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Autore: xLolo    02/07/2015    0 recensioni
[Voices]
[Voices][Voices]Ciao a tutti. Ho trovato questa fanfiction in inglese su un sito e ho deciso di tradurla. Vorrei pubblicare un capitolo al giorno ma non sono sicura di riuscirci a causa dei vari impegni. Cercherò comunque di far passare poco tempo tra la pubblicazione dei vari capitoli. Di seguito riporterò l'introduzione originale tradotta.
Sono passati 7 mesi da quando le Bellas vinsero il campionato mondiale di canto acapella. Beca e Jesse vivono insieme e i loro anni da cantanti acapella sembrano far parte del passato, ma un giorno Jesse riceve una chiamata da Gail Abernathy-McKadden che invita entrambi a partecipare ad un nuovo torneo.
Faccio schifo con i riassunti, leggete e giudicate voi stessi. Il rating è arancione per il linguaggio, solo in caso.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Era una domenica mattina come le altre a casa di Jesse Swanson e Beca Mitchell ad Atlanta. Anche se erano già le 11.30, Beca stava ancora dormendo beatamente nel letto che aveva condiviso col suo ragazzo per 7 mesi, da quando loro due avevano deciso di andare a vivere insieme dopo che lui tornò dal suo viaggio di lavoro a Los Angeles e lei si esibì per l'ultima volta con le Barden Bellas al campionato mondiale di canto acapella, vincendo l'evento. Era passato molto tempo da quel momento, e sembrava che i loro anni da cantanti acapella appartenessero a decenni prima. Ora Beca, che lavorava al 'Residual Heat Record Label', sognava ancora di diventare una produttrice musicale. Aveva una lunga strada davanti a sé, ma era già passata da una posizione interna ad essere assistente produttore molto velocemente, ed era orgogliosa di sé stessa per questo. Jesse, il suo ragazzo per quasi quattro anni, era un vero appassionato di musica e film e sognava un giorno di diventare un compositore di colonne sonore. Aveva già partecipato a dei progetti a basso budget a Los Angeles alcuni mesi prima, nello stesso periodo in cui Beca si stava preparando per il campionato mondiale, e loro furono costretti ad avere una relazione a lunga distanza per un po'. Una settimana dopo il suo ritorno, comprarono un appartamento e andarono a vivere insieme, e avevano già passato il loro primo Ringraziamento, Natale e Capodanno nella loro nuova casa.
Quella mattina era fredda, come la maggior parte delle mattine di gennaio. Jesse si era alzato presto e stava preparando la colazione in cucina, anche se stava avendo un momento difficile con il fornello dato che il gas stava iniziando a finire. Indossava una vecchia maglietta color porpora dei Rolling Stones, un pantalone della tuta nero e snickers bianche. La sua lotta era dura mentre cercava di finire di cucinare alcuni pancakes sul fornello economico, ma riuscì a cuocerli completamente prima che la fiamma si estinguesse. Li mise in due piatti (uno per lui e uno per Beca), versò il caffè in un paio di tazze, riscaldò il pane al microonde e si sedette al tavolo con tutto pronto per essere mangiato nel momento in cui Beca avesse deciso di alzarsi. Non era una colazione di qualità come quelle del ristorante, ma loro erano già abituati alle povere competenze culinarie di entrambi.
La loro casa era un piccolo monolocale, le cui pareti erano tutte dipinte di bianco e il cui pavimento era in legno. Il loro salotto aveva due divani blu e una poltrona dello stesso colore, e un impeccabile tavolino di vetro era posto al centro. La sala da pranzo consisteva in quattro sedie poste attorno ad un piccolo tavolo dove Jesse era già seduto. In cucina c'erano un frigo, un fornello, un forno e un microonde, oltre ad un paio di piani di lavoro e di credenze. Un piccolo bagno con un gabinetto, una doccia e un lavello era situato di fronte all'unica camera da letto dell'appartamento, dove c'era un letto matrimoniale con tanti cuscini e coperte calde che erano molto utili durante le serate di film e durante l'inverno. Un armadio a formato centrale e una TV completavano lo scenario.
Jesse stava ancora aspettando Beca quando il telefono cominciò a suonare sul tavolo.
'Questo è strano' disse a sé stesso quando lo prese. 'Chi potrebbe essere di domenica?'
Non riconobbe il numero ma decise comunque di rispondere.
"Pronto?"
"Buongiorno" una voce femminile rispose dall'altra parte del telefono. "Potrei parlare con il signor Jesse Swanson, per favore?"
C'era qualcosa di familiare nella voce della donna, ma Jesse non riusciva ad attribuirla a qualcuno in particolare.
"Sarei io. Chi parla?"
"Gail Abernathy-McKadden dall'ICCA"
In quel momento gli fu chiaro.
"Giusto! Sei la commentatrice, vero?"
"Sì. Come sta, signor Swanson?"
"Oh, per favore, mi chiami Jesse. Cosa posso fare per te, signora Abernathy?" era incuriosito dal motivo della sua chiamata.
"Vedi Jesse, parlo per conto dell'ICCA per invitarti a partecipare ad uno speciale evento che programmiamo di effettuare in primavera."
In quel momento Beca apparve in sala da pranzo, ancora assonnata ma con il viso lavato e i capelli stretti in una cosa di cavallo. Indossava una felpa grigia e dei pantaloni dello stesso colore, ed era a piedi nudi. I suoi occhi blu scuro, anche se stanchi, stavano già brillando di astuzia e ingenuità. Stava sbadigliando quando baciò delicatamente la testa di Jesse. Si accorse che Jesse stava parlando con qualcuno al telefono, così si sedette sulla sedia di fronte a lui e cominciò a bere il suo caffè. 
"Un evento speciale? Di che tipo?"
"Preferirei discutere dei dettagli personalmente, se non ti dispiace, per chiarire effettivamente qualsiasi dubbio possa avere"
"Okay allora, come desideri."
"Ora, so che hai una relazione con la signorina Beca Mitchell."
"Esatto. Perché lo chiedi?" Jesse cominciava ad essere davvero curioso dell'intera faccenda.
"E' invitata anche lei a partecipare al progetto. Siete dispondibili stasera a cena? Diciamo, attorno alle 18.30?" Jesse guardò velocemente il suo orologio, che segnava le 12.05. Poi guardò Beca, che era profondamente concentrata a bere il suo caffè, come se fosse una gara.
"Si, certamente. Dove possiamo incontrarci?"
"Eccellente! Cosa ne pensi di 'The Optimist' a Downtown Atlanta?"
"Beh..." Jesse non sapeva cosa dire, dato che era un ristorante rinomato e lui e Beca avevano un budget ristretto. "Vedi signora Abernathy, il fatto è che al momento non siamo proprio messi bene in fatto di soldi, quindi.."
"Oh, non preoccuparti di questo, figliolo! Sono davvero interessata a farvi partecipare a questo progetto, quindi sai che ti dico? Ci penso io."
"Non è necessario..."
"Sciocchezze! Ci vediamo alle 18.30 al 'The Optimist', okay?"
Jesse non poteva fare altro che sorridere davanti all'insistenza della donna. Invece di annoiarlo, c'era qualcosa di contagioso nel suo misterioso entusiasmo.
"Okay, ci vediamo li."
"Non tardate." Immediatamente dopo averlo detto riagganciò il telefono. Nello stesso momento Beca posò la sua tazza vuota.
"Hey fenomeno! (lui la chiamava così dal loro anno da matricole) Scusa per questo." Disse Jesse quando lanciò il telefono sul divano e si porse in avanti per darle un bacio sulle labbra.
"Chi era?" gli chiese lei.
"Gail Abernathy-McKadden, dall'ICCA"
Beca lo guardò, curiosa.
"La commentatrice? Che cosa voleva?"
"Invitarci a partecipare ad un evento speciale in primavera."
"Un evento acapella?"
"Non lo so, non me l'ha detto. Anche se credo che abbia qualcosa a che fare con quello, altrimenti perché dovrebbe chiamarmi? Ha detto che vuole discuterne personalmente, quindi la incontreremo per cena alle 18.30 al 'The Optimist'."
"Questo è strano."
"Ha insistito. Sono davvero curioso di sapere cosa potrebbe riguardare tutto questo."
"Forse vogliono farci essere giudici alle nazionali di quest'anno."
"Forse."
Dopo alcuni secondi di silenzio Beca guardò la sua colazione e non potè trattenersi dal ridere.
"Pensavo che avessimo deciso di non provare a cucinare mai più."
"Lo so, lo so! Non poteva fare altro. Provalo e dimmi che ne pensi. 100% sincera."
Prese forchetta e coltello tagliò un piccolo pezzo di pancake. Lo assaggiò e la sua espressione rimase neutrale. Dopo averlo sputato, fissò Jesse.
"Beh, che ne pensi?"
"Vuoi che menta perché sono la tua ragazza?"
"Assolutamente no."
Beca sorrise e si porse in avanti per dargli un bacio.
"Sei proprio uno strambo."




Ciao ragazzi! Ho deciso di cimentarmi in questa nuova esperienza per provare a fare qualcosa di diverso dal solito. Ho trovato questa fanfiction che ho trovato molto carina e ho deciso di tradurla. Ovviamente ho prima ottenuto il consenso dell'autore che, a proposito, si chiama 'bonesgadh'. Vi lascio il link della sua pagina in caso vogliate leggere la storia originale o qualche sua altra storia: https://www.fanfiction.net/u/4297836/bonesgadh 
Un bacio a tutti, 
Lolo.
  
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