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Autore: neverlookdown5reasons    21/06/2015    0 recensioni
Tutti pensano che se tua madre ha un lavoro pagato bene di conseguenza non hai problemi, ma fidati puoi avere tutti i soldi del mondo ma se non sei minimamente notata dalla donna che ti ha messo al mondo, rimani invisibile pure a te stessa.
Sono Alice ma il mio paese non è per niente quello delle meraviglie.
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Luke Hemmings, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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CAPITOLO1

 

 

 

-”3 minuti in scena ragazzi, Lou sbrigati tra poco devono salire su quel palco!” disse il tecnico del suono.

- Se Harry mi permettesse di sistemargli i capelli mi farebbe un favore.

Harry vieni qui!

Subito!

HARRY EDWARD STYLES, SE VOI SALIRE SUL PALCO SENZA CAPELLI CONTINUA A FARE COSI, IN CASO CONTRARIO SEDUTO, ZITTO E FERMO.

- A gli ordini capo- disse Harry, mimando il segno di saluto tra i militari.

Vedendo quella scena scoppia in una fragorosa risata, mi erano mancati i battibecchi tra mia madre ed Harry negli ultimi mesi e soprattutto Harry ed i ragazzi. Praticamente sono cresciuta insieme a loro e alle loro stronzate e oramai li ritengo miei fratelloni.

-Alice ti prego ci manca solo che gli dai corda pure te per far si che la situazione degeneri del tutto, non potresti fare come Lottie che è li zitta e studia invece di perder tempo i stupidaggini?- disse mia madre, a quelle parole la mia risata cessò insieme a quella di Harry, che subito dopo divenne serio. Non erano passate nemmeno 24h da il mio arrivo a Dubai che già mi aveva fatto pentire di essermi imbarcata su quell'aereo che mi ha portato fin qui. Mi chiedo se a volte si rende conto che sua figlia sono io e non Charlotte, non che Lottie mi sia antipatica anzi è una delle mie più care amiche, ma è mia madre che rovina tutto quanto; praticamente se tutte le persone che la conoscono non saprebbero della mia esistenza, penserebbero che sia sua figlia sul serio.

Nonostante tutte le mie imprecazioni mentali verso mia madre non aprii bocca. Tanto sarebbe stato il millesimo tentativo di comunicazione non riuscito, non ne valeva la pena. Rivolsi il mio sguardo verso quello di Harry che divenne un sorriso di compassione, molto probabilmente gli facevo pena.

- Cos'è tutto questo silenzio? Mi devo preoccupare? È strano che Harry sia cosi silenzioso- disse Amanda affacciandosi dalla porta del camerino nella quale harry e i ragazzi si stavano finendo di preparare.

- Dillo alla regina di cuori qui presente- dissi alzando gli occhi al cielo, sentii delle risate soffocate provocate dalla mia affermazione la quale non tardò ad avere una risposta.

- Si da il caso che la regina di cuori deve finire di lavorare altrimenti Alice non potrà più tornare nel suo paese delle meraviglie- a quelle parole sbuffai, incominciando ad incamminarmi al di sotto del palco insieme ad Amanda, per evitare di finire ad urlarci una contro l'altra come a nostro solito e anche per poter vedere il concerto di quei quattro deficienti.

Mi alzai e usci dal camerino iniziando a percorrere il camerino seguita da Amanda ed Harry che finalmente era pronto e mi chiusi quella porta alle spalle.

- Giuro che prima o poi gli metto le mani addosso- iniziai ad andare di matto, aumentando il passo di conseguenza.

- Alice calmati sai come è fatta, ad ogni concerto si comporta da sclerata/stronza- disse Amanda.

Io mi voltai verso di lei di scatto -Ehm...senza offesa?- disse lei impaurita osservando il mio sguardo truce.

-Ma chi si offende, io avrei detto di peggio come ad esempio che è una grand…- venni interrotta – Adesso smettila! Va bene che con te non ha un atteggiamento corretto, ma è pur sempre tua madre Alice cazzo!- sbotto Harry irritato.

Era pur sempre mia madre, ma ero anch'io pur sempre sua figlia.

- Non sembra da come m tratta Haz, sembro invisibile ai suoi occhi, alle volte penso proprio che io per lei sia stata solo un errore- Dissi abbassando lo sguardo con un accenno di amarezza sul mio viso.

Si fermo su i suoi passi, cosa che non capivo dato che il concerto sarebbe dovuto iniziare già 5 minuti fa, ed eravamo tutti di fretta.  

- Harry ti vuoi muovere siete già in ritardo di 5 minuti- Dissi io vedendo che Niall, Louis e Liam in fondo al corridoio che iniziarono a velocizzare il passo e mostrandogli il mio orologio che segnava le 21.35.

- Non dire mai più una cosa del genere in tutta la tua vita, tua madre ti adora è tua madre ti deve adorare per forza e ti adorerà per forza, qualunque cosa tu faccia lei ti vorrà bene, come tuo padre. Solo che lui te lo mostra più affetto-

- Si e non mi dice anche che perdo tempo in stupidaggini, non mi paragona ad altre persone e cosa più importante LUI SA' CHE ESISTO E CHE SONO SUA FIGLIA E NON UNA MARIONETTA DA PORTARE A DESTRA E A MANCA PER IL MONDO! - Alzai il mio tono di voce, cosa che venne notata dai ragazzi che mi passarono accanto con sguardo interrogativo.

- Ma cosa…- -NIENTE- rispondemmo io ed Harry a Louis, che molto probabilmente ci restò pure male dal tono della nostra risposta.

-Ok ragazzi, ma ora Harry sul palco dai- disse Louis

 

Andai sotto il palco per guardare il loro concerto, stava partendo l'intro quando iniziarono a chiamarmi.

-Alice! Alice! Alice!- era mia sorella che correva verso di me in lacrime.

-Cosa è successo?- dissi allarmata, non era mai venuta da me a piangere cosi disperata, di solito andava o da mio padre o mia madre.

-Mamma e papà stanno litigando con la voce alta- disse finendo la frase in un pianto.

-Ok adesso vieni con me- dissi prendendola in braccio sorpassando Niall che era in posizione per entrare sul palco.

Andai verso i camerini seguendo delle urla, mi nascosi dietro la porta per ascoltare la conversazione , mentre dissi a Lux di andare con uno dei bodyguard.

-ADESSO LA DEVI FINIRE DI TRATTARE TUA FIGLIA IN QUESTO MODO. RICORDATI CHE HA DEI SENTIMENTI, NE HA PASSATE FIN TROPPE PER CAUSA NOSTRA IL MINIMO CHE PUOI FARE è MOSTRARGLI IN MINIMO DI RICONOSCIMENTO!

-RICONOSCIMENTO? OGNI VOLTA CHE LA VEDO NON STUDIA MINIMAMENTE E MI RISPONDE COME SE FOSSI UN ESTRANEO, NON MI PORTA UN MINIMO DI GRATIFICAZIONE.

-Ti tratto cosi perché tu sei un estraneo per me e se tu mi chiedessi magari come vado a scuola sapresti che ho la media del 9 in tutte le materie e che ho fatto un murales su commissione per un centro culturale di Milano, che mi ha permesso di accedere ad una borsa di studio per l'accademia di moda e design.- dissi finendo correndo verso l'uscita.

 

Correvo non mi importava, presi il mio biglietto di ritorno, le chiavi di casa, chiamai un taxi ed andai verso l'hotel.

 

Salii in camera presi tutte le mie cose rifeci la mia valigia e andai in aereoporto. Destinazione?

Milano casa mia lontana da tutto questo schifo.

   
 
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