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Autore: Simozbalala94    13/07/2015    2 recensioni
Sabrina ha diciassette anni e vive con i suoi genitori in una piccola cittadina della Florida.
Amante del mare da sempre, sogna di come sarebbe bello vivere in un mondo apparentemente diverso dal suo, ma, purtroppo, al solo pensiero il tormento del suo disperato passato si fà vivo dentro di lei.
Sabrina ritornando a casa riceve una notizia alquanto scioccante:
ovvero, per via del licenziamento di suo padre, è costretta a trasferirsi alle Hawaii.
Ed è proprio lì, che ricomincerà una nuova vita piena di emozioni.
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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2 || Misteriosi presagi








 

Il cinguettio degli uccellini diedero inizio a un nuovo giorno, mentre le lancette della mia sveglia mi tartassavano le orecchie lasciandomi sveglia tutta la notte.
Stanca, e con gli occhi rossi, cercai di alzarmi dal letto e mi diressi verso la finestra.
Sposto leggermente le tende per far uscire qualche spiraglio di luce nella mia stanza.

 

 

 

Inizio Flashback

 

«Ci trasferiremo alle Hawaii, non trovi che sia una bella pensata?»

 

Fine Flashback

 

 


Scossi la testa, come per levarmi questo brutto pensiero.

«Era solo uno scherzo. Un terribile scherzo.»
Fissai fuori dalla finestra per qualche secondo cercando di capire cosa fosse reale e cosa no.
Tutto finì quando le lancette della mia sveglia segnarono le 7.OO e iniziò a suonare.
Distolgo lo sguardo da fuori, per andar a spegnere quel "fracasso infernale".
«Non ho molta voglia di andare a scuola oggi.», dico seccata.


«Pensi che abbiamo fatto bene a dire del trasferimento a Sabrina? Non pensi che dovremmo dirle la verità?»
«No, non credo sia una buona idea. E non credo sia il momento opportuno per addossarle problemi del genere. E' ancora troppo giovane. Troppo giovane e inesperta.»

 

 

 

«Buon...», scrutandomi dall'armadietto.
«C-che succede, Sabrina? », mi domanda Liz preoccupata.
«Non ho chiuso occhio stanotte.», le rispondo, tenendomi con una mano appoggiata agli armadietti.
«E' successo qualcosa in particolare?», mi ridomanda alquanto preoccupata, prendendo dei libri dall'armadietto per poi metterli in borsa.
Scossi la testa.

 

 

 


Non vorrei farla preoccupare, anche se... è la mia migliore amica e dovrei dirle tutto. 

Soprattutto, questioni come queste.

 

 

 


Liz, vedendomi agitata e strana, mi chiese:
«Sabrina, sei sicura che vada tutto bene?», prendendomi le mani.

Sentendo quella sensazione, le mie guance iniziarono ad arrossare.

«Sì, stai...»
Ma non ebbi il tempo di finire che mi chiese:
«Aspetta, non che è per via della relazione di scienze del professor Kingsley?»

«Ma no, che vai a pensare. Per fortuna, sono riuscita a finirla in tempo.», sventolando la mano.
«Meno male. Sono davvero felice per te. Alla fin fine non era così complicata.», controbatte Liz, tirando un respiro di sollievo.
«Già.», tirando anch'io un grosso respiro di sollievo.
La campanella di inizio lezione suonò

«La campanella.. Forse è meglio sbrigarci e andare in classe.», si raccomanda Liz.

«Sì, hai ragione.», le rispondo, mettendo tutti i libri nella borsa e chiudendo l'armadietto.

«Aspettami!!!», urlo.
«Lumacona!!!», risponde lei, correndo.
«Lumacona, a chi?»
Liz inizia a ridere e io la seguo.

 

 

 


Mi mancheranno questi bellissimi momenti assieme a lei.

 

 

 

 

 

«Bene, ragazzi. Come già potrete sapere, oggi inizieremo a parlare del regno animale marino.», comunicò il professor Kingsley, dando inizio alla sua lezione.

«Oooowh...», urlarono i miei compagni all'unisono.

Mi guardai intorno cercando di capire la reazione di tutta la classe.

«Facciamo una lezione sugli animali marini. Cose da non crederci. Solo i bambini delle elementari fanno queste cose, non credi Sabrina?», mi domandò Liz seccata.

 

 

 


Animali marini.

 

 

 


Guardai il vuoto.

Liz mi guardò stranita per qualche secondo, quando mi sventolò la mano davanti al naso.

«Sabrina!»

Battendo le ciglia, mi risvegliai da una tipo di trance.

«Sabrina, tutto a posto? Oggi non ti vedo in splendida forma.»

Mi volto verso di lei.

«No, sto...»

Un botto attirò la nostra attenzione, facendoci sobbalzare tutti dai nostri posti.

«Basta chiacchierare. Ora inizia la lezione.», urlò il professor Kingsley con il pugno rivolto sopra la cattedra.

«Bene, ora incomincia l'inferno.», sussurro a Liz ironicamente.
«Già», risponde lei ridacchiando.

«Signorine Hall e Sanderson, fate silenzio. O sarò costretto a punirvi.»

«Sì, va bene.», rispondemmo all'unisono.

Ma, non appena i nostri sguardi si incrociarono, cercammo di soffocare le risate.

Il professor Kingsley ci fulminò nuovamente con lo sguardo e a quel punto ci tranquillizzammo, seguendo, finalmente, la lezione.

Nonostante la banalità del tema in discussione, la lezione risultò molto interessate e presi molti appunti al riguardo.

«Come già detto il delfino...»

 

Tutto intorno a me iniziò a svanire. 
Per un attimo rimasi al buio isolata da tutto e tutti.
Ma subito dopo, mi ritrovai di fronte agli occhi una Meraviglia davvero spettacolare: il fondale marino.

Pian, piano ogni cosa iniziava a prendere forma.
Anche il mio quaderno pieno di appunto e la penna scomparvero magicamente come bollicine.

 

 

 

 

 

Sì, è una cosa davvero Magnifica.

Forse sto sognando, ma...

E' tutto così Calmo e così Magico.

 

 

 

 

 

Un'ombra attirò la mia attenzione.

Cercai di scrutarla meglio per identificarne i lineamenti.

Più si muoveva vicino a me, e più cercavo di focalizzare il soggetto.
Finché, non si sentì una voce.
Era come una voce familiare, ma non riuscivo a ricordare.

«Sabrina!»

Inizia a guardarmi intorno.

«Sabrina!».

Cercai invano l'ombra, finché non me la ritrovai di fronte.

Sobbalzai per lo spavento. 
La guardai per qualche secondo cercando di capire chi fosse.
Quando i nostri sguardi si incrociarono, mi si gelarono le vene.
Il mio sguardo si fece sempre più sgranato e impaurito.

 

 

 

No, non poteva essere...

 

 

 

«Sabrina!»

«Ah...»
«Sabrina, perché mi hai fatto questo?»

Il mio battito iniziò ad accelerare.

Sempre di più.
Sempre di più.

Tutto intorno a me si iniziò a sgretolare e a dar vita a uno sfondo più tetro e cupo.

«Io mi fidavo di te, Sabrina.»

Mi sentii come una morsa allo stomaco e al petto.
Mentre due lunghe alghe nere iniziarono a coprirmi tutta.

«Perché l'hai fatto, Sabrina?»

Vidi l'ombra tendermi il braccio.

Agitata e impaurita, cercai di avvicinarmi per recuperarla, ma le alghe mi inghiottirono nell'oscurità senza lasciarmi scampo.


Una lacrima.
E' bastato il rumore di una lacrima.

 

 

 

 


«Per oggi è tutto ragazzi. E ricordatevi di consegnarmi la relazione che vi ho assegnato.», disse il professor Kingsley.

«Sabrina!».

Liz nota che non do segni di conoscenza, allora mi scuote un pò.

«Sabrina! La lezione è finita!».

«C-cosa?», riesco a proferire.
«La lezione di Kingsley è appena finita. Non hai sentito la campanella?», mi chiese Liz.

Scossi leggermente la testa.

 

 

 

Ma che cosa è appena successo?

 

 

 

«Allora, forza andiamo. Abbiamo lezione di Arte ora.»

«Sì, arrivo.», le risposi.

Liz mi stava aspettando sul ciglio della porta con lo zaino sulla spalla.

«Tu vai, io ti raggiungo subito.»

«Va bene.», facendomi segno con la mano.

Rimasi in classe da sola.
Mi sfiorai la guancia e sentii i polpastrelli bagnati.

«Non posso continuare così.»

Mi alzai dalla sedia, presi il mio zaino e mi diressi verso l'aula di Arte.

«Ci deve essere una spiegazione a tutto questo.»

 

   
 
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