Non ho sempre amato sorridere, Eleni.
Non quando mi aggiravo, da solo, inciampando nei cadaveri disseminati tra le strade del mio villaggio. Altro non mi rimaneva che chinarmi sulla salma di turno e strapparle dal collo e dai polsi qualche oggettino d’oro; alla meno peggio, mi limitavo a frugare nelle tasche del disgraziato. Di giorno borseggiavo e rapinavo; di notte facevo lo sciacallo dei morti.
Morti non miei, ovvio: questo privilegio spettava al dio cui più di ogni altro ho sempre voluto spaccare la faccia. Gli Spectre l’hanno spesso avuta facile…
Almeno sinora.
Credevo di conoscerla: la disperazione, intendo. Per questo mi credevo invincibile, schernendo ogni mio avversario. Ma la disperazione, quella vera, ha a che fare con una voragine che ti si apre sotto i piedi per inghiottirti e renderti un semplice nulla.
Per questo ora sorrido, Eleni.
Perché adesso so farmi beffe di una nera stella a cinque punte il cui cupo splendore non mi affascina più.
Perché nella mia mente un nuovo quadro ne ha sostituiti molti altri: quello in cui ti osservo, al mattino, mentre brontoli sul crespo dei tuoi capelli e sulle occhiaie che ti lascio per ogni nostra lunga notte insieme.
Perché, infine, anche mentre un ultimo mio pugno risuona, secco, io mi sto regalando un ricordo. Dura un solo attimo, per il tempo di un respiro… o di un battito d’ali…
E’ solo un piccolo lusso che adesso oso permettermi, Eleni.
Ma non posso che sorridere al ricordo di una Ninfa che faceva il bagno.
Sorridi con me, Eleni. Anche se per l'ultima volta.
Non quando mi aggiravo, da solo, inciampando nei cadaveri disseminati tra le strade del mio villaggio. Altro non mi rimaneva che chinarmi sulla salma di turno e strapparle dal collo e dai polsi qualche oggettino d’oro; alla meno peggio, mi limitavo a frugare nelle tasche del disgraziato. Di giorno borseggiavo e rapinavo; di notte facevo lo sciacallo dei morti.
Morti non miei, ovvio: questo privilegio spettava al dio cui più di ogni altro ho sempre voluto spaccare la faccia. Gli Spectre l’hanno spesso avuta facile…
Almeno sinora.
Credevo di conoscerla: la disperazione, intendo. Per questo mi credevo invincibile, schernendo ogni mio avversario. Ma la disperazione, quella vera, ha a che fare con una voragine che ti si apre sotto i piedi per inghiottirti e renderti un semplice nulla.
Per questo ora sorrido, Eleni.
Perché adesso so farmi beffe di una nera stella a cinque punte il cui cupo splendore non mi affascina più.
Perché nella mia mente un nuovo quadro ne ha sostituiti molti altri: quello in cui ti osservo, al mattino, mentre brontoli sul crespo dei tuoi capelli e sulle occhiaie che ti lascio per ogni nostra lunga notte insieme.
Perché, infine, anche mentre un ultimo mio pugno risuona, secco, io mi sto regalando un ricordo. Dura un solo attimo, per il tempo di un respiro… o di un battito d’ali…
E’ solo un piccolo lusso che adesso oso permettermi, Eleni.
Ma non posso che sorridere al ricordo di una Ninfa che faceva il bagno.
Sorridi con me, Eleni. Anche se per l'ultima volta.
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Avvisi inerenti ai personaggi della seguente fan fiction: Il personaggio IC di MANIGOLDO tratto dalla serie Lost Canvas© non mi appartiene. Nel pieno rispetto dei diritti di autore e della proprietà intellettuale, esprimo, con questa storia da me redatta senza fini di lucro, la mia totale deferenza a Mr. Masami Kurumada. Il personaggio OC di Eleni è invece di mio esclusivo appannaggio e diritto d’autore. Ambo i personaggi sono maggiorenni.
LCS innominetuo.