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Autore: The_red_Quinn_of_Darkness    23/06/2015    0 recensioni
[Five finger death punch]
[Five finger death punch][...era molto meglio avere l’acqua alla gola, piuttosto che una pistola puntata alla testa…]
"Questa è la storia di una ragazza, tormentata da un passato infernale, che grazie ad un'inaspettata offerta di lavoro e ad un volo diretto verso l'America (e forse, anche grazie al volere del destino?), troverà davanti a sé la possibilità di rifarsi una nuova vita.
Ma verrà anche travolta da un gruppo di cicloni iperattivi che, oltre ad aiutarla, le faranno vivere una miriade di emozioni facendola sentire di nuovo viva...
Ma ci sono anche due occhi di ghiaccio che la osservano... la studiano...e la rapiscono."
Ho trovato il coraggio, finalmente, di pubblicare una storia su efp e per iniziare, ho voluto mettere quella scritta più di recente.
Questa storia ha serie infinita di sfaccettature,come quella comica, quella delicata, quella triste, quella più pazza...
Spero che piaccia e che vi catturi almeno un pò! :)
Mamma mia... che timida e stretta presentazione... non sapevo cosa scrivere! XD
Ora, non mi resta altro che lasciarvi alla fanfiction in questione, ed augurarvi una buona lettura :)
The_red_Quinn_of_Darkness
Genere: Commedia, Introspettivo, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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°WELCOME TO THE PRIDE°
 
Poco dopo le presentazioni, ci dirigemmo all’interno dello studio.
Enorme… pieno di cose e di strumenti musicali.
Io mi guardavo attorno con comodo perché ad ogni metro qualcuno veniva a coccolare Ivy, band compresa.
Mi sembrava di essere in un altro mondo, ero un estranea, eppure mi trattavano tutti quanti benissimo.
Gli occhi di Jason non mi si erano ancora staccati di dosso.
Quando incrociavamo lo sguardo, io tendevo sempre a guardare subito da un’altra parte.
E lui, sorrideva.
Sorrideva in modo… strano.
Non so nemmeno come definirlo, dannazione!
Sapevo solo, che l’avrei tanto voluto prendere a schiaffi.
Gli altri ragazzi della band mi erano tutti attorno, facendo domande su domande.
Ivan mi venne di fianco e mi guardò il tatuaggio sulla spalla.
-Che figo! Hai tatuaggi??? – chiese con un mega sorrisone.
Distaccai un attimo la mia attenzione da Jason e sorrisi ad Ivan.
-Ovvio! Ti piace?
Era un tatuaggio colorato, che partiva dalla spalla per finire quasi a metà braccio.
Rappresentava un volto di donna, mezzo coperto da un teschio, con la mano scheletrica che sfiorava le labbra rosse, lunghi capelli neri sciolti, con grosse rose rosse che li ornavano.
-È troppo bello! Ti assomiglia… Sei tu?
Io lo guardai con un mezzo sorriso triste.
-In parte sì… il mio ritratto è sulla schiena.
Ivan mi guardò senza capire.
-Un giorno ti farò vedere! È un tatuaggio che mostro a poche persone…
Jason incuriosito osservò la mia schiena, intravedendo un pezzo nero uscire alla base del collo… ma non poteva vedere il resto.
-Deve essere un tatuaggio importante allora! E… ne hai altri?
Sorrisi e mi girai verso di lui abbassando gli spallini della canotta, mostrandogli le due zampe di lupo nere che avevo su entrambe le clavicole.
Il cantante rimase a guardarle incuriosito.
-Che bella idea! Sono molto carine!
-Gli altri sono coperti! – dissi rimettendomi a posto la canotta.
-Quanti ne hai?
-5! Ma ne voglio fare altri. – dissi sfacendo l’occhiolino complice ad Ivan.
Thomas cercava di starmi vicino, ma tutta la band mi stava appiccicata, tranne Jason che mi osservava da lontano.
Mi stavo stranamente divertendo con loro, ma la sensazione dei suoi occhi addosso a me era snervante.
Arrivammo in una sala prove, con un palchetto in fondo alla sala dove erano posati tutti gli strumenti lucidati dei ragazzi.
Ivan salì sopra, seguito a ruota dagli altri, poi si sedette con le gambe a penzoloni sul bordo del palco e mi guardò con gli occhioni.
-Che canzone vuoi che ti facciamo? – chiese con una strana luce negli occhi.
Rimasi un attimo a guardarlo, perplessa.
-Ehm… - sussurrai imbarazzata.
Il cantante mi guardava senza battere ciglio, sempre col sorriso stampato in faccia.
-Ecco vedi… io… non… - balbettavo.
Intravidi Jason dietro ad Ivan che sistemava i volumi della sua chitarra, mentre mi dava occhiate fugaci e sentii il cuore sobbalzare.
-Non sono riuscita ad ascoltare le vostre canzoni prima di partire… non ho avuto tempo e con quel poco preavviso della partenza avevo così tante cose da preparare che mi sono dimenticata… - dissi con un filo di voce.
Ivan rimase un attimo a fissarmi.
Poi senza dire niente si alzò e urlò.
-FACCIAMO “THE PRIDE”, RAGAZZI, FORZA!!!
Non riuscivo a capire, ma Ivan mi guardò e mi sorrise.
-Accomodati pure tesoro. – disse facendomi segno di sedere nella sedia davanti al palco.
Zoltan mi fece segno dell’ok con una mano, Jeremy si sporse dalla batteria per salutarmi, Chris fece un sorrisone a 32 denti e Jason mi guardò, sorrise e poi mi fece la linguaccia.
Rimasi un attimo lì a fissarlo stranita con la bocca semi aperta e poi ricambiai facendogli la linguaccia a mia volta.
Ivan strinse in mano il microfono e si avvolse il cavo nell’altra mano.
-HERE WE GO!!! – urlò.
Detto ciò partì Jason a fare un intro con la chitarra in effettistica.
Rimasi a guardarlo con i brividi che mi stringevano la gola, lenti…
E mentre finiva l’intro, lui mi guardò di nuovo dritta negli occhi, intensamente.
Poi partì come una bomba “The Pride”, lasciandomi letteralmente a bocca aperta.
Quando Ivan iniziò a cantare sentii la pelle d’oca alzarsi dalle gambe alle braccia…
Aveva una voce splendida, aggressiva e graffiante, ma allo stesso tempo intonata e limpida.
Era… spettacolare…
Poi per i cori, partirono a cantare anche Jason e Chris.
Chris aveva un vocione profondissimo… Jason… beh… era fantastico.
Anche lui aveva una voce splendida, una via di mezzo fra Chris e Ivan.
Erano tutti bravissimi…
Rimasi ad ascoltarli a bocca aperta, non riuscivo a muovere un muscolo.
Ivy mi venne vicino e abbaiò felice, scodinzolando e saltando.
Rimasi stupita perché quando faceva così, significava che le piaceva qualcosa…
E quel qualcosa erano loro.
Ivan sorrise e cantando si sporse dal palco per “cantare” con Ivy mentre lei gli andò incontro e si alzò su due zampe abbaiando contenta.
Poi Iy si girò e mi venne incontro, euforica, facendomi alzare.
Risi e la seguii fin sotto al palco poi le presi le zampe anteriori, la sollevai e iniziammo a ballare assieme, anche se lei in piedi era più alta di me.
Tutto il gruppo sorrideva incredulo, guardando me ed Ivy fare le sceme sotto al palco.
-WE’VE GOT TWO NEW FANS!!!!!!! –urlò Ivan indicandoci.
Ivy lo guardò con la lingua penzolante ed abbaiò felice.
Io ridevo.
Ridevo e mi veniva da piangere perché… era da tanto che non stavo così bene.
Era da tanto che non ridevo così…
Anche Jason era stupito…
Non riuscivo a capire come mai si limitava solo a fissarmi...
E non riuscivo a capire nemmeno cosa fissasse.
Ma alla vista di quella scena, sorrise…
E non fece un sorrisetto sfottente come quelli che aveva fatto fino ad ora…
Fece un sorriso dolce, divertito… ed era ancora più bello quando sorrideva in modo… sereno.
Sentivo il calore assalirmi ogni volta che lo guardavo…
Perché, dannazione?!
Quando i ragazzi finirono di suonare, nella saletta risuonò solo il mio urlo, l’abbaiare contento di Ivy e l’applauso di Thomas.
-YAHOOO RAGAZZI SIETE FANTASTICI!!!! – urlai emozionata.
-Modestamente… avevi dubbi dolcezza? – disse Ivan facendo un faccino soddisfatto.
Jeremy scese dal palco e mi venne incontro con le mani alzate.
-Ehi ehi ehi ma quanto siete state fantastiche voi due?! Datemi un 10!!! – disse sorridendo, mentre gli davo il 10.
Si girò verso Ivy, seduta di fianco a me e gli tese le mani.
-E tu? Mi dai un 10?
Ivy alzò le zampe posteriori rimanendo seduta e diede il 10 a Jeremy, poi gli saltò addosso coprendolo di baci.
Io imbarazzata la presi per la pettorina e la provai a tirare indietro.
-Oddio scusami… è che le piacete molto a quanto pare! – dissi sorridendo, mentre il batterista si tirò su con la cresta scompigliata.
-È stato… un momento di passione estrema fra me e lei… emozionante!!! – disse lui tirandosi su ridendo come un pazzo, per poi tornare a fare le coccole alla cagnolona.
Scesero tutti dal palco, a parte Jason che stava sistemando i cavi della sua chitarra con cura.
Ivan si sedette a gambe incrociate e mi guardò.
-Allora? Ti siamo piaciuti?
Mi sedetti di fronte a lui.
-Fantastici è dir poco ragazzi, siete formidabili! Mi avete lasciata a bocca aperta!
-Ho visto! – disse ridendo Zoltan.
-Sembrava ti si fosse slogata la mandibola! – continuò Chris sghignazzando sotto alla barba.
Io arrossii grattandomi la testa.
-Scusatemi, è che mi siete piaciuti davvero un sacco.
-Toglimi una curiosità… ma tu e il tuo cane siete per caso uscite da un circo? – intervenne Jason avvicinandosi a braccia conserte.
Lo guardai.
-Anche se fosse? Almeno io e lei non abbiamo il musone.
Lui mi squadrò.
-No, ho notato… siete carine. – disse sorridendo.
Mi spiazzò.
Non sapevo se interpretare l’ultima frase come un complimento o una frecciatina acida.
Lui si chinò fino a quando il suo viso non fu all’altezza del mio.
Quando ebbi i suoi occhi così vicini sentii il cuore fermarsi per un secondo.
-Allora non hai la risposta sempre pronta, eh? –sussurrò divertito, vedendo le mie guance colorarsi di rosso.
Sentivo alcune gocce di sudore scendere lente sulla mia schiena, avevo paura che sentisse il battito del mio cuore e avevo paura che vedesse le mie mani tremare.
Perché mi stava facendo questo strano effetto?
-Jason cuccia… -disse Ivan guardandolo.
-Mi sto divertendo un po’… ora la smetto. – disse senza staccare gli occhi dai miei.
Mi scostai di scatto e indietreggiai, finendo contro alle gambe di Zoltan.
Lui si mise a ridacchiare divertito.
Ma non fece in tempo a fare altro, perché Ivy gli piombò addosso per farsi fare le coccole.
Lui colto alla sprovvista cadde all’indietro con tutti il peso di Ivy addosso e mentre lei gli leccava la faccia lui cercava di scostarla.
-Ehi! Basta! Dai! Ivy!!!! – urlacchiava mentre si dimenava come un verme.
Io lo fissai un attimo e sorrisi in modo sexy.
Jason mi guardò con la faccia rossa.
-Richiamatela indietro anziché startene lì a ridere!!!
Gli andai vicino e lo guardai negli occhi.
-Perché? Alla fine si sta solo divertendo un po’! – dissi con una punta di malizia.
Lui spalancò gli occhi e provò a ribattere, ma iniziò a ridere come uno scemo perché Ivy gli stava iniziando a fare il solletico.
-No!!! Ti prego il collo no!!!! HAHAHAH!!!!
Tutto il gruppo si mise a ridere, mentre il chitarrista cercava invano di far smettere la cagnolona di leccargli la faccia.
Almeno lei, a quanto pare, gli stava simpatica.
 
 
Poco dopo entrammo in una saletta, dove ci sedemmo tutti attorno ad un tavolino basso con su dei documenti e scartoffie varie.
Jason mi continuava a fissare con occhi mezzi assassini e mezzi divertiti.
Io per tutta risposta gli sorridevo.
-Bene ragazzi, ora che ci siamo tutti, possiamo iniziare a fare la tabella di marcia. – disse Ivan sorridendo.
Poi si voltò verso di me.
-Già sai che praticamente inizierai a vivere con noi, no? Ti hanno già spiegato un po’ come funziona la cosa?
Io annuii.
-Sono rovinato… - borbottò Jason mettendosi una mano sulla faccia.
Feci finta di non sentire, annuendo ancora ad Ivan con un sorriso isterico sul volto.
-Parto dicendoti una cosa… - disse Ivan, poi indicò il chitarrista rannicchiato su se stesso:
 -… non so che diamine gli è preso.
-Fatti i cazzi tuoi… - disse Jason nascosto fra le mani.
-Seconda cosa – continuò Ivan –Il tour che faremo quest’anno è molto corto, purtroppo, perché dobbiamo continuare il progetto per il prossimo album... quindi per ora puoi stare tranquilla e sistemare casa. Partiamo dall’America.
Sorrisi trascrivendo le tappe sul diario.
-Poi nel momento in cui inizieremo a spostarci in Canada e in Sud America, inizierà anche la tua vita sul bus.
-Perfetto! – dissi annuendo.
Ivan mi sorrise.
-La tua prima missione è sistemarci per il concerto che faremo la settimana prossima qui a Los Angeles.
-Agli ordini!
-Per ora, prenditi una pausa e goditi la città.
-Grazie mille…
Anche Thomas stava parlando, con lo staff e la direzione della band, per stare al passo con eventi, interviste e photoset.
Ivan mi guardò e mi sorrise.
-È sabato oggi… che fai stasera?
Stropicciai un attimo gli occhi e lo guardai.
-Non so… credo che passerò la serata in casa a sistemare le mie cose.
Il cantante mi fissò un attimo e poi, sostenendosi il viso con le mani, sorrise.
-No non credo proprio!
-Come scusa?
-Nulla! – disse con un sorrisino sadico.
Rabbrividii.
Mi stavano fissando tutti in modo sadico…
Chris si alzò e si stiracchiò.
-Signori, io avrei un certo languorino… che ne dite di andare a mettere qualcosa sotto ai denti?
Jeremy lo seguì a ruota.
-Andiamo. – disse sparendo fuori dalla porta, per poi rientrare ridendo come un pirla.
-Dove andiamo? – chiese ridendo.
-Sushi? – propose Zoltan leccandosi i baffi.
Jason storse il naso.
-Ci siamo già stati ieri!
Il secondo chitarrista guardò Jason in cagnesco.
-Messicano? – propose Ivan.
Poi si girò verso di me.
-Ti piace il Messicano?
Io stavo facendo su la mia roba di spalle, mi girai come se fossi stata colta in flagrante e sgranai gli occhi indicandomi.
-A me? Ma io sto andando vi-
-No non vai via. – disse Ivan sorridendomi.
-Ma Ivan io ho ancora da fare il cambio di valuta, come cazzo faccio?
-Offro io!
-A tutti? – chiese Jeremy con uno strano bagliore negli occhi.
-No ovvio! –rispose Ivan secco.
Imbarazzata lo guardai.
-Ma no, non mi va di farti spendere soldi per me!
-Non dire fesserie tesoro!! Tanto alla fine offre lui! – disse indicando Jason, che sgranò gli occhi voltandosi verso Ivan.
-Cosa? – chiesi.
-COSA?! – chiese quasi urlando il chitarrista.
-TUTTI AL MESSICANOOOO!!!!!! –urlò Ivan correndo fuori dallo studio, con Jason che gli stava dietro al culo cercando di colpirlo.
-CAZZO CORRI, CHE SE METTI MALE UN PIEDE TI DA Giù L’ERNIA, VECCHIACCIO?????!- sbraitò il cantante spanciandosi dalle risate.
-TI AMMAZZO, GIURO CHE TI AMMAZZO!!!!!!!!!- gracchiò Jason sventolando un pugno in aria.
Io rimasi a fissarli, non capendo ancora cosa dovevo fare.
Thomas mi venne vicino e mi spintonò fuori.
-Andiamo, pago io, mi faccio perdonare per ieri!
Zoltan mi si avvicinò sorridendo e mi diede una leggera pacca sulla spalla.
-Abituatici, siamo tutti dei pazzi.


TALKING SPACE :D
 
GOOOODMORNING PEOPLE!! \m/
Visto? Sono sopravvissuta agli esami, anche se non sono ancora terminati XD
Però… ho trovato il tempo per tornare su efp e aggiornare le avventure della nostra Herie!
Buahahah, sto ancora ridendo per la perla finale che ho scritto… “Cazzo cossi che se metti male un piede ti dà giù l’ernia, vecchiaccio?!” X,D
Povero Jason, marchiato a fuoco dal passare del tempo che, nonostante ciò, non lascia segni sul suo corpo XD
Eh già, Il signor Hook ha realmente 43 anni e (a meno che io non sia l’unica deficiente che a momenti lo vede come un 28enne, in questo caso compatitemi) non li dimostra per niente e aggiungerei anche che se li porta molto bene XD
Perdonatemi, sono stressata e stranamente euforica XD
Bando alle mie futili osservazioni… spero vi sia piaciuto anche questo capitolo, in cui ho scelto di inserire una canzone, ovvero “The Pride”, che penso sia un piccolo riassunto di ciò che sono i Five Finger Death Punch e che sia ottima per descrivere l’ambiente in cui è stata catapultata la nostra protagonista.
Magari è un impressione mia, se avete osservazioni, ditemi pure ;)
Un consiglio che vi do, è sicuramente di ascoltare la canzone… oltre che il gruppo INTERO!! XD
È arrivato il momento di levare di nuovo le tende :,(
Commentate, osservate, esprimete opinioni e pareri ed i consigli… sono sempre ben accetti! ;)
Spero come al solito, che vi piaccia e che sia una piacevole lettura :)
Alla prossima ragazzi, un bacio e un abbraccio da me e da tutti i personaggi della ff! ;)
See you soon, and STAY FIVE FINGER DEATH PUNCH \m/
 
The_red_Quinn_of_Darkness
   
 
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