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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    23/06/2015    1 recensioni
[Post-TUF (The Unwound Future)] Si tratta di un breve flash della partenza di Luke e del suo ritorno dopo anni.
Il titolo è preso spudoratamente dalla canzone "Son Of Man" di Phil Collins.
- Partecipante al contest "Ciò che non ci hanno detto" indetto da Visb88 sul forum di EFP e classificatasi OTTAVA-
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Triton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: You Will Journey From Boy to Man
Autore: SHUN DI ANDROMEDA/KungFuCharlie
Pacchetto: TERRA
Fandom: Professor Layton
Introduzione: Post-TUF (The Unwound Future), si tratta di un breve flash della partenza di Luke e del suo ritorno dopo anni.
Personaggi: Luke Triton
Rating: Verde
Generi: Sentimentale
Avvertimenti: Missing Moments
Note (opzionali):
Il titolo è preso spudoratamente da “Son of Man” di Phil Collins


YOU WILL JOURNEY FROM BOY TO MAN


Con gli occhi ancora gonfi di lacrime, Luke sedeva sul ponte della nave, il viso rivolto verso l'orizzonte infinito davanti a sé.

Sulle ginocchia, teneva il proprio cappello e la propria borsa: entrambi presentavano i segni dell'ultima avventura a cui aveva preso parte mentre i ricordi affollavano mente e cuore, rendendo il tutto più doloroso che mai.

Il ponte era affollato di persone che parlavano, ridevano, facevano progetti ma lui si sentiva del tutto separato da quei frammenti di vita che si dipanavano dinanzi ai suoi occhi che guardavano distrattamente senza vedere: non era quello il suo posto, lo sentiva, eppure aveva fatto una promessa e non sarebbe stato così vigliacco da infrangerla.

Il professore era stato come un secondo padre per lui – entrambi, lo sapeva, avevano sofferto molto nel separarsi – e non avrebbe fatto nulla per dargli un dispiacere: avrebbe sopportato la lontananza e, magari, un giorno, sarebbe tornato a Londra e lo avrebbe cercato.

Forte di quella risoluzione, Luke Triton, 13 anni, si alzò di scatto dal fasciame di corde su cui si era accomodato, si asciugò gli occhi e si lasciò andare ad un sorriso ottimista; correndo verso la ringhiera più vicina, non si curò di chi stesse scontrando, e si sporse infine verso i flutti che la nave fendeva nel suo lungo viaggio.

Il vento soffiava e, tra le nuvole, al ragazzino sembrò di rivedere i volti di coloro che aveva lasciato dietro di sé; erano innumerevoli come le gocce d'acqua sulla ringhiera in metallo, amici di ogni tipo, persone che gli avevano insegnato tanto e alle quali aveva voluto bene con tutto sé stesso.

La prima a comparire fu Flora, con la sua dolcezza dipinta sul viso modellato dalle nubi bianche come latte.

Poi venne Clive, il suo dolore congelato in occhi troppo scuri per essere veri.

E ancora il professor Shreder, anziano ma dai lineamenti sereni nonostante tutto.

Come in una parata, rivide le persone di Folsense, quelle di St. Mystére – e poco importava se fossero perlopiù automi, per lui erano preziose come le altre – e perfino i suoi vecchi amici di Misthallery – i ragazzi del mercato e Arianna, soprattutto -.

Ognuno di loro era prezioso.

Per ultimi, rivide infine il professore e Claire: li vide danzare tra le nuvole, come ad un ballo incantato e, in cuor suo, pregò per la loro felicità.

Claire non c'era più, questo è vero, ma un giorno sperava si sarebbero incontrati di nuovo, il professore si meritava un po' di gioia, faceva sempre tanto per tutti e non era giusto che solo lui non ne potesse godere.

“Le prometto che tornerò, professore.” mormorò Luke col viso rivolto al cielo azzurro e gli occhi pieni di lacrime – questa volta, però, si trattavano di lacrime di commozione dal sapore di un futuro ottimista che sarebbe stato luminoso -, “Diventerò un gentiluomo come lei e tornerò. Resti sempre fedele a sé stesso e vedrà che andrà tutto bene.”.

Con un ultima occhiata al mare calmo, Luke infine si staccò, si calcò per bene il berretto in testa e prese a correre lungo il ponte: “Mamma! Papà!” chiamò a gran voce.


§§§


10 ANNI DOPO


Si dice che la vita sia il viaggio più incredibile che si possa fare e Luke Triton – 23 anni appena compiuti – l'aveva compreso appieno già da tempo.

Seduto sul treno che lo avrebbe portato di nuovo a Londra dopo anni, il giovane uomo stringeva al petto la propria borsa, come un bambino che abbraccia il proprio orsacchiotto prima di addormentarsi.

La strada non era più molto lunga, mancava ormai poco ed egli poteva già distinguere la sagoma lontana della città ergersi all'orizzonte; non vedeva l'ora di arrivare, anzi, di tornare a casa: aveva girato il mondo, Luke, facendo tesoro di ogni cosa e ogni incontro e affinando la propria personalità fino a diventare finalmente la persona che voleva.

Con il cappello azzurro ormai scolorito posato tra i capelli scuri come il caffè e la tracolla gonfia di fogli, Luke Triton si sentiva finalmente pronto per l'incontro che attendeva da sempre; mentre la città si avvicinava sempre di più, riempiendogli il cuore di commozione, la sua mente vagava: ricordò l'arrivo in America, l'impegno profuso negli studi, le lunghe lettere che si era continuamente scambiato con il suo mentore, i fitti contatti cartacei con le persone a lui care senza però aver mai la possibilità di vederle e abbracciarle.

Quella scelta gli era pesata moltissimo ma si era promesso una cosa, sul ponte di quel transatlantico: si sarebbe presentato dinanzi a loro una volta raggiunto il proprio obiettivo, una volta diventato il gentiluomo che anelava essere.

Certo, aveva ancora molto da imparare, ma finalmente si sentiva degno di rivederli e di star loro accanto.

In una piccola busta nascosta nella tasca più interna della giacca, celava il proprio passato nella forma di alcune fotografie che avevano reso la distanza più sopportabile.

In una spessa cartella all'interno del suo bagaglio, i documenti che siglavano il proprio futuro, firmati dal rettore Stone della Gressheller University: Luke Triton, giovane laureato in biologia, era stato chiamato ad occupare un posto di tutto rispetto nell'organico dell'università, e una lettera lo aveva raggiunto nei remoti angoli dei tropici in cui stava effettuando una ricerca per conto di un certo governo.

Suddetta lettera, vergata in precise lettere corsive, era poggiata sul tavolino e di tanto in tanto Luke le scoccava un'occhiata, come a volersi assicurare che non fosse tutto un sogno.


Gent.ssimo signor Triton,

Siamo lieti di farle sapere quanto la notizia dei suoi successi in campo accademico ci abbia resi felici e ricordiamo con infinito affetto la sua presenza nei nostri uffici in passato; siamo altresì orgogliosi della sua crescita mentale e fisica le cui informazioni ci sono giunte con estrema precisione e dovizia di dettagli tramite le lunghe lettere che si è preso il disturbo di spedirci.

Giunta infine l'età propizia, vorremmo conferirvi un incarico di importanza considerevole.

Come pensiamo lei sappia già, l'ultima assistente del professor Hershel Layton – tale Flora Reinhold – è stata costretta ad abbandonare il proprio ruolo in quanto pressata da motivi di studio e, dati gli incredibili risultati ottenuti da lei medesimo in passato, saremmo lieti se lei accettasse la nostra proposta di subentrarle.

Certi che la cosa possa farle piacere, la aspettiamo con ansia.

Naturalmente, questa missiva è strettamente confidenziale e ci aspettiamo che ne mantenga il segreto con chiunque, al fine di rendere la sorpresa più dolce.


La firma in calce era quella dello stesso Rettore.


Il giovane uomo non aveva perso tempo e, dopo aver concluso il proprio lavoro, aveva dato le proprie dimissioni e aveva fatto pervenire la propria risposta affermativa agli uffici del dottor Stone prenotando in fretta i biglietti necessari al viaggio.

Con un ultimo e penetrante fischio, infine, il treno entrò in stazione e, mentre attorno a sé, i passeggeri si affannavano a tirare giù i bagagli dalle rastrelliere, lui mantenne la calma, stringendo una mano al cuore.

“Sono tornato...” mormorò tra sé e sé con un sorriso.

   
 
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