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Autore: Niky_94    13/07/2015    4 recensioni
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fanfiction basata sulla serie “I Dalton” (Xilam Animation)

 

 

 

 

 

 

<< Allora? >> domandò la signorina Betty, irritata. Incrociò le braccia sul petto e guardò severamente la ragazza seduta di fronte a lei.

Niky abbassò lo sguardo sul quaderno e fissò la pagina bianca, la quale avrebbe dovuto essere occupata dal riassunto che l'insegnate aveva assegnato per quel giorno, e scosse la testa. “Stavolta William mi ucciderà, me lo sento!” pensò, sconsolata.

<< Come hai detto, prego? >> domandò a donna.

Niky si rese conto che, persa nei suoi pensieri, doveva aver pronunciato il nome de fratello a voce alta. << Uh, no, io... dicevo che... >> Il suo sguardo si illuminò << Dicevo che non ho potuto scrivere il riassunto perché ho dovuto prendermi cura di mio fratello William” dichiarò candidamente << Ha avuto una brutta influenza >>

Lo sguardo della signoria Betty si addolcì << Oh, mi dispiace molto... Sta molto male? >>

<< Purtroppo si >> rispose la ragazza, fingendosi addolorata << Non riesce ad alzarsi dal letto... >>

<< Oh, poverino! >> esclamò l'insegnante. Scosse la testa, e sorrise << Se le cose stano così, è tutto a posto. Non preoccuparti per il riassunto, me lo consegnerai quando tuo fratello si sentirà maglio >>

Niky sorrise, raggiante: il trucco del “fratello malato” era vecchio come il mondo ma, a quanto pareva, funzionava ancora perfettamente.

La signorina Betty tornò di fronte alla lavagna, e sorrise ai suoi studenti. << Bene, le lezioni di oggi sono terminate. Non dimenticate di leggere il capitolo quattro del libro di storia. Buon pomeriggio a tutti! >>

In quel momento, la campanella che annunciava la fine delle lezioni riempì la stanza con il suo trillo acuto e vivace. I detenuti si alzarono tutti insieme, e si precipitarono nel cortile, ridendo e scherzando allegramente tra loro.

Niky raccolse i suoi libri e, dopo aver salutato l'insegnante, uscì dall'aula.

<< Ehi, ciao, piccola! >> la salutò William con un sorriso, andandole incontro con il braccio alzato, per richiamare la sua attenzione.

La ragazza sobbalzò << W-William! Che cosa ci fai qui? >>

Il sorriso di lui si fece più largo << Che domanda, sono venuto a prenderti! Com'è andata a scuola? >>

Niky impallidì: se la signorina Betty lo avesse visto, avrebbe capito che le aveva mentito, e sarebbe stata in guai seri. << Ehm... benissimo! >> esclamò, rivolgendogli un sorriso nervoso. Rivolse uno sguardo preoccupato in direzione dell'aula ed emise un sospiro di sollievo, constatando che la signorina Betty era ancora seduta alla scrivania, intenta a correggere i riassunti che i gli studenti le avevano consegnato poco prima. Decise comunque che non fosse prudente che il fratello restasse in bella vista in mezzo al cortile.

<< Ehi ma... Che fai? >> domandò William stupito, quando la sorella lo afferrò per le braccia ed iniziò a tirare.

<< Ehm... ho bisogno del tuo aiuto, fratellone, mi serve una mano a studiare! >> disse lei, cercando di trascinarlo verso le celle << Puoi aiutarmi? >>

<< Ehm.. ma certo! >> borbottò lui, confuso << Sai che puoi sempre contare su di me! >>

<< Grandioso! >> rispose lei sorridendo e, senza lasciare andare William, si avviò di corsa verso la loro cella.

 

 

<< Allora, da che cosa vuoi cominciare? >> domandò William con un sorriso, guardando la sorella.

<< Uhm, bhe, vediamo... >> Niky fece scorrere rapidamente lo sguardo sui volumi che aveva disposto uno accanto all'altro sulla brandina di legno del fratello; alla fine, ne scelse uno dalla copertina di colore blu << Iniziamo con Matematica >> disse, sollevandolo per mostrarlo anche a William.

<< Molto bene >> disse lui, e aprì il libro nel punto in cui la ragazza aveva lasciato il segnalibro. << Trigonometria, interessante... >> commentò, dopo aver sfogliato alcune pagine.

<< Certo, come no! >> ridacchiò la ragazza, e gli sorrise << Grazie per aver accettato di darmi una mano >>

William sorrise a sua volta << Figurati, mi fa piacere aiutarti, sorellina! >> Abbassò per un istante lo sguardo sul libro, ed assunse un'aria pensierosa << In effetti... Mi ha un po' stupito il fatto che tu mi abbia chiesto aiuto. Mi sono sempre offerto di darti una mano a studiare, ma non c'è mai stato verso di convincerti... >> Alzò lo sguardo, e studiò intensamente la sorella << Cosa ti ha fatto cambiare idea? >>

<< Oh, bhe, sai... Mi sono resa conto di avere davvero bisogno di una mano... >> buttò lì Niky, fingendo di essere realmente convinta di ciò che diceva << E ho pensato che nessuno meglio di te avrebbe potuto aiutarmi... >> concluse, sorridendo timidamente.

Le labbra di lui si aprirono in un grande sorriso << Sono molto fiero di te, piccola >> dichiarò sinceramente << Finalmente hai capito che la scuola è importante >>

<< Già, proprio così >> asserì la ragazza, con aria solenne. Poi, la su espressione cambiò: si mordicchiò il labbro inferiore, e guardò il fratello con aria incerta << Quindi... Non ti dispiacerà restare qui a studiare con me diciamo... Per tutto il pomeriggio, vero? >>

<< Per tutto il pomeriggio? >> fece lui, stupito << La signorina Betty ti ha assegnato così tanti compiti? >>

Niky si mordicchiò nuovamente il labbro inferiore, nervosa << Bhe, no, >> disse, in tono incerto << ma dato che i prossimi argomenti sono abbastanza complicati, ho pensato che avrei seguito meglio la spiegazione, se gli avessi dato uno sguardo prima, insieme a te... >>

Il sorriso di William si fece, se possibile, ancora più largo << Oh Niky, stai davvero diventando una ragazza responsabile! >> esclamò, gli occhi che luccicavano per la commozione << Di questo passo, sono certo che diventerai la prima della classe! >>

La ragazza sorrise, a disagio. “Perfetto,” si disse “per la prima volta William è orgoglioso di me, e io gli sto raccontando una bugia dietro l'altra!” All'improvviso, si sentiva la gola secca, e il suo stomaco sembrava essersi arrotolato su sé stesso. “Bhe, forse non è proprio una bugia...” pensò, cercando di mettere a tacere quei fastidiosi sensi di colpa “o, almeno, non lo sarà, se mi impegnerò davvero, questo pomeriggio. Studierò a fondo, e dimostrerò a William che non sono una causa persa!”

<< Ehi, sorellina, ti sei incantata? >> domandò lui, muovendole una mano davanti al viso, come per controllare la sua reazione.

<< Eh? >> fece Niky, riscuotendosi di colpo dai suoi pensieri << Oh, no, no, va tutto bene, possiamo iniziare >> dichiarò in tono deciso; aprì il quaderno degli appunti, afferrò il pennino, e alzò gli occhi sul fratello.

<< Molto bene, iniziamo: la Trigonometria è la parte della Matematica che studia i triangoli a partire dai loro angoli. Il compito principale della Trigonometria... >>

 

 

Dopo circa due ore, Niky alzò la mano << William? >>

Lui smise di spiegare e la guardò << Si? >>

<< Possiamo fermarci per un momento? >> domandò lei timidamente << Ehm... dovrei andare in bagno... >>

L'uomo sorrise, ed annuì << Ma certo. Ti aspetto qui >>

<< Grazie >> disse lei << Torno subito! >> E sparì nel corridoio.

 

 

<< Ah, >> sospirò Niky, uscendo dal bagno << per un momento ho temuto di scoppiare... >> Si lavò le mani, le asciugò, e controllò il proprio riflesso nello specchio: occhi scuri, capelli castani lunghi fino alle spalle; un naso troppo piccolo, sulla punta del quale scivolavano continuamente gli occhiali dalla larga montatura. Le guance rotondette e morbide, che si decoravano con qualche piccola lentiggine se colpite a lungo dal sole, facevano sì che la ragazza sembrasse più giovane di quanto non fosse in realtà. Nessuno le attribuiva mai i suoi ventun anni.

“Bhe... Sarà meglio tornare in cella, ora, William si starà domandando dove sono finita...”

Attraversò il cortile, diretta verso la porta di ferro all'imboccatura del corridoio che conduceva alle celle, quando...

<< NIKY DALTON! >> esclamò una voce alle sue spalle.

La ragazza si voltò di scatto, sobbalzando alla vista della signorina Betty, che marciava a passo di carica nella sua direzione, con un'espressione estremamente irritata sul viso.

<< Ehm... Buon pomeriggio, signorina Betty... Posso fare qualcosa per lei? >> domandò Niky, nervosa.

<< Certo che puoi fare qualcosa per me! >> esclamò l'altra in tono seccato << Per esempio, potresti spiegarmi perché mi hai mentito riguardo a William! >>

La ragazza impallidì << C-che cosa? >>

<< Ho incontrato il signor Peabody poco fa, in infermeria, >> spiegò la signorina Betty, irritata << stavo cercando alcune medicine per curare l'influenza, dal momento che mi avevi raccontato che tuo fratello è molto malato. Abbiamo iniziato a chiacchierare, e quando gli ho detto di William, il signor Peabody mi ha assicurato di aver visto tuo fratello spaccare le pietre insieme a tutti gli altri detenuti, questa mattina! >>

Niky impallidì: tutto a un tratto, le parve di avere appena inghiottito un mattone. << Bhe, sa, i miei fratelli si assomigliano molto, tra loro... >> mormorò, cercando di pensare rapidamente << Il signor Peabody deve essersi sbagliato... >>

L'insegnante le rivolse un'occhiata severa << Non so perché, ma ho la sensazione che tu mi abbia mentito... >>

La ragazza scosse la testa energicamente << No, è la verità, signorina Betty! >> dichiarò, iniziando a sudare freddo << William è a letto malato, glielo assicuro! >>

<< Molto bene, >> rispose la signorina Betty, mettendo le mani sui fianchi << se le cose stanno così, non ti dispiacerà se passo a fare una visita a tuo fratello, per controllare che stia davvero male... >>

Il cuore di Niky sembrò saltare un battito << C-cosa? Ma... >> Fece un passo indietro << Forse non è il caso sa, è molto contagioso... >>

La donna scosse la testa << Non preoccuparti, ho una salute di ferro, mi ammalo molto raramente >>

<< Ma - >>

<< Bene, allora è deciso, >> continuò la signorina Betty, ignorando la timida obiezione << passerò più tardi a controllare che William sia davvero malato. Se mi hai detto la verità, non hai nulla da temere, e ti porgerò le mie scuse >> Socchiuse gli occhi, e avvicinò il viso a quello della studentessa << Ma se mi hai mentito, ti assicuro che niente e nessuno ti salverà da una sospensione! >> E se ne andò come una furia.

<< Signorina Betty, aspetti...! >> chiamò Niky. Tutto inutile: la donna era già lontana. << E adesso che cosa faccio? >> si domandò la ragazza ad alta voce << Sono spacciata! >> Prese a mordicchiarsi le unghie, come faceva sempre quando era molto nervosa. All'improvviso, il suo sguardo si illuminò. << C'è una sola cosa da fare... >>

 

 

<< WILLIAM! WILLIAM! >>

Il detenuto sobbalzò, e sollevò lo sguardo dal volume di Trigonometria che stava leggendo per ingannare il tempo, in attesa del ritorno della sorella. << Ehi, Niky, che ti succede? >> domandò, vedendo la ragazza precipitarsi nella cella, gli occhi spalancati e il viso molto più pallido del solito.

Prima che potesse alzarsi in piedi, Niky si tuffò tra le sue braccia. << William, aiutami, ti prego! >>

<< Ma... Che succede, pulce? >> domandò lui, guardandola preoccupato.

La ragazza si arrampicò sulle sue ginocchia e gli gettò le braccia al collo, nascondendo il viso contro la sua spalla << S-sono in un mare di guai! >>

<< Nei guai? >> ripeté lui. Le posò le mani sulle spalle e la allontanò un poco, per guardarla meglio << Che cos'è successo? Raccontami tutto... >>

Niky fu scossa da un brivido, e strinse forte la stoffa dell'uniforme del fratello tra le dita << I-io... Avevo dimenticato di fare un riassunto che ci aveva assegnato la signorina Betty, e quando oggi ha ritirato i compiti io... ho dovuto dirle una bugia, altrimenti si sarebbe arrabbiata... >>

L'uomo roteò gli occhi << Quale bugia? >> domandò, in tono spazientito.

Lei deglutì a fatica << I-io... Non volevo mentirle... Ho dovuto farlo, altrimenti - >>

<< Quale bugia? >> ripeté William in tono duro, guardandola severamente << Che cosa le hai detto? >>

La ragazza rabbrividì, e scivolò giù dalle ginocchia del fratello, allontanandosi un poco << P-prometti che non ti arrabbierai? >> domandò con voce tremante.

Lui perse la pazienza << NIKY! >> sbottò, balzando in piedi.

Niky sussultò << Le ho detto che eri molto malato e non ho potuto fare il riassunto perché ho dovuto occuparmi di te! >> confessò tutto d'un fiato, gli occhi serrati per la paura.

William rimase a bocca aperta << C-cosa? >> biascicò. I suoi occhi si spalancarono << Allora... E' per questo che mi hai chiesto di restare in cella, questo pomeriggio! >> realizzò, sconvolto << Cercavi di tenermi fuori dai piedi in modo che la signorina Betty non mi vedesse...! >>

Niky fece un balzo indietro << H-ho dovuto farlo, William! S-se ti avesse visto avrebbe capito tutto! >> Si strinse nelle spalle, continuò: << M-mi dispiace, lo so che ho sbagliato, ma non sapevo come altro uscire da quella situazione! >> piagnucolò, cercando di giustificarsi << E-era andato tutto bene, m-ma poi la signorina Betty ha incontrato il signor Peabody, e lui le ha detto di averti visto spaccare le pietre stamattina nel cortile, e così lei ha scoperto tutto! E... e ora sta venendo qui... >>

<< Qui? >> ripeté lui, stupefatto << Ma... Perché? >>

<< V-vuole controllare che tu stia male per davvero... >> Niky deglutì, e alzò lo sguardo sul fratello << Ho... Ho bisogno del tuo aiuto, William! Se vedrà che non sei affatto malato, scoprirà che le ho mentito e... Ha detto che questa volta mi avrebbe sospesa...! >>

<< SOSPESA?! >> esclamò lui con voce strozzata. Strinse i denti, e guardò severamente la sorella << Mi dispiace, ma questo è un tuo problema >> rispose l'altro, scuotendo la testa, categorico << Se avessi fatto il tuo dovere come ti raccomando sempre, non ti troveresti in questa situazione >> Allargò le braccia, e aggiunse: << E poi hai mentito anche a me, Niky! Ho creduto davvero che fossi finalmente diventata una ragazza più responsabile... Ero orgoglioso di te... E invece mi hai solo preso in giro... >> disse, abbassando lo sguardo con aria afflitta.

<< N-no, non è vero, i-io...! >> La ragazza si avvicinò, e lo afferrò piano per i polsi << Non avrei mai voluto mentirti, ma se ti avessi detto la verità ti saresti arrabbiato e... >>

<< Certo che mi sarei arrabbiato! >> sbottò William << Ma sarei stato felice che tu abbia avuto il coraggio di dirmi la verità! Avresti dimostrato di essere una persona matura, che sa capire i propri errori... >>

Lei lo guardò, rossa in viso per la vergogna << M-mi dispiace, William... >>

In quel momento, qualcuno bussò forte alla porta della cella.

<< La signorina Betty! >> esclamò Niky in un sussurro, sobbalzando per la paura.

<< Niky? >> chiamò la voce dell'insegnante, dall'altra parte della porta di ferro << Posso entrare? >> domandò, in un tono che sembrava tutto meno una richiesta.

La ragazza guardò il fratello con aria implorante << Ti prego, aiutami... >> bisbigliò.

William non rispose. Si limitò a spostare lo sguardo dalla sorella alla porta, senza dire una parola.

Niky serrò le palpebre, e si fece forza: non aveva scampo, ormai. Lasciò andare William, e si avviò lentamente verso la porta. << Avanti, >> mormorò, in tono mesto << può entrare, signorina Betty... >>

<< Ah, era ora! >> commentò la donna, impaziente di entrare nella cella. Guardò oltre le spalle della ragazza, e la sua bocca si spalancò per la sorpresa << Oh... >>

Niky si voltò verso il fratello e... sobbalzò.

William si era infilato sotto le coperte, il viso contratto in un'espressione stanca e sofferente. << Oh, buod boberiggio, zigdorida Beddy, >> mormorò debolmente << brego, zi accobodi... >>

Niky si fece da parte, incredula, e l'insegnante varcò timidamente la soglia. << Oh, buon pomeriggio, William... Come si sente? >>

Lui scosse la testa << Dod boldo bede, burdrobbo, >> rispose, imitando la parlata nasale di chi è molto raffreddato << tebo di ezzerbi brezo uda brudda idfluedza... >>

<< Capisco, >> fece la signorina Betty, avvicinandosi un poco << dunque sta davvero male... E Niky si è davvero dovuta occupare di lei... >>

William annuì << E' dabbero uda ragazza idzuberabile, >> asserì, allungando un braccio per stringere a sé la sorella << bi è ztada vicido duddo il dempo! >> Si soffiò rumorosamente il naso in un grosso fazzoletto bianco, poi continuò: << Zbero ghe quezdo dod abbia idterferido cod i zuoi impegni zcolazdigi... >>

La signorina Betty sorrise, e scosse la testa << Oh, non si preoccupi di questo. Pensi soltanto a rimettersi presto >> Rimase in silenzio per un'istante, poi disse, con aria imbarazzata: << A dire il vero, per un momento ho pensato che Niky mi avesse raccontato una bugia per avere una scusa per non fare i compiti, ma... Devo ricredermi. È chiaro che lei sta davvero male, William >>

Questi annuì << Gerdo. Diky dod farebbe bai uda goza del gedere. È uda ragazza odezta, rezpodzabile, e dod direbbe bai uda bugia... >> disse, stingendo la sorella a sé con pi forza.

Lei arrossì ed abbassò lo sguardo, imbarazzata da quel “velato” rimprovero.

L'insegnante sorrise nuovamente << Ora ne sono convinta. Quindi porgo ad entrambi le mie scuse, e spero che vogliate accettarle... >>

I due fratelli annuirono, ed il sorriso sul volto della signorina Betty si fece più largo. << Molto bene. Ora che la faccenda è risolta, sarà meglio che vi lasci, così William potrà riposare >>

L'uomo annuì, con un lieve sorriso.

<< Bhe, ci vediamo domani a scuola, Niky, >> sorrise la signorina Betty << e... scusami ancora >>

Lei scosse la testa << Non c'è alcun bisogno che si scusi... mi creda... >>

<< Bene, allora... a domani >> disse l'altra, e sparì nel corridoio, salutandola con la mano.

<< A domani... >> rispose Niky. Andò a sedersi sulla branda di legno accanto al fratello, e osservò la guardia che aveva accompagnato la signorina Betty richiudere la porta. Trattenne il respiro fin quando non ebbe sentito il rumore della serratura che veniva chiusa a chiave; attese fin quando l'uomo non si fu allontanato lungo il corridoio, poi scoppiò a ridere. Aveva temuto il peggio fino a pochi istanti prima, ed ora non era in grado di contenere il sollievo.

<< Non ci posso credere, ha funzionato! >> esclamò, tra le risa, e abbracciò forte William << Grazie, fratellone, sei stato fantastico! Non so che cos'avrei fatto, senza di te! >> Poi, però, sollevò lo sguardo su di lui; notò l'espressione arrabbiata sul suo volto, e smise subito di ridere. << Io, ehm... forse... forse sarà meglio che vada a scrivere quel riassunto... >> balbettò, lasciando andare il fratello. Gli rivolse un sorriso nervoso e, piano, piano, si allontanò da lui, scivolando sulla panca << E' un compito piuttosto impegnativo, quindi è meglio che mi metta al lavoro... >>

<< Ferma dove sei! >> ordinò lui in tono fermo, facendola sobbalzare. << Dove credi di andare? Abbiamo una faccenda in sospeso da risolvere, noi due... >> La prese per un bracco, e l'attirò a sé << Forza... >> disse poi, indicando le proprie ginocchia.

La ragazza impallidì << M-ma... >> tentò di obbiettare, ma William la interruppe.

<< Niente “ma”, signorina. L'hai combinata davvero grossa, stavolta, e lo sai bene >> la sgridò << Hai rischiato di essere sospesa per aver raccontato una bugia alla signorina Betty, e quel che è peggio, hai mentito perfino a me! >> Fece una pausa, e sospirò << Sono molto deluso da te, pulce... >>

Niky abbassò lo sguardo, incapace di guardarlo negli occhi. Il suo istinto le gridava di pregare William affinché ci ripensasse e decidesse di non punirla. Ma le ultime parole di lui le rimbombavano nella mente, insieme al suo ammonimento riguardo l'assumersi le proprie responsabilità. Forse non era troppo tardi per dimostrargli di essere matura, in fondo... Così, sospirò: << Ok... >> E, con cautela, si sdraiò sulle ginocchia del fratello.

A William non sfuggì questo tentativo di riguadagnare la sua fiducia, e le sue labbra si incurvarono per un momento in un lieve sorriso. Poi, però, ricordò quale compito lo aspettava, e si impose di rimanere concentrato. Posò la mano sinistra sulla schiena della sorella, ed alzò il braccio destro. “Lo faccio per il suo bene...” ricordò a sé stesso, prima di abbassare il braccio, colpendola sul sedere.

<< Ah! >> esclamò Niky, con un sussulto. Si aggrappò ai pantaloni del fratello e chiuse gli occhi, aspettando il secondo colpo, che non tardò ad arrivare. << Ahi! W-William, non così forte, mi fa male! >> piagnucolò.

<< Deve fare male, Niky... >> rispose lui, che in realtà si stava impegnando al massimo per farle meno male possibile << In questo modo ci penserai due volte, prima di fare di nuovo una cosa del genere! >> disse, continuando a sculacciarla.

La ragazza strinse i denti, cercando di ignorare la sensazione di bruciore che aumentava sempre di più. Cercò di resistere più che poté, ma alla fine scoppiò a piangere. << M-mi dispiace! >> disse, con voce strozzata, stringendo forte la stoffa dei pantaloni di lui tra le dita.

William la guardò << Lo so, piccola... >> Le diede ancora un paio di colpi per buona misura, poi si fermò. Posò la mano sulla schiena della sorella e iniziò a massaggiarla con delicatezza. << Niky, tesoro? >> sussurrò << Vieni, tirati su... E' finita... >> Si sporse un poco in avanti, le mise le mani sotto le braccia e l'aiutò a mettersi seduta sulle sue ginocchia.

Niky si sollevò e gli gettò le braccia al collo, stringendosi forte a lui.

L'uomo la strinse dolcemente a sé << Shhhh, piccola, è tutto ok, >> sussurrò << va tutto bene, adesso... >>

Lei lo abbracciò più forte << M-mi d-dispiace, W-William...! >> singhiozzò, piangendo forte nella spalla di lui << N-non s-succederà m-mai -più...! >>

William le carezzò i capelli, e le posò un bacio sulla fronte << E' tutto a posto, adesso, non piangere più... >>

La ragazza si asciugò gli occhi con la mano, e lo guardò << W-Will? >>

<< Si, Niky? >> domandò lui, tenendola ancora in braccio.

Niky abbassò lo sguardo per un secondo, per poi tornare a guardarlo, supplicante << T-ti fidi ancora di me, vero? >>

Lui sorrise, e le scostò una ciocca di capelli dalla fronte << Ma certo, sorellina >> le disse, rassicurante. Poi, la sua espressione si fece seria << Però devi promettermi che non mi racconterai più bugie >> disse, alzando un indice in segno di ammonimento.

La ragazza annuì, seria << T-te lo prometto... >>

William sorrise << Allora è tutto a posto >>

Lei sorrise a sua volta, e lo abbracciò forte. Si sentiva così bene, tra le sue braccia! << Ehm... fratellone? >> mormorò poi.

<< Si? >>

Niky arrossì << Grazie per... avermi aiutata... Sarei stata i grossi guai, se non mi avessi dato una mano... >>

Lui sorrise nuovamente << Sai che puoi sempre contare su di me, pulce... >>

La ragazza annuì.

<< Forza, >> disse poi William, scompigliandole i capelli << vai a studiare. Credo che tu abbia un riassunto da scrivere... >>

Niky annuì di nuovo << Già... >> Stava già per correre via, quando il fratello la fermò.

<< Ehm, Niky? >>

Lei si voltò. << Si? >>

William sorrise << Cerca di non combinare guai, stavolta >>

La ragazza annuì, ridacchiando, scomparve nel corridoio.

 

 

<< Allora, che ne pensi? >> domandò Niky, impaziente.

William fece scorrere lo sguardo sul foglio che aveva in mano un'ultima volta, e sorrise << Hai fatto davvero un ottimo lavoro >> si complimentò, restituendo alla sorella il riassunto che aveva appena finito di correggere.

<< Allora adesso possiamo andare a dormire? >> domandò lei, tentando di soffocare uno sbadiglio.

Il fratello sorrise << Ma certo, pulce >>

<< Alla buon'ora! >> borbottò Joe, dalla sua branda << Qui c'è gente che vorrebbe dormire! >>

William scosse la testa, e si voltò nuovamente verso la ragazza; le diede un bacio sulla fronte, e sorrise << Buona notte, sorellina >>

Niky gli posò un bacio sulla guancia; poi, si arrampicò sulla sua brandina e si infilò sotto le coperte, sorridendo << Buona notte, fratellone >>

   
 
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