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Autore: Etere    23/06/2015    0 recensioni
Il Sole mostra residui di una forza antica, ridotto ormai a un minuscolo puntino rosso, si erge misero tra grandi gomitoli di nubi oscure. Alti ed esigui grattacieli tracciano il profilo di un orizzonte lontano.
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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“Preludio”
 
 
34 Dicembre 2194
Monterrey, Nuevo León, Messico
 
APPUNTI / Convegno annuale. Dipartimento di Fisica Applicata, per Philip K. Strutmann.
 
 
 
Richard Daleks, Biografia: “Il quattordici dicembre del 2145, il matematico ricavava l’algoritmo necessario a capire quanti giorni solari sarebbero dovuti essere aggiunti e in quale posizione del mese. La suddivisione vigente all’epoca non subiva variazioni da oltre seicento anni quando, nel 1582 papa Gregorio XIII ne stabiliva l’entrata in vigore e il titolo omonimo, in onore alla propria figura religiosa, di calendario gregoriano. Per più di sette secoli non era stato necessario ricalcolare le porzioni di tempo anticamente decretate; negli ultimi quarantanove anni è già occorso in tre occasioni, l’ultima soltanto cinque anni or sono”.
 
Jared Asshajid: “La nana gialla, nucleo attrattivo del nostro sistema solare, in costante combustione macro-nucleare, sta dissipando grandi porzioni di massa. La conseguenza più evidente, ma soprattutto quella più immediata, è una diminuzione della forza gravitazionale alla quale sono soggetti la terra e gli altri corpi celesti. Durante il ventunesimo secolo la deriva era costante ma statisticamente irrilevante. Il nostro pianeta era soggetto a una serie di variazioni che rispettava rigorosamente. La media si aggirava fra i quindici e i diciassette centimetri l’anno.”
 
Aiko Shikanawa: “Non possiamo ignorare questi eventi. Farci piccoli e aspettare che l’orbita del nostro pianeta torni a quella forchetta fra il Perielio e l’Afelio alla quale eravamo abituati, perché è fisicamente impossibile.
 
 
 
Iº Capitolo
 
 
46 Agosto 2312. Roma, Italia.
 
 
Il Sole mostra residui di una forza antica, ridotto ormai a un minuscolo puntino rosso, si erge misero tra grandi gomitoli di nubi oscure. Alti ed esigui grattacieli tracciano il profilo di un orizzonte lontano. Tra di essi, occupando ogni superficie possibile, schieramenti di micro-eliche macinano le costanti correnti di vento tramutandole in infinite quantità di energia. Lunghe linee di acqua si formano voraci sulle grandi vetrate esterne degli edifici. Una sala da bagno si riflette su muri di carbonio manipolato, l’appartamento è situato al 219º piano.
Le informazioni luminose si rivelano sulla trasparenza dei vetri che delimitano il box doccia. Gli infissi, di colore scuro, si confondono nell’ambiente dalle infinite variazioni di grigio. Vento 52kts, temperatura -3ºC, livello idrometrico + 5,6[1]. Queste e altre informazioni vengono aggiornate ogni secondo. Al momento non sembrano mostrare nessuna anomalia ambientale.
Sono cinquantasette i minuti che separano Fujiko Mitori dal compimento del suo diciassettesimo anno solare[2]. La sua pelle, color avorio, risplende viva sotto l’acqua calda. La ragazza tenta di sviare l’attenzione dall’insistente vibrazione sotto il lobo dell’orecchio. Proprio in quel punto del suo corpo un nano-recettore luminoso traspare sottopelle e a ogni pulsazione aumenta, cadenzatamente, la propria opacità. La notte precedente ha digitato una frequenza dedicata a un payload specifico, dovendola avvisare nel caso in cui un particolare archivio fosse stato consultato. È già la terza volta che questo accade, la prima ha contribuito a svegliarla da un sonno profondo.
Nella stanza da letto adiacente, il perito in sostanze psicotropiche per rotte spaziali, professor Karnack Rey pendola a passi lenti discutendo animatamente: «Lorenzo, i valori sono stati riformulati dai nostri migliori ingegneri, nessuna delle equazioni funzionali ha confermato le tue teorie, davvero tenta…» passano alcuni secondi, attento prosegue nell’ascolto. «Renzo, ascoltami, apprezzo… davvero il tuo tentativo, ma lo ritengo molto pericoloso, i rischi sono enormi ed io non sono la persona adatta ad assumerli…». Concentrata Fujiko segue la conversazione, “Voglio sentirne il profumo, più schiuma” pensa “Non so quando uscirò dal laboratorio questa volta.”
Fujiko entra nella stanza completamente nuda, Rey è adesso seduto sul bordo del grande letto, il ventre della ragazza è a pochi centimetri dal naso dell’uomo. Con la mano destra si spreme con forza un seno, alcune gocce d’acqua cadono sul pavimento bianco. Studia l’uomo maliziosamente, poi sorride collocando delicatamente la lingua tra i denti. Afferra il membro dell’uomo tra le sue mani sottili e lo introduce dentro  di lei rapidamente, approfittando del dolce dolore di un organo impreparato. In quei sette centimetri che dividono gli occhi di lui dagli occhi di lei non esiste spazio-tempo, non esiste fisica basica o regole di chimica. I due corpi s’intrecciano in un movimento lento, per un infinitesimo di secondo, lei non esiste più. L’immediato piacere carnale sopprime qualsiasi altra suggestione termica e neurale. «Mancanza di raziocinio non sempre porta a cattivi risultati…» Sussurra la donna accarezzandogli il membro. “Quella dannata frequenza di nuovo” Fujiko, si dispone questa volta al richiamo. «Signorina Mitori, è il dottor Kaiman, del dipartimento di nano-ingegneria che gestisce l’isolamento particellare nel laboratorio adiacente al suo. Devo informarla che l’esperimento da lei iniziato diciotto giorni fa non ha riportato alcun esito positivo. Analizzeremo a breve una nuova proposta, non accettiamo cotanta mancanza di efficacia. Le ricordo inoltre» Insolente, la ragazza si sovrappone sul finale della frase «Ho soltanto altre due possibilità se fallisco, mi tagliate fuori.» Non ci sono risentimenti nel tono di Kaiman che controbatte «Può metterla un po’ come le pare, se m’intende. Le consiglio di farsi viva al più presto!» Fujiko guarda sorridendo l’uomo e si approssima felina baciando il suo basso ventre.
 
Le capitali planetarie sono metropoli tecnologicamente funzionali, adeguate al progressivo degrado che, negli ultimi tre secoli, la Natura ha voluto destinare all’inaddomesticabile essere umano. In seguito ai constanti uragani e alle turbolenti tempeste la popolazione ha dovuto adattarsi a vivere sottovuoto. L’energia eolica è originata dalle micro-eliche e condensata in Quanti, i quali compongono il tessuto molecolare di tutto quello che circonda gli abitanti di queste grandi città. Trasporti, abitazioni, stadi, centri commerciali, tutto è coperto dal tessuto allotropo, biochimicamente adattabile a qualche tipo di effetto climatico. Parchi atmosferici offrono lunghe passeggiate in realtà antiche, dove il ricordo dell’atmosfera terrestre è minuziosamente rievocato.
Fujiko arriva al laboratorio con qualche ora di ritardo, il dottor Freakmann, responsabile della micro-ingegneria per la trasposizione degli atomi, la attende nervoso alla porta. «Buon… Buon pomeriggio signorina Mitori». La donna è vestita elegantemente, cammina rapida a seguire il dottor Freakmann «Procederanno con gli altri valori tre due settimane, devono capire che l’energia che questo procedimento esige è troppo elevata anche per un centro avanzato come il nostro!». Duecento e novantanove chilometri di micro tubazioni percorrono, circolarmente, le pareti del laboratorio formando il più ampio e avanzato sincrotrone[3] esistente. Il dottor Freakmann quasi senza respirare: «Comincio a dubitare dell’esistenza stessa dell’onda, pur potendola analizzare, detto ciò inizio a considerare l’opzione particella al quanto improbabile, visti i nostri ultimi risultati.» Le speranze da parte de Freakmann di stemperare il tono della conversazione congelano nel vuoto inespressivo che il viso di Mitori propone. « Il suo compito è intervenire conforme richiesto, siano queste funzioni basiche o complesse… mi dica qualcosa che io non sappia, al contrario» distogliendo rapidamente l’attenzione dalle proiezioni digitali «modo silenzioso, per favore!» simulando, con due dita sulla bocca, una chiave chiudendo una porta. Gli istanti seguenti sono scanditi da un video-loop tridimensionale, l’analisi delle interazioni sub-particellari è di fronte ai due ricercatori. La donna sottovoce chiede all’uomo di mezz’età «Quante persone hanno già visto questo risultato?» Freakmann, asciugandosi la fronte con il lembo della manica, un poco ansimante risponde «Il signor Kaiman, come lei ha percepito il professor Tagliavento che, come sappiamo non farà granché a riguardo e una persona che io non conosco, un certo Tolsken, Plaskel... no, no Haskell, Van Haskell[4]». Il dottor Freakmann ingoia rimasugli delle proprie unghie, i piccoli morsi arrivano fino alla carne viva; davvero fastidioso è il rumore che ne provocano i denti. Dottoressa, se posso… se posso permettermi adesso, sarebbe meglio affrontare Kaiman prima di metterci di nuovo al lavoro, non le rimane molto tempo». L’attenzione della donna è catturata dalla proiezione tridimensionale, prende tra le sue dita il dato sull’accelerazione, portandolo vicino a se, spulcia milioni di altre informazioni le quali, fluttuando, rimangono registrate nell’aria circostante. La donna s’incammina rapida, la riproduzione tridimensionale la segue come un monitor a trecento sessanta gradi. Il dottor Freakmann si affretta a raggiungerla. Vedendolo arrivare Mitori imperativa dichiara: «Quasi due milioni di GeV[5]inalveati![6]» Freakmann rallenta il passo strofinandosi gli occhi stanchi, una grande goccia di sudore cade dal ciglio sulla guancia. La signorina Mitori è scomparsa fra le tante porte ermetiche.
Il più recente fra i laboratori del centro è indubbiamente quello che si riferisce agli esperimenti sull’isolamento gravitazionale, sono centinaia le persone che ne costituiscono il flusso giornaliero. Essendo l’argomento, alquanto multiforme, molteplici ne sono le sue applicazioni. Accedendo al laboratorio, Fujiko tenta di individuare il professor Kaiman, lo incontra solo dopo alcuni minuti di perlustrazione. Il professore è accompagnato da un signore sulla sessantina, grandi basette arrivano fino agli angoli di una bocca rugosa, lunghi baffi ingialliti dal tabacco si attorcigliano asimmetricamente sulle sue guance. I capelli sono lunghi e argentei, “Sembra abbia un milione di anni” pensa Mitori annoiata.  I due ricercatori sono assediati da una turma di neo-laureati. L’eccitazione degli aspiranti accademici è tangibile e l’arrivo della dottoressa Mitori non interrompe la fluente parlantina dell’anziano dottore «Tutti i qui presenti sanno che la gravità, pur essendo considerata una forza di tipo debole, è, specularmente, la più persistente a manifestarsi. Si presenta sempre sotto forma di attrazione e, al contrario delle altre tre categorie (vedi nota 6), ha un lunghissimo raggio d’azione.  La forza gravitazionale è il prodotto di un’attrazione particellare attraverso onde. In verità, i nostri progressi si basano interamente sullo studio di queste… onde.» L’anziano signore fa cenno a Mitori di approssimarsi, la donna tituba qualche secondo prima di capire l’indirizzo dell’invito. «Se riuscissimo a scomporre l’onda, generando i titolati gravitoni[7] potremmo ritenerci, diciamo così, abbastanza soddisfatti…» un sorriso ironico contorna le ultime parole. Mitori si crea spazio attraverso la folta cerchia di persone, riuscendo a raggiungere i due ricercatori «Buongiorno a tutti i presenti, buon giorno dottor Kaiman, buongiorno signor…?» L’uomo sta attorcigliando uno dei suoi baffi con due dita, l’altra mano si porge in direzione di Mitori «Haskell, Vincent Van Haskell, dal centro governativo sud-occidentale» Uno degli spettatori guarda estasiato il dato sull’accelerazione particellare che lampeggia, rosso vivo, sulla proiezione digitale di Mitori. Lo sguardo fisso del giovane richiama l’attenzione di tutti i presenti e una rapida quiete intercorre all’interno del laboratorio. É Haskell a interrompere il silenzio. «La nostra più avanzata tecnologia ci ha concesso un riparo temporaneo. Necessitiamo vedere oltre l’orizzonte più remoto, se agiremo al contrario, non avremo più nessun orizzonte da esplorare». All'improvviso, poco antecedente allo scontro dei flussi, un boato assordante. Il forte rumore lascia i presenti spaventati i quali, istintivamente, si chinano su se stessi flettendo leggermente le proprie ginocchia. Dopo alcuni interminabili secondi di buio, l’energia recupera stabilità. Il proiettore tridimensionale è il primo a essere connesso. L’ingrandimento microscopico post-impatto mostra una visione totale, trascendentale. Mentre si compie la genesi della prima particella, un’altra già è originata. Roteando l’una intorno all’altra iniziano un’orbita con accelerazione progressiva. Il moto velocizza, generando altre particelle provocando una reazione a catena.  Haskell con dita agili programma la fine del test. «Un esempio di come il limite fra quello che possiamo e non possiamo fare è realmente molto sottile. La signorina Mitori spiegherà brevemente cosa stava succedendo.» Fujiko ha la schiena retta adesso, perplessa pensa “è una trappola”, il dottor Kaiman riacquistando rapidamente lucidità interrompe la signorina Mitori, «Sono esperimenti di routine, non possiamo confermare nulla di quello che abbiamo appena visto, come sapete la scienza ha bisogno di dati, adesso se volete scusarci dobbiamo tornare al nostro lavoro.» Lo stesso ragazzo che era rimasto ipnotizzato davanti al valore riguardante i GeV raggiunti, sussurra «Quello era, quella era… un grav… un gravitone» e Haskell a intervenire «Come il dottor Kaiman ha appena detto non possiamo confermare nulla del fenomeno al quale abbiamo presenziato, dobbiamo rilevare i dati, fare altri test, il signor Roshinov vi accompagnerà alla porta.» I novati lasciano il laboratorio, Fujiko si approssima, spavalda, contro Haskell. Kaiman li raggiunge camminando lento, si guarda intorno cercando i resti di quello che è appena accaduto. Gli altri funzionari rientrano nel ritmo frenetico di sempre. Mitori a pochi passi dall’uomo, rossa di rabbia «Signor Haskell, con tutto il rispetto che nutro nei suoi confronti penso sia stata una scelta completamente errata realizzare l’esperimento davanti a tutte queste persone, la registrazione di quello che è successo è online, dobbiamo capire cosa diremo, in che modo... » Haskell non mostra segni di stress, ordinato e silenzioso estrae una piccola pipa metallica, un vapore violaceo s’intravede dall’ampolla trasparente posta sull’apice dell’oggetto. L’anziano signore aspira profondamente prima di rispondere. La bocca non restituisce nessun tipo di esalazione, soltanto la voce rimane leggermente roca «Le garantisco professoressa Mitori, rendere questa scoperta pubblica è la cosa migliore che possiamo fare. Il problema di un segreto è che dev’essere celato. Mi dia retta, parlo per esperienza personale» Mitori sembra a un tratto comprendere, Kaiman accetta una connessione esterna, «Non possiamo ancora confermare nulla, come ha detto che si chiama? Echo Brown, si signor Brown confermo quanto detto pochi minuti fa nel video che lei ha assistito, non possiamo confermare nulla, ma suppongo che alla luce dei fatti accaduti non posso neanche negare una possibile scoperta illuminante…» Il dottor Kaiman, passa un dito sul mento e accenna ai due di aspettare ancora qualche secondo «Vuole sapere cosa faremo ora?  faremo immediatamente altri test, discuteremo le eventuali applicazioni e quando ne sapremo di più, sicuramente il signore potrà entrare in contatto con noi attraverso una conferenza stampa… finanziamento si, la scoperta scientifica al giorno d’oggi va di pari passo con i soldi che s’investono, siamo arrivati a fine campionato, e ora di rinforzarci tatticamente, non trova?...grazie a lei signor Brown» Haskell sorride guardando Mitori la quale, per la prima volta, si sente parte del gioco più completo «E adesso?» Haskell, dopo un’altra lunga e avida aspirata: «Non esiste un orizzonte dottoressa, riusciamo a percepire l’orizzonte solo quando ci allontaniamo da esso. Quando quest’orizzonte si raggiunge un altro si crea con la stessa, discriminatoria, facilità.»
 

[1] Dove lo zero altimetrico è 11.08 s.l.m.m. (sul livello del mare)
[2] Un anno solare equivale a 576 giorni. 17 anni solari equivalgono a circa 27 anni rispettando l’antico calendario gregoriano. Il giorno continua composto di 24 ore.
[3]  Sincrotrone è un acceleratore di particelle. Esistono due tipologie di sincrotroni: il primo è usato in fisica nucleare, il secondo in chimica-fisica (vedi Syncotron).
[4] Vincent Van Haskell (Vedi Antiok, O Sem Corpo)
[5]Valore di energia che si applica alle accelerazioni particellari. 1 GeV = 109 GeV (vedi Elettronvolt).
[6] Nella teoria Gut (Grand Unified Theory) si pensa che raggiungendo un valore di energia pari a un miliardo di milioni di GeV, le quattro categorie di forza, ovvero Gravitazionale, Elettromagnetica, Nucleare Forte, Nucleare Debole, potrebbero unificarsi diventando cosi i diversi aspetti di un’unica grande forza.
[7] Gravitone è, in teoria, la particella che compone la forza gravitazionale. Massa 0 spin 2.
   
 
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