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Autore: GaiaAkuma    24/06/2015    4 recensioni
“Sai, stavo riflettendo su di noi”
“Benvenuto nel club, amico” Dan si ficcò un altro pancake in bocca.
“No, nel senso, noi noi. Noi Dan e Phil, noi Phan. Sai, i “noi” di due anni fa.”
Dan sputò quasi il suo pancake. Senza né cercare di rimediare al disastro che aveva combinato né parlare, guardò Phil con la sua aria più interrogativa del repertorio.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dan Howell, Phil Lester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Just one yesterday

                                                                                         
                                                                                                                         Dedicato alla mia Fed, senza la quale molto probabilmente 
                                                                                                           non sarei arrivata a questo punto, e forse non sarei proprio arrivata.

                                                                                                                          E alla mia Frankie, che nonostante tutto continua a leggere
                                                                                                                                                                                                 le mie robacce.

 

“No no no no no stai zitto stai zitto stai zitto” urlò Dan al suo Mac, che aveva deciso proprio in quel momento di far partire i My Chemical Romance, senza pensare al fatto che fossero le tre e mezza di notte.
Nonostante i suoi tentativi disperati di chiudere iTunes, la musica continuava a andare avanti senza motivo preciso, e prima che Dan potesse risolvere il problema, un Phil Lester avvolto in una tuta da Totoro, con gli occhiali sul naso, entrò nella stanza, causando un colpo al cuore a Dan.
'siamo solo amici solo amici ci siamo lasciati due anni fa sta andando tutto bene solo amici solo amici solo amici' si costrinse a ripetere nella mente.
“Dan, che succede?” sbadigliò Phil.
“Il Mac ha deciso di fare il simpaticone e di far partire allegramente la mia musica emo alle tre e mezzo di notte” fece finta di esultare l'altro.
“Tutto a posto quindi?”
“Sì sì, tranquillo. Vai a dormire che domani...”-Dan rifletté un attimo- “vAI A DORMIRE ASSOLUTAMENTE DOMANI DOBBIAMO VLOGGARE E SEI ANCORA SVEGLIO SONO UNA TRAGEDIA VIVENTE COSA STO FACENDO DELLA MIA VITA”
“Dan, non mi pare che urlare sia la cosa migliore da fare al momento” disse Phil con aria al tempo stesso curiosa, confusa, e stanca.
Dan si fermò all'istante, notando che era disteso sul letto con le gambe all'aria e il pugno alzato sopra il capo.
“Ah già”
Ci fu qualche momento di silenzio imbarazzante, in cui essenzialmente Dan cercava di scollarsi dalla posizione assurda in cui era finito mentre Phil lo osservava (e Dan si illudeva che il suo ex gli stesse guardando il culo).
“Be'” emise Phil dopo un po'
“Direi che è ora di andare a dormire”
“Già”
“Già”
“Be', buonanotte. Scusami per averti, svegliato.”
“No, figurati. Buonanotte anche a te, Danosour”
Dan alzò gli occhi al cielo, esasperato da quel soprannome. Era seriamente orrendo.
Poi Phil chiuse la porta di camera sua, e Dan sentì attraverso i muri che aveva spento la luce e si era buttato sul letto.
Phil era stato, ed era ancora, l'amore della sua vita.
Nonostante stesse cercando di reprimere i ricordi sbattendo i pugni sulla  sua gigantesca scrivania, il suo cervello era già partito.
La ruota di Manchester, ciliegia, Caramel Macchiato.
Cene disastrose finite a letto, baffi di gatto rovinati, capelli disordinati.
Appartamenti, regali di Natale, traslochi.
Il periodo buio, la rottura, il fingere che andasse tutto bene quando in realtà non andava bene affatto, e Dan che si prende la testa fra le mani e adesso sta per sbattere contro la scrivania perché quei ricordi sono troppo, e nonostante la crisi sia già superata, loro non se ne vogliono andare.
Ormai aveva le cuffie per terra e il viso poggiato sulla sua fredda scrivania, tumblr aperto sull'ultima foto postata.
Daniel Howell si addormentò così, verso le quattro di notte, in una fredda notte a Londra.


La mattina dopo, Dan si svegliò con uno splendido mal di testa accompagnato da torcicollo, presupposti che presupponevano, appunto, che la sua giornata non sarebbe stata delle migliori.
Stupendo.
“Daaaan” Phil stava, stranamente, correndo verso di lui, la voce ancora strana e gli occhiali storti sul naso.
“Eh?”
Dan non era mai stato il tipo di tante parole la mattina, per di più quella notte aveva dormito dannatamente male e il suo umore non ne aveva che risentito.
“Di solito nei vlog ti sveglio io” disse Phil facendo il labbruccio.
“i vlo- oh merda”
“Non mi dire che ne eri dimenticato.”
“Me ne ero totalmente dimenticato.”
“Sei un deficiente.”
“Sono un cazzone totale.
“Sarà meglio che tu lo sappia.”
“Bene, mi perdoni”
“Ovviamente”
“Ottimo.”
“Ottimo”
E via con un silenzio imbarazzante.
“Ehm, allora come facciamo per il vlog”
“Be', gireremo te che ti svegli domani ma il resto oggi”
“Stai scherzando”
“No, perché?”
Dan ignorò l'impulso di sbattere la testa contro il muro per pura decenza umana.
“Nulla, va benissimo”
“Yayy”
“Allora direi di filmarci la colazione”
“Giusto. Che cereali abbiamo?”

Venti minuti dopo, erano con una tazza e un piatto in mano ciascuno distesi nelle loro posizioni strategiche davanti al televisore.
“Offimaitheaaquelladeipancksae”
“Come?” sorrise Phil.
Dan deglutì e ripeté
“Ottima idea quella dei pancakes.”
“Aw grazie” il sorriso si allargò.
“Sai, stavo riflettendo su di noi”
“Benvenuto nel club, amico” Dan si ficcò un altro pancake in bocca.
“No, nel senso, noi noi. Noi Dan e Phil, noi Phan. Sai, i “noi” di due anni fa.”
Dan sputò quasi il suo pancake. Senza né cercare di rimediare al disastro che aveva combinato né parlare, guardò Phil con la sua aria più interrogativa del repertorio.
“Siamo cresciuti così tanto...eppure io credo di essere ancora innamorato di te.”
A quel punto, Dan non aveva neanche più un'aria interrogativa. Era semplicemente ghiacciato. Poi, d'un tratto, incominciò a tossire violentemente. Phil si alzò di scatto dalla poltrona, andando verso di lui, e, cercando di aiutarlo a non soffocare, gli chiese se andava tutto bene.
Dan fece un lungo respiro e strofinò le mani sul proprio maglione.
“Se va tutto bene. Se va tutto bene? Mi chiedi, dopo avermi detto che probabilmente, perché mai una certezza Phil, vero, mai una certezza, mi chiedi se va tutto ben-”
Verso le ultime parole, la voce di Dan, che si era fatta più acuta ad ogni sillaba che emetteva, si spezzò.
“Dan, io non-”
“No no, ora stai zitto. Ho passato gli ultimi mesi a guardarti felice, a impedirmi di immaginarti nel mio letto quando non riuscivo a dormire, a cercare di dimenticare, e ora tu mi vieni a dire che sei fottutamente innamorato di me?” la voce di Dan era ormai ridotta a un singhiozzo, e continuava a tossire ogni due parole.
All'improvviso Pihl si rese conto della posizione in cui si trovavano. Praticamente, Dan era piegato, rincantucciato su se stesso sul divano, mentre Phil era steso sulla schiena dell'altro, in una posa molto poco innocente. E soprattuto, non credeva che il torcicollo di Dan ne avrebbe risentito piacevolmente.
“Mettiamoci in una posizione decente” disse, rimettendosi dritto e a lato di Dan.
Questo emise una risatina isterica soffocata.
“Certo Phil, mettiamoci comodi, alla fine è una cosa così poco importante, vero, la nostra relazione, chi se ne importa, mettiamoci comodi”
“No Dan, non volevo che la intendessi in quella man-”
“E ALLORA SPIEGAMI IN QUALE CAZZO DI MANIERA LA DEVO INTENDERE MA SEC-”
Ma prima che Dan potesse esplodere veramente, Phil gli fece sollevare il busto e gli prese il volto tra le mani. Sul “secondo” di Dan, lo baciò.
Così, senza averci pensato, ragionato sopra, senza che fosse un gesto calcolato o altro, Phil Lester baciò Dan Howell.
E Dio, quanto gli era mancato baciare Dan Howell. Ora che ci pensava, Phil aveva voluto baciare Dan di nuovo da più o meno due anni a quella parte.
Dan, però, non reagiva. Non si era staccato, ma non aveva approfondito il bacio, o risposto, o niente di simile. Se ne stava lì come uno stoccafisso. Phil lo lasciò andare, abbandonando la stanza ad un silenzio imbarazzante.
“Dan, io...sono un cretino, uno stupido, non avrei mai dovuto...siamo insieme due idio-”
Questa volta fu Dan a baciarlo.
E a spingerlo sul divano, mentre la stanza diventava sempre più calda e le loro lacrime si mischiavano al sudore, e quel bacio, quei baci, sigillavano qualcosa di passato, e completavano qualcosa di presente.
“Siamo totalmente due idioti”
“Sembra proprio di sì”


*angolo della povera shipper nottambula*
Uhm uhm
buonasera popolo.
* silenzio imbarazzante*
Dunque, piacere, sono gaia, e ho scoperto che passare la notte a leggere ff phan/teorie sul video di San Valentino (ah, il 2012) stimola parecchio la mia creatività.
Quindi, a un orario medio delle tre di notte. vi presento questa “cosa”, comunemente soprannominata “OS” sui Phan. Premetto che sono da pochissimo nel fandom (e con pochissimo intendo una settimana circa), ma sono le tre di notte e ormai la mia dignità è andata a farsi fottere.
Ovviamente pubblicherò sta cosa domani mattina, maa mi andava di scrivere pure questo penoso angolo autrice quindi yay
E quindi nulla, visto che ci sono poche Phan su efp, ho pensato di dover contribuire * ma chi ti caga * alla completezza del sito con questa cazzatina <3
Quindi nulla, graazie infinite se siete arrivate (maschi, finché non vi mostrerete per me non esistete) fino a qui, soprattutto a mio blaterare infinito e inutile, e spero che vi sia piaciuta e che vi abbia fatto sorridere un pochino <3

gaia
   
 
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