Buona lettura!!!!!!
Di ritorno da una
missione, l’Sg-1 fu mandata in infermeria per i soliti esami post-missione.
Sam si sedette accanto a Daniel, e
fissando il pavimento, sussurrò:
Sam: devo dirlo al Generale, è il regolamento che me lo
impone
Daniel: lo so Sam, ma Jack non reagirà bene
Sam: non so cosa fare!
Daniel: se ometti questo particolare nel rapporto, cosa può
accadere?
Sam: come minimo mi degradano
Daniel: allora direi che devi dirlo
al Generale; non è colpa tua, e sono certo che Jack questo può capirlo
Sam: lo spero davvero!
Due ore dopo nella sala riunioni.
Hammond: Colonnello O’Neill, sono
venuto a conoscenza di un particolare rilevante….è vero che ha colpito più
volte un abitante del pianeta P3X-625??
Jack: e questo come ha fatto a
saperlo?
Sam: l’ho riferito io al Generale
signore, ho dovuto farlo
Jack: ah, ora capisco tutto!
Hammond: sa che questo comporta delle
serie conseguenze?
Jack: sì signore, ne sono al corrente
Hammond: ho chiamato i miei superiori
e hanno optato per una sospensione di durata non superiore a una settimana e
una nota di demerito sulla sua scheda. Lei è sollevato da tutti gli incarichi a
partire da adesso. La riunione è terminata.
Jack si alzò di scatto e si diresse verso il corridoio, senza degnare di
uno sguardo gli altri membri della squadra.
Sam lo seguì nel corridoio e lo chiamò per parlargli, ma lui non le dava
ascolto.
All’improvviso si girò di scatto.
Jack: lo sà Maggiore…….non sono
arrabbiato, sono a dir poco furibondo. Un simile comportamento non me lo sarei
aspettato, ma non sono sorpreso più di tanto. Per una promozione ho visto fare
cose peggiori!! Hai colto l’occasione per fare bella figura con l’alto comando,
devo ammettere che sai prendere le occasioni al volo! Non posso credere di aver
rischiato la vita per tutti questi anni con un elemento come te nella squadra!
Sam era ammutolita, non riusciva a rispondere alle accuse di Jack, mentre
Daniel e Teal’c assistevano alla scena poco
più dietro.
Jack: ora capisco perché nessuno
vuole starti accanto; tuo fratello è a ore di macchina da casa tua, invece tuo
padre ha addirittura cambiato pianeta per starti lontano e non mi stupisce neanche
il fatto che per ragazzo hai un idiota; chi sano di mente, potrebbe stare con
te?
Jack aveva terminato di parlare, e si accorse che gli occhi di Sam erano pieni di lacrime che però non scendevano
sul suo viso.
Sam: ha terminato signore?
Sam lo fissò dritto negli occhi.
Jack: …………….
Sam: bene!
Sam si girò per andarsene e Jack non mosse un passo. Quando lei era ormai
distante anche lui si girò e si diresse verso lo spogliatoio maschile. Lì lo
raggiunse Teal’c.
Jack: non ho voglia di parlare!
Teal’c: ……………
Jack: non mi devo scusare!
Teal’c: ……………
Jack: è stata lei a danneggiare me e
non il contrario!
Teal’c: ……………
Jack: e dì qualcosa!!
Teal’c inarcò il sopracciglio e inclinò la testa.
Teal’c: sono convinto che quello che
ha detto al maggiore Carter non lo pensa seriamente. Volevo solo consigliarle
di ripensare a tutto con la mente lucida e in modo tranquillo.
Jack rimase in silenzio, mentre sentì il suo amico uscire dalla stanza
chiudendo la porta dietro si sé.
Jack si vestì e lasciò la base, dove non avrebbe messo più piede per una
settimana a causa della sospensione.
Due giorni dopo Sam si diresse verso l’ufficio del Generale Hammond per
consegnargli una richiesta di trasferimento.
Hammond: cos’è questa?
Sam: Signore, sarei felice se lei
accettasse la mia richiesta di trasferimento all’Area 51
Hammond: ne è sicura, sarebbe
veramente felice?
Sam: si signore (quella frase le uscì
con un filo di voce)
Hammond: credo che questo sia dovuto
al diverbio avuto con il Colonnello O’Neill non è vero?
Sam: non sono sicura di riuscire a
fare altre missioni con un diretto superiore che non mi apprezza e che sul
campo non mi considera un buon elemento per la squadra.
Hammond: capisco perfettamente………..Dovrò
fare un paio di telefonate. Saranno fortunati ad averla all’Area 51 Maggiore!
Sam: signore posso chiederle un altro
favore?
Hammond: dipende da cosa comporta!
Sam: quando vede mio padre, lo può
salutare da parte mia?
Hammond: sarà un piacere!
Sam: grazie signore. Grazie di tutto
quello che ha fatto in questi anni.
Sam uscì dall’ufficio e si rese conto di dare un grande dolore alle
persone che le vogliono bene, ma le era necessario cambiare qualcosa nella sua
vita dopo quello che è successo. Si diresse verso la mensa, fece un giro
attorno al tavolo dei dolci e prese l’ultimo bicchiere di gelatina blu che era
rimasto. Trovò un tavolo libero e si sedette.
Poco dopo la raggiunse Daniel che si sedette a sua volta al tavolo.
Daniel: hei, come và?
Sam: ho fatto domanda per un
trasferimento, e il Generale sta facendo delle telefonate
Daniel: cosa???Sam non puoi….
Sam lo interruppe subito.
Sam: Daniel non sopporterei una tale
situazione
Daniel: Sam tu sai che Jack non pensa
quelle cose veramente
Sam: ne sei veramente sicuro?
Daniel: avanti Sam!! Jack è impulsivo
e sa quando sbaglia
Sam: è un ottimo superiore, ma non è
più come prima. Eri là anche tu quando ha detto quelle cose, e non ti vengono
in mente all’improvviso certi pensieri
Daniel: ma non puoi abbandonare il
progetto Stargate dopo anni di lavoro, missioni suicide dove era impossibile
uscire vivi e altre atrocità subite, per una cosa simile!
Sam: Daniel qui non siamo in
missione; questa è la nostra vita. Voi siete la mia famiglia e vi voglio un
bene immenso. Il mio trasferimento non cambierà quello che sento per tutti voi.
Abbandonando il progetto non potrò più vedere mio padre, Teal’c, Janet,
Cassandra, il Generale te e molti altri, ma sento che questo è indispensabile
per me!
Sam aveva le lacrime agli occhi, e non riusciva a trattenersi.
Daniel: è tutta colpa
mia. Io ti ho suggerito di parlare ad Hammond dell’incidente
Sam: no, non devi pensare
questo. Era la procedura da seguire in quelle circostanze, e io ero obbligata a
seguirla
Daniel: già! Tutto questo
per il regolamento militare
Sam: già!
Sospirarono entrambi e ripresero a mangiare.
Sam passava molte ore a riordinare le sue cose in
laboratorio, dato che dall’Area 51 doveva arrivare il suo sostituto. Ad un
tratto qualcuno si fermò davanti alla porta del laboratorio.
Era Teal’c, che passò a trovarla per scambiare due chiacchiere.
Sam: sono felice di
vederti
Teal’c: anche io maggiore
Carter
Sam: Teal’c non c’è
bisogno che ti rivolgi a me sempre con il grado e il cognome
Teal’c: ha ragione…….Sam
Sam: così va meglio
Sam si avvicinò all’amico e lo abbracciò. Il suo abbraccio si
strinse sempre più al pensiero che non lo avrebbe più potuto rivedere.
Mentre si accorgeva che Sam singhiozzava, Teal’c la strinse a
sua volta, e stettero abbracciati per qualche minuto.
Sam si riprese, e rincominciò a sistemare gli scatoloni.
Teal’c: non sarà più la
stessa cosa
Sam: nella vita le cose
cambiano Teal’c
Teal’c: questa non è
necessario cambiarla
Sam: per me è necessario.
Mi dispiace Teal’c, ma vedrai che il mio sostituto non vi darà problemi, anzi
sarà più bravo di me
Teal’c: questo è
impossibile!
Sam: non è vero Teal’c.
Io non sono poi così infallibile!
Teal’c: a Chulak non è
permesso sottostare alle donne, ma lei è l’unica che ha il mio rispetto e la
mia stima
Sam: e di questo sono
onorata Teal’c, ma vedrai che tra qualche missione non vi accorgerete della mia
assenza
Teal’c uscì dalla stanza in silenzio, e Sam non provò a
fermarlo.
Passarono altri due giorni, e ormai
Era ora dei saluti; Sam si avvicinò al Generale Hammond e lo
abbracciò anche se non era permesso dal regolamento militare.
Si avvicinò a Janet, che tentava di respingere le lacrime, ma
alla fine gliene scappò una, che Sam asciugò con la manica della maglia. Le due
erano più che amiche, Janet per Sam era sorella che non aveva mai avuto, e salutarla le procurava un vuoto dentro.
Sam: ciao Janet!
Janet: stammi bene Sam e
non ti scordare di noi!
Sam prese l’ascensore che dal sottolivello 28 l’avrebbe
portata in superficie.
Ad attenderla all’uscita vi erano Daniel e Teal’c.
Daniel: volevi andartene
senza salutarci??
Sam: come potete pensare
una cosa simile?
Daniel si avvicinò e la strinse in un abbraccio. Teal’c la
abbracciò a sua volta.
Sam prima era riuscita a trattenere le lacrime mentre
salutava il Generale e Janet, ma con loro era impossibile. Ne avevano passate
tante. Sette anni a rischiare la vita l’uno accanto all’altro, a difendersi a
vicenda, ma ora era diverso.
Daniel: non strapazzarti
troppo di lavoro
Sam: stà
tranquillo…….fate attenzione là fuori ragazzi!!
Sam si avvicinò alla sua auto, mise in moto, ma prima di
partire si voltò verso la base, che così tanto le aveva dato in quei lunghi
anni; poi si voltò verso Daniel e
Teal’c, e dopo averli osservati per qualche istante, partì verso il Nevada
lasciandosi tutto alle spalle.
Due giorni dopo alla base tornò il Colonnello O’Neill, che
non fu ben accolto dai suoi compagni.
Daniel non gli rivolgeva la parola, mentre Teal’c visibilmente seccato
gli dovette spiegare la situazione.
Jack venne a sapere della
richiesta di trasferimento di Sam, ma non cambiò atteggiamento.
Questo fece infuriare Daniel e Janet nella sala mensa.
Daniel: hai saputo del
trasferimento di Sam?
Jack: sì, e non sono
sorpreso! Le è sempre piaciuto poter studiare antichi reperti e strani congegni
in un laboratorio
Daniel: come puoi pensare
che lo ha fatto perché gli piace lavorare là?
Jack: semplice, perché
sennò sarebbe rimasta qui!
Daniel: lei se né andata
perché non sopportava l’idea di avere te che la consideravi un cattivo elemento
per la squadra e tu questo lo sai
Jack: e allora?
Daniel iniziava a perdere la pazienza.
Daniel: tu non vuoi
capire. Lei amava questo progetto e il lavoro che faceva qui; non hai la minima
idea di quanto ha lavorato per il programma Stargate, e non puoi neanche
immaginare quanto ha sofferto per quello che le hai detto. Lei piangeva ogni
giorno all’idea di non rivedere più le persone a lei care. Adesso noi abbiamo
un vuoto, ma solo tu sembri non dare importanza alla cosa
Janet era sul punto di piangere, allora decise di andarsene
in infermeria.
Janet: scusa Daniel, devo
tornare in infermeria
Daniel: ………….
Quando ormai era uscita dalla mensa, Daniel si girò verso
Jack e lo guardò dritto negli occhi.
Daniel: Sam mi venne a
chiedere un consiglio, se dire al Generale Hammond dell’incidente o no. Io gli
dissi che ti saresti infuriato, ma lei si volto verso di me e con un sorriso mi
disse che eri un grande uomo e che avresti capito, ma non è stato così.
Jack: non è colpa mia!!
Daniel: è questo che mi
fa infuriare di te Jack, non capisci quando è il momento di riparare agli
errori. Tu non senti la sua mancanza Jack??
Jack: è lei che ha deciso
di andar via, e poi con
Daniel: già, proprio come
pensavo
Daniel si alzò dalla sedia, e senza voltarsi verso Jack uscì
dalla sala mensa.
Qualche minuto dopo Jack era davanti alla porta dell’ex
laboratorio di Sam. Bussò e trovò
Jack: Buongiorno, lei
deve essere la dr.ssa Lee!
Lee: e lei deve essere il
Colonnello O’Neill !
Jack: indovinato!!!!
Lee: ho sentito parlare
molto di lei
Jack: ah sì! E da chi??
Lee: Dal Maggiore Carter
Jack: Davvero? Allora non
deve averle detto delle belle cose sul mio conto!!
Lee: cosa glielo fa
pensare Colonnello?
Jack: bèh………..
Lee: al contrario, mi ha
detto delle magnifiche cose sul suo conto.
Jack: per esempio?!?
Lee: mi ha detto che non
potrei avere un diretto superiore migliore di lei, che ha un ottimo senso
dell’umorismo, e che se si ha lei in missione al proprio fianco non c’è da
preoccuparsi dei nemici
Jack rimase ammutolito.
Lee: è tutto a posto
signore??
Jack: sì, assolutamente.
Domani c’è la missione su P3X-892
Lee: sarò all’altezza
signore
Jack: ne sono più che
certo! A presto!
Lee: a presto signore!
Jack uscì dal laboratorio con la testa piena di pensieri, ma
non ebbe tempo di ripensare agli errori, un viaggiatore non previsto stava
arrivando alla base.
Il giorno dopo l’Sg1 era nella sala d’imbarco per raggiungere
un pianeta su cui si sarebbe dovuta trovare, visti i rilevamenti, una navicella Goa’uld abbandonata.
Attraversato lo Stargate furono colti da una luce accecante. Si diressero verso
la navetta ed entrarono all’interno.
Daniel: sembra che sia
molto danneggiata
Teal’c: i comandi sono
fuori uso
Jack: è un rottame, a
cosa può servirci un simile ammasso di ferri?
Lee: è tecnologia
avanzata, devono averla rubata ad una civiltà molto evoluta
Jack si girò di scatto, credendo che dietro di lui ci fosse
Sam al posto della dr.ssa Lee. Daniel si accorse dello strano comportamento di
Jack e si avvicinò a lui.
Daniel: tutto a posto??
Jack: si, è solo un
attimo di confusione
Daniel: credevi fosse Sam
non è vero??
Jack: come fai a……
Daniel: ho notato anche
io la loro somiglianza quando si tratta di parlare di tecnologia aliena
Jack:
già!..........continuiamo l’ispezione della nave; Lee vieni con me! Teal’c e
Daniel dall’altra parte!
La squadra si divise, ma tutti si accorsero di essere in guai
seri quando udirono lo sparo di una lancia Jaffa.
Jack: Lee esci e digita
il codice di rientro mentre noi ti copriamo
Lee: sì Signore!
Teal’c e Daniel si unirono a Jack mentre coprivano Lee
sparando ai Jaffa. Daniel si avvicinò allo Stargate e lo oltrepassò insieme a
Teal’c, mentre nello stesso istante in cui Lee si stava dirigendo verso
l’iride, venne colpita. Jack si girò d’istinto.
Jack: Sam!!!
La dr.ssa Lee era stesa a terra, e lui dopo essersi reso
conto che non era Sam la prese per la divisa e la tirò dentro lo Stargate.
Arrivati nella sala d’imbarco Hammond fece chiudere l’iride e
poterono soccorrere la dr.ssa.
Daniel: tutto bene Jack??
Jack: si non sono ferito
Daniel: hai una faccia
sconvolta!
Jack: non è nulla!
Nello spogliatoio Jack non aveva detto una parola, e Teal’c
insieme a Daniel lo avevano lasciato solo per non disturbarlo.
Un ora dopo la squadra era convocata nella sala riunioni per
il rapporto, ma Jack anche lì non disse una parola.
Jack dopo qualche ora passata a pensare a ciò che è successo
raggiunse Daniel nel suo laboratorio.
Jack: ti disturbo Daniel?
Daniel: dipende!
Jack: in che ramo l’hanno
trasferita?
Daniel: chi??
Jack: sai benissimo chi!
Daniel: perché lo vuoi
sapere? Non ti importa di nessuno, neanche di chi rischia la vita più volte per
salvarti.
Jack: devo trovarla per
scusarmi, aiutami Daniel!!
Daniel: come mai questo
cambiamento?!?
Jack: la dr.ssa Lee mi ha
riferito cosa le ha detto Sam sul mio conto…..
Daniel: penso proprio che
non siano state delle belle cose!
Jack: anche io lo pensavo!
Daniel: ma………….
Jack: non ha detto niente
di male su di me. Anzi ha detto delle cose splendide!
Daniel: a differenza di
te!
Jack: già!
Daniel: ma scommetto che
non è tutto, cos’è che ti ha fatto cambiare veramente idea? Sei strano da
quando hai oltrepassato lo Stargate!?!
Jack: è successa una cosa
che mi ha fatto riflettere. Tu e Teal’c avete oltrepassato lo Stargate, mentre
io e Lee eravamo alle vostre spalle…..
Daniel: continua
Jack: quando hanno
colpito la dr.ssa Lee, ho creduto che fosse Sam, e mi è mancato il respiro;
credevo fosse morta, e io sentivo……..sentivo di essere morto con lei. Quando mi
sono reso conto che era Lee mi sentivo sollevato, e ho pensato a Sam che
lavorava in un laboratorio buio piangendo per quelle cose che le ho detto
Daniel: finalmente ti sei
accorto del tuo errore!
Jack: spero solo di
essere ancora in tempo
Daniel: bèh, come avrebbe
detto Sam, il tempo è una cosa relativa, è tutta una questione di………..
Jack lo interruppe bruscamente.
Jack: allora vuoi
aiutarmi o no??
Daniel: è stata
trasferita all’Area 51, nella sezione che studia i congegni che noi riportiamo
dalle varie missioni su altri pianeti
Jack: grazie Daniel!!
Daniel: e ora dove vai?
Jack: ti ho detto che
devo trovarla per scusarmi!
Daniel: ma l’Area 51 è in
Nevada, e noi siamo a Colorado Springs; ci vogliono ore di macchina per
arrivare, e noi tra due ore abbiamo il breefing per le recenti scoperte!
Jack: riferirò al
Generale che tu prenderai il mio posto!
Daniel: ma non sono
sufficientemente preparato, era tuo il compito di parlare in sala riunioni!
Jack tornò sul ciglio della porta del laboratorio
Jack: vuoi o non vuoi che
Sam torni alla base??
Daniel: ma certo che sì,
che domande fai?
Jack: allora devo andare
in Nevada al più presto, e poi sei sicuramente molto più preparato di me, te lo
garantisco!!
Daniel si fece serio.
Daniel: cosa ti fa
credere che ti voglia rivedere, e che accetti le tue scuse?
Jack: non lo so, ma devo
parlarle!
Daniel: buona fortuna
Jack!!
Jack: anche a te per il breefing!
Sei un vero amico!!
Jack entrò in macchina per raggiungere l’Area 51, e dopo aver
passato molti posti di guardia, riuscì ad entrare nello stabilimento.
Dopo aver chiesto a molti avieri, riesce finalmente a trovare
il laboratorio di Sam.
Sulla porta c’era scritto il suo nome, e prima di entrare
Jack fece un respiro profondo. Non sapeva bene cosa dirle; in quelle ore
passate a guidare per raggiungerla aveva pensato a molte cose, che poi erano
state scartate perché non le riteneva adatte.
Alla fine bussò e una
voce femminile che lui conosceva benissimo provenne da dietro la porta.
Sam: avanti!
Jack: ciao Carter!
Il viso di Sam si fece subito scuro e non rispose al saluto.
Jack: posso parlarti due
minuti??
Sam si rimise a lavorare con il microscopio, ma la sua voce risuonò nella
stanza.
Sam: sto lavorando!
Jack: lo vedo, ma puoi anche
ascoltarmi!
Sam: non riesco a lavorare con
qualcuno che parla!
Jack: allora puoi stare ad ascoltarmi
senza lavorare a quel…quel….quel coso!!
Sam si girò di scatto.
Sam: l’ultima volta che sono stata ad
ascoltarla, avrei preferito non farlo!
Jack: è proprio per questo che sono
qui, volevo scusarmi
Sam stava per ribattere, quando all’improvviso una voce li interruppe.
Era il Colonnello Maybourne.
Maybourne: chi si vede!!! Il grande
Colonnello Jack O’Neill!! Cosa ci fai da queste parti Jack??
Jack: Harry Maybourne, tu cosa ci fai
da queste parti??
Maybourne: io ci lavoro, sono a capo
di questo reparto!
Jack: ti hanno affidato questo
posto?? Devono essersi bevuti il cervello per permetterti di dirigere un posto
in cui si esaminano dei congegni alieni! Evidentemente non sanno dei tuoi
contatti vero??
Maybourne: oh no, lo sanno eccome, ed
è per questo che Kinsey mi ha affidato questo incarico Jack!
Jack: Kinsey, dovevo aspettarmelo!!
Maybourne: comunque, cosa ti porta da
queste parti? Non vorrai mica portarci via il Maggiore Carter vero Jack?
Jack si girò verso Sam, che non lo degnò di uno sguardo. Lei sapeva
quanto Jack odiasse quell’uomo, e non poteva credere che lei era disposta a
lavorare per lui.
Jack: quindi lavora per te?
Maybourne: e fa anche un ottimo
lavoro. Eccellente direi!
Sam: con permesso!
Sam uscì dal laboratorio, e si diresse verso un’uscita laterale della
base. Jack la seguì con lo sguardo, poi si girò verso Maybourne e gli lanciò
un’occhiata di sfida. Subito dopo uscì anche lui dal laboratorio, e raggiunse
Sam fuori dalla base.
Jack: Carter aspetta!
Sam: non voglio parlare
Jack: non posso credere che tu possa
lavorare per Maybourne dopo quello che ha fatto a noi e al progetto Stargate!
Sam: sempre meglio che stare agli
ordini di chi non ti crede all’altezza e tutto il resto che ha detto
Jack gli si fermò davanti. Sam teneva lo sguardo fisso nei suoi occhi e
Jack vide tutta la rabbia che aveva nei
suoi confronti.
Jack: Carter mi dispiace, non so da
dove mi sono uscite quelle frasi.
Sam: sono sicura che la dottoressa
Lee farà un ottimo lavoro alla base
Jack: no Sam, torna alla base, per
favore!
Sam ebbe un attimo di esitazione.
Sam: devo tornare nel mio laboratorio
Si voltò e tornò nella base.
Si fece sera, e Jack decise di prendere una stanza in un motel. Dopo
essersi sistemato chiamò con il suo telefono Daniel alla base.
Jack: ciao Daniel
Daniel: ciao Jack, hai parlato con
Sam??
Jack: sì
Daniel: com’è andata?
Jack: non proprio come speravo, ma mi
devi fare un favore!
Daniel: dimmi
Jack: devi scoprire dove abita Sam!
Daniel: perché cosa è successo??
Jack: ti spiego tutto quando torno!
Daniel: va bene, faccio delle
ricerche e ti richiamo appena ho trovato l’indirizzo!
Dopo una mezz’ora circa il telefono di Jack squilla.
Jack: l’hai trovato?
Daniel: abita nella 5° strada
Jack: grazie Daniel!
Daniel: buona fortuna!
Jack mise in moto la macchina e dopo qualche minuto era sotto casa di Sam. Jack bussò alla porta.
Jack: ciao Sam!
Sam: come fa a sapere che abito qui?
Jack: ho chiesto a Daniel di fare
qualche ricerca
Sam: ora capisco! Come mai da queste
parti?
Jack: devo parlare con una persona di
una questione importante
Sam: allora credo abbia sbagliato
casa
Jack: non credo proprio!
Sam: non ho intenzione di parlare con
lei
Jack: ho delle cose importanti da
dirti e voglio che tu le sappia
Sam: alla base è stato molto chiaro e
credo di aver afferrato il concetto!
Jack: è proprio di quello che è
successo alla base che ti volevo parlare. Posso entrare?
Sam era alquanto infastidita dalla richiesta di Jack, ma seppur stizzita
lo fece entrare.
Sam: prego!
Jack: grazie!
Sam appena richiuse la porta si voltò verso Jack.
Sam: posso ferirle qualcosa da bere?
Jack: solo un bicchiere d’acqua per
favore!
Sam si diresse in cucina, mentre Jack iniziò a girare per il salotto
guardando gli scatoloni ancora chiusi riposti in un angolo, e alcune foto appese
alle pareti della squadra assieme a Janet e a Hammond.
Sam: ecco l’acqua!
Jack: grazie! Belle quelle foto!
Quando sono state scattate?
Sam: alcune sono state scattate al
compleanno di Daniel che abbiamo festeggiato alla base, mentre le altre sono
state scattate al compleanno di Janet!
Jack: già, ora ricordo, erano due
bellissime feste!
Sam: già!
Sam si voltò verso Jack.
Sam: cosa voleva dirmi?
Jack: possiamo sederci?
Sam gli indica il divano. Dopo essersi seduti, Jack iniziò a parlare.
Jack: mi volevo scusare per quello
che ti ho detto alla base. Ero arrabbiato con me stesso e me la sono presa con
te. Non volevo ferirti.
Sam: però l’ha fatto, e non ha idea
di come mi sono sentita. Dopo più di sette anni passati a combattere i Goa’uld,
rischiando la vita fianco a fianco ogni volta che oltrepassavamo quell’anello,
non mi sarei aspettata un simile trattamento, soprattutto da parte sua!
Jack: non ho mai pensato quelle cose
su di te. E poi credo che Pete sia un bravo ragazzo!
Sam: ci siamo lasciati tre settimane
fa
Jack: e perché non ce lo hai detto?
Sam: non mi sembrava il caso
Jack: noi siamo tuoi amici
Sam: amici!
Jack: io ci tengo a te Sam, e non è
vero che nessuno ti vuole stare vicino
Sam chinò la testa, e Jack si accorse che stava piangendo. La sua voce
tremava.
Sam: mi faccia un esempio. Usando le
sue stesse parole, chi sano di mente potrebbe stare vicino a una come me?
Jack si fece molto serio in volto, si avvicinò a lei, e con una mano le
alzò delicatamente il viso che era rigato dalle lacrime. Allungò la manica
della sua camicia e ne asciugò quante più poteva.
Jack: io voglio stare vicino a te!
Sam tentò di trattenere le lacrime, ma più provava a smettere, più
piangeva.
Sam: perché sta facendo questo?
Jack: perché io ti amo Sam, e anche
se il regolamento non lo permette, io ti amerò sempre, e non hai idea di quanto
mi penta ogni secondo per averti detto quelle cose
Sam lo fissò negli occhi, mentre Jack si avvicinò al suo viso.
Sam: signore non possiamo
Jack: lo so, ma qui non siamo alla
base
Sam: ti amo anche io Jack!
Jack si avvicinò e le diede un bacio pieno di passione. Sam rispose al
bacio, e poco dopo si ritrovarono distesi sul divano.
Passarono la notte che avevano entrambi atteso da anni e si risvegliarono
l’uno abbracciato all’altra.
Jack: buongiorno Sam!
Sam: buongiorno a te Jack!
Jack: sei bellissima!
Sam: come facciamo adesso con il lavoro?
Jack: per prima cosa ti farò tornare
alla base SG, poi dovremmo trovare una soluzione per la nostra relazione, che
ne dici?
Sam: dico che non sarà facile
Jack: ne abbiamo affrontate di
peggiori; navi madre Goa’uld piene di Jaffa, torture subite dai Signori del
Sistema, lotte continue, eccetera eccetera!
Sam: sì, ma questa è la nostra vita,
la realtà in cui siamo ogni giorno, ogni istante
Jack: lo so Sam, ma io non voglio
lasciarti!
Sam: neanche io Jack!
Jack: quindi sei d’accordo con me o
no?
Sam: sono d’accordo!
I due si scambiarono qualche tenero bacio, ma poi fu il momento di
dirigersi verso la base. Arrivati al comando, Sam fu subito accolta dagli
abbracci dei suoi amici.
Daniel: ben tornata Sam, sapevo che
non avresti potuto starci lontano per molto tempo!
Sam: hai ragione, mi mancavate molto!
Teal’c: ben tornata maggiore Carter!
Sam: grazie Teal’c, sono felice di
rivederti!
Janet: ciao Sam, per fortuna che sei
tornata, non ce la facevamo più!
Sam: ciao Janet, mi dispiace averti
lasciata sola in mezzo a questa marea di soldati!
Jack: Carter, dobbiamo andare dal
Generale
Sam: sì Signore, ci vediamo dopo!
Daniel: buona fortuna Sam!
Sam: grazie!
Sam sorrise ai suoi più cari amici, ma era alquanto terrorizzata all’idea
che il Generale non potesse più trasferirla all’SGC, dopotutto sarebbe stato
più che naturale visto che era lei che se ne era andata.
Jack: buongiorno Generale!
Sam: buongiorno Signore!
Hammond: sedetevi! Ho parlato con i
miei superiori per la riassegnazione del Maggiore alla base, ma mi è stato
molto difficile trovare una soluzione
Sam: posso capirla Signore, e mi
scuso per questo disagio
Jack ascoltava in silenzio la conversazione, e voleva stringere la mano
di Sam che continuava a tamburellare sulla sedia per tranquillizzarla, ma non
gli era permesso farlo.
Hammond: comunque dopo molte
trattative, ho ottenuto la sua riassegnazione qui alla base
Sam fece un’enorme sorriso, e si girò verso Jack anche lui sorridente.
Hammond: però in futuro non voglio
più dover affrontare situazioni del genere
Sam: sì Signore!
Jack: grazie Generale!
I due uscirono dall’ufficio del Generale Hammond, e appena i loro sguardi
si incontrarono, non poterono trattenere il sorriso.
Tornarono dai loro amici, e comunicarono la notizia della riassegnazione
di Sam alla base SGC; dopo essersi congratulati, decisero di organizzare una
festa a casa di Jack la sera stessa, perché la casa di Sam era da risistemare
dato che le sue cose erano in Nevada.
Si erano fatte le otto di sera, e Jack e Teal’c erano intenti a sistemare
il cibo e le bevande.
Ad un tratto sentirono bussare alla porta, erano Janet, Sam e Daniel.
La festa poteva cominciare.
Daniel: allora Sam, nella settimana
che sei stata via, cosa hai fatto all’Area 51?
Sam: mi sono divertita a studiare
strani congegni che qui alla base non avevo avuto il tempo di guardare!
Janet: allora ti sei divertita!!
Sam rivolgendo un’occhiata veloce a Jack rispose.
Sam: non mi posso lamentare!
Teal’c: non è felice di essere
tornata all’SGC Maggiore Carter?
Sam: ma certo che sono felice di
essere tornata alla base, e poi ti prego, non chiamarmi Maggiore Carter, mi
basta Sam!
Jack si intromette.
Jack: tranquillo Teal’c, non è un
problema, il Maggiore Carter non riesce a non rivolgersi a me senza mettere
nella frase la parola Signore!
Sam: non lo faccio apposta, e poi per
me è il regolamento, per Teal’c non è la stessa cosa!
Jack: qui non siamo alla
base……..Maggiore!
Sam: hai ragione……….Jack!
Jack: così va meglio!
Passarono qualche ora a ridere e scherzare, Daniel e Jack insegnarono a
Teal’c a giocare a scacchi, mentre Janet parlava a Sam di Cassandra.
Quando furono più o meno passate le 11.30, era ora di andare a casa,
perché l’indomani sarebbero dovuti recarsi tutti alla base.
Janet: a domani ragazzi!
Ragazzi: a domani!
Sam: ciao Janet!
Dopo qualche minuto, anche Teal’c
doveva tornare alla base, e Daniel si offrì di accompagnarlo.
Daniel: ci vediamo domani!
Teal’c: a domani!
Sam: ciao ragazzi!
Daniel: tu non vai?
Sam: devo aiutare il colonnello a
rimettere a posto, d’altra parte era per me la festa e l’abbiamo dovuta fare a
casa sua, mi dispiace lasciare tutto in disordine
Daniel: già hai ragione!
Jack li raggiunse alla porta.
Jack: a domani ragazzi!
Appena tutti furono andati a casa, Sam iniziò a mettere in ordine la
casa. Jack si avvicinò a lei.
Jack: non và a casa Maggiore?!?
Sam: prima devo rimettere in ordine
la sua casa Signore!
Jack: rimettere in ordine? Pensavo
fosse rimasta per farmi compagnia!
Sam si girò sorridendo.
Sam: si sbaglia, devo ripulire la
casa
Jack l’abbracciò e la fissò negli occhi, poi le sussurrò.
Jack: lo possiamo fare domani
Sam: lo sa che non lascio mai un
lavoro in sospeso, ma per questa volta posso fare un’eccezione!
Jack: allora devo approfittare!
Jack la baciò, poi la prese in braccio e la portò in camera da letto.
L’indomani mattina era ora di andare alla base; Sam si svegliò prima per
passare da casa a cambiarsi i vestiti, mentre Jack si diresse direttamente
verso la base.
Cheyenne Mountain; Base SGC.
Jack: pronti a partire Signore!
Hammond: bene, buona fortuna SG1!
Jack: grazie Signore!
Walters: settimo simbolo, inserito!
Jack si girò verso gli altri membri della squadra.
Jack: andiamo!
Oltrepassato lo Stargate la squadra era pronta per affrontare ogni
pericolo gli si parasse davanti, ma questa volta tra Jack e Sam c’era più di
una semplice amicizia. Erano costretti a tenere il segreto fino a quando la
situazione non sarebbe migliorata, ma sapevano che il momento era vicino e che
avrebbero affrontato insieme qualsiasi conseguenza.
FINE