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Autore: Clown    14/01/2009    3 recensioni
« Mia principessa, ti amo infinitamente »
« Mia principessa, ti amerò per sempre »
« Mia principessa, mi concedi la tua mano? »
"Tutte le principesse sognano il proprio principe azzurro, tutte. Nessuna esclusa. Perché l'amore è unico, insostituibile, è parte della propria esistenza e ciò che consente di viverla appieno. Una volta trovata l'altra metà della mela, ecco giunti nel paradiso.Sono in paradiso" Questo pensava la bella principessa quando il principe dai capelli come fili d'oro e gli occhi di zaffiro le chiese di sposarlo: ma la realtà si rivelò ben differente...
Attenzione: favola non adatta a chi ancora crede nell'amore eterno, si può andare incontro a delusione!
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mia Principessa

Mia principessa, ti amo infinitamente
Mia principessa, ti amerò per sempre
Mia principessa, mi concedi la tua mano?


Acconsentì la bella principessa, alla proposta del bel principe dai capelli come fili d’oro e gli occhi di zaffiro, splendido nel suo abito azzurro. Coronò il suo sogno d’amore, precipitando in un incubo dai contorni di seta e broccato.
Tutte le promesse caddero nel vuoto, la fede nuziale divenne rovente quando la bella principessa la scagliò nel camino. Il vino divenne aceto, le raffinate pietanze si tramutarono in sale, i ricchi tessuti assunsero l’aspetto della ruvida lana.
Ogni parola fu come una lama nel cuore, ogni giorno una lacrima in più sulle gote di porcellana, ogni bacio fu una menzogna malcelata.
Si scoprì ingannata, la bella principessa: il bel principe dai capelli come fili d’oro e gli occhi di zaffiro la illuse. La sposò perché gli serviva. La sposò per il suo regno. La falsità mutò il sapore di quei gesti d’amore.
Le lunghe conversazioni alla fioca luce delle stelle risultarono specchietti per le allodole; il suo sguardo costantemente posato su ella divenne una maledizione ipnotizzante; la gentilezza e la dolcezza ebbero confini di fiele; il loro primo casto bacio si rivelò un bacio di Giuda.
Per politica, non certo per amore, la sposò. Il vero amore non esiste, ripeté a gran voce la bella principessa, il suo posto è stato preso da un’illusione. I fiori divennero di cartapesta, i gioielli di piombo, il matrimonio una farsa. La marcia risuonò sulle note di un requiem.
Pianse a lungo, la bella principessa: osservò il tempo correre via e la bellezza fuggire, rapita da questo. Morì il vecchio re, divenne regina di un regno che odiò.
Ricami e tessuti la vestirono, ori la circondarono, mille profumi si rovesciarono e pianse a lungo, la bella principessa divenuta regina; non si adattò mai a una vita senza amore, lei che crebbe tra favole e canditi.
Damigelle presero il posto delle sue compagne d’infanzia, paggi sostituirono il marito, adempì al proprio dovere, diede un erede e fu messa da parte. I fiumi gelarono, i fiori sbocciarono, i frutti arrossirono e le foglie caddero innumerevoli volte, e nulla mai mutò nella vita di corte.
Invecchio la bella principessa divenuta regina. La generazione cambiò, così come i suoi sudditi e i nobili che la servivano; non dimenticò la sua tristezza priva di libertà, ingabbiata in un palazzo di marmo ed ebano. Video il figlio, l’erede, crescere e divenire sempre più bello; lo vide corteggiare la principessa di un regno vicino e capì che non si trattava di amore. Si ripeté la storia, inesorabile ingranaggio in continuo movimento.
Si sposò, l’erede della bella principessa divenuta regina. Sposò una bella principessa innamorata dell’amore. Infranse il suo sogno, ma la madre dell’erede non provò dispiacere, bel lungi da ella la pietà: lo considerò un destino comune e ineluttabile; non pianse per la giovane sposa e non pianse neppure per se stessa. Si rassegnò.
Morì, il marito della bella principessa tornata libera. Salì al trono il figlio, e la giovane sposta divenne regina di un regno che odiò. Fu portata all’altare perché serviva. Fu portata all’altare per politica.
Si vestì di nero, la bella principessa tornata libera; non pianse per il dolore dell’addio, ma per la certezza che il suo amore non fu mai ricambiato. Ricordò ciò che le disse sul letto di morte il bel principe dai capelli come fili d’oro e gli occhi di zaffiro:

Mia principessa, ti ho ingannato
Mia principessa, ti ho infranto il cuore
Mia principessa, non ti ho mai amata…
  
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