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Autore: Risa Lily Angelie    06/07/2015    4 recensioni
Attenzione: Sequel di Alla fine tutto va bene; se non va bene, non è la fine, è comprensibile solo per chi ha letto la suddetta long.
***
L'ha lasciata andare.
Lui, che le ha fatto male più di chiunque altro. L'ha lasciata andare, l'ha fatta scappare via. Via da lui, via dai ricordi.
E stavolta non c'entra Kanzaki, non c'entra nessuno e forse è questa la cosa peggiore; l'impotenza.
Non è stata colpa sua, non è stata colpa di nessuno. E' successo e basta.
La colpa, se così si può definire, è stata solo di Koizumi, che ha scelto di arrendersi, di non combattere, di andare via e dimenticare.
Eppure non riesce ad avercela con lei; darebbe qualsiasi cosa per poterla stringere ancora, un'ultima volta.

***
[Risa/Otani.]
{Avvertenze: OOC in vari punti.}
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Otani, Risa Koizumi, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lovely Complex: It isn't over. '
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Risa stringe con forza il biglietto da visita che ha tra le mani e guarda la porta di quello studio. Lancia un'occhiata fugace alla targhetta dorata:
Iwao Sasaki - Psicoterapeuta.
Koizumi si fa forza, deglutisce un po' a disagio e pigia il campanello sulla destra; le apre una donna di diversi centimetri più bassa di lei, con i capelli raccolti in uno chignon biondo.
La ragazza dai capelli rossi sorride: "Sono Risa Koizumi, sono qui per l'appuntamento delle cinque con-"
"Oh certo, l'aspettavamo, venga."
Koizumi entra in quella piccola sala; sulla destra c'è la scrivania della segretaria, a sinistra una porta con sopra scritto Toilette e di fronte a lei una porta bianca, chiusa.
La signorina che l'ha fatta entrare le fa cenno di attendere, poi sparisce dietro la porta bianca.
Risa, rimasta sola, incrocia le braccia e sposta il peso da un piede all'altro; tempo qualche minuto e la donna si riaffaccia, facendole segno di entrare.

***

"Allora, signorina Koizumi; come mai è qui?"
Risa osserva lo studio: è piccolo. Come nei film, lei è sdraiata su uno di quei lettini di pelle nera e lui, il suo psicoterapeuta, è di fianco a lei, seduto su una poltrona, e in mano un block notes.
"Me l'ha consigliato la mia psicoterapeuta di New York, la dottoressa Margaret Johnson." risponde con voce atona.
Ha portato le mani in grembo; le tiene unite, con le dita che si intrecciano. Si guarda le scarpe, senza la minima emozione.
"E perché ha bisogno, in generale, della psicoterapia?"
Koizumim rotea gli occhi, lo guarda e sbuffa: "La dottoressa Johnson dovrebbe averle inviato la mia cartella. C'è tutto lì, quello che deve sapere." Si agita sul lettino; è diventato improvvisamente scomodo.
"Non ne dubito; ma vedi, è importante che il paziente riesca a-"
"Ho capito, ho capito." capitola in fretta Koizumi, interrompendo l'uomo. Si mette a sedere e lo guarda in faccia: è giovane, non avrà più di una trentina d'anni e forse lei l'avrebbe anche trovato carino, qualche anno fa. "In breve? Ho-"
Stavolta è Iwao ad interromperla: "No, non in breve. Cominci dal principio, signorina Koizumi."
Risa sbuffa, si sdraia nuovamente sul lettino, guarda il soffitto bianco e comincia a raccontare.

***
"Otani, non dovrei dirtelo..."
Il ragazzo inarca un sopracciglio e guarda Nobuko scrollare le spalle: "Dirmi cosa?" chiede, con una leggera punta di curiosità.
"Non dovrei, non dovrei... Mi ucciderà, lo so." Nobu si mette le mani davanti al viso e Nakao le passa una mano confortante sulla schiena.
Sono a casa della coppia, in cucina, ed sono seduti al tavolo: Otani da un lato, Nobu e Nakao dall'altro.
"Chi ti dovrebbe uccidere?" domanda Otani con un velato sarcasmo.
"Risa. E' tornata."
Atsushi si aggrappa con forza alle gambe del tavolo. Trema, è pallido, vorrebbe non essere così spaventato, vorrebbe non avere quelle reazioni, ma Lei è tornata e ora la sua vita non è la stessa. 
Si fa forza, deglutisce a fatica e trova il coraggio di chiedere: "Quando...?"
"Qualche giorno fa. L'ho vista ieri." risponde Nobu, con aria dispiaciuta.
Otani annuisce lievemente; sente qualcosa nel petto, un dolore sordo. Vorrebbe chiedere a Nobuko come sta, se è cambiata, se è felice, se è ancora bellissima come allora... Si ritrova quasi a sorridere, all'ultimo punto. Lei è la sua Risa, non potrebbe mai non essere bellissima. 
Non riesce a chiedere più niente; vorrebbe, davvero, ma non ci riesce. Così annuisce di nuovo, poi si alza in piedi.
"Devo andare..." bisbiglia quasi impercettibilmente.
Nakao prova a fermarlo, ma Otani è più veloce e dopo pochi istanti è fuori dall'abitazione.

***
Koizumi lancia via la borsa e cade a terra con un tonfo. Si passa le mani tra i capelli, legati in un'unica treccia, cacciandosi via i ciuffi che le incorniciano il viso.
Con un gesto rapido si toglie le scarpe e le scaraventa lontano; poi è il turno della maglia e dei pantaloni.
In sola biancheria, cammina scalza fino alla camera da letto. In un angolo guarda quelle lenzuola, messe lì in attesa che trovi il coraggio di gettarle via. Ma Risa va oltre, spalanca l'armadio e tira fuori la prima cosa che le capita sottomano; è un vestitino striminzito, le arriva a metà coscia ed ha una scollatura sulla schiena abbastanza evidente. Ma lei è sola in casa, non le importa.
Si scioglie la treccia e i capelli le finiscono tutti davanti, mossi a causa della loro precedente capigliatura. E' in quel momento, mentre sta cercando una spazzola - e dove l'ha messa? Perché è così disordinata da non ricordarsi dove mette le cose? - che sente una chiave che si infila nella toppa della porta di casa.
Koizumi spalanca gli occhi scuri e si mette in allerta; afferra il primo oggetto che trova sulla destra e lo pone davanti a sé - e si accorge che è un banale telecomando - e si appiattisce contro il muro grigiastro. 
'Chi è? Chi vuole entrare?' si chiede febbrilmente Risa, terrorizzata.
Quando la porta si apre, lei esce fuori dal suo nascondiglio con il telecomando davanti a sé, pronta all'attacco.
Solo che ciò che si ritrova davanti non era esattamente ciò che si aspettava.
"... Otani." farfuglia, facendo cadere il telecomando con un tonfo sordo.
"Koizumi..." balbetta lui; non si aspettava di trovarla, a dirla tutta.
Da quando si sono lasciati, Otani spesso torna in quella casa; guarda le loro vecchie cose, magari piange un po', si maledisce per tutti i suoi errori... Ma non ha mai spostato un solo mobile da quando Risa se ne era andata. Lui ha solo pensato di andare lì, sfogarsi un po', e tornare a casa.
"Chi-" Risa trema, quasi; sono passati due anni, ma le sensazioni, i sentimenti stanno sempre lì, tra la gola e lo stomaco, che le rendono impossibile parlare. "Chi ti ha detto che ero qui?"
"Nessuno." risponde Otani ed è sincero. "Non lo sapevo, io volevo solo..." smette di parlare, perché il sguardo cade sullo striminzito vestito di Koizumi. "... sono passato in un brutto momento...?" balbetta, deglutendo a fatica. Ha appena visto le gambe bianchissime di Risa e vorrebbelo vorrebbe davvero, con tutto il cuore - che non avesse sempre le stesse reazioni. Ma invece no, le sensazioni che prova sono sempre, sempre le stesse. 
Koizumi si ritrova a scuotere la testa, turbata: non è cambiato più di tanto.
No, bugia. E' cambiato eccome. Ha il viso più affilato, un po' più maturo, ed è più muscoloso dall'ultima volta che l'ha visto. 
"No... Io mi stavo solo..." si ferma; sta sudando. E lei odia sudare. Quell'estate è la più calda degli ultimi anni e vedere Otani in camicia bianca non l'aiuta affatto. Vorrebbevorrebbe sul serio - che il suo corpo non reagisse in quel modo, guardandolo, ma è più forte di lei. E lei si odia, per questo. "... cercando di ambientarmi." termina, sventolandosi nervosamente la mano davanti al viso, sperando in un po' di refrigerio.
"Oh, capisco..." commenta Otani. Il suo sguardo cade sul telecomando, finito esattamente a metà della distanza che separa i due. "Ti è caduto..."
"Oh..." farfuglia Risa, guardando ai suoi piedi.
"Faccio io." dicono, in contemporanea; sbuffano entrambi  - avrebbero voluto, sul serio, non essere più sincronizzati, ma certe cose non possono cambiare - e si lanciano al recupero del telecomando; quando lei posa la mano per prenderlo, lui la sfiora.
Koizumi solleva lo sguardo, trovandosi a pochi centimetri dal viso di Atsushi.
Lei allontana la mano, come se fosse scottata; lui prende il telecomando e glielo porge.
"Tieni." sussurra Otani, imbarazzato, volgendo lo sguardo altrove.
Risa prende l'oggetto tra le mani; guarda a terra mentre bofonchia un "Grazie".
Otani si alza in piedi: "Forse ora dovrei andare."
Koizumi, ancora a terra, non riesce a fare a meno di annuire.
Lui si ferma con la mano sulla porta, poi si volta a guardarla: "Come stai, Koizumi?"
E quando Atsushi fa quella domanda, qualcosa dentro di Risa si spezza. E' come se tutta quella rabbia, tutto quel dolore trattenuto sia imploso. Si sente in un mare di emozioni, anzi, in un oceano. E lei non vuole che lui lo sappia.
Si stringe nelle spalle, ancora seduta a terra: "Bene", mente. Non può fare quasi a meno di essere disgustata dal suo essere diventata così brava a mentire.
Otani stringe con forza la maniglia: "Mi fa piacere", dice. Poi la guarda negli occhi e gli fa la domanda più temuta: "... stai con qualcuno?"
Koizumi si sente come se Atsushi l'avesse presa a pugni; come può anche solo pensare una cosa del genere? Di lei?!
Si impone di stare calma; scuote la testa e sospira: "No", risponde. "Come potrei?", domanda, più a se stessa che a lui.
"... Cosa?" chiede Otani, sudando freddo.
Risa lo guarda, gli fa un sorriso stanco e ha gli occhi pieni di lacrime: "Come potrei stare con un altro, se amo ancora te?"














 
Angolo di Risa:
Ciao, gente.
Sono cattiva? Lo so.
Non ci state capendo una beneamata mazza? Nemmeno io.
Avevo promesso che mi sarei occupata delle cose "quasi finite", ma la data del mio orale si avvicina e sono giorni che avevo in mente la scena iniziale del capitolo, quindi non ho potuto non scrivere. E una volta scritto, ne ho approfittato.
Dunque, passiamo con ordine: sì, Risa va da uno psicoterapeuta. La domanda è: perché?
Vi prometto che a breve sarà tutto chiaro, anche se forse qualcuno ci è già arrivato.
So che sono entrambi estremamente OOC, ma dovreste provare a mettervi nei loro panni... Ah già, ancor anon vi ho detto che è successo, giusto(?)
Ma comunque, Risa è profondamente diversa, lo so. Otani non è da meno, so anche questo.
Sono entrambi adulti, entrambi estremamente feriti l'uno dall'altra ed entrambi non sanno come districare quell'insieme di emozioni che provano.
Che posso dire? Ricordatevi di Iwao Sasaki, sarà un personaggio che ricorrerà diverse volte ^^"
Alla prossima!

Risa Lily Seredhiel.
   
 
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