Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Ricorda la storia  |      
Autore: Delfina88    13/07/2015    1 recensioni
Forse non era una buona idea andare in discoteca proprio quel giorno. Forse avresti dovuto lasciar sbollire l’euforia per qualche giorno, prima di tuffarti in quell’ambiente che da sempre ti eccitava. Forse non avresti dovuto venirci proprio con Kim, che sicuramente non era una persona saggia e responsabile.
Ma forse avresti anche dovuto smetterla con tutti questi forse, e goderti finalmente la tua prima sera di libertà dopo gli esami.
Genere: Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexy, Dolcetta, Kentin, Kim, Professor Faraize
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Forse non era una buona idea andare in discoteca proprio quel giorno. Forse avresti dovuto lasciar sbollire l’euforia per qualche giorno, prima di tuffarti in quell’ambiente che da sempre ti eccitava. Forse non avresti dovuto venirci proprio con Kim, che sicuramente non era una persona saggia e responsabile.
Ma forse avresti anche dovuto smetterla con tutti questi forse, e goderti finalmente la tua prima sera di libertà dopo gli esami.
Mentre tu e la tua amica vi avviate verso l’ingresso del locale, ritorni con la mente al pomeriggio appena trascorso. Quel giorno avevi sostenuto l’orale, due ore dopo di Kim. I professori erano stati buoni, non ti avevano tenuto dentro molto e ti avevano lasciato parlare. L’unico problema era stato Faraize, il tuo professore preferito, per cui provi un’incredibile attrazione. Ti aveva scrutato per tutto il tempo, mandando il tuo cervello in tilt. Per fortuna eri riuscita a riprenderti, ma soprattutto lui non ti aveva fatto nessuna domanda. Una volta uscita, la tua amica ti aveva gentilmente costretto ad accompagnarla in disco quella sera, per una serata, come l’aveva definita lei, veramente da sballo.
Così eccovi qui, armate di trucco, vestitini succinti e tacchi alti, per potervi finalmente divertire dopo mesi di agonia. Entrate nel locale e vi guardate intorno, in cerca di qualche viso conosciuto o di qualche gran figo con cui trascorrere la serata. Kim ti dice qualcosa ma non riesci a capirla, il volume delle casse è troppo alto. Le fai segno di ripetere, e lei, spazientita, ti indica un ragazzo poco distante da voi. Lo guardi con un pizzico di ammirazione: la maglietta attillata mette in risalto i muscoli ben sviluppati del petto e delle braccia, totalmente ricoperti di tatuaggi, mentre i corti capelli corvini creano una perfetta cornice al suo viso abbronzato. Le guance spruzzate di lentiggini gli donano un’aria simpatica e allegra, ed un luccichio all’orecchio sinistro ti comunica la presenza di un orecchino. Storci il naso, però, notando l’azzurro degli occhi. No, quel tizio non fa per te. Fai l’occhiolino a Kim e la spintoni nella sua direzione. Non hai assolutamente intenzione di fare da terzo incomodo, così ti avvii verso il bancone del bar per prendere qualcosa.
“Non dovresti bere da subito, lo sai anche tu che non reggi bene l’alcool.”
Quella voce ti fa sobbalzare. Ti giri, e ti ritrovi davanti un volto tristemente noto: Kentin. Sbuffi spazientita.
“Kentin, mi hai fatto prendere un colpo! E comunque, senti chi parla… non eri tu quello che dopo un bicchiere deve correre in cesso a vomitare?”
Lui non risponde, ma decide di sedersi vicino a te. Alzi gli occhi al cielo: non era decisamente la sua compagnia quella che volevi per la serata…
Ordini un drink piuttosto forte e lo osservi con la coda dell’occhio, curiosa di scoprire cosà ordinerà. Probabilmente acqua, pensi, e un accenno di sorriso ti solca il viso. Invece lui ti stupisce, ordinando la tua stessa bevanda. Ti guarda soddisfatto, e nei suoi occhi leggi un chiaro segno di sfida.
 
Non sai quanto tempo sia passato, ma a giudicare dai numerosi bicchieri vuoti davanti ai tuoi occhi deve esserne trascorso parecchio. Ti senti stordita, e, guardando il ragazzo dagli occhi verdi al tuo fianco, ti viene una gran voglia di ridere. Ha le gote arrossate, gli occhi lucidi e tiene entrambe le mani strette a pugno lungo i fianchi. Una risata cristallina ti esplode in bocca, e  non fai niente per fermarla. Allora lui si alza in piedi di scatto, ti prende per un polso e ti trascina via. Gli arranchi dietro, ma, forse per colpa dell’alcool, o forse perché per la prima volta hai visto Kentin vittima di una vera sbronza, non riesci a smettere di ridere. La musica ti giunge attutita, mentre attraversi la marea di persone che si strusciano tra loro a ritmo.
Uscite dalla morse della folla, e lui ti spinge con la schiena verso il muro.
Le vostre labbra sono pericolosamente vicine, senti il suo fiato caldo, l’odore di alcool e di sudore che vi circonda. Lo guardi negli occhi, e di nuovo scoppi a ridere.
“Adesso mi spieghi perché cazzo ridi ogni volta che mi guardi! Sono uno spettacolo così divertente?” esclama lui, evidentemente seccato.
Annuisci, e, in uno sprazzo di lucidità, lo allontani da te spingendolo per il petto. “Insomma, Kentin, lo so che sei innamorato perso di me, ma mettitela via. Nemmeno se fossi ubriaca fradicia verrei a letto con te, lo capisci?”. Ti rendi conto delle parole che gli hai rivolto solo dopo averle pronunciate, e ti dai della scema da sola. Sei riuscita a farlo incazzare davvero, brava.
Il ragazzo ti sorride malizioso, e si avvicina nuovamente a te. Forse avresti preferito la reazione da incazzato nero. Ti stringe in un abbraccio soffocante e inizia a lasciarti leggeri baci sul collo. Poi con le labbra sale verso il mento, ti sfiora una guancia, si avvicina al tuo orecchio.
“Stasera voglio farti mia. Io ti voglio, ti ho sempre voluto, e tu lo sai. Perciò ora smettila di fare resistenza, altrimenti…”
“Altrimenti cosa, ci arrabbiamo?” concludi ironicamente la frase per lui, alzando il mento in segno di sfida.
Lui sembra pronto a ribattere, quando noti un ragazzo dai capelli azzurri che si sta velocemente avvicinando a voi. Spalanchi la bocca, sorpresa, inducendo Kentin a girarsi per vedere cos’ha provocato la tua reazione. Quando anche lui lo riconosce, sbarra gli occhi e si stacca subito da te. Ormai il ragazzo è a due passi da voi, e sembra veramente arrabbiato. Spingi la schiena contro il muro, cercando di allontanarti il più possibile da lui e dai suoi occhi lampeggianti d’ira.
“Tu… tu!”, esclama, indicandoti con fare accusatorio, “devi smetterla di dargli fastidio, hai capito?”
Oh, perfetto. Prima uno svampito cerca di rimorchiarti per la serata, e adesso devi pure fare i conti col suo amichetto.
“Ascolta, Alexy, io non ho fatto proprio niente, era lui quello che…” vorresti provare a giustificarti, ma il ragazzo ti interrompe.
“Basta! Smettila di inventare scuse, e gira al largo da Kentin! Te lo ripeto per l’ultima volta, ok?”
“Sai che ti dico, allora? Vaffanculo, sia a te che al tuo amico di merda!” gli urli contro, per poi allontanarti velocemente da quei due, barcollando sui tacchi alti.
Torni a sederti, appoggiando i gomiti sul bancone, e sospiri. La serata non sta andando affatto come avevi sperato, e di Kim non c’è traccia. Sarà impegnata a scoparsi il suo nuovo amico, pensi, con un pizzico d’invidia. Impugni la bottiglia di birra che il barista ti ha appena portato, e inizi a bere, bere quel liquido che non ti è mai veramente piaciuto, bere per dimenticare. Man mano che ti scende lungo la gola, si fa più sfocato il ricordo di Kentin, con la sua insopportabile presunzione, di Alexy, con la sua gelosia accusatoria, e anche di Kim, che probabilmente si sta divertendo alla grande, al contrario di te.
Ti sei già scolata più di metà bottiglia, quando qualcuno te la toglie dalle mani. Ti giri, pronta ad inveire contro il nuovo rompi coglioni che ha quanto pare a deciso di importunarti.
Rimani di stucco nel vedere chi hai davanti: Faraize. I tuoi occhi, con sguardi affatto casti, osservano il suo viso pallidissimo, i suoi strani, ma allo stesso tempo bellissimi occhi viola, i ridicoli occhiali fuori moda appoggiati sul naso, la chioma corvina piuttosto spettinata. Scendi con lo sguardo lungo il collo, soffermandoti sul busto. Non indossa l’abituale camicia coperta dall’orrido maglioncino, ma una t-shirt nera che lo fa sembrare ancora più magro. I tuoi occhi indiscreti notano compiaciuti il rigonfiamento dei pantaloni, più evidente rispetto al solito. Forse la serata non è ancora finita.
Ti alzi barcollando, e per andargli incontro praticamente ti butti tra le sue braccia. La sua presa è salda, mentre ti stringe in un dolce abbraccio.
Appoggi la testa sulla sua spalla, il suo inconfondibile profumo, dolce e delicato, proprio come lui, ti inebria.
“Ehi, prof.” biascichi, “ha per caso altri impegni per la serata?”
“Direi proprio di no, cara.” afferma lui, e un espressione maliziosa che non gli avevi mai visto prima gli compare sul volto.
 
Siete distesi su uno dei tanti divanetti in pelle del locale, in un intrico di braccia e gambe, intenti a scambiarvi baci passionali. Ti piacciono le sue labbra morbide, ti piace il suo modo di toccarti, ti fa sentire a tuo agio. Ti piacciono i suoi occhi viola, ti piace lui. Non l’avevi mai ammesso a nessuno, nemmeno a te stessa, ma devi riconoscere che è così.
Ad un certo punto, Faraize ti prende in braccio, le braccia incrociate sotto il tuo sedere. Incroci le gambe dietro la sua schiena, e, per trovare maggiore stabilità, strusci involontariamente il tuo bacino contro il suo.
Lui allontana leggermente il suo viso dal tuo, per guardarti negli occhi. Il suo sguardo carico di passione ti penetra dentro, eccitandoti. Ti sembra quasi che i suoi occhi siano diventati rossi, ma forse sono le luci della discoteca a darti questa impressione. Gli sorridi, provocatoria.
“Vuole proprio farmi impazzire, signorina, eh?”
Annuisci, e lo fai di nuovo. Senti la sua erezione premere contro il tuo corpo, mandandoti ancor più fuori di testa di quanto non lo sia già.
Lui inizia a camminare, portandoti con sé, verso l’uscita. Nel frattempo tu continui a provocarlo, strofinandoti contro di lui, e lasciandogli leggeri baci sul collo. Le sue labbra serrate ti danno conferma del fatto che si stia trattenendo, e anche molto.
Ti accorgi di essere uscita dal locale solo quando la fresca brezza estiva ti viene incontro, accarezzandoti i capelli. Non sai dove sia diretto il tuo compagno, ma non t’importa.
Ad un certo punto si ferma, e ti appoggia dolcemente sull’erba. Ti guardi intorno, ma sei talmente rimbambita che quello che probabilmente è un parco ti sembra un cimitero.
La tua attenzione viene catturata da Faraize, che, dopo essersi sfilato la maglia, si è posizionato sopra di te. Gli appoggi le mani sul petto, e chiudi gli occhi. Anche se il prof. non ha un fisico da Adone, ti piace alla follia lo stesso. A quanto pare sei così ubriaca che, a parte la superficie liscia del suo petto, non avverti niente, nemmeno il suo battito cardiaco. Lasci che le tue mani vaghino libere sui suoi pettorali, per poi scendere verso gli addominali, fino ad arrivare al basso ventre. Lì, qualcosa di duro ti blocca. Apri gli occhi, e scopri che è la cintura ad ostacolarti. Fai per toglierla, ma lui ti prende delicatamente le mani, appoggiandotele lungo i fianchi. È arrivato il suo turno.
Ti sfila agilmente il vestitino, lanciandolo da qualche parte. I suoi occhi meravigliati, puntati dritti sul tuo seno, ti lasciano soddisfatta.
“Dio, hai delle tette da sogno” esclama lui, e con una mano ti sfiora leggermente il reggiseno in pizzo nero, come se avesse paura che il suo tocco potesse in qualche modo rovinartele. Ridacchi, e gli avvolgi nuovamente le gambe dietro la schiena, attirandolo a te. Lo baci con passione, intrecciandogli le mani dietro al collo. Senti il bisogno di annullare qualsiasi distanza tra voi, senti il desiderio delle sue labbra sulle tue, ancora e ancora. Ma poi, dopo averlo baciato per qualche secondo, senti anche il bisogno che lui ti tocchi di nuovo, sta volta ancora di più, così stacchi la bocca dalla sua, riprendendo fiato, e lo lasci libero di esplorare il tuo corpo. Le sue dita corrono febbrili al gancetto del reggiseno, e tu inarchi la schiena per facilitarli l’operazione. Decide stranamente di non sfilartelo, infilando invece le mani sotto la stoffa, per accarezzarti i seni.
“Mi piace il pizzo” sussurra, sorridendoti. Osservi ammirata i suoi denti bianchissimi, perfetti. Peccato solo che i canini siano troppo lunghi, pensi. Ma è un pensiero fugace, subito seppellito dalle sue labbra, di nuovo insieme alle tue. Vi baciate a lungo, questa volta, assaporando ogni attimo come se fosse l’ultimo. Con uno schiocco il tuo uomo abbandona le tue labbra, per cominciare a lasciarti una scia di baci bollenti sulla pelle. Parte dalla guancia, seguendo poi la linea della mandibola, scendendo infine lungo il collo, arrivando fino alla sua base. A quel punto, però, avverti un dolore acuto, così forte da annebbiarti la vista. L’ultima cosa che vedi è il cielo, cosparso da milioni di puntini bianchi, poi più nulla.
 
Sbatti più volte le palpebre per abituarti all’accecante luce del sole. Ti trovi all’aria aperta, seduta, con la schiena appoggiata a qualcosa di duro e liscio. Ti giri lentamente, il dolore alla testa è insopportabile e martellante. Scopri che il tuo schienale è una lapide, e non è l’unica: ti trovi in un cimitero. Chiudi gli occhi, cercando di ricordare come mai ti trovi lì. Tutti i tuoi pensieri ti giungono ovattati, e terribilmente sfocati. Ricordi la discoteca, Faraize che ti porta via, il suo corpo sopra al tuo, i suoi baci, il dolore alla base del collo…
Ti alzi, cercando di trovare l’equilibrio appoggiandoti alla lapide. Ti avvicini lentamente ad una fontana poco distante, e guardi il tuo riflesso nell’acqua. Indossi solamente l’intimo, i capelli sono arruffati e ti coprono le spalle. Li avvolgi nell’elastico che porti sempre al polso, e inizi a sciacquarti il viso per trovare un po’ di lucidità. Mentre passi la mano bagnata sul collo, ti accorgi di avere due piccoli punti rossi collocati proprio dove era partita la fitta di dolore. Scruti in preda all’ansia il resto del tuo corpo, in cerca di altre ferite.
Non ne trovi, la tua pelle è liscia a perfetta, senza nessun altro segno. Lo sguardo ti cade su un foglietto bianco, infilato nel reggiseno. Lo prendi, le mani che tremano, e leggi le poche parole riportate.
Sei una ragazza dolcissima, proprio come il tuo sangue.
                                                              Faraize.

 
Angolo autrice
So già che state pensando che questa storia non è normale, e forse posso darvi anche ragione. Volevo soltanto dirvi che per scriverla mi sono basata su un giochino trovato in un blog che mi ha dato il risultato riportato nel link qui sotto.
http://i61.tinypic.com/fxuv51.png
Se date un’occhiata, forse capirete come ho fatto a trovare un’idea così demenziale XD
Ciao, e grazie per aver letto questa storia! 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: Delfina88