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Autore: Yoshiko    25/02/2005    4 recensioni
-Vi dichiaro pertanto marito e moglie.- il sacerdote li fissò con i suoi occhi da miope attraverso le lenti degli occhiali appollaiati sul sottile naso aquilino -Ora può baciare la sposa.-
-In che senso?- domandò Mark Landers.
-Come in che senso? Nel senso che vi ho uniti in matrimonio e che lei adesso può baciare sua moglie.- disse il prete sorridendo paziente.
-Cos’ha fatto?- insistette Mark impallidendo.
-Vi ho sposati or ora e…-
-Ci ha sposati? Ma è pazzo?- biascicò il ragazzo scioccato.
-Se questo è uno scherzo non lo trovo divertente…- balbettò Jenny incredula."
Un matrimonio, un incendio, un salvataggio, un arrivo improvviso e un aiuto insperato...
Incredulità, stupore e situazioni imbarazzanti: come faranno i nostri eroi a tirarsi fuori dai guai?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Jun Misugi/Julian Ross, Kojiro Hyuga/Mark, Ryo Ishizaki/Bruce Arper, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly, Yayoi Aoba/Amy, Yoshiko Fujisawa/Jenny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Leaves Time
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-Maledizione Harper!- Benji era fuori di sé da quando si era accorto che la spia arancione sul pannello di controllo aveva preso a lampeggiare -Com’è possibile? È finito il carburante!-
Vicino a lui, al posto del copilota, non c’era Bruce ma Philip, così si volse indietro per cercarlo.
-E io che ne so?-
-Come che ne sai? Fai qualcosa, dannazione!-
-E cosa?-
Intorno a loro il cielo si faceva sempre più scuro. Holly si sporse tra i sedili di Philip e Benji.
-Se siamo a secco approfittane per atterrare. Meglio trovare un posto dove passare la notte prima che cominci a piovere…-
Il portiere annuì, disinserì il pilota automatico e spinse avanti la cloche per scendere verso terra.
-A destra…- suggerì Amy, scrutando fuori del finestrino sopra la testolina della bimba che le sedeva accanto -Ci sono delle luci.-
Il portiere le individuò, virò e puntò verso quella direzione. Un lampo illuminò il cielo, Patty sussultò e strinse la mano di Holly.
-Se un fulmine ci colpisce, ci farà male?-
-No.- rispose Philip, allacciandosi la cintura di sicurezza.
Benji sorvolò qualche fattoria circondata dai campi su cui pascolava il bestiame. Se non avesse trovato una pista migliore, poteva sempre atterrare tra le mucche.
-Lì c’è un parcheggio.- Julian indicò un piazzale di terra bianca che ospitava numerose macchine.
-Chissà se è a pagamento…- borbottò Bruce -E che tipo di tariffa ci faranno pagare…-
Jenny socchiuse gli occhi all’oscurità che scendeva su di loro, poi il cielo venne illuminato da un altro lampo.
-È il parcheggio di un ristorante.-
-Perfetto, così potremo mangiare finalmente qualcosa di decente.- Mark era stanco di cibarsi di scatolette.
-Con quali soldi?-
-Un problema alla volta, eh?- consigliò Holly, seguendo col fiato sospeso le manovre di atterraggio. Non che non si fidasse di Benji. Finora non aveva mai sbagliato però… l’amico non era un pilota!
Anche stavolta arrivarono a terra senza problemi e quando Price spense i motori, i ragazzi saltarono giù. Riuscirono ad infilarsi sotto l’ampio portico del ristorante un attimo prima che si scatenasse un acquazzone. Julian arrivò per ultimo e qualche goccia la prese.
-Appena in tempo…-
-Sentite che profumino…- Bruce annusò l’aria come un segugio da caccia e chiuse gli occhi estasiato -Come rimpiango il vostro banchetto di nozze…-
Mark e Jenny finsero saggiamente di non aver sentito. Accanto a loro Holly tirò fuori il portamonete.
-Quanto avete con voi?-
I ragazzi si frugarono le tasche e misero insieme una somma così esigua che non sarebbe stata sufficiente neanche a sfamare la bambina.
-Avevo sperato in qualcosa di più…-
Patty guardò afflitta la pioggia che veniva giù scrosciando. Il parcheggio si era già allagato.
-Dovremo tornare a mangiare nell’elicottero…-
-Prendiamo almeno un dolce per Juliet…-
Holly allungò ad Amy quel poco che avevano radunato. Patty le seguì oltre la porta a vetri.
-Ne approfitto per fare un salto in bagno.-
Jenny le corse dietro.
-Aspettami, vengo con te.-
Percorsero un breve corridoio e mentre Amy si fermava davanti alla cassa, le due amiche si infilarono la toilette. Dentro c’era già una donna.
-Jenny!- la signora Landers, le mani sotto il getto d’acqua del lavandino, la fissò attraverso il riflesso dello specchio -Finalmente!-
La ragazza sussultò, le sfuggì un grido sorpreso e impallidì. Si bloccò in mezzo alla porta e Patty, che le camminava dietro, le finì addosso.
-Vi stiamo aspettando da quasi due ore! Come mai ci avete messo tanto? Problemi con le foto?-
Patty superò l’amica ed entrò nel bagno. Agitò la mano davanti agli occhi della ragazza che si era incantata a fissare la donna.
-Chi è?-
-La signora Landers…-
-Cara…- la donna si avvicinò alla sposa, le prese le mani e gliele strinse nelle sue -Non devi essere così formale… Tanto più che ora anche tu sei la signora Landers. Dov’è Mark?-
-Q… qui fuori…- balbettò Jenny -Sta aspettando…-
-Oh, bene…- la donna la prese sottobraccio e la condusse fuori dal bagno -Allora sarà meglio tornare in sala. I vostri invitati sono affamati….-
Patty incrociò lo sguardo supplicante dell’amica, lasciò perdere la toilette e le seguì.
-Mark!- sua madre agitò un braccio e attirò su di sé, oltre all’attenzione del figlio, le occhiate stupite dell’intero gruppetto.
Lui sobbalzò.
-Non è possibile…-
-Coraggio Mark, è già tardi…- lo sollecitò lei, continuando a tenere stretta una Jenny che tentava in tutti i modi volatilizzarsi.
-Tardi per cosa?- domandò Evelyn vedendola sistemare alla meglio il vestito di Jenny dal quale, magicamente, erano sparite tutte le macchie. Sembrava appena uscito dalla boutique.
-Mia madre…-
-E cosa ci fa qui?-
-Preferisco non saperlo…- gemette Landers.
-Anch’io.- gli fece eco Philip.
-Mark! Cosa stai aspettando?-
-Arrivo…-
Rassicurata, la donna fece dietrofront portandosi via la sposa. Patty le guardò allontanarsi verso la sala, poi raggiunse gli amici.
-Non ci crederete…- incrociò lo sguardo sconvolto di Mark -Siamo finiti al vostro banchetto di nozze!-
-Fantastico!- Bruce saltò dalla gioia -Allora possiamo mangiare…- si corresse -Possiamo abbuffarci gratis!-
Landers lo fissò, sospettoso.
-C’entri mica qualcosa?-
Il sorriso contento di Bruce si tramutò un una smorfia di imbarazzo che lasciò subito il posto alla preoccupazione più pura quando il volto del compagno divenne una maschera di collera.
-Harper! Come ti è saltato in mente?-
Benji gli si parò davanti.
-Non fare tante storie… Secondo me per una volta Bruce ha avuto un’ottima idea.-
-Non è stata un’idea!- quello indietreggiò di un passo -O almeno non è stato intenzionale! Ho soltanto rimpianto il vostro pranzo! Avete sentito quello che ho detto, no?-
-Dovevi tacere! E neanche pensarlo!-
-Mark…- Evelyn gli si mise davanti e gli sistemò la cravatta -Ormai ci siamo, tanto vale approfittarne.-
-Anche perché non è carino lasciare sola Jenny, e non sarà facile portarla via da tua madre.- insistette Patty spingendolo verso la sala.
Il ragazzo tentò ancora qualche debole e inutile protesta, poi venne trascinato via. Holly si accorse che Philip restava saldamente piantato dov’era. Sembrava intenzionato a non fare neppure un passo.
-Su, muoviti.-
-Scherzi? Piuttosto digiuno!-
-Non ti lascerò qui, a costo di trascinarti a tavola…-
Lui rise, nervoso.
-E pensi di riuscirci?-
-C’è poco da ridere! Su, cammina!-
-Neanche morto!-
-Visto che so che sai che alla fine l’avrò vinta, perché non saltiamo questa inutile discussione e non andiamo a sederci?-
-E chi ti dice che riuscirai a convincermi?
-Non sarò io a farlo ma la tua gelosia. Tra meno di tre minuti ti affaccerai nella sala da pranzo per vedere cosa stanno combinando Jenny e Mark, quindi…-
-Su Philip…- Tom lo esortò, afferrandolo per un braccio -Una simile occasione non ti ricapiterà di sicuro!-
-Lo spero!-
Nell’immenso salone dalle enormi vetrate che si affacciavano sulla campagna circostante, avevano preso posto non meno di duecento invitati già intenti a rimpinzarsi. In fondo, tra due colonne di marmo bianco, circondato da magnifiche composizioni floreali, c’era il tavolo rotondo degli sposi al quale gli amici avevano preso prepotentemente posto nonostante le proteste dell’intera sala che avrebbe preferito di gran lunga lasciare i due coniugi soli e liberi di sperimentare, lontano dalle chiacchiere, i loro primi momenti di vita matrimoniale.
Sotto lo sguardo ormai rassegnato degli invitati, i tre ritardatari, vestiti in modo assolutamente inaccettabile come del resto tutti gli altri, attraversarono il salone illuminato a giorno e raggiunsero i compagni.
-Ce l’avete fatta!- li accolse Julian, seduto tra Amy e Mark.
Philip scostò la prima sedia che gli capitò davanti.
-Ci siamo persi…-
Juliet, che gli sedeva accanto, lo guardò arrabbiata.
-Questo è il posto del mio papà!-
-Abbi pazienza…- Amy guardò imbarazzata l’amico e Philip, senza dire una parola, si alzò e scambiò il proprio posto con Tom.
Dall’altra parte del tavolo Bruce aprì il menù e si lasciò sfuggire un fischio di ammirazione. Evelyn, che gli era vicino, gli affibbiò una dolorosa gomitata tra le costole.
-Non farti riconoscere come al solito!-
Il giovane gemette, poi sollevò il menù e lo mostrò agli altri.
-Ce n’è veramente da scoppiare!-
Benji glielo tolse di mano per leggerlo. Diede una rapida scorsa, poi spostò gli occhi su Mark.
-Dove hai preso tutti questi soldi? Hai ipotecato la casa di Jenny?-
Quello gli lanciò un’occhiataccia.
-Se penso che sto per offrirti la cena mi sento male…- si interruppe quando Jenny gli si accostò per osservare l’altro lato della sala. Era già da un po’ che lo faceva -Cosa stai cercando?-
-I miei genitori… Non è possibile che non ci siano…-
-In chiesa c’erano?-
-No, non li ho visti…-
-Landers non li avrà invitati per risparmiare…- rise il portiere, versandosi un po’ d’acqua. Poi si accorse che erano gli unici a non mangiare ancora -Il tavolo degli sposi non dovrebbe essere servito per primo?-
-No.- gli rispose Mark con stesso tono sarcastico che aveva usato lui -Per risparmiare ci porteranno soltanto la frutta. Del resto voi non eravate previsti e dieci bocche in più non sono poche…-
Amy lo fissò sconcertata, sentendosi anche un po’ invadente.
-Non eravamo stati invitati?-
Jenny anticipò Mark.
-Ma certo che sì!-
-Soprattutto Philip…- Bruce rise, tirò fuori la fotocamera digitale ultimissima generazione se non di più, si guardò intorno, si alzò in piedi e si allontanò dal tavolo.
-Sorridete!- ordinò e scattò. Mentre tornava verso di loro, controllò l’anteprima -Philip, avevo detto di sorridere.-
Mark scoppiò a ridere.
-Non vedi? Non può farlo, ha una contrazione muscolare alla mascella…-
-Su, Philip…- Tom lo scosse -Non fare quella faccia…-
-Tieni, fai una foto agli sposi!- Bruce gli allungò la macchinetta sulla tovaglia color avorio -Gli sei proprio davanti.-
Fu Holly a prenderla ed avvicinarla a Philip che la fissava incredulo, sgomento. Dall’altra parte del tavolo Jenny lo guardava trattenendo il fiato, pronta a scappare se avesse anche soltanto provato ad eseguire l’ordine di Bruce. Nel momento in cui le dita del ragazzo si allungarono esitanti a sfiorare l’oggetto, cominciarono ad arrivare piatti pieni di delizie e la foto venne dimenticata.
-E pensare che non vi abbiamo fatto neanche il regalo.- Julian riempì di vino il bicchiere di Amy, quello di Mark e poi si servì -È per questo che non ci avevi invitati?-
Landers annuì.
-Probabile…-
-Cosa vorreste?- domandò Evelyn.
Benji sorrise.
-Contanti, che altro?-
Per una volta Mark non lo contraddisse, anzi annuì d’accordo. Jenny lo guardò.
-Per farci cosa?-
-Per cominciare a pagare i debiti…-
-Che debiti?-
Landers fece un gesto vago, agitando nell’aria la forchetta.
-Per tutta questa roba…-
La sposa smise bruscamente di mangiare, appoggiò le mani sul tavolo e lo fissò.
-Benji ha ragione? Ho sposato davvero un morto di fame?-
Philip quasi si strozzò.
-E che ne so?- offeso Mark ignorò l’amico che, davanti a lui, soffocava. Si frugò nelle tasche, tirò fuori il portamonete e lo aprì, mostrandolo a Jenny -L’unica cosa che so è che qui non c’è niente!-
-Non voglio passare la mia vita a saldare i tuoi debiti!-
Philip si schiarì la voce.
-Pensi che questa situazione sarà permanente?-
Jenny arrossì, rendendosi conto di essersi lasciata trasportare in po’ troppo dalla quell’assurda situazione.
-Non è che voi due ci state prendendo gusto?- Julian li scrutò sospettoso.
Arrossirono all’unisono.
-Che carini…- Evelyn sorrise estasiata -Su Philip, scattagli una foto…-
Il ragazzo le lanciò un’occhiata adirata, afferrò stizzito la macchinetta e premette il pulsante, tanto per far contenti gli amici. Dopo aver immortalato l’imbarazzo della coppia in un paio di scatti, aprì l’anteprima. Scorrendo a ritroso, sfogliò le altre immagini caricate nella memoria. Si fermò allibito quando sotto i suoi  occhi comparvero le foto che Bruce aveva scattato a Mark e Jenny mentre dormivano abbracciati nel sacco a pelo.
In un attimo l’ira svanì e il suo volto si trasformò una maschera di ghiaccio. Dopo aver guardato e riguardato le immagini, lasciò sul display un bellissimo primo piano di entrambi e allungò la macchinetta verso Jenny. La ragazza la prese incuriosita, la voltò e sussultò scioccata. Poi si volse adirata verso Mark.
-È colpa tua!-
Lui le strappò via la macchinetta.
-Harper, scommetto che sei stato tu! Chi ti ha dato il permesso di fotografarci?-
-Nessuno…- ammise quello -Non potevo farlo?-
-No che non potevi!-
-E perché? Stavate soltanto dormendo!-
-Eravate così carini…- commentò Patty.
-Davvero un peccato svegliarvi.- annuì persino Holly, mentre un cameriere cominciava a portar via i piatti vuoti.
Philip si agitò a disagio sulla sedia, sentendo che la fame cominciava a passargli.
La madre di Mark comparve accanto a loro. Appoggiò una mano sulla spalliera della sedia del figlio, l’altra su quella di Holly e li guardò.
-Tutto bene?-
Bruce annuì entusiasta.
-Benissimo signora. Il cibo è ottimo.-
-Sono contenta che ti piaccia.- gongolò lei -Jenny ed io abbiamo impiegato settimane per scegliere il ristorante e il menù…-
-Ah sì?- domandò la ragazza sorpresa.
La donna la fissò.
-Cos’hai? È da questa mattina che sei strana…-
-Questa mattina?- le fece eco lei.
-Sì, in chiesa.-
-In chiesa?- ripeté ancora più stupita, cercando negli sguardi dei compagni una spiegazione che nessuno di loro fu in grado di darle.
Gli occhi della donna si socchiusero sospettosi, girò intorno al tavolo e le fu accanto.
-Ti senti bene?- le mise una mano sulla fronte, con una confidenza che a Philip diede fastidio. Chi accidenti si credeva di essere quella?
Jenny era fresca come una rosa, così si scostò da lei rassicurata.
-Ricordati di non mangiare i funghi.- si raccomandò -Potrebbero far male al bambino.-
Mark si irrigidì.
-Che bambino?-
Sua madre li fissò sconcertata, poi scoppiò a ridere.
-Capisco…- disse allontanandosi -Che scherzi stupidi…- concluse, convinta che i due si fossero messi d’accordo per burlarsi di lei.
E non appena fu abbastanza lontana, Patty si sporse sopra al tavolo e fissò l’amica negli occhi.
-Jenny, sei incinta per caso?-
La giovane divenne scarlatta, si portò le mani allo stomaco muovendole su e giù, tastandosi come poté. Non sentì nulla. La sua pancia era piatta e liscia come sempre. Mark impallidì e abbassò gli occhi sulle dita di lei.
-Ma… ma no…-
-È un matrimonio riparatore?-
Landers si volse di scatto verso Tom, poi i suoi occhi si spostarono su Philip, che era diventato cadaverico.
-E no!- fece due più due, secondo gli schemi del suo cervello ormai provato da tante assurdità -Non voglio andare fallito per l’errore che ha commesso qualcun altro… Eh, Callaghan?-
Quello si riscosse, indignato.
-“Eh Callaghan”, cosa? Se l’errore è stato mio, perché avresti dovuto sposarla tu?-
-Perché io ero all’oscuro di tutto! Se lo avessi saputo non ci saremmo sposati!-
Jenny spostò lo sguardo dall’uno all’altro, seguendo ammutolita il loro botta e risposta. Non riusciva a credere alle proprie orecchie.
-Cioè…- puntualizzò Philip -L’hai sposata perché non lo sapevi?-
-Sì! No! Maledizione! Stai cercando di incastrarmi?!-
Benji sogghignò, godendosi lo spettacolo. Callaghan lo udì e lo incenerì con un’occhiataccia.
-Sto cercando di capire! Maledetto te!-
-Anche noi…- annuì Bruce con la bocca piena. E infatti non aveva perso una parola.
Mark replicò a tono.
-Invece di mettere sotto accusa quello che ho fatto io sposando Jenny, perché non pensi a come ti sei comportato tu abbandonandola?-
-E tu perché non provi a pensare anche solo per un attimo che l’errore sia tuo?-
-È impossibile!-
-Perché?-
-Non potrei mai farlo!-
-Sposarla sì, andarci a letto no? Non pensi che una cosa implichi l’altra?-
Jenny smise di ascoltarli, amareggiata dal tono che aveva preso quella discussione che la riguardava. Si dicessero un po’ quello che volevano… lei era stanca di entrambi. Scostò la sedia e si alzò.
-Vado in bagno.-
Non appena sparì dalla sala, Patty esplose.
-Dico, ma siete impazziti? Vi rendete conto di come la state trattando?-
Evelyn annuì infuriata.
-Siete veramente disgustosi!-
-Come pensate che ci sia rimasta a sentire ciò che avete detto?- infierì Amy.
Accanto a lei Juliet, che non aveva capito una parola, annuì dando ragione alla mamma. Persino Tom diede loro addosso.
-Sono completamente d’accordo, siete inqualificabili.-
Patty riprese a parlare.
-Posso anche arrivare ad accettare l’atteggiamento isterico di Mark che pur di salvare la faccia, la ferisce in continuazione… Ma tu, Philip!- lo guardò negli occhi -Non sei assolutamente scusabile!-
-Ora vai a cercarla!- gli ordinò Amy.
-È in bagno!-
-Dicono tutte così…- Benji scosse la testa -E poi chissà dove finiscono…-
Nel momento in cui Philip si alzava, un fulmine si schiantò da qualche parte nei dintorni, abbattendo uno dei pali dell’alta tensione. Le lampadine esplosero nei lampadari con un frastuono infernale e l’intera sala piombò nel buio.

Evelyn spalancò gli occhi e si strappò via gli occhiali stereografici che aveva sul viso. Accanto a lei Tom se li tirò sulla testa e si guardò intorno. Erano seduti di fronte ad uno schermo semicilindrico che ora non trasmetteva più nessuna luce.
-Ho fatto uno strano sogno…-
Un uomo in camice bianco aprì la porta a vetri e li raggiunse curioso.
-Allora? Com’è andata? Vi siete divertiti?-
-Assolutamente no.- Mark ripose gli occhiali sul bracciolo della poltroncina e si alzò.
Holly, che gli sedeva accanto, lo imitò.
-In che razza di realtà ci ha mandato, professore?-
-E lo chiedi a me?-
-Credo che l’errore sia stato far compilare a Bruce il questionario…- sospirò Julian, lanciando all’amico un’occhiata accusatrice.
Lui si difese.
-Vi ricordo che quando siamo arrivati, nessuno voleva prendersi questa responsabilità!-
-Insomma, si può sapere cos’è successo?-
-No che non si può sapere!- Philip strinse la mano di Jenny che gli sedeva accanto.
Il professore si rassegnò e tornò verso la consolle dei comandi. Amy si guardò intorno.
-Dov’è Juliet?-
Julian si volse.
-Credo che non sia mai esistita…-
-Volete fare un altro giro?-
I ragazzi si guardarono indecisi, Patty lanciò un’occhiata all’orologio e Holly rispose.
   
 
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