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Autore: Ness13_    23/06/2015    4 recensioni
[...] "«La finite di parlare o vi devo portare un tè?» sbotta, un ragazzo sul cornicione a gambe divaricate e le braccia dietro alla schiena.
Ha il fisico slanciato, capelli corti biondi, e uno sguardo che farebbe paura a chiunque. Ma è sexy. Ed è un Capofazione.
«Una bottiglietta d'acqua mi basterebbe.» rispondo, sorridendo.
«Te la devi guadagnare: salta per prima.» sarcastica, facendo ridere i suoi colleghi. Che prontamente fulmino con lo sguardo.
Mi tolgo il giubbotto, e lo lancio ad uno dei suoi amici.
«Ci conto.» sbotto, guardandolo negli occhi.
Lui irrigidisce i muscoli, e alza un sopracciglio.
«Sulla bottiglietta d'acqua – continuo, alzando gli occhi al cielo – mi raccomando.» dico, mandandogli un bacio da sopra la spalla. Il suo sguardo sorpreso mi fa sorridere." [...]
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Two roses for Eric

Chapter one: let her go

 

Mi butto a peso morto sul mio letto, sbuffando.

Il test attitudinale ti dirà in quale fazione dovrai andare”.

Il mio test, mi ha dato il risultato “abnegante”.

Io, diventare una rigida?

Ho scelto il pezzo di formaggio, ho salvato la bambina, e non ho assolutamente detto il nome di quell'uomo.

Sogghigno, immaginando me, nelle vesti grigie e caste degli Abneganti.

La mia scelta avrà luogo domani, e ancora, non so cosa scegliere.

 

Eruditi? Non sono mai stata amante dello studio, e non penso di essere ben accetta in quella fazione. Le poche volte che ho parlato con qualche Cervellone, ho sempre finito per litigarci. Un anno fa, avevo brutalmente litigato con uno di loro, mi ricordo di avergli lanciato in faccia il mio zaino,e, così, mi sbraitò contro, dicendomene di tutti i colori. Ma, il suo viso rosso, e il suo taglio sul sopracciglio, è stato un boato di orgoglio per me.

 

Abneganti? Non sono molto altruista. Sì, se c'è bisogno di aiuto, sono la prima ad offrirmi volontaria. Ma quegli abiti, la fissazione di non guardarsi mai allo specchio... amo fin troppo prendermi cura di me, non potrei mai smettere.

 

Pacifici? Rimango dell'idea che sia una fazione di squinternati. Quando penso a loro, li immagino seduti in cerchio, con al centro un falò, che si passano uno spinello a ritmo di musica. Ma, ovviamente, che rimanga tra di noi: è un mio pensiero e non lo dirò mai e poi mai a nessuno.

 

Candidi? Ci ho già vissuto abbastanza, in questa fazione. Non intendo spifferare a tutti i miei segreti – e i miei pensieri sui Pacifici – sono una ragazza abbastanza riservata. Se penso qualcosa su qualcuno, qualche opinione o cose così, certo, gliela dico in faccia. Ma non sono disposta ad urlare, con magari in mano un megafono, i miei più grandi segreti. E, dopo il rapporto che ho con mia madre, non vedo l'ora di scappare via di qui.

Mi vengono in mente tutti i litigi, le bottiglie lanciate, i mandarini sbattuti con forza in testa, e rabbrividisco. Non sono mai stata sua vittima, anzi, da sei anni a questa parte ho imparato a reagire e a non farmi sottomettere e.. meglio cambiare discorso.

 

Intrepidi? Ogni volta che andavo a scuola, li vedevo scendere dal treno, ed ogni volta, desideravo di farlo anch'io. Ci sono sempre andata d'accordo, avevo anche fatto amicizia con uno di loro, Zeke. Mi piacciono le armi e sono abbastanza brava nella lotta corpo a corpo.

Potrei farcela...

Sbuffo, per l'ennesima volta in questa giornata, e decido di addormentarmi: l'indomani mi dovrò svegliare presto, e dato che sono le quattro e mezza del mattino, almeno un'ora e mezza di sonno, la voglio avere.

 

**

La sveglia suona, facendomi spaventare.

Non posso rinviare la Scelta a l'anno prossimo? Non penso succederà qualcosa, anzi. Tutti mi loderanno.

Dopo una mezz'ora di sonno profondo, strabuzzo gli occhi, ricordandomi perché la sveglia era suonata.

Corro in bagno, a farmi una doccia, e indosso gli abiti tipici della mia fazione.

Metto un filo di trucco, e corro – letteralmente – al palazzo in cui dovrò effettuare la mia scelta.

Appena arrivata, sento Marcus dire a gran voce il mio nome.

«Eccomi!» urlo, spalancando la grande porta del palazzo.

Sento mormorii scomposti da tutte le parti della sala.

Afferro il coltello, me lo punto sul palmo della mano, e faccio gocciolare il sangue sul carbone ardente degli intrepidi.

Un boato di applausi e urla mi fanno sorridere debolmente.

«Adele!» esclama, Zeke, abbracciandomi.

«Ciao Zeke, come stai?» gli domando, stringendolo altrettanto forte.

Parliamo del più e del meno, sino a quando non mi mormora “seguimi”.

Tutti incominciano a correre, e io getto un ultimo sguardo alla sala: mia madre non si è neanche degnata di venire.

Seguo Zeke, e decido, da questo momento in poi, di non pensare più al passato, ma solo ed esclusivamente il presente.

Zeke mi porge la mano, ed incominciamo a correre insieme.

«Il treno sta per arrivare – esclama Zeke, dandomi un bacio sulla guancia – e finalmente esaudirai il tuo desiderio: saltare su un treno in corsa.» Annuisco, e mi sistemo i capelli in un lato.

Non fraintendete il rapporto che c'è fra me e Zeke: siamo solo semplici amici, niente di più.

Il treno sta per arrivare, e incomincio a correre. Zeke si appende ad una maniglia, e schiaccia il pulsante per aprire la porta del vagone.

Gli altri intrepidi mi intimano di saltare.

Mi mordo il labbro – sino a farlo sanguinare – e mi appendo alla maniglia, sbattendo il polso sul ferro arrugginito.

«Non so se preoccuparmi più per il tuo labbro sanguinante o per il tuo polso.» commenta sarcastico Zeke, grattandosi il mento facendo il pensieroso.

«Per nessuno dei due.» rispondo, alzando gli occhi al cielo.

Elimino ogni piccola traccia di sangue e osservo sul treno.

C'è un abnegante, un erudita, e un pacifico. E quattro interni.

La ragazza vestita di azzurro si avvicina a me.

«Scusa, ma sei tu quella che aveva dato uno schiaffo ad un erudito?» domanda, trattenendo a stento una risata.

«Ehm – sorrido sorniona – sì, ero io. Piacere, Adele.» le porgo la mano, che lei prontamente stringe.

«Alexandra.»

Incominciamo a parlare del più e del meno, insieme a Zeke, sin quando non ci annunciano che dobbiamo saltare.

«Okay, ex Cervellona, sei pronta?» scherzo, dandole una leggera gomitata.

«Certo, signora lingua biforcuta.» risponde Alexandra, ma non si accenna a voler saltare. Rimane pietrificata a guardare fuori.

«Alexandra, ci schianteremo. Ora salta. Subito!» le continuo a dire, ma non c'è verso di farla saltare.

«Salta!» urlo, spingendola. Così si decide, e salta.

Prendo la rincorsa, e salto anch'io.

Con gli occhi chiusi.

 

Così se ti schianti almeno non lo vedi.

 

Appena sento il suolo sotto i piedi, apro un occhio, rendendomi conto di essere con un piede sul tetto, e l'altro sul cornicione.

Impreco ad alta voce, ricevendo uno sguardo di rimprovero dall'abnegante.

«Che vuoi, rigido? Mai sentita una parolaccia?» commento, acida, trucidandolo con lo sguardo, andando a fianco ad Alexandra.

«Al 98% ti saresti dovuta schiantare.» commenta, l'ex Erudita, facendomi sussultare.

«Be', al 2% mi salvavo..» farfuglio, sentendomi il cuore scoppiare.

«La finite di parlare o vi devo portare un tè?» sbotta, un ragazzo sul cornicione a gambe divaricate e le braccia dietro alla schiena.

Ha il fisico slanciato, capelli corti biondi, e uno sguardo che farebbe paura a chiunque. Ma è sexy. Ed è un Capofazione.

«Una bottiglietta d'acqua mi basterebbe.» rispondo, sorridendo.

«Te la devi guadagnare: salta per prima.» sarcastica, facendo ridere i suoi colleghi. Che prontamente fulmino con lo sguardo.

Mi tolgo il giubbotto, e lo lancio ad uno dei suoi amici.

«Ci conto.» sbotto, guardandolo negli occhi.

Lui irrigidisce i muscoli, e alza un sopracciglio.

«Sulla bottiglietta d'acqua – continuo, alzando gli occhi al cielo – mi raccomando.» dico, mandandogli un bacio da sopra la spalla. Il suo sguardo sorpreso mi fa sorridere.

Poi, mi butto.


 
Spazio autrice
1. Ho modificato il testo dell'ultima parte, rendendomi conto che mancavano alcuni dettagli.
2. Buona lettura: spero che leggere questo capitolo vi faccia piacere, e comunque vi piaccia, e spero che l'inizio della storia sia di vostro gradimento.
3- per dubbi o domande, inviatemi un messaggio;
4- per farmi sapere cosa ne pensate, scrivetemi qualche recensione (più lunga di dieci parole):
più recensioni avrò, più capirò ciò che sbaglio o ciò che vi piace.

 
Personaggi:

Alexandra
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Adele
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