotto sulla sedia, rimanendo con una camicia bianca ed una cravatta nera. I pantaloni sono leggermente bagnati a causa della pioggia che ha travolto un po’ tutti di mattina. Si passa entrambe le mani tra i capelli mori, che gli cadono morbidamente sul viso, portandoseli indietro. Fa un respiro profondo e sfoggia uno dei sorrisi più belli che io abbia mai visto. Gli occhi si uniscono all’espressione delle labbra, creando dei piccoli lineamenti ai lati di essi.
«Il mio nome è Robert J. Sullivan e quest’anno sarò il vostro docente di filosofia»