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Autore: 10aprile1912    09/07/2015    0 recensioni
Il 10 Aprile del 1412 decisi di liberarmene ed emanciparmi. Fu la sera in cui la mia famiglia mi vide per l'ultima volta, così i miei amici e così il sole.
Genere: Malinconico, Sovrannaturale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La vita di ognuno di noi è caratterizzata da alcuni limiti che ci vengono imposti dalla società, dalle persone che abbiamo intorno, dalle situazioni che dobbiamo affrontare o dall'universo stesso. Sono limiti che l'uomo possiede, se così si può dire, per natura, essendo, come molti filosofi del passato lo hanno definito, proprio per natura un animale sociale, propenso quindi alle relazioni con gli altri e destinato alla società. Una società, però, non libera, nella quale lo stesso concetto di individuo libero è un concetto estraneo all'uomo, che vede il "fare solo ciò che si vuole e non ciò che si dovrebbe" come anarchia generale. Ma l'uomo è realmente un "animale sociale" o è soltanto un ANIMALE, destinato quindi non più alla società ma unicamente al proprio istinto? E se l'uomo fosse per natura libero e non schiavo di quei limiti che lui stesso ha creato? In questo caso dovremmo iniziare a prenderne coscienza e a sentirci liberi, negarci l'esistenza di limiti, non accettare tutto ciò che ci viene imposto, ma tendere, invece, solo verso ciò che per noi è importante. La prima tappa per essere liberi è sentirsici, ritrovare quindi l'unica libertà che, forse, oggi è possibile ritrovare, quella interiore. Lasciarsi andare e scegliere. Scegliere chi siamo e chi vogliamo essere, o meglio, scegliere di far prevalere chi siamo davvero, su ciò che la società vorrebbe che fossimo, non animali sociali, ma animali liberi. Io quel 10 Aprile del 1412 scelsi la libertà, il ritorno alla grande madre, unica creatrice di tutte le cose. Scelsi il disprezzo di quelle macchine da lavoro che per me gli umani rappresentavano, esseri vuoti, devoti ad un Dio creato a loro immagine e somiglianza, che con la loro presunzione oscurarono, sin dal loro primo passo sulla terra, la potenza della natura. Ma cosa può, contro l'indistruttibilità di questa, la misera umanità? Io scelsi di tirarmi fuori dal superfluo e di aggregarmi alla madre terra. Essere io stessa eterna e immortale.
   
 
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