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Autore: Elrien    14/07/2015    1 recensioni
in questa serie vorrei presentare alcuni dei principali (e miei preferiti) personaggi femminili della mitologia greca, analizzando i miti dal loro punto di vista. non si tratta però di una narrazione dei fatti, ma di una loro analisi attraverso il pensiero diretto delle protagoniste
Genere: Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RACCONTO 1:

ELENA

 

Centinaia di uomini cadono sotto di me. Vedo la paura negli occhi di alcuni, la fede in quelli di altri. Il rumore di scudi infranti insieme a sogni di gloria rimbomba nell'aria impregnata dall'odore del sangue. Sangue troiano e sangue acheo. Dall'alto delle porte Scee io assisto alla più grande guerra che l'uomo abbia conosciuto. Un'interminabile scontro che non sembra avere fine. Molti mi considerano la causa di tanta morte e tanto dolore, ma non capiscono. Non avevo scelta. Sono solamente stata l'oggetto di un capriccio di una dea, ero solo il premio in una gara senza senso. Amore si è impossessato di me e mi ha legata a un altro. Ma tutto questo è successo nel momento e nel luogo sbagliato: alla corte di mio marito a Sparta. Quando scoprì che Paride mi aveva portata via, Menelao non poté evitare di reagire, ne andava del suo orgoglio, della sua stessa credibilità come sovrano. Così trascinò il fratello Agamennone e il resto della Grecia in questa guerra folle e priva di risoluzione pacifica. Sono dieci anni che lo scontro continua e i Greci hanno già rifiutato le condizioni troiane per una pace: innumerabili ricchezze. Perché non è per questo che sono venuti. Le corti spartane sono straboccanti d'oro e gioielli preziosi e nulla potrà comprare la loro partenza e tantomeno la loro resa. Ciò che Menelao vuole è ben diverso: deve dimostrare alle genti che abitano queste terre che non si oltraggia il grande sovrano impunemente. Lui vuole me, una donna, un'oggetto, l'ennesima rivendicazione di potere. Se solo sapessero cosa significa amare con tutti se stessi ma comunque amare contro se stessi. Non fu per mia scelta che mi innamorai di Paride. E non fui io a far innamorare Paride di me. Furono gli dei, gli stessi dei che adesso pesano freddamente i nostri destini sui piatti della bilancia, gli stessi dei che irrompono in questa guerra e contribuiscono così abilmente allo spargimento di sangue.

Questi pensieri abbandonano la mia mente e si dissolvono nell'aria, un'aria diversa, un'aria pesante, tersa di disperazione. Un'aria che preannuncia cambiamento. Finalmente... anche la morte è preferibile a questa sospensione: quando sei sul ciglio del baratro troppo a lungo, tutto quello che desideri fare è saltare giù...o essere buttato. Entrambi i casi sembrano più rosei dello stato in cui ti trovi e sembra impossibile poter allontanarsi dal ciglio verso un destino felice.

Voglio cadere.

L'unica opportunità che mi rimane per farlo è che qualcuno mi butti giù, perché gli dei mi hanno privato anche di questo: il coraggio di togliermi la vita. Ma non ho la forza di usare le stesse mani che hanno toccato il volto di Paride, che ne hanno accarezzato le forme e tracciato il sorriso, per compiere un tale atto di dispregio verso se stessi e verso la natura.

Voglio cadere.

Il sole bacia con un ultimo raggio il campo di battaglia. È la fine di un altro giorno, ma sarà seguito da altri tutti uguali, succede da tanto tempo che pochi ricordano le ore trascorse in tranquillità che hanno preceduto la guerra. Eppure sento che non ce ne saranno poi così tanti: gli uomini continuano a farsi guerra ma non sanno che i loro destini sono ormai segnati. Se solo sapessero...

La notte sta calando e i soldati rientrano nelle porte trascinandosi dietro i corpi esanime di amici, fratelli, compagni. Un silenzio rotto solo dal singhiozzo soffocato da pudore avvolge la città. Sento su di me migliaia di sguardi. Sono sguardi d'odio che dichiarano l'accusata colpevole senza aver sentito la sua difesa. Sono gli sguardi delle stesse madri che piangono la prole strappata a loro in tenera età. Ma tra non molto avremo tutti ciò che imploriamo da anni: la spinta.

Finalmente...






NOTA: grazie infinite a tutti per il tempo impiegato nella lettura. Si tratta di un progetto a cui sono molto affezionata e vorrei conoscere le vostre opinioni per migliorare. In questo caso l'intento era di dimostrare come Elena fosse stata privata del libero arbitrio e al tempo stesso di far capire quanto fosse forte l'amore per Paride indotto dagli dei. Grazie ancora, alla prossima.

  
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